lunedì 27 febbraio 2023

The Goat Man: la storia di un film perduto o forse mai esistito

Questo che oggi sto scrivendo è un post strano. Strano, ma non nel senso di anomalo, visto che altre volte mi sono trovato a indagare su faccende strane e misteriose; questo post è strano nel senso che tutto ciò che vi ruota attorno è strano, a partire dalla sua genesi. Oggi parliamo di un film, o per meglio dire di un film che dovrebbe essere tale ma che forse nemmeno lo è. Confusi? Anch'io, ed è per questo che ho bisogno di scriverne: magari riesco anch'io a chiarirmi le idee.

Quasi mezzo secolo fa, sul finire del 1973, andava in onda, da quel che ho capito sulla televisione britannica (ma nemmeno di questo sono sicuro), uno di quei film che molto andavano di moda all'epoca. Mi sto riferendo a quel filone cinematografico conosciuto con l'appellativo di folk horror, termine che sta a indicare quel sottogenere che sfrutta gli aspetti più misteriosi del folklore locale per trasmettere paura al pubblico. L'ambientazione tipica del filone folk horror britannico anni Settanta è tipicamente rurale ed è spesso caratterizzata da una situazione di isolamento in cui vengono a trovarsi i vari protagonisti. Classici esempi sono The Wicker Man (Anthony Shaffer/Robin Hardy, 1973), Witchfinder General (Michael Reeves, 1968) e Blood on Satan’s Claw (Piers Haggard, 1970), ai quali aggiungerei senza esitazione Penda’s Fen, una produzione della BBC scritta da David Rudkin e diretta da Alan Clarke, di cui abbiamo parlato ampiamente la scorsa primavera. Elementi imprescindibili del folk horror sono la religione e il potere della natura (l'orrore proviene dalle credenze delle persone piuttosto che da elementi esplicitamente soprannaturali), e le vicende sono incentrate sull'arrivo di forestieri ingenui che, calati nel contesto, finiscono per doversi scontrare con queste forze. 

Il caso di "The Goat Man" non dovrebbe (il condizionale è d'obbligo, come presto capirete) discostarsi molto da questa struttura: si tratterebbe di un film incentrato su una giovane coppia di sposini, Frank e Susan, che, trasferendosi in un cottage apparentemente idilliaco del Somerset, iniziano ad avere visioni sinistre: un uomo con la testa di capra, il Goat Man, figura mitica palesemente ispirata a quella del Fauno, divinità della natura, delle greggi e dei boschi appartenente alla mitologia romana, il cui aspetto è umano ma con i piedi e le corna di capra (nota: in epoca tarda fu fatto corrispondere al Satiro della mitologia greca, benché quest'ultimo fosse più strettamente legato al culto dionisiaco, e al Silvano di origine etrusca, caprone antropomorfo spesso accostato al grande dio Pan di macheniana memoria). Nel corso del film i due protagonisti incroceranno (incrocerebbero) la loro strada anche con il fantasma di una bambina dagli occhi neri come il carbone e le dita lunghe e sottili, particolare che lascerebbe spazio a tutto un sottobosco intriso di stregoneria e riti diabolici.


Come accade per gran parte dei miti, la terrificante figura del Goat Man ha dato il via a numerosissime testimonianze (o presunte tali), che hanno reso felici migliaia di criptozoologi da tastiera,  appassionati di quella strana scienza che studia animali la cui esistenza è sostenuta da tradizioni e leggende, ma di cui mancano prove scientifiche. Lungi dall'essere popolare come Nessie o come il Bigfoot, il Goat Man è particolarmente noto per la sua ferocia. Solo negli Stati Uniti gli avvistamenti si ripetono a intervalli regolari sin dal 1961, quando nella città di Bowie, nel nord-est del Maryland, furono scoperti i corpi senza vita di due studenti inoltratisi nel bosco per cercare un po’ di intimità. La mattina successiva un cacciatore locale notò un’autovettura con i finestrini rotti e numerosi e profondi graffi lasciati sulla carrozzeria, si avvicinò e vide due corpi così orribilmente mutilati da essere irriconoscibili. Ma sto divagando.
Il Goat Man che ci interessa è invece decisamente più british, e per quanto mi riguarda ciò lo rende ancora più intrigante. Intrigante soprattutto perché narrato in un film di cui si sono perse le tracce da molti anni, addirittura da molto prima che internet facesse il suo sbarco nella vita di tutti noi, particolare, questo, che ha fatto sì che la sua stessa esistenza sia messa in dubbio. 


