LA PRIMA PARTE SI TROVA QUI
L’illustrazione che ho riportato in chiusura dell’articolo precedente sembra smentire del tutto la
planimetria diffusa dagli inquirenti, e che li aveva messi in difficoltà come solo il più classico
mistero della “camera chiusa” potrebbe fare. Al di là di alcuni dettagli marginali, quali la posizione
della cassaforte, orientata diversamente rispetto alla planimetria ufficiale, salta subito agli occhi
una seconda porta di accesso allo studio di Benjamin, una porta che porterebbe direttamente al
corridoio con la scalinata e da qui all’esterno.
Se mai fosse confermata la fedeltà dell’illustrazione,
allora non ci sarebbe proprio alcun mistero e sarebbe incredibile come per oltre 150 anni centinaia
di investigatori da poltrona si siano scervellati su questo delitto.
La realtà è che è molto improbabile
che quella seconda porta sia mai esistita. Preferisco credere a una libera interpretazione del
disegnatore, sebbene alcuni particolari secondari (tipo il giaciglio di fortuna fatto di materassi
sovrapposti) non siano affatto lì per caso.