giovedì 28 giugno 2018

Orizzonti del reale (Pt.16)

LA PRIMA PARTE SI TROVA QUI

Il progetto Orizzonti del Reale riprenderà presto il suo corso, ma qui, oggi, intendo prima di tutto riannodare il fil rouge che unisce John Allegro a uno degli artisti più visionari di tutti i tempi, Alejandro Jodorowsky. Un fil rouge che, naturalmente, è incarnato da “La montagna sacra” (The Holy Mountain), il film del 1973 che Jodo ha trasformato in esperienza estatica e alchemica. Sì, perché "La montagna sacra" è un esercizio intellettuale di ricerca ontologica, ma anche un’avventura sensoriale cui bisogna consentire di penetrarci sotto la pelle; un'opera che ha resistito alla prova del tempo e ancora oggi conserva intatta la sua vena surreale (uso un termine forse improprio, ma non me ne viene in mente uno migliore) e dissacratoria. È anche un’opera che va affrontata con un minimo di conoscenza del personaggio Jodorowsky e della cultura psichedelica, perché in caso contrario la sua visione rischia di rivelarsi sterile oppure frustrante e scioccante, per via dell’ambientazione in un Messico grottesco, da incubo, dove la religione è soprattutto iconografia, e dell’esibizione di nudità, sesso e violenza.

venerdì 22 giugno 2018

The peace that will not come

Istanbul o Carcosa?
"Benvenuti a Carcosa, Gallipoli, o entrambe." (The peace that will not come, Peter A. Worthy.)
Lo so, avete ragione, non era questo l'articolo che mi ero ripromesso di scrivere, ma potete davvero biasimarmi se alla fine non ho resistito alla tentazione di andare a verificare eventuali collegamenti tra Carcosa e Costantinopoli? Nell'articolo di pochi giorni fa mi ero ripromesso di procedere come da copione, tralasciando ogni ulteriore digressione; l'idea è sempre la stessa, non vi preoccupate, diciamo che è soltanto rimandata di un pochino.
Come Wilmarth prima di loro, dicevamo la volta scorsa, Engels Mugnell si ritrovano, nel finale, intrappolati in un paesaggio onirico, strettamente legato al Re In Giallo, materializzato dalla mente del colonnello Thomas Atheling, che fu ospite dell'istituto psichiatrico ai tempi della battaglia di Passchendaele. Vediamo cosa possiamo ricavare da queste informazioni analizzando i dettagli di quel paesaggio.

lunedì 18 giugno 2018

Un tentativo di datazione

Quando il governo francese ne aveva sequestrato le copie appena giunte a Parigi, Londra ovviamente aveva cominciato a bramarne la lettura: com'è noto, il libro si diffuse come una malattia infettiva, di città in città, di continente in continente, proibito qui, sequestrato là, condannato dalla stampa e dal pulpito, censurato persino dai più moderni fra i letterati anarchici. Eppure quelle pagine stregate non violavano alcun principio del vivere civile, nessuna dottrina conosciuta: nessuna ideologia vi veniva offesa. Semplicemente non poteva essere giudicato secondo i modelli abituali. (Robert W. Chambers, Il riparatore di reputazioni.)
Sono trascorsi diversi mesi da che il blog si è affacciato l'ultima volta sull'affascinante mondo del Re in Giallo. Senza quasi farlo apposta è passato di nuovo quasi un anno, tra vacanze, traslochi e impegni di varia natura; e addirittura cinque anni dal giorno in cui abbiamo iniziato assieme questo lungo percorso, nella finora vana ricerca di una chiave per decifrare il mistero che si cela dietro la mitologia rivelata da Bierce e Chambers.
Ci eravamo addirittura lasciati con una promessa, quella di "materializzare" il famigerato "King in Yellow" attraverso gli scritti di due celebri autori americani di fantasy e fantascienza.
Ebbene, il momento di fare il nostro trionfale ingresso a Carcosa è quasi arrivato, ma prima occorre fare un passo indietro e fare il punto su tutto ciò che sappiamo a proposito del famigerato testo.

martedì 12 giugno 2018

Da donna a strega: Caotica Ana

L'INTRODUZIONE SI TROVA QUI

Prendendo spunto dal folclore italiano, nello scorso articolo abbiamo visto una breve panoramica di quelle creature che, in quanto tarda espressione di un’antica tradizione di divinità femminili agresti, di notte, tempo deputato agli spiriti, lavano lenzuoli funebri, e se non lavano tessono gli umani destini.
Le analogie con lavandaie e filatrici notturne e con messaggere di morte del resto d’Europa sono lampanti, e in particolare con quelle rintracciabili nel folclore di Irlanda, Scozia, Galles, Bretagna, tutti luoghi di comprovata e duratura influenza celtica.

Senza entrare nel dettaglio, due sono le cose da sottolineare. La prima è che alcune di queste figure femminili, come le Agane, vivevano in piccoli nuclei di tre guidati da una “madre” o “sorella maggiore”, denominata sovente anche badessa o priora. Un’altra peculiarità che le accomuna a figure mitiche di solito rappresentate come triadi, oppure dai triplici attributi: le Parche; le Moire; le Norne; le Matres; Core/Persefone/Ecate, a propria volta raggruppate nella figura “una e trina” di Demetra, che racchiude in sé la vergine, la madre e l’anziana, ovvero le tre fasi della vita della donna; la celtica Brigit, o Brighid; eccetera.

mercoledì 6 giugno 2018

Traditi dalla fretta #6

Lasciato alle spalle lo speciale collettivo "Pleasure of Pain", con tutto il clamore che da esso è derivato, è tempo di riprendere il filo del discorso lasciato interrotto mesi fa per i motivi che ormai anche i sassi conoscono.
Una nuova puntata di "Traditi dalla fretta" è a questo punto necessaria (e oserei dire anche prevedibile), sebbene mi ci voglia un pochino più di impegno per riuscire a stilare una lista delle cose interessanti che mi sono perso dall'ultima volta.
Ma prima di arrivare al dunque lasciatemi spendere due parole sulla famigerata GDPR che, immagino, avrà colto di sorpresa la maggior parte di noi dilettanti del blogging.
In realtà sono due anni che nell'azienda dove lavoro si sente parlare della nuova normativa. Inizialmente solo piccoli sussurri di una cosa remota e di conseguenza evanescente; poi, con il passare dei mesi, i sussurri hanno lasciato spazio a voci sempre più moleste, con tanto di leggende metropolitane che avrebbero dipinto la GDPR come il male assoluto, l'inizio della fine dei giorni terreni di tutti noi, catturati, legati e imbavagliati da una normativa talmente rigida da non lasciare più spazio nemmeno a un respiro. Oggi che ho le idee un po' più chiare posso finalmente affermare che l'inizio della fine non era poi un concetto del tutto campato per aria.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...