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sabato 29 maggio 2021
Settecento!
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domenica 11 aprile 2021
Ten Years Gone! (10 anni di blog)
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Dieci anni, sono passati dieci anni. Se ci penso mi viene male. Sono passati esattamente dieci anni dal giorno in cui decisi di dare alla luce il blog che state leggendo e da allora, seppur tra alti e bassi, sono ancora qua a tamburellare freneticamente su una tastiera cose di cui sicuramente l’umanità avrebbe potuto fare a meno. L’umanità, ma non io, visto che The Obsidian Mirror in questi dieci anni mi ha regalato gioie e soddisfazioni, molte più gioie e soddisfazioni di quanti non siano stati i dolori e le delusioni. E l’entusiasmo, a parte qualche periodo un po’ così, è rimasto inalterato.
mercoledì 30 dicembre 2020
The Year The World Died
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Avrebbero potuto analizzare e mettere su carta, nei minimi particolari, tutto quello che s’era fatto, s’era detto e s’era pensato; ma l’intimità del cuore, il cui lavorio è in gran parte un mistero anche per chi lo possiede, restava imprendibile. (George Orwell)
Ultimo post dell'anno e piccola occasione per tirare le somme e scambiarci gli auguri. Potrei stare qua per ore ad annoiarvi sproloquiando su come questo 2020 sia stato un anno particolare, a causa di tutto ciò che sappiamo, ma la realtà è che ce lo diciamo tutti gli anni e questa volta non è poi così diverso. Nell'ultimo post del 2019, tanto per citarne uno che ho ancora bene in mente, ringraziai tutti i santi (e i demoni, per par condicio) di questo mondo per aver messo fine a un anno che fu per me disgraziato. Mai avrei potuto immaginare di finire catapultato, dodici mesi più tardi, in quel folle futuro distopico che oggi è il nostro presente. Adesso dovrei forse maledire il 2020 e salutare con rinnovata speranza all'arrivo del 2021? Non avrebbe senso, visto che ormai dovrebbe essere chiaro a tutti (ed è inutile pigliarci per il culo) che ciò che ci stiamo lasciando alle spalle è solo il primo anno di una nuova era per l'umanità.
sabato 11 aprile 2020
C'era una volta lo "Speciale"...
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Siamo ancora una volta giunti ad aprile e del "sospirato speciale" non v'è alcuna traccia. Segno dei tempi e della pandemia, si potrebbe pensare. La realtà, molto più semplice, è che ancora una volta quando avrei dovuto farlo non ho avuto tempo di mettere in pratica quel paio di idee che si trascinano nella mia testa ormai da diversi mesi. Nel frattempo "The Obsidian Mirror" è arrivato comunque lo stesso a spegnere la sua nona candelina e, in un modo o nell'altro, la ricorrenza va festeggiata. In qualche modo.
La realtà è che non ci resta molto altro da festeggiare, viste le circostanze. Domani è Pasqua, a quanto pare, vero? Me lo confermate? No, perché magari mi sbaglio. I giorni ormai sono così dannatamente tutti uguali. E no, non voglio scivolare nel solito discorso, non voglio mettermi anch'io a parlare di un agente patogeno il cui nome, solo fino a pochi mesi fa, richiamava alla mente solo una bevanda leggermente alcolica il cui sapore veniva esaltato da una scorza di limone incastrata nel collo della bottiglia. E soprattutto, non ho voglia di esprimere in questa sede opinioni sul "se sia giusto o meno" ciò che stiamo facendo. Tanto lo stiamo già facendo.
lunedì 15 luglio 2019
Seicento!