Se cercate in rete troverete ben poco, e da quel poco è possibile risalire a una sola e unica fonte: il blog di un tizio (anonimo) che afferma di ricordarselo, e che racconta di come una sera ebbe modo di parlarne con un altro tizio che a sua volta se lo ricordava. Riporto qui di seguito il racconto di quella serata, così come descritta dal blogger stesso: 
"Ma è stato solo quando Septic ha cominciato a descrivere un film di cui aveva dimenticato il nome che ho cominciato a vibrare di febbrile anticipazione. Conoscevo il film di cui parlava. L'avevo visto quando avevo dieci anni, ed è quasi certo che Septic abbia guardato la stessa trasmissione. Parlava di una giovane coppia sposata che si trasferisce in un cottage del Somerset e ha un terrificante incontro con l'occulto. Si chiamava The Goat Man, fu realizzato alla fine del 1973 ed era diretto da Simon Grundig. Septic fu felice che me lo ricordassi e convenne subito che il film si chiamava davvero così. Da bambini, eravamo stati profondamente turbati non solo dal contenuto del film, ma anche dalla colonna sonora, registrata da un duo che si faceva chiamare The Unseen. Per circa tre ore abbiamo parlato febbrilmente di quanto il film fosse rimasto con noi, ci avesse perseguitato e si fosse infiltrato nella nostra immaginazione. La verità era che non pensavo al film da anni e non avevo mai provato a rintracciarne una copia. Semplicemente non volevo essere deluso scoprendo che era, in effetti, datato e noioso. Tuttavia, Septic e io abbiamo infine deciso di recuperarlo, incontrarci più avanti nel corso della settimana, aprire una bottiglia di vino e guardarlo. Ma le nostre ricerche sono state vane, perché non c'è in giro alcuna traccia di The Goat Man, quasi come se non fosse mai esistito. Ho deciso quindi di aprire questo blog. Septic nel frattempo ha trovato una copia dell'album con la colonna sonora. Si rifiuta di dirmi come ci è arrivato e, detto tra noi, non sono sicuro di volerlo sapere."
Il blog in questione si chiama "Unseen Horror" ed è stato aperto il 25 aprile 2014 per chiudere, dopo soli sette post, 48 ore più tardi. Si noti che il titolo del blog ha un curioso doppio significato: da una parte richiama il nome del gruppo che ha inciso la colonna sonora, dall'altra sembra evocare quella patina di invisibilità che da quasi mezzo secolo avvolge il lungometraggio. Il blog è tuttora visibile e vi invito senza indugio a darci una rapida occhiata. Tutto quello che troverete, tuttavia, è una rapida descrizione delle tracce più significative dell'album (alcune delle quali, per comodità, includo anche qui da me) e poco altro. A corredo del testo c'è qualche immagine a tema folk horror, ma nessuna istantanea del film, il che lascia un po' basiti.
La traccia di apertura, "Eerie Meadow", ricorda per certi versi quella di "The Fog" di John Carpenter nella sua sinistra, glaciale brillantezza in chiave minore sintetizzata. Un pezzo che trascina sapientemente l'ascoltatore in un paesaggio apparentemente normale e tranquillo, ma pieno zeppo di terrori nascosti, sconosciuti e indicibili. "Footsteps outside the cottage" fa salire la tensione: un suono di passi (zoccoli caprini?), un respiro inumano e lo stridio dei corvi si mescolano a un inquietante luccichio elettronico. Secondo il blogger in questione, qui siamo nel momento in cui la giovane coppia, Frank e Susan, appena giunta al cottage, si sta rilassando dopo cena. ​​Il punto di vista della telecamera è quello di un soggetto che si muove al'esterno, sbirciando dalle finestre.


