domenica 29 maggio 2016

Una montagna di Liebster

Strana forma di vita questo Liebster Award. Qualcuno che sia un po’ più qualificato di me dovrebbe fare uno studio scientifico per capire come sia possibile che il Liebster, dopo essere apparso sotto forma di un banale starnuto su un blog lontano anni luce, nel giro di un paio di settimane riesca a mettere in ginocchio tutta la blogosfera. Il Liebster prosegue violentissimo per circa un mese e poi, pian piano, si esaurisce fino a svanire nel nulla. Quando infine pensi che sia stato debellato, eccolo tornare più virulento che mai.
Ho notato che il ciclo completo (incubazione, infezione, latenza) dura circa dodici mesi, per cui teoricamente basterebbe un’iniezione antinfluenzale, fatta al momento opportuno, per rimanerne immuni. Oppure bisognerebbe avere più di 200 lettori iscritti al blog. Ma anche in quel caso, come del domani, non v’è certezza.
Andando a memoria mi pareva di ricordare che il virus Liebster, sotto una forma leggermente diversa, mi avesse attaccato per la prima volta già agli albori del blog, per poi ripresentarsi massicciamente nel tempo. In realtà, dopo essere andato a controllare, The Obsidian Mirror non è mai rimasto troppo coinvolto. Anzi, direi che l’unica traccia sul blog risale al lontano ottobre del 2012, quando fui colpito da una doppietta. Poi nient’altro, anche se ciò non significa che io li abbia onorati tutti attraverso la scrittura di un intero post di senso compiuto (a volte è più facile e veloce rispondere nei commenti dell’untore di turno). C’è anche stata, per dover di cronaca, una fugace apparizione su Obsploitation nel maggio di due anni fa, ma quella è un’altra storia.

lunedì 23 maggio 2016

La canzone di Cassilda (Pt.4)

LA PRIMA PARTE SI TROVA QUI
ATTO II - SCENA I: TOMMASO

Alessia H.V., 'La Perduta Carcosa', digital, 2015
 http://alessiahv.deviantart.com/
“...è il Signore delle Foreste fino a [...] e i doni degli uomini di Leng [...] dagli abissi della notte fino alle voragini dello spazio, e dalle voragini dello spazio agli abissi della notte, che risuonino per sempre le lodi del Grande Cthulhu, di Tsathoggua e di Colui-che-non-si-deve-nominare. Che risuonino per sempre le Loro lodi, e che sia concessa l'abbondanza al Capro Nero delle Foreste. Iä! Shub-Niggurath! Il Capro! [...] Ed è avvenuto che il Signore delle Foreste, essendo [...] sette e nove, in fondo alla scala d'onice [...] tributi portati a Quello dell'Abisso, Azathoth, a Colui del quale Tu ci hai insegnato le meraviglie... sulle ali della notte, al di là dello spazio, al di là del [...] a Quello di cui Yuggoth è l'ultimo nato, viaggiando solitario nell'etere nero al confine del [...] anche fra gli uomini, e istruitevi sulle loro usanze, affinché Quello dell'Abisso possa sapere. A Nyarlathotep, il Potente Messaggero, tutto deve essere riferito. Ed Egli assumerà le sembianze dell'uomo, la maschera di cera e la veste che nasconde, ed Egli discenderà dal mondo dei Sette Soli per..."  (1)
Il treno scivolava via veloce nell’oscurità. I riflessi purpurei del tramonto lo avevano accompagnato finché potevano ma alla fine, nell’arco di un attimo, erano stati costretti a sottomettersi alle rigide regole imposte dalla rotazione terrestre. Tommaso osservava il suo riflesso nel finestrino sferzato dalla pioggia battente senza poter identificare null’altro che le luci dei rari lampioni che accompagnavano il suo percorso. Il serpente bagnato, le cui squame metalliche rispendevano sotto quelle luci inaspettate, sembrava dotato di una coscienza propria, quasi come se sapesse esattamente il da farsi, quasi come se le sue spire potessero improvvisamente stringersi e fagocitare tutti i suoi passeggeri nel tempo di un solo batter di ciglia.