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Oggi il blog festeggia il suo seicentesimo post e, come è ormai tradizione da queste parti, è una fantastica occasione per tirare le somme. A beneficio di chi mi segue da poco, inizio col dire che la pratica di festeggiare il post con il “doppio zero” è una scelta che ho sempre preferito a quella classica del “bloggheanno” (o “compleblog” che dir si voglia): celebrare un centenario per me significa mettere in archivio un risultato effettivamente raggiunto, quello della scrittura, risultato che prescinde dalla variabile tempo, visto che ai compleanni ci si arriva sempre e comunque, anche senza scrivere niente. Nella realtà quest'ultima centuria, che è partita nell'ottobre 2017, è stata più faticosa del solito: e non solo perché ci ho messo due mesi in più della mia solita media per raggiungerla, quanto per il fatto che sarei ancora qui a guardarla da lontano se non ci fossero stati tutti quei guest-post che, ve lo ricorderete, hanno quasi monopolizzato il blog nella primavera dello scorso anno. Ah! Quasi dimenticavo! Va bene festeggiare il blog, ma coincidenza vuole che oggi dovrei festeggiare anche me stesso, visto che il piccolo Obsidian è venuto al mondo proprio il 15 luglio di... tanti anni fa, quando ancora circolava la Fiat 600 prima serie.
lunedì 1 aprile 2019
A piccole dosi siamo speciali tutti
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Primo giorno di aprile, giorno di pesci e, almeno in passato su questo blog, giorno di speciali. Mi chiedo in quanti là fuori siano venuti a farsi un giro su The Obsidian Mirror per capire se era per caso partito uno degli appuntamenti da queste parti più tradizionali.
Lo speciale di aprile, lo dico subito a scanso di equivoci, quest'anno non si farà per tutta una serie di motivi. Potrei tirare in ballo la stanchezza, i molteplici impegni e il durissimo mese che si è appena concluso, durante il quale il sottoscritto è stato imbarcato su un aereo per ben otto volte (praticamente un record). Ma non è nemmeno quello. D'altra parte, uno speciale sul genere di quelli fatti in passato richiede molto più di un mese di impegno, e se avessi davvero voluto arrivare in orario all'appuntamento, come esperienza insegna avrei dovuto iniziare a scrivere già da ben prima di Natale. Così non è stato. E questo che avete davanti è l'inevitabile risultato.
lunedì 14 gennaio 2019
Hesitant Opening
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Sono stato molto combattuto sull'opportunità di riaprire il blog così presto. In fondo le festività sono appena trascorse, e sono ancora (lo siamo ancora tutti) nella fase post-traumatica tipica di questo periodo, quella che segna il ritorno alla normalità dopo tanti panettoni e tanti calici di spumante.
Non sono nemmeno stati così tanti, se devo dire la verità, i panettoni e spumanti che ho ingurgitato: sarà per via della vecchiaia che avanza, ma mi pare che siano passati i tempi in cui potevo permettermi di esagerare in tal senso. Oggi una fetta di panettone di troppo significa far incazzare di brutto il mio stomaco e, vista la qualità dei prodotti dolciari che c'è in giro, non posso che dargli ragione. Gli spumanti, d'altro canto, non è che mi abbiano mai fatto impazzire, e oggi più che mai le bottiglie mezze vuote finiscono sistematicamente giù nel lavandino (a mano di non mettersi una mano sul cuore e tenerle lì per cucinarci i risotti).
giovedì 20 dicembre 2018
Piccolo pippone natalizio
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La Pierina in una sua classica posa natalizia (che non è molto diversa da quella estiva) |
E niente, vedremo di essere presenti ancora una volta nel 2019, con rinnovata energia, quella che di questi tempi è stata piuttosto carente, nonostante le apparenze possano aver indicato il contrario. Anche se forse non l'ho dato a vedere, mai come quest'anno è stata una dura impresa arrivare senza grossi intoppi alla vigilia di Natale. Il blog, come sapete, è rimasto chiuso a lungo per via di quel trasloco di cui vi ho praticamente fatto la telecronaca in diretta: nei mesi in cui invece il blog è riuscito a procedere, apparentemente senza sosta, sui suoi binari classici, è stato spesso grazie ai preziosi contributi di collaboratori esterni. Colgo quindi l'occasione per ringraziare quanti si sono prodigati per impedire a Obsidian Mirror di sparire per un tempo ancora più lungo. Non sto a citare dei nomi in particolare perché ogni singolo, piccolo, contributo ha avuto il suo positivo effetto sul risultato complessivo.