"Susan's Dream" è forse il punto più psichedelico dell'album, con un lento ritmo dettato da un tamburo a sovrapporsi a un flauto in stile folk. La sequenza corrispondente è così descritta: "Susan sta vagando per un prato e sente una giovane ragazza che canta; il suono è strano, invertito, la sensazione diventa sognante, allucinogena. Vede la bambina seduta nell'erba alta, e mentre le si avvicina, questa si gira. Ha occhi neri come il carbone e grandi dita lunghe e ossute. Si allunga per afferrare Susan, che scappa. La sequenza è girata al rallentatore e il suono di un battito cardiaco non fa che aumentare il terrore strisciante. La cosa sta guadagnando terreno su di lei, afferrandola e strappandole i vestiti. Susan riesce ad entrare nel bosco e proprio mentre pensa di essere al sicuro, si rende conto di essere circondata da entità malvagie, che sussurrano tutt'intorno a lei. Si sveglia urlando..."

Qui il blog inizia a farsi confuso e pare esserci una contraddizione tra i ricordi del blogger anonimo e quelli dell'amico Septic. Se quest'ultimo pare essere assolutamente convinto della scena descritta poc'anzi, il blogger sostiene invece che il protagonista sarebbe stato Frank, associando inoltre alla sequenza una traccia diversa, "Rural Dream Sequence" (di cui pare esista anche una variante dal titolo leggermente diverso). Vagando in un prato al crepuscolo, Frank è attratto da una radura in cui si trova una ragazza che pronuncia parole incomprensibili. Sembra che gli stia facendo cenno, ma Frank sa che avvicinarsi sarebbe pericoloso. Dietro la ragazza le ombre sembrano fondersi in una forma umana, la cui testa assume un aspetto bestiale. La paura aumenta, Frank si gira per allontanarsi, scivola, cade e si taglia il palmo della mano su una roccia aguzza. Terrorizzato, balza in piedi e corre, consapevole che la terribile entità bestiale si sta avvicinando. Urla in preda al panico e si sveglia, sudato, accanto a una Susan terrorizzata...


Purtroppo, pare che una risposta definitiva dobbiamo rassegnarci a non averla. "The Goat Man", film televisivo andato in onda pare una sola volta, è destinato a rimanere vivo solo nel cuore di coloro che l'hanno visto, senza aver alcuna intenzione di cercare una strada tra le nubi dell'oblio. La colonna sonora sappiamo oggi con certezza esistere, ed è composta da 13 tracce per una durata complessiva di circa 30 minuti. Potete ascoltarla per intero, se lo desiderate, sul sito di Aumega Project, etichetta indipendente tedesca che pubblica e distribuisce opere di artisti underground di assoluta nicchia. 
La notizia dell'esistenza della colonna sonora ce l'ha data un certo Klaus Morlock, che cinquant'anni fa si faceva chiamare Harold Legg e che, assieme all'amico Simon Magus, fondò i "The Unseen", duo specializzato nella realizzazione di colonne sonore per film e sceneggiati per la televisione britannica, la maggior parte dei quali, esattamente come "The Goat Man", sono stati trasmessi solo una volta. 
Sempre sul sito Aumega Project si narra la storia curiosa su Villa 9, lo studio di posa ricavato nei locali di un ex ospedale psichiatrico, dove questo genere di programmi venivano registrati. Si narra di presenze di fantasmi sul set, di elementi satanici, di maledizioni su attori e registi, di sparizioni e possessioni demoniache. Non dovrebbe quindi sorprendere che "The Goat Man" e chissà quante altre opere siano state fatte sparire, probabilmente da persone che all'epoca non desideravano essere coinvolte nella "Maledizione di Villa 9 ".
Chissà se un giorno qualcuno riuscirà a recuperare la pellicola? Personalmente ne dubito. Dubito anche che davvero sia mai esistito. Esiste davvero troppo mistero attorno a "The Goat Man", divenuto in breve tempo un classico di culto senza che nessuno l'abbia praticamente mai visto. Fanno anche riflettere le parole con le quali l'anonimo blogger di "Unseen Horror" si congeda dai suoi lettori, e con le quali anch'io chiudo questo strano post. Cosa si nasconde davvero dietro "The Goat Man"?
"Ora sappiamo che esisteva e sappiamo anche perché è scomparso senza lasciare traccia. Ora sappiamo chi era Simon Grundig (il regista, ndr) e conosciamo anche le circostanze disgustose e depravate che circondano la sua morte. Ci sono forze sinistre all'opera. Se io o Septic Boaby dovessimo scomparire, ti prego, caro lettore, di portare questi materiali alla polizia britannica. Mostra questo blog al poliziotto in servizio. Ti assisterà e ti darà una tazza di Bovril calda. Non posso dire altro al momento. Prega per me. E prega per Septic Boaby."




