martedì 26 aprile 2022

Marebito

Si tratta forse di un particolare noto a pochi, ma in Giappone le fondamenta dell’estetica horror contemporaneo vennero gettate da Chiaki J. Konaka, scrittore e sceneggiatore giapponese noto per essere il creatore di Digimon Tamers e Ultraman Gaia, nonché per le sue opere ricche di elementi lovecraftiani (vedi anche il post del film recensito qualche tempo fa). Lo fece nel suo libro “Horā Eiga no miryoku: fondamentaru horā sengen” (The fascination of horror films: manifesto of fundamental horror), scritto con l'aiuto di Kiyoshi Kurosawa (il regista di "Kairo", 2001) e dell’animatore Akira Takahashi (padre degli anime City Hunter, Death Note, Inuyasha, ecc.). In quel testo, di cui parleremo in maniera più approfondita in un prossimo futuro, si sarebbe rivisto Takashi Shimizu, uno dei registi più iconici del cinema giapponese moderno. Cosa potrebbe saltare fuori da un incontro tra Shimizu e Konaka? E cosa potrebbe aggiungere a questo mix, già sufficientemente esplosivo, un nome leggendario come quello di Shin'ya Tsukamoto, padre del manifesto cyberpunk Tetsuo? La risposta ha otto lettere: Marebito.

mercoledì 20 aprile 2022

Confessioni di una maschera #10 (Lezioni di aggiustaggio)

Ho fatto un sogno ieri notte. Protagonista era la versione quattordicenne di me alle prese con una delle lezioni più assurde mai uscite dall'immaginazione dei più sadici istitutori. Sto parlando delle temibili lezioni di "aggiustaggio", termine che alla maggior parte di voi non dirà nulla ma che è stata per lungo tempo una spina nel fianco di tutti i maschietti (non è corretto: una microscopica quota rosa, in realtà, c'era anche tra noi) che frequentavano il biennio dell''istituto tecnico industriale, altrimenti conosciuto come ITIS. Svegliandomi di soprassalto in un mare di sudore ho ritenuto opportuno fissare quei ricordi, inaspettatamente riaffiorati, in un nuovo episodio della serie “Confessioni di una Maschera”, piccola collezione di ricordi sparsi buttati lì senza un filo logico.

giovedì 14 aprile 2022

The Night Cyclist

There was someone there. On a matte-black aluminum bike. When he looked back, his dank black hair was plastered to his white face. And his eyes—they were all pupil. Like smoke, like a whisper, he faded once he made the dry concrete. For maybe ten seconds, I considered what had just happened. And then I saw it for what it was: An invitation. A challenge. A dare. (The Night Cyclist)

Torniamo a parlare, dopo soli pochi mesi, di Stephen Graham Jones, autore di narrativa horror con all’attivo numerosi romanzi e raccolte di racconti. Nativo americano, Graham Jones ha un curriculum di tutto rispetto, che non ripeteremo in quanto lo abbiamo già illustrato nel dettaglio la volta scorsa. Da allora va giusto segnalata l’uscita di un nuovo suo romanzo dal titolo “My Heart Is a Chainsaw”, esplicito omaggio ai film slasher che riesce anche a sfidare e trascendere il genere, una critica pungente del colonialismo americano, dello sfollamento indigeno e della gentrificazione, termine questo che sta a indicare il progressivo cambiamento socioculturale di un'area urbana da proletaria a borghese a seguito dell'acquisto di immobili, e della loro conseguente rivalutazione sul mercato, da parte di soggetti abbienti.

venerdì 8 aprile 2022

Ascensore per l'altrove

Erano ormai diversi anni che riflettevo su questo post, praticamente dai tempi del famoso video di sorveglianza che immortalò, proprio all'interno di un ascensore, le ultime ore di vita di Elisa Lam. L'ascensore, tra l'altro, è uno di quegli ambienti che personalmente mi hanno sempre inquietato, al punto che secoli fa, agli albori del blog, produssi un breve racconto che in seguito finì pubblicato su un'antologia a tema di cui da tempo ho perso le tracce. Questa, comunque, è un'altra storia. 
L'ascensore quindi, al pari di numerose altre location quali cantine, soffitte e case abbandonate, è uno di quei posti nei quali, specialmente da ragazzini, spesso ci si avventura con il preciso proposito di ottenere qualche brivido gratuito, senza correre troppi rischi e senza dare troppo fastidio agli altri. Non è un caso che l'ascensore sia stato talvolta anche protagonista di riuscitissimi film horror. Senza dilungarmi troppo, vorrei stavolta citare solo il più classico, ovvero "L'ascensore" (De Lift, 1983) del regista olandese Dick Maas, che, da buon appassionato, vidi al cinema ai tempi della sua uscita.

sabato 2 aprile 2022

L'altra gelosia

ARTICOLO PUBBLICATO SU
IL 7 AGOSTO 2015

Nei giorni scorsi sono precipitato in un mood nostalgico che mi ha portato a perdermi nei meandri di quel passato glorioso che vedeva il sottoscritto fare la spola tra due blog, questo e il mitologico Obspolitation, creatura dalla vita breve ma in grado di regalarmi parecchie soddisfazioni. Frugando tra le sue pagine ho ripescato un post di cui non conservavo alcun ricordo e che all'epoca rappresentava, per i canoni di Obsploitation, una clamorosa singolarità. La cosa era talmente evidente che usai infatti queste parole: "una volta tanto oggi cerchiamo di stare alla larga dalle boiate e ci tuffiamo direttamente nel cinema d’autore". Sono passati sette lunghi anni e credo sia giunto il momento di salvare quell'articolo dall'abisso dell'oblio, offrendogli una seconda possibilità in questo nuovo contesto. Il regista, Salvatore Piscicelli, oggi ha 74 anni ed è ancora praticamente (e ingiustamente) sconosciuto ai più, come scrissi in quel vecchio articolo. A titolo di cronaca, secondo IMDb la sua carriera si è arricchita nel frattempo di un solo film, "Vita segreta di Maria Capasso" (2019), del quale ha curato soggetto e regia. Personalmente mi duole aver perso di vista il suo lavoro e forse questa potrebbe essere l'occasione giusta per recuperare il tempo perduto. Ma torniamo a "L'altra gelosia"...
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