Da quello che ho capito la faccenda è nata diversi mesi fa sul blog Sofàsophia e, dopo lunghe vicissitudini, è finalmente approdata sui blog di diversi miei vicini di casa (che qui non cito perché temo di dimenticarmene qualcuno).
Dal blogroll al post di oggi il passo è stato abbastanza breve, sebbene il mio metabolismo da bradipo abbia richiesto almeno un altro mese per tramutare una semplice idea in qualcosa di concreto.
Non perdo altro tempo e passo subito a rispondere alle 25 domande che rappresentano l'ossatura di questo post (anche perché, come immagino sappiate, la sintesi non è una delle mie più note virtù).
1) Il personaggio cinematografico che vorresti essere?
Mah... diciamo che non c’è un personaggio preciso che vorrei essere. Piuttosto, se fossi stato in grado di recitare, mi sarebbe piaciuto interpretare alcune scene che ritengo uniche per la loro potenza espressiva. Fra quelle che più mi hanno emozionato o esaltato, mi viene in mente in prima battuta la scena finale di “Via col vento”, quando Clark Gable si rivolge a Vivien Leigh con uno sprezzante “Francamente me ne infischio”, per poi andarsene e lasciarla sola con le sue lacrime. Da notare che, se fossi stato una donna, probabilmente mi sarebbe piaciuto pronunciare l’altrettanto mitica battuta “Dopotutto domani è un altro giorno”, con la quale la stessa Vivien Leigh chiude il film...
Circoscrivendo però la scelta ai personaggi maschili, come non citare la frase “Vieni con me se vuoi vivere” che Kyle Reese rivolge a Sarah Connor in uno dei momenti più emozionanti di “Terminator 2 - il giorno del giudizio” (una frase talmente mitica che sarà poi riutilizzata nei sequel Salvation e Genesys)? Non è una frase da superfighi? Ma il momento più testosteronico della storia del cinema è sicuramente quello che vede Robert Duvall parlare di napalm su una spiaggia vietnamita in “Apocalyse Now” di Coppola. Ricopiare qui il testo di quella scena non renderebbe l’idea, pertanto inserisco, in fondo al post, un piccolo contributo video.
Circoscrivendo però la scelta ai personaggi maschili, come non citare la frase “Vieni con me se vuoi vivere” che Kyle Reese rivolge a Sarah Connor in uno dei momenti più emozionanti di “Terminator 2 - il giorno del giudizio” (una frase talmente mitica che sarà poi riutilizzata nei sequel Salvation e Genesys)? Non è una frase da superfighi? Ma il momento più testosteronico della storia del cinema è sicuramente quello che vede Robert Duvall parlare di napalm su una spiaggia vietnamita in “Apocalyse Now” di Coppola. Ricopiare qui il testo di quella scena non renderebbe l’idea, pertanto inserisco, in fondo al post, un piccolo contributo video.
2) Genere che ami e genere che odi?
Chi segue questo blog dovrebbe già avere un’idea ben precisa di quale possa essere il genere che amo. Chi seguiva anche il defunto Obsploitation, dedicato al cinema italiano anni Settanta, dovrebbe avere un quadro ancora più completo. L'horror in tutte le sue forme è ovviamente uno dei miei preferiti quando ho bisogno di passare un paio d’ore di vero svago e divertimento. Qualcuno potrebbe trovarlo strano, ma l’horror ha il potere di rilassarmi e di distendermi i nervi. In altri momenti sono più propenso a godermi thriller, gialli, poliziotteschi, commedie intelligenti e film drammatici, non necessariamente recenti. Negli ultimi anni ho preso a esplorare la cinematografia di paesi come il Sudamerica, l’Europa orientale, dai Balcani fino alle regioni più remote della Russia, e poi Corea, Giappone, Thailandia, Filippine... e ho scoperto delle cose davvero incredibili uscire dagli schermi meno (o per niente) conosciuti. Un genere che non sopporto è quello invece che pare venga apprezzato di più dal resto del genere umano, vale a dire la comicità demenziale e le saghe fantasy con maghetti e anelli. Non ce la faccio proprio. È più forte di me. Scusate. P.S.: Non voglio dire che la comicità mi disturbi. Tutt’altro: tra i miei film preferiti ci sono molti film comici, ma sono quelli di Totò, di Sordi, di Tognazzi… ma immagino che quei nomi rappresentino un po’ i gusti della mia generazione (che non è esattamente l’ultimissima).