Termino il 2018 con lo stesso numero di articoli pubblicati nell'anno precedente e credo di poter definire ciò un grande successo, tanto grande quanto insperato. Nel gettare uno sguardo all'anno che sta per iniziare, mi pongo come obiettivo quello di tornare a crescere, invertendo quella tendenza negativa, che si ripete ormai da tre anni, che ha visto il blog aggiornarsi sempre meno frequentemente.
Termino il 2018 con lo stesso numero di articoli pubblicati nell'anno precedente e credo di poter definire ciò un grande successo, tanto grande quanto insperato. Nel gettare uno sguardo all'anno che sta per iniziare, mi pongo come obiettivo quello di tornare a crescere, invertendo quella tendenza negativa, che si ripete ormai da tre anni, che ha visto il blog aggiornarsi sempre meno frequentemente.
giovedì 25 gennaio 2018
Be My Mirror
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Come già accennavo, tra una cosa e l'altra, nel mio post precedente, il mese di aprile si avvicina. Chi capita qui per caso, magari per la prima volta, penserà che sono pazzo a preoccuparmi di queste cose, visto che siamo ancora a gennaio e ad aprile mancano ancora due mezze stagioni. In realtà in un mondo come il nostro, dove le giornate si rincorrono una dopo l'altra alla velocità della luce, i mesi passano svelti come la vita di una libellula: non facciamo in tempo ad accorgercene che se ne sono già andati. E così sarà anche per queste due mezze stagioni che ci aspettano là davanti.
Chi invece è capitato qui non per caso, ma per quella compulsiva abitudine che lo attira inspiegabilmente su questo blog tutto nero ogni volta che mi ricordo di aggiornarlo, saprà già benissimo a cosa mi riferisco.
Sin dagli albori il mese di aprile ha rappresentato per The Obsidian Mirror il tradizionale appuntamento con il suo speciale di compleanno, un appuntamento a cui il sottoscritto non ha saputo rinunciare neanche quando (ed è capitato più di una volta) le premesse per non arrivare puntuale erano dannatamente solide. In un modo o nell'altro lo Speciale di Aprile è comunque sempre andato in onda. Fattore C? Anche.
venerdì 22 dicembre 2017
Un breve saluto natalizio
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Sono passate diverse settimane dalla chiusura del blog e il mio primo timore è quello di aver perso la capacità di scrivere.
Ci provo lo stesso a buttare giù qualche frase sensata, confortato dalla consapevolezza che quel che importa oggi, come da tradizione, è scambiarci gli auguri di Natale e salutare l'anno che se ne va. Il resto poco conta.
Ci provo lo stesso a buttare giù qualche frase sensata, confortato dalla consapevolezza che quel che importa oggi, come da tradizione, è scambiarci gli auguri di Natale e salutare l'anno che se ne va. Il resto poco conta.
Sto anche riflettendo sull'opportunità di scrivere un nuovo post all'inizio del nuovo anno, perché mi pare inopportuno che un post natalizio rimanga in cima alla pagina fino alla prossima primavera. Ma per quello ho ancora una settimana o due per decidere.
Ci eravamo lasciati all'inizio di novembre con il blog che alzava bandiera bianca, arrendendosi alle vicissitudini immobiliari del suo amministratore.
