venerdì 25 agosto 2017

Riavvio del sistema in corso...

Partire è un po' morire / rispetto a ciò che si ama / poiché lasciamo un po' di noi stessi / in ogni luogo ad ogni istante. / E' un dolore sottile e definitivo / come l'ultimo verso di un poema... (Edmond Haracourt)
Non è mai facile allontanarsi da ciò che si ama, nemmeno se si tratta di una lontananza temporanea. Quasi certamente Edmond Haracourt non stava pensando alla chiusura estiva di questo blog quando scrisse il Rondel de l'adieu, ma possiamo benissimo fare finta che lo avrebbe fatto, se solo non fosse vissuto così in anticipo rispetto ai nostri tempi.
Difficile allontanarsi ma ancora più difficile è rimanere lontani, specialmente se ci si costringe a farlo in nome di quel salutare riposo a cui si bramava e che mancava ormai da diverso tempo.
Se mi sono riposato? Non come avrei voluto ma sì, mi sono riposato. Il distacco dalla blogosfera non è stato assoluto come era nei miei piani (per colpa di quelle dannate notifiche che non hanno mai smesso di raggiungermi), ma a questo dettaglio ero ben preparato. Non speravo davvero che accadesse, ma avevo anche fortemente sperato che nessuno in mia assenza si mettesse a scrivere cose troppo interessanti...
In buona sostanza il mio distacco è stato più teorico che pratico, a prescindere dal fatto che questo blog sia stato aggiornato oppure no. 

Queste settimane di chiusura servono d'altra parte anche a gettare le fondamenta della stagione blogghesca successiva, quella che nella fattispecie inizia oggi. Non c'è nulla di più importante, a mio parere, di un buon momento di riflessione su tutto ciò che si sta facendo e che si ha intenzione di fare. È così che in una mattina di luglio, sdraiati sulla sabbia di un'assolata spiaggia delle Cicladi, il sottoscritto e la sua gentile signora hanno improvvisato una piccola "riunione di redazione" al semplice scopo di fare il punto della situazione, discutere dei progetti in corso d'opera, di quelli di futura realizzazione e di quelli destinati all'oblio. 
Il punto fondamentale che è emerso è che fino a oggi quest'imbarcazione è sempre stata in totale balìa dell'umore del suo comandante: per abbondanti sei anni, e questo è specialmente vero negli ultimi tempi, essa ha proseguito il suo cammino senza che nessuno dell'equipaggio avesse la più pallida idea della destinazione finale... tutt'al più era ben chiaro solo il waypoint successivo, il che francamente non è abbastanza per la sopravvivenza in quest'oceano in tempesta.
Intendiamoci, sono sempre stato contrario alla programmazione asfissiante alla quale si sottopongono masochisticamente alcuni colleghi, ma un minimo di pianificazione a lungo termine a questo punto diventa necessaria. Non è ormai più pensabile affidarsi ai sistemi di dead-reckoning, per quanto elaborati, per identificare la propria posizione nel mondo: serve prima di tutto recuperare una identità che si sta perdendo. Il suo essere estraneo ai rigidi confini tematici rimane fuori discussione, ma questo blog ha bisogno di capire cosa vuole fare da grande, perché non può rimanere all'infinito un'eterna promessa. L'aspetto principale sul quale urge intervenire è le periodicità delle rubriche aperte, il cui numero a questo punto inizia ad essere considerevole. Già in passato mi era capitato di trascurare per lungo tempo rubriche classiche come Yellow Mythos e Orizzonti del reale; oggi mi rendo conto che anche quell'altro progetto, quello dei cento post che avevo battezzato Kaidan, non viene aggiornato praticamente da un anno. Esistono poi piccoli progetti, quasi appena accennati, che sono abortiti nel giro di un paio di post. Recentemente sono stati poi avviati due nuovi filoni che ho chiamato Traditi dalla fretta e Confessioni di una maschera e, non contento, ci sarebbero ulteriori idee in cantiere che potrebbero partire da un momento all'altro (chi ha gettato un'occhiata alla pagina statica Oltre lo specchio di recente può farsi un'idea). In tutto questo susseguirsi di progetti occorre trovare un modo perché ciascuno di essi possa seguire il suo corso senza clamorose interruzioni. Non importa quanto possa essere dilatata la loro periodicità: ciò che importa è che nulla possa mai più venire trascurato per così lungo tempo. Non ci resta quindi che rimboccarci le maniche. E a tutti voi un caloroso bentornato!


16 commenti:

  1. Bentornato a te, qualunque rubrica vorrai proporre la leggerò molto volentieri come faccio sempre quando capito sul tuo blog ;-) Cheers

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    1. Farò in modo di meritarmi la tua fiducia, allora! Grazie!

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  2. Bentornato :-)
    Io da tempo infinito ho smesso di programmare, mi affido all'improvvisazione più dilettantesca che si possa immaginare.
    In qualche modo vado avanti ;-)

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    1. La tua programmazione va benissimo così... un modo di bloggare che direi "di pancia" più che dilettantesco come dici.
      Da parte mia il problema è che fin troppo spesso faccio grandi proclami senza poi dare loro un seguito che sia all'altezza. Proprio su questo punto intendo lavorare.

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  3. Bentornato anche da parte mia :)
    p.s. ...che significa "dead reckoning"?...

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    1. Letteralmente si può tradurre come "navigazione stimata". Se il tuo sistema principale di posizionamento (es.: il GPS) smette di ricevere la sua fonte primaria di informazioni (i satelliti), può stimare le successive posizioni basandosi sulla velocità e sulla direzione che mantenevi nel momento in cui è andato perso il segnale. Sistemi di navigazione più evoluti integrano ad esempio dei sensori sulle ruote (faccio un esempio "automotive"), così che se rallenti o effettui una curva non sei del tutto perso. Grazie per il caloroso benvenuto!

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  4. Un caloroso bentornato al blog, visto che per quel che riguarda l'interazione blogghica non ci siamo proprio persi di vista. Son già in sentita attesa dei nuovi post obsidianici.
    Pure a me, sai, servirebbe una similpausa di almeno tre mesi e non escludo di cadere in letargo il prossimo inverno.

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    1. È perché tu hai continuato a scrivere cose interessanti nonostante i miei reiterati nviti a non farlo! Ahah! ^__^
      Le pause, soprattutto quelle estive, sono per me ormai diventate fondamentali. Non potrei più fare senza...

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  5. Le riflessioni sono importanti, dopotutto le pause servono sempre anche a questo ;)

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    1. Sì, servono anche a questo. Dovrebbero servire anche a portarsi avanti con la scrittura di nuovi post, ma la pigrizia il più delle volte ahimè trionfa...

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  6. Bentornato a te e Simona, che a quanto vedo ha fatto un "reboot" di alto livello. ;) Mi fa piacere che vi siate riposati, a parte le notifiche. Stavo per chiederti che cosa significa "dead reckoning", ma ho visto che hai già risposto. Per quanto riguarda l'andamento del mio blog, dico sempre che sono Una (e non Trina), onde faccio quello che posso... anche per scrivere dei post che siano decenti, cosa che richiede tempo.

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    1. Eh, lo so che serve tempo per scrivere post decenti. Questo che hai appena letto, che non arriva ai limiti della decenza, ha richiesto infatti pochi minuti. Grazie per il bentornato/a!

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  7. Bentornato in pista, "reboottato" a dovere... o almeno spero :-P

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