10 commenti:

  1. "in epoca tarda fu fatto corrispondere al Satiro della mitologia greca, benché quest'ultimo fosse più strettamente legato al culto dionisiaco, e al Silvano di origine etrusca, caprone antropomorfo spesso accostato al grande dio Pan di macheniana memoria"

    Guarda che mica sono interpretazioni errate, sono praticamente LA STESSA IDENRICA FIGURA; solo con nomi diversi e qualche caratteristica differente, ma provengono comunque tutte dalla cultura indo-europea, a questi possiamo anche accostare la figura alpinide del Krampus, e ve ne sono tanti altri di caproni antropomorfi dalle caratteristiche semi-divine.

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    1. Si, certo, è quello che intendevo dire. Fa conto che è come se avessi detto "...fu fatto corrispondere a Èracle, l'eroe e semidio della mitologia greca, e alla figura di Ercole, di origine romana".
      Non è affatto in discussione che l'umanità abbia da sempre elaborato, rivisitato, plasmato e riorganizzato dei concetti (basti pensare al mito del Diluvio) che nella loro essenza sono riconducibili ad una stessa origine primordiale.

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  2. Beh, facendo i debiti distinguo, più o meno come certi programmi sulle tv private che vidi da bambino e di cui nessuno sembra avere memoria tramite me... Quando non esistono più tracce di un programma / film, che sia stato girato nel 1906 o nel 1978 fa poca differenza, l'unica traccia è la memoria di chi lo ha visto. Ma se non era particolarmente memorabile quasi nessuno se ne ricorderà.

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    1. Oggi con internet è però molto più facile sbloccare dei ricordi e, se si fallisce, significa solo che i nostri ricordi sono troppo sbiaditi oppure si basano su nostre convinzioni errate (falsi ricordi) che ci impediscono una ricerca corretta.
      Esempio un po' fuori contesto: fino a pochi anni fa credevo di essere l'unico a ricordare che nei primi anni '70 l'iconica merendina Fiesta Ferrero era una torta “formato famiglia” da 150 grammi, decorata con ciliegie sciroppate...

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  3. Veramente interessante, questa storia mi ha incuriosito tantissimo! Ti segnalo che sotto il video YouTube della colonna sonora una persona ha commentato dicendo che l'ha amato quando l'ha visto da piccolo: https://www.youtube.com/watch?v=zyEuLF6AL68

    Purtroppo non mi risulta si possa contattare privatamente gli utenti su YouTube, sarebbe interessante provare a chiedergli cosa si ricorda esattamente!

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    1. La tesi più comune (e più probabile) è che si tratti semplicemente di un progetto musicale, creato a tavolino dai The Unseen e distribuito dalla Library Of The Occult Records, che utilizza l’accorgimento di una colonna sonora fittizia per rendere il messaggio più incisivo.
      La cosa bizzarra è che qualcuno, come il tizio che ha commentato su YT sembri ricordarsene, ma lì potrebbe trattarsi semplicemente di un falso ricordo (o con il ricordo di qualcosa di vagamente simile). Un utente FB mi scrive che a quei tempi fu addirittura doppiato e trasmesso su Telemontecarlo ma, detto tra noi, non mi ha convinto molto.

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  4. Magari era un progetto in stile Antrum, con l'idea di scoprire un film ritrovato (ma girato ex-novo con uno stile anni settanta) e maledetto. Creare una base di curiosità per il progetto e garantirsi qualche incasso sicuro. Poi tutto è andato a farsi benedire.

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    1. Altra ipotesi interessante che non mi sento di scartare.

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    2. Eppure il ricordo del film con un mostro simile negli anni 80....convinto che si trattasse della notte del demonio e invece no...mistero.

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    3. Sono sicuro che, negli anni Ottanta, filmacci horror di serie zeta con protagonista un qualcosa di simile a un bafometto ne avranno girati tanti. Impossibile ricordarne uno in particolare.

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