Le cose non sono cambiate moltissimo da allora, almeno all'apparenza: la sedia su cui sono seduto a scrivere è sempre la stessa e le quattro mura che mi circondano sono identiche, solo un po' più fredde per via della stagione. Ma oltre queste pareti la realtà è già molto diversa e deve solo proseguire nel suo percorso di trasformazione da uno stato provvisorio, che per il momento è ancora piuttosto evanescente, a quello che mi auguro essere definitivo.
lunedì 6 novembre 2017
Close Down, Move On
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Solo qualche settimana fa questo blog veniva insignito dell'ennesimo ambitissimo premio: nello specifico sto parlando del Blogger Recognition Award, assegnatomi quasi in contemporanea dagli amici de Il Cumbrugliume, de Il Zinefilo e di Pietro Saba World.
Sono sempre stato, come sapete, un po' titubante sull'effettiva opportunità di prolungare all'infinito, di nomination in nomination, questi simpatici giochini, attraverso i quali ci si scambiano apprezzamenti, si confermano simpatie e si saldano rapporti. Senza scendere troppo nella questione avrete ormai già capito che questa volta (che è pur sempre una delle rare volte) ho deciso di soprassedere, senza tuttavia astenermi dal ringraziare calorosamente gli amici che mi hanno nominato.
Il fatto è che questo post ha uno scopo totalmente diverso, come capirete continuando a leggere, ed è quasi una beffa che arrivi dopo tutti i grandi propositi di miglioramento che sono stati annunciati qui non più di due mesi fa. Ma la vita è come una scatola di cioccolatini, per parafrasare quel tizio di quel film famoso: non sai mai quello che ti capita.
Qualcuno di voi aveva già fiutato l'arrivo di questo post interrogandosi sui miei vaghi accenni a un imminente cambiamento. Ebbene, il fatidico giorno del cambiamento è già arrivato e oggi, 6 novembre 2017, il blog abbassa ufficialmente la saracinesca per un periodo di tempo indeterminato.
Sono sempre stato, come sapete, un po' titubante sull'effettiva opportunità di prolungare all'infinito, di nomination in nomination, questi simpatici giochini, attraverso i quali ci si scambiano apprezzamenti, si confermano simpatie e si saldano rapporti. Senza scendere troppo nella questione avrete ormai già capito che questa volta (che è pur sempre una delle rare volte) ho deciso di soprassedere, senza tuttavia astenermi dal ringraziare calorosamente gli amici che mi hanno nominato.
Il fatto è che questo post ha uno scopo totalmente diverso, come capirete continuando a leggere, ed è quasi una beffa che arrivi dopo tutti i grandi propositi di miglioramento che sono stati annunciati qui non più di due mesi fa. Ma la vita è come una scatola di cioccolatini, per parafrasare quel tizio di quel film famoso: non sai mai quello che ti capita.
Qualcuno di voi aveva già fiutato l'arrivo di questo post interrogandosi sui miei vaghi accenni a un imminente cambiamento. Ebbene, il fatidico giorno del cambiamento è già arrivato e oggi, 6 novembre 2017, il blog abbassa ufficialmente la saracinesca per un periodo di tempo indeterminato.
giovedì 26 ottobre 2017
Cinquecento!
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Oggi il blog festeggia il suo cinquecentesimo post e, come è ormai tradizione da queste parti, è una fantastica occasione per darsi ai bagordi. A beneficio di chi mi segue da poco, inizio col dire che la pratica di festeggiare il post con il “doppio zero” è una scelta che ho sempre preferito a quella classica del “bloggheanno” (o “compleblog” che dir si voglia): celebrare un centenario per me significa mettere in archivio un risultato effettivamente raggiunto, quello della scrittura, risultato che prescinde dalla variabile tempo, visto che ai compleanni ci si arriva sempre e comunque, anche senza scrivere niente.
lunedì 28 agosto 2017
Liebster backlog
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Decisamente fuori tempo massimo procedo oggi, in questa ennesima assolata giornata di fine stagione, a mantenere ciò che promisi tempo addietro a quei tre colleghi blogger che hanno voluto insignirmi del famig... ehm... prestigioso Liebster Award 2017.
