venerdì 22 giugno 2018

The peace that will not come

Istanbul o Carcosa?
"Benvenuti a Carcosa, Gallipoli, o entrambe." (The peace that will not come, Peter A. Worthy.)
Lo so, avete ragione, non era questo l'articolo che mi ero ripromesso di scrivere, ma potete davvero biasimarmi se alla fine non ho resistito alla tentazione di andare a verificare eventuali collegamenti tra Carcosa e Costantinopoli? Nell'articolo di pochi giorni fa mi ero ripromesso di procedere come da copione, tralasciando ogni ulteriore digressione; l'idea è sempre la stessa, non vi preoccupate, diciamo che è soltanto rimandata di un pochino.
Come Wilmarth prima di loro, dicevamo la volta scorsa, Engels Mugnell si ritrovano, nel finale, intrappolati in un paesaggio onirico, strettamente legato al Re In Giallo, materializzato dalla mente del colonnello Thomas Atheling, che fu ospite dell'istituto psichiatrico ai tempi della battaglia di Passchendaele. Vediamo cosa possiamo ricavare da queste informazioni analizzando i dettagli di quel paesaggio.
"Sei finito dentro a un incubo," egli spiegò. "Questo è il sogno tormentato del Caporale Thomas Atheling, 1° Battaglione dei Fucilieri del Lancashire. Siamo intrappolati in un miscuglio di Capo Helles, tutte e tre le battaglie di Krithia e Carcosa."
Sebbene non sia riuscito a trovare in rete nemmeno un accenno biografico a Peter A. Worthy (posso solo dedurne la nazionalità statunitense, visto che la sua casa editrice ha sede nel Michigan), sono invece certo che il nostro amico si sia ben documentato sugli avvenimenti in cui ha ambientato il suo racconto, ovverosia i tempi della Grande Guerra. I riferimenti a Capo Elles e alle tre battaglie di Krithia rimandano alla celebre operazione navale con la quale flotta anglo-francese cercò di impossessarsi, con scarso successo, dello stretto dei Dardanelli a spese dell'impero ottomano. Lo sbarco a Capo Ellas del 25 aprile 1915, nei pressi di Gallipoli (quella turca, non quella salentina), fu una disfatta paragonabile alla nostra Caporetto, tanto che la data del 25 aprile è ricordata dagli Alleati per motivi opposti a quella per cui la ricordiamo noi. Le tre battaglie di Krithia, sempre sulla penisola di Gallipoli, non furono da meno: la seconda avanzata costò agli Alleati seimila vittime solo per guadagnare un misero chilometro di territorio.
"Tommy combatté nella Campagna di Gallipoli. A un certo punto, in quel periodo, entrò in possesso di una copia del Re in Giallo. [...] Questo è il diario. Per volere di qualcuno che chiamava WAKE iniziò a tradurre il Dramma. Come abbia potuto farcela, non saprei dirlo. Tommy scrive solo che si sentiva di farlo e che non aveva nessuna difficoltà a tradurre l'antica lingua. Dopo la Terza Battaglia di Krithia, Atheling cominciò a nutrire seri dubbi su ciò che stava facendo. Per farla breve, smise di scrivere. [...] Nel 1917, al tempo della Terza Battaglia di Ypres, o Passchendaele come è più comunemente nota, Atheling venne rinchiuso nell'ospedale di Four Mile."
La battaglia di Passchendaele, nei pressi della città belga di Ypres nelle Fiandre Occidentali, fu un'altra terribile disfatta per i Britannici, che subirono perdite durissime per mano dell'Impero Tedesco. Oggi noi la conosciamo più che altro per il brano che segue e per il videoclip che lo accompagna. Ma non allontaniamoci troppo...


Per farla breve, Thomas Atheling è un soldato al servizio di Sua Maestà Britannica e, per inciso, nel racconto viene anche riportato il suo inquietante curriculum: a soli 14 anni prese parte alla campagna del Nordafrica; a 15 anni fu coinvolto nella citata guerra dei Dardanelli; a 16 anni partecipò alla battaglia della Somme, nella Francia settentrionale; a 17 anni, sempre in Francia, fu in prima linea nella battaglia di Arras, e in quello stesso anno fu visto all'opera a Passchendaele. Se non li rammentate, cercate pure informazioni su questi nomi e avvenimenti storici: l'autore non si è inventato niente, neppure le date. Si inizia a comprendere già a questo punto il significato del titolo... ma non è nemmeno tutto lì.

