venerdì 31 ottobre 2025

La casa del terrore

E siamo anche quest'anno arrivati a festeggiare la notte di Halloween! Sarò sincero: sono arrivato a un punto che anche Halloween mi fa l'effetto del Natale, ovvero non vedo l'ora che passi, con tutti i suoi cliché e gli articoli a tema che impietosamente strabordano dagli scaffali dei supermercati. 
Così quando la solida masnada di blogger mi ha chiesto se mi avrebbe fatto piacere partecipare a un'iniziativa di massa, ero quasi tentato di declinare l'invito. Halloween, e non credo qualcuno lo possa negare, è più che altro una sagra di paese, dove della paura, che è il sentimento che dovrebbe prevalere, non c'è alcuna traccia. Halloween è solo una parodia che la paura tende non tanto a esorcizzarla, quanto a sbeffeggiarla, è una ricorrenza che fa a pezzi un sentimento da molti ritenuto serissimo e se ne prende gioco, sia del tema che dei suoi appassionati. Detto in altro modo è come se qualcuno mi venisse a dire: "Ehi, smettila di credere in ciò a cui credi e concentrati sulla (nostra) realtà". 

venerdì 24 ottobre 2025

Kuno. Un figlio degenere

Nel 1967 la poetessa e scrittrice tedesca Renate Rasp (1935-2015) pubblicò il suo romanzo d’esordio “Kuno. Un figlio degenere” (Ein ungeratener Sohn), che comparve in Italia l’anno seguente per Mondadori nella traduzione di Bianca Cetti Marinoni come “Un figlio degenere”. Da quel momento l’opera, molto criticata in patria, qui da noi venne presto dimenticata, finché quest’anno la piccola casa editrice indipendente Storie Effimere non ha deciso di recuperarla e di proporla, in una nuova traduzione a opera di Silvia Amalia di Cocco, con il suo titolo originale, per esteso. 
Piccolo inciso: il catalogo di Storie Effimere mi sembra molto interessante e non escludo che si torni a parlarne da queste parti. Fine dell’inciso. 
A quasi un anno di distanza dal post dedicato a un libro di Anna Seghers torno a occuparmi di letteratura tedesca, la quale - non tanto imprevedibilmente - si rivela ricca di gemme nascoste, come questa - anche se, a essere onesto, non sono del tutto stupito che il libro non abbia trovato tra i suoi lettori un gran numero di fan, perché la storia è davvero scioccante e difficile da digerire.

venerdì 17 ottobre 2025

Benjamin Nathan: un antico delitto della camera chiusa (Pt.2)

LA PRIMA PARTE SI TROVA QUI

L’illustrazione che ho riportato in chiusura dell’articolo precedente sembra smentire del tutto la planimetria diffusa dagli inquirenti, e che li aveva messi in difficoltà come solo il più classico mistero della “camera chiusa” potrebbe fare. Al di là di alcuni dettagli marginali, quali la posizione della cassaforte, orientata diversamente rispetto alla planimetria ufficiale, salta subito agli occhi una seconda porta di accesso allo studio di Benjamin, una porta che porterebbe direttamente al corridoio con la scalinata e da qui all’esterno. 
Se mai fosse confermata la fedeltà dell’illustrazione, allora non ci sarebbe proprio alcun mistero e sarebbe incredibile come per oltre 150 anni centinaia di investigatori da poltrona si siano scervellati su questo delitto. 
La realtà è che è molto improbabile che quella seconda porta sia mai esistita. Preferisco credere a una libera interpretazione del disegnatore, sebbene alcuni particolari secondari (tipo il giaciglio di fortuna fatto di materassi sovrapposti) non siano affatto lì per caso. 
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