Solitamente i miei tempi di reazione non sono vergognosi come hanno dimostrato essere in questo caso, ma spero mi si possa lo stesso perdonare. A questo punto della giostra ritengo superfluo rispettare tutte le regole del Liebster, per cui, lo dico sin da ora, al termine di questo post non verranno nominate nuove vitt... ehm... non verranno perpetuate nuove premiazioni.
Cercherò lo stesso però di onorare il premio, il cui nome tanto mi ricorda un dado per il brodo, rispondendo immantinente a tutti i quesiti.
Quest’anno il Liebster Award è cascato su questo blog tre volte. Siamo lontani dalle nove coccarde ricevute nel 2016, per cui si rende subito indispensabile un vigoroso ringraziamento a coloro che si sono ricordati di me. Ringrazio quindi pubblicamente, e senza alcun rancore, Giulietta, Frank e Luz (in perfetto ordine di nomination).
venerdì 25 agosto 2017
Riavvio del sistema in corso...
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Partire è un po' morire / rispetto a ciò che si ama / poiché lasciamo un po' di noi stessi / in ogni luogo ad ogni istante. / E' un dolore sottile e definitivo / come l'ultimo verso di un poema... (Edmond Haracourt)
Non è mai facile allontanarsi da ciò che si ama, nemmeno se si tratta di una lontananza temporanea. Quasi certamente Edmond Haracourt non stava pensando alla chiusura estiva di questo blog quando scrisse il Rondel de l'adieu, ma possiamo benissimo fare finta che lo avrebbe fatto, se solo non fosse vissuto così in anticipo rispetto ai nostri tempi.
Difficile allontanarsi ma ancora più difficile è rimanere lontani, specialmente se ci si costringe a farlo in nome di quel salutare riposo a cui si bramava e che mancava ormai da diverso tempo.
Se mi sono riposato? Non come avrei voluto ma sì, mi sono riposato. Il distacco dalla blogosfera non è stato assoluto come era nei miei piani (per colpa di quelle dannate notifiche che non hanno mai smesso di raggiungermi), ma a questo dettaglio ero ben preparato. Non speravo davvero che accadesse, ma avevo anche fortemente sperato che nessuno in mia assenza si mettesse a scrivere cose troppo interessanti...
In buona sostanza il mio distacco è stato più teorico che pratico, a prescindere dal fatto che questo blog sia stato aggiornato oppure no.
giovedì 30 marzo 2017
Aprile. Quasi.
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Aprile è il mese più crudele, genera
lillà da terra morta, confondendo
memoria e desiderio, risvegliando
le radici sopite con la pioggia di primavera.
Thomas Stearns Eliot
Ci siamo. Quasi. Aprile è dopodomani. Il sesto compleanno del blog si avvicina e con esso il tradizionale appuntamento con lo Speciale qui su Obsidian Mirror.
Ricordate cosa dissi qualche settimana fa a tal proposito? Dissi che quest'anno la faccenda appariva ancora più complicata degli anni precedenti, e che a tre settimane dal giorno fatidico ancora nulla era stato scritto e, particolare forse ancora più preoccupante, ancora non ero nemmeno certo se il soggetto che avevo in mente fosse realmente adatto a uno speciale. Mi dissi che avrei potuto farcela, se solo mi fossi messo a lavorarci sopra da subito.
Com'è andata? Non posso ancora dirlo. Diciamo che ci ho provato, che ci sto provando, e che a sole 48 ore dal momento della messa in onda una parte del lavoro è stata fatta. Non tutto, però.
A differenza dello scorso anno, sono ancora ben lontano dal poter dire che è andata (che andrà) bene.