Sono un po’ combattuto nel rispondere a questa domanda. È evidente che il doppiaggio rappresenta in un certo modo una “violenza” al lavoro del regista, un’alterazione forzata (e soggettiva) a un’opera che era stata pensata in un certo modo, che era stata realizzata in un certo modo, con un certo volto, con una certa voce. Qualunque modifica all’opera originale è uno stupro. Sarebbe come se prendeste un pennello e vi metteste a pitturare di rosso cardinale le labbra della Gioconda. Magari vi viene bene perché riuscite a stare nei bordi ma, nel complesso, avete fatto una porcheria. D’altro canto ritengo che il cinema sia innanzitutto intrattenimento e, forse sarà un mio limite, ma non è che parli perfettamente dodici lingue. Con l’inglese me la cavo, ma guardare un film inglese in originale è faticoso, non ci si può distrarre un attimo. Sarà forse un ottimo esercizio per migliorare la lingua ma, cazzo, non è affatto intrattenimento quello: è quasi un lavoro. I sottotitoli sono un ottimo compromesso ma, anche lì, o si guardano le immagini o si leggono i dialoghi. Il problema è che nella maggior parte dei film che guardo io (vedere risposta precedente) non esiste un doppiaggio. Per tagliar corto (si fa per dire) tra i due scelgo la versione doppiata, anche perché, lo sapete meglio di me, in Italia abbiamo un sacco di doppiatori bravissimi che spesso fanno un lavoro migliore di quello fatto dagli attori stessi. Cercatevi quel passaggio di “Apocalypse Now" in versione originale, quello di cui parlavamo prima, e ascoltate la voce di Robert Duvall: vi renderete subito conto di come il doppiaggio di Gianni Marzocchi abbia fatto la differenza.
4) L'ultimo film che hai comprato?
Per soli €14,99 ho trovato in un cestone da Unieuro un cofanetto con i seguenti film: “Django”, “Django sfida Sartana”, “W Django” e “Django il bastardo”. Non l’avreste comprato anche voi? Sì, lo so che dei quattro è solo il primo ad essere mitico, ma la tentazione è stata troppo forte…
Da bambino andavo molto spesso al cinema da solo. Di quelle esperienze ho ampiamente parlato in qualcuno dei miei vecchi miei post (tipo ne Il ragazzino e i suoi fantasmi). Erano gli ultimi anni Settanta o i primi Ottanta, c’era una sala a 100 metri esatti da casa mia che proiettava prevalentemente horror di serie zeta e io ci passavo spesso i pomeriggi della domenica. Se non davano nulla di buono c’era sempre il cinema della parrocchia, dove mi sono visto praticamente tutti i vecchi Godzilla, i Bruce Lee, gli Herbie e i Bud Spencer… Da grande poi ho smesso di andare al cinema da solo. Forse l’ho fatto una volta, ma non sono nemmeno più tanto sicuro. Di sicuro una volta sono andato a teatro da solo, ma quella è un’altra storia. Andare al cinema da solo oggi mi pare una roba imbarazzante. Nel senso che avrei il timore che tutta la sala possa avere gli occhi puntati su di me. Meglio guardarsi un film a casa propria, visto e considerato quanto costa ormai andare al cinema.
6) Cosa ne pensi dei Blu-Ray?
