mercoledì 26 ottobre 2011

Kakashi

Kakashi nasce dalla fantasia di Ito Junji (伊藤潤二), uno dei più famosi autori di manga-horror giapponesi, divenuto precocemente famoso grazie alla sua opera prima, un'agghiacciante racconto intitolato  Tomie (富江), divenuto poi cult e saga di successo ispirando addirittura otto film. "La peculiarità della narrazione di Ito Junji è di mostrare eventi imprevedibili e sconcertanti che scaturiscono da situazioni normali e 'deviazioni' che si manifestano in forme inconcepibili e traumatizzanti. Ogni tentativo di dare un senso a tali eventi non fa che accelerare il passo dell'incauto razioncinatore verso la follia" (Citazione tratta dalla biografia dell'autore nel volume di Tomie - Hazard Edizioni).
Il manga è divenuto ben presto (nello stesso anno della sua realizzazione, il 2001) anche un film, diretto da Norio Tsuruta (鶴田法男),  lo stesso regista del visionario Premonition (予言, Yogen) e del superfluo Ring 0: Birthday (リング0 バースデイ Ringu 0: Bāsudei).

La storia ha il grosso merito di introdurci la leggenda del Kakashi che altro non è se non lo spaventapasseri, queste strane e bizzarre figure a braccia aperte, vestite di vecchi abiti dismessi, che piazzate in mezzo alle coltivazioni, avevano un tempo il compito di spaventare non tanto gli innocenti passeri, quanto i corvi (come rende meglio il termine inglese Scarecrow). Erano, quindi, l’evidente testimonianza della lotto dell’uomo contro i pericoli della natura rispetto al bene più prezioso di cui disponeva per assicurare il sostentamento della famiglia. Gli spaventapasseri hanno ispirato nei secoli fiabe, miti e leggende, non limitandosi quindi al loro compito anti-volatili, bensì rappresentando un potente amuleto contro gli spiriti e le forze del male.

giovedì 20 ottobre 2011

Il fantasma di Edward Jenner

Jenner Museum, Berkeley, Gloucestershire (UK). Un reporter della BBC scatta una foto per un servizio fotografico. Quando controlla la pellicola appare la nitida figura di un fantasma.
L'immagine, della quale un particolare è riprodotto qui a lato, mostra una strana figura antropomorfa, apparentemente seduta su una sedia posta tra due letti oltre una soglia. L'apparizione, come é accaduto in molti altri casi, è visibile solo nell'immagine catturata dalla fotocamera e non era percepibile ad occhio nudo nel momento dello scatto.

Normalmente sono molto restio a credere a queste cose. Con questo non voglio dire che non credo nell'esistenza di fenomeni che non siamo in grado di spiegare. Noi uomini siamo troppo piccoli e stupidi per poter cogliere la vera essenza del mondo che ci circonda. Credo tuttavia che, almeno nel 99% dei casi, questo genere di affermazioni circa il paranormale, si tratti di pura idiozia.

giovedì 13 ottobre 2011

Fall, obsidian night

Era forse inevitabile che dopo la mia piccola analisi di qualche giorno fa dell’album Bleak Silver Stream dei Lethian Dreams, fosse giunto il momento di parlare di quest’altra band, i Remembrance. Definire i Remembrance “un’altra band” fa un po’ sorridere, visto che ritroviamo sotto questo monicker nientemeno che il buon Mathieu Sachs e l’eclettica Carline Van Roos (quest’ultima, un po’ come il prezzemolo, la ritroviamo anche in un progetto solista chiamato Aythis).
La proposta dei Remembrance, inutile dirlo, è quella del Doom ma qui di Funeral Doom non c’è alcuna traccia. Troviamo invece delle forti influenze Gothic, il cui merito va alla voce eterea di Carline e ad una buona dose di varietà ritmica che rende il lavoro nel suo complesso una piccola perla nell’oceano underground di produzioni mediocri di cui, ahimè, è saturo il genere.

mercoledì 5 ottobre 2011

Bleak Silver Stream

Succede spesso così: basta una bella copertina per attirare la mia curiosità. Non è senza vergogna che mi ritengo una vittima del marketing. Spendo i miei soldi a istinto, mi faccio trascinare dalle emozioni e il più delle volte non ottengo quello che spero di ottenere. Basterebbe invece così poco: una piccola ricerca sul web, per esempio, perlomeno per capire se ciò che ha attirato la mia attenzione merita effettivamente i miei sforzi.
Il più delle volte mi va male, come dicevo, ma non è stato certo questo il caso di "Bleak Silver Stream", primo (e tuttora unico) album di un gruppo francese che si fa chiamare "Lethian Dreams".
Il genere musicale che i Lethian Dreams rappresentano è comunque evidente dalla copertina stessa: stiamo parlando di Doom, anzi in questo caso di Ethereal/Atmospheric Doom. A quei pochi che non hanno la minima idea di quello di cui sto parlando l'invito è a cercare altrove in rete, tipo su wikipedia, o ad ascoltare su YouTube qualcosa dei maestri del genere, tipo My Dying Bride, Solitude Aeternus o Candelmass

martedì 4 ottobre 2011

Il George Hotel di Crawley

Di passaggio da Londra una sera, ho il problema di trovare un posto per dormire che non sia troppo distante logisticamente dall'aeroporto di Gatwich.
Noleggio un auto e mi dirigo verso la cittadina di Crawley, pochi chilometri più a sud. La scelta è tutt'altro che casuale. Ho deciso di passare una notte da brivido al George Inn, uno dei luoghi più infestati dai fantasmi in tutto il West Sussex.
La zona è stata abitata fin dai tempi dell'Età della Pietra ed era un centro di produzione del ferro sin dall'età degli Antichi Romani. Nel V secolo i Sassoni chiamarono la zona Crow's Leah - che significa: radura infestata dai corvi, oppure bosco dei corvi. Il nome attuale è evidentemente una derivazione proprio dal termine Crow's Leah.
Nulla a che fare quindi con Aleister Crowley, come qualcuno sicuramente avrà già immaginato, anche se non è da escludere che il cognome del celebre occultista britannico possa avere la medesima etimologia.
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