Piccolo inciso: la volta scorsa ci eravamo chiesti quale rapporto potesse avere Thomas Atheling con i membri della famiglia Atheling citati da James Blish prima e da William Laughlin dopo. Se un legame di parentela c'è non può che essere indiretto, visto che difficilmente Thomas, a causa delle sue vicissitudini, può aver avuto l'opportunità di metter su famiglia. Sappiamo però, grazie a William Laughlin, che i due fratellastri Bill e David Atheling "si allontanarono nel corso degli anni Sessanta a causa della loro grande differenza d'età e di opinioni". Ma che età avevano i due fratellastri negli anni Sessanta? La domanda che 18 mesi fa avevamo trascurato a questo punto assume una certa importanza, perché ci farebbe comodo scoprire in che modo Thomas (dichiaratamente classe 1900) possa inserirsi nell'albero genealogico degli Atheling.
Di Bill Atheling, il maggiore, sappiamo che "era cresciuto nella Londra del dopoguerra" e che, in età adulta, andò a fare "l'editore a New York". Sappiamo anche che Bill aveva a che fare con la Warren Publishing, per via di alcuni lavori che egli "aveva preparato per i magazine Creepy ed Eerie", trovati in soffitta anni dopo la sua morte da suo nipote Jason.
Secondo wikipedia la Warren Publishing trasferì la sua sede da Philadelphia a New York nel 1965: unendo tutti questi particolari, a meno che Bill Atheling non facesse già l'editore quando era un teenager, possiamo identificare quella "Londra del dopoguerra" come la Londra del primo dopoguerra.
Possiamo azzardare l'ipotesi che un bambino cresciuto nel primo dopoguerra possa essere nato tra il 1910 e il 1915? Direi di sì ma, detto questo, la nebbia che ricopre l'eventuale identificazione di un vincolo di parentela rimane fitta. Thomas Atheling potrebbe benissimo essere un fratello maggiore (peraltro mai citato prima) di Bill Atheling, oppure, ipotesi per la quale oserei propendere, uno zio (fratello minore del padre, considerato il cognome). Fine dell'inciso. Non mi resta che aggiornare la tavola genealogica numero 7, la cui versione precedente era apparsa qui.