Non ho mai avuto una cotta per l’alta definizione. Non riesco davvero a percepirne il valore aggiunto. Un bel film è un bel film comunque, basta che non si veda da schifo come certa roba caricata su YouTube. Va anche detto che a casa mia ho uno schermo non molto grande (per banali ragioni di spazio) e potrebbe essere quello il motivo per cui non vedo la differenza.
7) Che rapporto hai con il 3D?
Un rapporto di merda. Mi fa venire da vomitare dopo un minuto, tanto che sono costretto a togliermi gli occhiali e passare un’ora e mezza con gli occhi chiusi e la testa tra le mani. In questo rapporto conflittuale conta molto anche il fatto che indossare un paio di occhiali sopra un altro paio di occhiali mi fa sentire come se fossi a una visita oculistica in cui io sono il paziente e Freddy Krueger il medico.
Difficile dirlo. In parte la regia, in parte la sceneggiatura, in parte la recitazione, in parte il contenuto. Qualcuno potrebbe dire che la verità sta nel mezzo, ma sappiamo bene che in fondo non è così. Ci ho pensato molto e alla fine credo che non ci sia davvero una risposta. Forse il segreto è semplicemente dettato dal caso. Guardare il film giusto nel momento giusto della propria vita. Puro e semplice caso.
9) Preferisci vedere i film da solo o in compagnia?
Sempre e soltanto in compagnia di Simona, la mia Lei che è talmente paziente dal lasciare scegliere a me (anche se rigorosamente una volta sì e una no) qualunque boiata mi venga in mente. Il tutto senza quasi reagire. Il vero problema però è la vendetta che ne segue: se per esempio io scelgo un film cecoslovacco con i sottotitoli in tedesco, lei la volta dopo mi fa succhiare un film contemplativo balcano con i sottotitoli in friulano.
10) Ultimo film che hai visto?
Ecco arrivato il momento della vergogna. Per un lungo attimo ho pensato di barare, citando un qualche capolavoro indiscusso del cinema. Oppure avrei potuto citare un film cecoslovacco con sottotitoli in tedesco per potermela tirare da intellettuale. La verità è che l’altra sera ho visto uno dei miei soliti horror di intrattenimento. Il titolo (“Black Forest”, 2010) probabilmente non vi dirà nulla, ma la trama del film probabilmente vi farà sorridere per la sua assoluta mancanza di originalità. “Due coppie di giovani in cerca di relax vanno in vacanza in una cascina nel mezzo della Foresta Nera. Il tempo scorre tranquillo fino a quando non trovano in una stanza chiusa a chiave uno strano televisore che si accende e spegne da solo”. In realtà non è stato così brutto. Paura tendente allo zero assoluto ma tanto, tanto divertimento.
Ho osservato, una lumaca, che strisciava sul filo di un rasoio, è un sogno che faccio, è il mio incubo, strisciare scivolare lungo il filo di un rasoio e sopravvivere. Ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei, ma non avete il diritto di chiamarmi assassino, avete il diritto di uccidermi, questo sì, avete il diritto di farlo ma non avete il diritto di giudicarmi. Non esistono parole per descrivere lo stretto necessario, a coloro che non sanno cosa significhi l’orrore. L’orrore. L’orrore ha un volto e bisogna essere amici dell’orrore, l’orrore e il terrore morale ci sono amici. In caso contrario, allora diventano nemici da temere. Sono i veri nemici. Ricordo quando ero nelle forze speciali, sembra siano passati mille secoli. Siamo andati in un accampamento per vaccinare dei bambini; andati via dal campo, dopo averli vaccinati tutti contro la polio, un vecchio in lacrime ci raggiunge correndo, non riusciva a parlare. Allora tornammo al campo, quegli uomini erano tornati e avevano mutilato a tutti quei bambini il braccio vaccinato. Stavano lì ammucchiate un mucchio di piccole braccia, e mi ricordo, che io ho.. io ho pianto come.. come una povera nonna, avrei voluto