sabato 20 luglio 2019

Preludio allo spazio

Avevo intenzione di chiudere il blog per ferie già la scorsa settimana ma, pensandoci bene, l'occasione che mi si propone oggi è di quelle ghiotte, una di quelle che costringono a rivedere i piani anche se cascasse il mondo. In fondo, una settimana in più o in meno di blogging non ha mai fatto male a nessuno, mi sono detto, per cui tanto vale fare un ultimo sforzo ed essere presente in rete. L'occasione a cui mi riferisco, come certamente avrete intuito, è il cinquantesimo anniversario del coronamento della missione spaziale Apollo 11, quella che permise a Neil Armstrong e a "Buzz" Aldrin di mettere piede per la prima volta sulla Luna. 
Almeno questo è quello che ci è stato detto, naturalmente. Ma tranquilli, non vi tedierò ripetendovi la solita "favoletta" che vede Stanley Kubrick alla regia di una delle più grandi messinscene di tutti i tempi: se cercate quello, sono sicuro che usciranno oggi un po' in tutto il mondo articoli e approfondimenti sulla questione "se ci siamo andati oppure no"; magari alcuni redattori se ne verranno fuori con nuove, schiaccianti prove a favore dell'una o dell'altra ipotesi. Se proprio volete sapere come la penso, beh, diciamo che preferisco lasciarvi nel dubbio. Magari troverete la risposta tra le righe...

lunedì 15 luglio 2019

Seicento!

In occasione di certe ricorrenze, di solito mi lascio andare ai ricordi. Tra i tanti, quello a cui sono più legato e con il quale nel tempo più vi ho sfracellato i cog#ioni è quello di quel piovoso pomeriggio di aprile del 2011 quando, colto non so da quale demone, decisi di aprire The Obsidian Mirror... Mi chiedo come sarei io adesso se non lo avessi fatto, se non mi fossi lasciato cogliere dalla mania di grandezza, trasferendo quelli che erano i miei primi esperimenti su mySpace a questa piattaforma sulla quale ancora oggi scrivo, nel bene e nel male.
Oggi il blog festeggia il suo seicentesimo post e, come è ormai tradizione da queste parti, è una fantastica occasione per tirare le somme. A beneficio di chi mi segue da poco, inizio col dire che la pratica di festeggiare il post con il “doppio zero” è una scelta che ho sempre preferito a quella classica del “bloggheanno” (o “compleblog” che dir si voglia): celebrare un centenario per me significa mettere in archivio un risultato effettivamente raggiunto, quello della scrittura, risultato che prescinde dalla variabile tempo, visto che ai compleanni ci si arriva sempre e comunque, anche senza scrivere niente. Nella realtà quest'ultima centuria, che è partita nell'ottobre 2017, è stata più faticosa del solito: e non solo perché ci ho messo due mesi in più della mia solita media per raggiungerla, quanto per il fatto che sarei ancora qui a guardarla da lontano se non ci fossero stati tutti quei guest-post che, ve lo ricorderete, hanno quasi monopolizzato il blog nella primavera dello scorso anno. Ah! Quasi dimenticavo! Va bene festeggiare il blog, ma coincidenza vuole che oggi dovrei festeggiare anche me stesso, visto che il piccolo Obsidian è venuto al mondo proprio il 15 luglio di... tanti anni fa, quando ancora circolava la Fiat 600 prima serie.

martedì 9 luglio 2019

Traditi dalla fretta #14

Nonostante non sia passato poi così tanto tempo dalla precedente, la pubblicazione di una nuova puntata di "Traditi dalla fretta" era necessaria in questa seconda settimana di luglio. Le cose da presentare sono ancora una volta numerosissime, ma fondamentalmente non sono solo quelle il motivo.
C'è innanzitutto da precisare che vi sto scrivendo da una spiaggia, quella che mi sono scelto per trascorrere in assoluto relax queste vacanze estive 2019. E su tale spiaggia mi tratterrò per un'intera settimana ancora.
Ovviamente non è vero che mi sono portato un computer sotto l'ombrellone: fortunatamente esiste un concetto che si chiama "programmazione" e che ho ignobilmente utilizzato per simulare la mia presenza in rete quando, al contrario, mi sto facendo allegramente i fatti miei.
Era comunque necessario farsi vivi anche solo per annunciare che il blog, nonostante il parere contrario del suo amministratore, avrà presto intenzione di prendersi una vacanza ancora più lunga, tipo fino alla fine di agosto. Tanto sappiamo tutti bene quanto desolata sia la blogosfera in questo periodo.
Una pausa quindi servirà per mettersi a produrre nuovo materiale per la nuova stagione senza l'angoscia di dover per forza pubblicare qualcosa il giorno dopo. Ci saranno solo un paio di eccezioni a questa pianificazione (un paio di post da qui a fine luglio, già scritti e programmati), ma giusto per onorare degli impegni che mi ero preso precedentemente. Verso i primi di settembre ci sarà poi anche qui il tradizionale appuntamento con la Notte Horror...

lunedì 1 luglio 2019

Quando scocca la mezzanotte...

"...ero a caccia di storie, di creepy-pasta, di spunti e ispirazioni sugli specchi. E guarda cosa capita? Una bella storiellina che si basa su un’ antica credenza popolare americana [...]. Il titolo è tutto un programma: “On Halloween look in the glass”! È la storia di una ragazza che prova a mettere in pratica questa vecchia leggenda: se allo scoccare della mezzanotte, nella notte di Halloween, si accende una candela e si cammina all’indietro fino ad arrivare di spalle ad uno specchio, voltandosi si dovrebbe distinguere nel riflesso, proprio sopra la spalla sinistra il volto della persona che si amerà per tutta la vita..."
Quanti di voi si ricordano di queste parole che, giusto un anno fa, furono lasciate qui sul blog da Luigi Parisi, graditissimo ospite con il pallino della macchina da presa?
Se la memoria non dovesse essere la virtù di cui andate più fieri, non preoccupatevi: anch'io, lo ammetto, sono dovuto andare a rileggere ciò che avevo scritto in quell'occasione per poter riprendere il filo del discorso lasciato interrotto. Se avete un po' di tempo e non sapete come spenderlo vi invito quindi ad andare a rileggere "L'uomo dello specchio", un post in due parti dove il sottoscritto ebbe il privilegio di intervistare il sopra citato Luigi Parisi (qui la prima parte, qui la seconda), un personaggio che è ben più di un semplice appassionato "col pallino della macchina da presa", come scherzosamente l'ho definito poc'anzi.
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