La battaglia più dura del nostro protagonista, Thomas Atheling, inizia paradossalmente nel momento in cui egli depone le armi e si chiude alle spalle le porte dell'ospedale psichiatrico. Una battaglia che, come le altre nelle quali aveva combattuto in precedenza, ha un'insaziabile sete di vittime. Una battaglia che continua ancora oggi, ininterrotta, a distanza di un secolo.
"Le annotazioni ai suoi primi colloqui psichiatrici riportano che Atheling era terrorizzato da questo WAKE ed era convinto che questi lo tormentasse perché si era rifiutato di completare la traduzione. [...] Spinto da una crescente paura e dal suo rapido declino, il povero Tommy Atheling fece un errore, che si rivelò disastroso, cercando di evocare un aiuto dal Dramma. Qualunque cosa fece, ebbe successo - Ythill, un essere dalle molteplici forme in una tunica lacera, e amico speciale di Atheling, rispose, e così anche Carcosa e il Re. [...] Senza volere, Atheling stesso costruì il passaggio tramite il quale l'influenza del Re in Giallo poteva raggiungere il nostro mondo. Nell'arco di tre o quattro mesi, tutto il personale fu attratto verso Carcosa ..."
Il nome WAKE di per sé dovrebbe già essere un indizio sulla natura di questa raccapricciante creatura che, se non ci sono miei errori di interpretazione, dovrebbe identificarsi con Ythill (e che a sua volta dovrebbe identificarsi con il Re in Giallo). Un nome che richiama alla mente le caratteristiche del ben più celebre Cthulhu, la deità blasfema partorita dalla mente di Howard Phillips Lovecraft.
Cthulhu, è ormai universalmente noto, trascorrerebbe la sua esistenza immerso in un sonno simile alla morte e, come da molti profetizzato, sarebbe in attesa di risvegliarsi e rinverdire il suo dominio sul mondo. Il Re in Giallo (Ythill) e Cthulhu sono quindi la stessa cosa? Inizia a farsi largo anche questa ipotesi, avvalorata dal fatto che Abdul Alhazred, l'autore del famigerato Necronomicon, pare fosse vissuto per lunghi anni a Damasco, in Siria (particolare che, senza neanche farlo apposta, ci porta geograficamente non molto distanti dalla Turchia).
"Vedi quelle quattro guglie? L'incubo di Atheling ha fuso la famosa Hagia Sophia di Costantinopoli con il Palazzo di Carcosa. Lui è lì dentro, intrappolato. [...] In lontananza, i pinnacoli delle quattro torri della visione del sogno dell'Hagia Sophia brillavano di un'inconsueta sfumatura di giallo. Le lune gemelle si levavano in alto nel cielo, ben lontane dalle orbite che secondo la scienza dovrebbero descrivere, assistendo in silenzio a ciò che accadeva sotto di loro. [...] L'interno del palazzo era identico a quello della sua controparte terrena, la Hagia Sophia. Magnifico nella sua estensione e nelle proporzioni, non aveva però nulla dell'interno dell'antica grande chiesa di Bisanzio, ma riportava pitture murali, icone e materiali di Carcosa. Su tutti i muri si scorgeva l'insidioso Segno Giallo. A dispetto dell'influenza oscura e terribile del Re in Giallo, l'intera scena era mozzafiato."
Sono ipotesi, tutte dannate ipotesi. Se Carcosa fosse davvero Istanbul allora il lago di Hali, nel quale si specchia la mitologica città, potrebbe essere il Mar di Marmara, il quale a prima vista potrebbe essere confuso con un lago. Ma tutto il resto?
Sembrerebbe proprio che questo nostro nuovo tentativo di trovare una corrispondenza tra realtà e fantasia sia giunta in fondo all'ennesimo vicolo cieco. Ma noi non disperiamo. Forse ciò che ci manca è soltanto qualche tassello che, una volta trovato e sistemato, ci porterà alla tanto agognata meta.
Non ci resta che congedarci da Peter A. Worthy e provare a bussare a qualche altra porta.

Carcosa, il recentissimo gioco di ruolo di MS Edizioni.
Non sembra anche a voi Istanbul la città rappresentata sula scatola?

10 commenti:

  1. "Gallipoli" è uno dei primi film di Peter Weir con Mel Gibson nella parte di un volontario australiano dell'esercito inglese (in Italia il film è noto come "Gli anni spezzati"). In un certo senso l'orrore metafisico dei yellow myths si fonde con quello reale della guerra.

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    1. Peter Weir? neanche a farlo apposta... Beh, temo di non averlo mai visto, sebbene mi pare sia piuttosto famoso.

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  2. Ho visto questo giocooo! Ho pensato a te e ho pensato che lo voglio! Sto diventando anche io seguace di Cthulhu! xD

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  3. "Venezia mi ricorda istintivamente Istanbul...". No, non credo che questo incipit di una vecchia canzone di Battiato possa essere un indizio utile. Come forse non lo è neanche il fatto che nei dintorni della battaglia di Gallipoli, un'intera brigata dell'esercito australiano fu inglobata e trasportata via da una nuvola rossa analoga a quella comparsa sulla scena di Hanging Rock in occasione del celebre picnic. Comunque, come dici tu, non disperiamo ;-)

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    1. Forse però non era una brigata (troppo numerosa), ma una semplice pattuglia. Dovrei ritrovare il pezzo originale... disperso chissà in quale meandro della mia abitazione.

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    2. De André cantava "Evaporato in una nuvola rossa". Potremmo trovare mille indizi anche nella canzoni, ma chissà se riusciremmo a metterli insieme.

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  4. Io ti consiglierei di vedere il film di Weir, penso che ti potrebbe piacere, magari alcuni dei personaggi potrebbero ricordarti Atheling.

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