cavarmi tutti i denti, non sapevo nemmeno io cosa volevo fare. Ma voglio ricordarmelo non voglio dimenticarlo mai, non voglio dimenticarlo mai. E a un certo punto ho capito, come se mi avessero sparato, mi avessero sparato un diamante, un diamante mi si fosse conficcato nella fronte e mi sono detto: Dio che genio c’è in quell’atto, che genio. La volontà di compiere quel gesto, perfetto, genuino, completo, cristallino, puro. Allora ho realizzato, che loro erano più forti di noi, perché loro riuscivano a sopportarlo, non erano mostri, erano uomini. Squadre addestrate. Questi uomini avevano un cuore, avevano famiglia, avevano bambini, erano colmi d’amore, ma avevano avuto la forza. La forza…di farlo. Se avessi avuto dieci divisioni di uomini così, i nostri problemi sarebbero finiti da tempo. C’è bisogno di uomini con un senso morale e allo stesso tempo capaci di utilizzare il loro primordiale istinto di uccidere, senza sentimenti, senza passione, senza giudizio. Senza giudizio, perché è il giudizio che ci indebolisce. Sono preoccupato che mio figlio non capisca quello che ho cercato di essere e se devo essere ammazzato, Willard, vorrei che qualcuno andasse a casa mia per dire tutto a mio figlio, per spiegare cosa sono stato, cosa ho fatto… perché non c’è nulla che detesti di più dell’odore marcio delle bugie. E se lei mi capisce, Willard, lei farà questo per me. - “Apocalypse Now” (Francis Ford Coppola, 1979) - Monologo del colonnello Walter E. Kurtz (Marlon Brando)
Ho riso fino alle lacrime per molti film, specialmente da ragazzino guardando la maschera incredibile di Totò, dalla cui filmografia è impossibile citare un solo titolo. Da più grandicello c’è stato anche un lungo periodo in cui mi ero incagliato con la comicità di Carlo Verdone (e pensare che c’è chi dice che “Bianco Rosso e Verdone” e “Troppo Forte” non fanno star male dal ridere). Ma su tutti, l’unico e ineguagliabile film che non mi stancherei mai di vedere è “Non ci resta che piangere” con Troisi e Benigni. Oddio, sto male solo a pensarci. Savonarola! Ahahaha!
13) Un film che ti ha fatto piangere?
Notoriamente preferisco gli animali agli esseri umani, per cui è automatico che mi commuova per loro. Nel tempo ho visto diverse pellicole dalle forti tinte drammatiche con animali come protagonisti. Una su tutte è “Au Hasard Balthazar” di Robert Bresson, vale e dire vita (e morte) di un povero asinello nella Francia rurale del dopoguerra. Ho pianto lacrime che non so spiegare. Ho anche sofferto per il destino del povero cavallo di Torino dell’omonimo film di Béla Tarr… per non parlare dei poveri cani di “Antarctica” (Nankyoku monogatari), film giapponese del 1983 ispirato a una storia vera. C'è poi Socks, il bellissimo protagonista di “Ten promises to my dog” di Katsuhide Motoki, e chissà quanti altri che sul momento non mi vengono in mente.
14) Un film orribile?
Una scelta ovvia che non può che ricadere sui “Goonies”! Odio quei maledetti ragazzini che non fanno altro che urlare dalla prima all’ultima scena. Non riesco davvero a capire perché qualcuno possa trovare divertente questo film. Odio alla massima potenza. Morte ai Goonies! C'è però qualcosa di peggio…. Essendo io un fruitore di cinema dalla serie B alla Z, in vita mia ho visto dozzine di film orribili, però spesso capita che sfocino nella comicità involontaria e questo fa sì che non riesca ad essere troppo severo nel giudicarli (titoli come “Alex l'ariete” non li considero neanche dei film ed è solo per questo che non li cito, abbiate pazienza). Quello che invece non sopporto è la pretenziosità, e quanto a questo “Paganini”, di e con Klaus Kinski, è imbattibile. Come incarnazione del binomio mortale di spocchia e noia assoluta, per me questo film vince la palma di film più brutto della storia.
