Nell’universo letterario di Lovecraft, antichi semi-dei alieni (la cosiddetta "prole stellare di Cthulhu") scesero dalla costellazione del Cigno e presero possesso della Terra quando la vita era ancora agli albori; furono cacciati oltre la Porta quando la prima razza umana se ne impadronì e, dopo essere rimasti assopiti per milioni di anni in altri mondi o dimensioni, in epoche fuori dal tempo, cominciano a risvegliarsi e a tentare di riprendere possesso del nostro universo. Sono creature che hanno qualche vaga somiglianza con quelle che popolano il mondo acquatico (molluschi, polipi, crostacei e così via), ma la loro biologia e fisionomia non hanno nulla di terrestre. La natura in sé è corrotta e in putrefazione, e la disperazione più nera permea tutto. Le religioni umane non sono altro che pietose bugie create per occultare la vera realtà e i nostri dei non possono competere con questi mostruosi dei alieni, la cui sola menzione può scatenare la follia.
Ma che cosa ha spinto molti a considerare quanto narrato da Lovecraft non il parto di una fervidissima immaginazione, ma addirittura profezie e rivelazioni che denotano una profonda conoscenza di fatti iniziatici ed esoterici noti solo ad una ristretta cerchia di adepti?