La definizione dell'argomento sul quale verterà lo speciale di aprile 2017 è avvenuta rapidamente, dopo il post di inizio marzo. Avevo ancora qualche dubbio ma ho deciso di chiudere la questione senza tante storie, costringendomi a lasciar perdere i tentennamenti e a gettarmi a capofitto nella scrittura. In queste ultime settimane, lo avrete notato, sono stato quasi del tutto assente dai blog a me vicini e ho avuto difficoltà anche a rispondere ai commenti ai post che avevo in programmazione nel mese di marzo. Credo di non aver mai, come negli ultimi tempi, remato contro le regole del buon blogging. Sarà servito a qualcosa? Troppo presto per dirlo.
martedì 10 gennaio 2017
MMXVII, Overture
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Cari amici vicini e lontani, buon anno! Mi riaffaccio nella blogosfera quando ormai gennaio è a metà del suo corso o quasi, come del resto è mia abitudine. Non posso dire di essermi riposato molto durante queste feste, ma ora che Natale è passato e siamo nell’anno nuovo ho l’illusoria sensazione che l’inverno stia anch’esso per finire e che con esso le prospettive della mia vita si passano colorare dei colori della primavera. Ma torniamo a noi, perché è tempo di bilanci e buoni propositi, anche se all’acqua di rose. Più che classifiche ed elenchi, aspettatevi qualche pensiero sparso sul mio 2016 e sul mio 2017.
venerdì 23 dicembre 2016
It's Christmas!
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D'altra parte qui si è sempre sposata la politica dello slow-blogging, e non c'è niente di meglio di una sana festa comandata per mettere in naftalina questa piccola attività.
martedì 4 ottobre 2016
Above your head lays a...
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Che strana sensazione è quella di riprendere a ottobre il filo del discorso che avevo lasciato interrotto prima dell'estate. Il lungo speciale appena terminato, che ha interamente occupato il mese di settembre, è stato in un certo senso un prolungamento della lieta stagione di "fancazzismo blogghesco" (visto che tutti i contenuti erano stati preparati con buon anticipo) e temo che non sarà così facile riprendere gli abituali ritmi di programmazione. Dovrò trovare comunque il modo di uscire dal dolce torpore in cui mi sono immerso, anche se non so ancora in che modo. L'arrivo dell'autunno non mi sarà certo d'aiuto, considerato che noi plantigradi amiamo il letargo e che la prospettiva del grande freddo mi azzera letteralmente la riserva di energie. Il post che mi accingo a scrivere oggi, che lascia forse un po' trasparire una sensazione di scazzo, mi serve per dare una prima fiammata alla caldaia, sperando che poi tenga autonomamente per tutta la durata dell'inverno.
Qualcosa è cambiato nel blog, come avrete senz'altro notato: è cambiata la grafica là in cima, il cosiddetto header è ora nuovo di zecca e, credeteci o no, ci ho lavorato sopra per ore nelle scorse settimane. Lo avrei fatto comunque, visto che erano almeno tre anni che non rinfrescavo le pareti del blog. Il motivo che mi ha spinto a farlo proprio adesso è stato l'aver notato che il vecchio header era stato saccheggiato da ignoti e utilizzato altrove (ve ne avevo già accennato a fine agosto, come certo ricorderete). Non potendo far nulla se non masticare amaro, ho deciso di recidere rapidamente e definitivamente ogni collegamento con la vecchia grafica e voltare pagina.
Qualcosa è cambiato nel blog, come avrete senz'altro notato: è cambiata la grafica là in cima, il cosiddetto header è ora nuovo di zecca e, credeteci o no, ci ho lavorato sopra per ore nelle scorse settimane. Lo avrei fatto comunque, visto che erano almeno tre anni che non rinfrescavo le pareti del blog. Il motivo che mi ha spinto a farlo proprio adesso è stato l'aver notato che il vecchio header era stato saccheggiato da ignoti e utilizzato altrove (ve ne avevo già accennato a fine agosto, come certo ricorderete). Non potendo far nulla se non masticare amaro, ho deciso di recidere rapidamente e definitivamente ogni collegamento con la vecchia grafica e voltare pagina.