Sono centinaia i film di cui ho perso il finale per via della discesa improvvisa delle palpebre, ma nella maggior parte dei casi non era colpa del film. Il fatto di avere un divano comodo e un lavoro impegnativo incide molto sulla mia resistenza serale, specie quando guardo alcuni di quei film citati nella risposta 9. Al cinema mi sono addormentato almeno due volte; la prima a 14 anni guardando “Reds”, un film di (e con) Warren Beatty sulla rivoluzione d’ottobre (fu una sfida persa in partenza: 195 minuti!), la seconda sette anni dopo guardando “Inseparabili” di David Cronenberg (ma spesso mi dico che, almeno a quello, dovrei dare una seconda occasione).
16) Un film che non hai visto perché stavo facendo le cosacce?
Cosacce ne ho fatte parecchie davanti a una televisione accesa (al cinema invece mai), ma ricordare il titolo anche di uno solo di quei film piantati a metà è impresa quasi impossibile.
17) Il film più lungo che hai visto?
Per adesso il mio primato è “From What is Before” di Lav Diaz (338 minuti che però ho diluito in tre serate), ma ho lì che mi aspetta sull’hard disk “Satantango” di Béla Tarr (432 minuti). Devo solo trovare sette ore libere, anche in questo caso possibilmente non consecutive….
18) Il film che ti ha deluso?
Nemmeno sotto tortura ammetterò mai che “Star Wars Episode VII” è stato una delusione. Sarebbe come mettere in dubbio la santità di Obi-Wan Kenobi e di tutti i cavalieri Jedi. A parte gli scherzi… ecco un’altra domanda complicatissima: si attesta infatti più o meno al 90% la percentuale dei film che hanno deluso le mie aspettative. Probabilmente il mio problema è che tengo l’asticella troppo alta mentre, al contrario, dovrei rassegnarmi a prendere le cose così come vengono. In generale posso dire con certezza che è sempre il cinema italiano che più mi delude, anche se “deludere” dovrebbe implicare il fatto di aver avuto delle aspettative precedenti (che in realtà non c’erano).
Questa è molto facile: trattasi ancora una volta di “Non ci resta che piangere” con Benigni e Troisi. Non c’è una battuta che non ricordi a memoria, sebbene siano ormai diversi anni che non ho più occasione di rivederlo. Molti anni fa avevo un collega che come me era appassionato da morire di quel film. Passavamo il tempo a scambiarci battute: mi avvicinavo alla sua scrivania e gli chiedevo, all’improvviso, “ma nove per nove farà ottantuno?”; e lui più tardi veniva da me e mi chiedeva “ma con tutti gli uomini che ci stanno, proprio io la devo sfogare a Gabriellina?”. Era divertente perché era tutto molto spontaneo e, soprattutto, una citazione arrivava nel momento in cui meno te la aspettavi. Ah, che bei tempi!
20) Un film che hai visto al cinema perché ti ci hanno trascinato?
Quando da ragazzino uscivo con quel paio di amici che si si atteggiavano a proto-intellettuali (cfr. risposta 15) ne ho viste parecchie di robe che non avrei mai voluto vedere, cose che magari ho poi rivalutato in età matura, come “Il verdetto” di Sydney Lumet, “Gente comune” di Robert Redford o “Salvador” di Oliver Stone. Fortunatamente io e Simona oggi (a dispetto di quanto ho scritto nella risposta 9) abbiamo dei gusti molto simili, per cui non capita mai che uno dei due trascini l’altro a vedere cose pazzesche. Ci sono però i nipoti che pensano a trascinare gli zii dove questi ultimi non vorrebbero andare, come quella volta con i “Transformers”, una roba talmente rumorosa che al confronto i Goonies (cfr. risposta 14) erano dei dilettanti.