lunedì 16 maggio 2016

25 domande di cinema

Nell'attesa di tirare le somme dei Liebster e di riuscire a rispondere a tutte le millemila domande che sinora ho accumulato, vado a recuperare un'altra simpatica iniziativa che si aggirava per la blogosfera non più di un mese fa, quella secondo la quale chiunque poteva rivelare nel proprio blog le sue venticinque grandi verità sul cinema.
Da quello che ho capito la faccenda è nata diversi mesi fa sul blog Sofàsophia e, dopo lunghe vicissitudini, è finalmente approdata sui blog di diversi miei vicini di casa (che qui non cito perché temo di dimenticarmene qualcuno).
Dal blogroll al post di oggi il passo è stato abbastanza breve, sebbene il mio metabolismo da bradipo abbia richiesto almeno un altro mese per tramutare una semplice idea in qualcosa di concreto.
Non perdo altro tempo e passo subito a rispondere alle 25 domande che rappresentano l'ossatura di questo post (anche perché, come immagino sappiate, la sintesi non è una delle mie più note virtù).

martedì 10 maggio 2016

Terre di Confine Magazine #5

E così eccoci di nuovo qua! In questa tarda prima decade di maggio si rimette alla tastiera, reduce da una settimana di stacco quasi totale, il vostro Obsidian Mirror. Non è stato facile, come potrete immaginare, ignorare completamente ciò che succedeva in giro negli angoli del web da me abitualmente frequentati. E sebbene le mie intenzioni erano inizialmente quelle di disattivare per un'intera settimana la connessione dati sul mio smartphone, spesso e, devo ammetterlo, volentieri, quest'ultima si riattivava a tratti per via di quella dannata indisciplina che mi caratterizza e alla quale non ho saputo reagire. Naturalmente in quella settimana è successo di tutto. E come poteva essere altrimenti? La primavera è un periodo che a molti porta nuova vitalità e, di conseguenza, qualità e quantità dei contenuti che sono stati realizzati tutt'attorno a me, non si sono fatti aspettare. Come si fa quindi a staccare veramente? Avrei voluto mantenere il silenzio ancora per qualche giorno ma la piccola segnalazione di oggi è quanto meno doverosa, visto che stiamo parlando del nuovo numero di una rivista alla quale sono, come sapete, molto legato. Sono passati otto mesi abbondanti mesi dall’ultima volta che se ne è parlato (qui) ma nonostante ciò sono certo che la maggior parte dei lettori di Obsidian Mirror se ne ricordano bene. Ebbene, è tornata negli scorsi giorni la rivista TERRE DI CONFINE, di cui potete ammirare qui sopra la nuova, stupenda copertina. Cos’è “Terre di confine”? L’avevo già scritto le volte precedenti, ma ancora una volta mi ripeterò: "Terre di confine" è in primo luogo è un’associazione culturale no-profit che, citando direttamente lo Statuto, “ha come finalità lo studio, la promozione e la diffusione della cultura, delle scienze e dell’arte – quest’ultima con particolare riferimento ai generi letterari Fantascienza e Fantastico e all’Animazione Giapponese – intese sotto ogni loro forma espressiva”. Sempre citando lo Statuto aggiungo che “oggetto d’interesse sono Letteratura, Cinematografia e Televisione, Animazione e Fumetti, Storia e Arte, Costume e Società, Mistero e Paranormale, Scienza e Tecnologia, e, più in generale, tutto ciò che attiene agli obiettivi summenzionati.

venerdì 6 maggio 2016

Canzone del maggio

E così, anche il mese di aprile si è concluso. E io vi ho mentito, perché non è solo lo speciale “Ghost in the well” a essere andato in vacanza, ma anche il sottoscritto. Mentre questo post si autopubblica, il vostro Obsidian è infatti già partito verso altri lidi per una breve settimana di stacco totale dalla quotidianità. In questo momento io e Simona siamo da qualche parte sulle tracce di… Carcosa.
Eh sì, perché sebbene la serie di post sugli Yellow Mythos si sia interrotta ormai da qualche mese, ciò non significa che la faccenda sia conclusa. Tutt’altro. Ne parleremo però al nostro ritorno, sempre se questa piccola avventura che ci siamo regalati sarà servita allo scopo.
La mia lontananza da casa si traduce naturalmente anche in un distacco quasi assoluto dal web, visto che porterò con me solo il cellulare, quindi mi scuso in anticipo se in questi primi giorni di maggio sarò anche più latitante del solito. Prima di partire, però, ci tenevo a fare un piccolo consuntivo di questi primi quattro mesi di blogging del 2016, un personale bilancio e anche una piccola chiacchierata, di quelle così rare da queste parti ma che, come forse ricorderete, mi ero ripromesso di fare sotto Natale e di cui, ancora oggi, sento il bisogno.
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