venerdì 26 agosto 2016
Si alzi il sipario
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Facciamo che si ricomincia, che dite? Ma sì, ricominciamo. Tanto ormai agosto è agli sgoccioli e le vacanze, che poi vere vacanze per me non sono state, sono una cosa a cui si potrà ripensare tra qualche tempo. Non è per nulla facile tuttavia buttare giù questo ennesimo incipit, considerati tutti gli avvenimenti dolorosi che stanno insanguinando il nostro e gli altri paesi. A volte mi chiedo se abbia senso uscire con un post infarcito di sciocchezze come questo, uno di quelli dove si parla di tutto e di niente e che sono solito scrivere in occasioni come questa. Poi ci rifletto un attimo, e mi dico che in fondo mettersi a scrivere di sciocchezze ai miei livelli è sempre meglio che dirle o farle ad altri livelli.
domenica 26 giugno 2016
Quattrocento!
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Era un uggioso pomeriggio di aprile… ehm… ehm… no, forse questo l’ho già detto. Tranquilli, non starò qui a raccontarvi per l’ennesima volta di quel giorno che, per ingannare alcune ore altrimenti noiose, decisi di aprire il blog. In fondo, in questi cinque anni abbondanti di blogging saranno pure capitate altre cose di cui vale la pena parlare, no? In cinque anni tante cose sono cambiate.
Il sottoscritto, per esempio, è di un lustro più anziano rispetto al “ragazzino” che iniziò a scribacchiare timorosamente in questo luogo. Cinque anni sembrano un’eternità ma, quando anagraficamente passi i trenta, allora tutto inizia a volare e cinque anni scivolano via in un attimo, che nemmeno te ne accorgi. A metà luglio compirò quarantanove anni. Praticamente un incubo. Ammetto che quarantanove non è poi molto diverso da quarantotto o da quarantasette, ma quarantanove è troppo pericolosamente vicino a cinquanta per non iniziare sin d’ora a pensarci con un brivido di terrore.
Quando sei giovane pensi ai cinquantenni come a dei "tagliati fuori" totali. Io stesso ricordo (roba di molti anni fa) un mio infelice commento nei confronti di un cinquantenne che si era perso mentre cercavo di guidarlo al telefono nella rimozione di un programma dal registro di sistema di Windows XP. Tra un po’, teoricamente, dovrei essere nei suoi panni e, volente o nolente, dovrò in qualche modo rispondere alle nuove generazioni dei miei limiti tecnologici. D’altra parte se mi guardo in giro vedo cose che a me non attirano per niente ma che, mi pare di capire, hanno un seguito mostruoso.
Il sottoscritto, per esempio, è di un lustro più anziano rispetto al “ragazzino” che iniziò a scribacchiare timorosamente in questo luogo. Cinque anni sembrano un’eternità ma, quando anagraficamente passi i trenta, allora tutto inizia a volare e cinque anni scivolano via in un attimo, che nemmeno te ne accorgi. A metà luglio compirò quarantanove anni. Praticamente un incubo. Ammetto che quarantanove non è poi molto diverso da quarantotto o da quarantasette, ma quarantanove è troppo pericolosamente vicino a cinquanta per non iniziare sin d’ora a pensarci con un brivido di terrore.
Quando sei giovane pensi ai cinquantenni come a dei "tagliati fuori" totali. Io stesso ricordo (roba di molti anni fa) un mio infelice commento nei confronti di un cinquantenne che si era perso mentre cercavo di guidarlo al telefono nella rimozione di un programma dal registro di sistema di Windows XP. Tra un po’, teoricamente, dovrei essere nei suoi panni e, volente o nolente, dovrò in qualche modo rispondere alle nuove generazioni dei miei limiti tecnologici. D’altra parte se mi guardo in giro vedo cose che a me non attirano per niente ma che, mi pare di capire, hanno un seguito mostruoso.
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