21) Il film più bello tratto da un libro?
Senza dubbio “Shining” di Stanley Kubrick, che ho visto per la prima volta alle scuole superiori grazie a quel mitico insegnante di religione che, anziché parlare di cose campate per aria, nelle sue ore allestiva un videoregistratore in classe e ci faceva vedere film dell’orrore. Stanley Kubrick, per quanto ne dica Stephen King, ha trasformato un romanzo mediocre in un capolavoro. Ma il faccione spiritato di Jack Nicholson, va detto, ha il suo merito in questa faccenda. Non è vero, Wendy?
Escludendo d’ufficio gli esperimenti dei fratelli Lumière e l’opera omnia di Georges Méliès, che in pratica sono tutti cortometraggi buoni solo per i cinefili più incalliti, credo che i film più datati che ho visto siano stati “Il Golem, come venne al mondo" (Paul Wegener, 1920) e “Il gabinetto del dottor Caligari” (Robert Wiene, 1920). A seguire “Il carretto fantasma” (Victor Sjöström 1921), “Haxan” (Benjamin Christensen, 1922) e “Nosferatu” (Friedrich Wilhelm Murnau, 1922).
23) Miglior colonna sonora?
Potrei citarne a migliaia, ma la domanda vuole che io esprima una sola preferenza. Tralascio quindi, seppure a malincuore i film in cui la musica è la parte predominante (come nei musical “Hair” o “Jesus Christ Superstar”) o i film in cui sono i brani di un artista a me caro a reggere la colona sonora (come in “Labyrinth”, in “Philadelphia” o in “Doors”), oppure quelle colonne sonore che possono benissimo vivere di vita propria, anche se ascoltate senza guardare il film (“Grease” o “Pulp Fiction”). Una colonna sonora degna di questo nome è in realtà una cosa senza la quale il film non sarebbe lo stesso, ed è qui che ricade infine la mia scelta. Ovviamente è un horror e, altrettanto ovviamente, è "Il signore del male" di John Carpenter.
24) Migliore saga cinematografica?
Sono indeciso tra “Alien” e “Star Wars”… ma anche “Terminator” e “Ritorno al futuro” non sono state male… Dovendo scegliere direi “Star Wars” per una questione puramente affettiva (il primo capitolo del 1977, che poi in realtà sarebbe il quarto capitolo, fu il primo film che vidi al cinema: avevo solo dieci anni). Evidentemente già allora avevo un lato oscuro…
25) Miglior remake?
Chissà perché tutti dicono che i remake sono sempre delle schifezze, se confrontati con gli originali. Eppure ve ne posso citare almeno tre che hanno di gran lunga superato i loro ispiratori. In ordine di preferenza: “Scarface” di Brian De Palma (qui la Simo non è d'accordo e mi ha obbligato a scriverlo), “La cosa” di John Carpenter e “La Mosca” di David Cronenberg.
Questo è tutto, cari amici. Come promesso all'inizio del post vi lascio con uno spezzone tra i più pazzeschi del cinema, uno di quelli che, da attore, mi sarebbe piaciuto interpretare. A presto.
Questo è tutto, cari amici. Come promesso all'inizio del post vi lascio con uno spezzone tra i più pazzeschi del cinema, uno di quelli che, da attore, mi sarebbe piaciuto interpretare. A presto.
Giochino caruccio assai che sto cercando di riproporre pure io ma rimando sempre per cronica mancanza di tempo..prima o poi ce la farò...
RispondiEliminaScrivere questo post è stato un lavorone, ma uno se la può cavare rispondendo anche a monosillabi, senza stare a spiegare la rava e la fava come ho fatto io....
EliminaIl monologo di Robert Duvall - come pure quello di Marlon Brando che hai trascritto alla risposta 11 - sono frammenti di un unico gigantesco capolavoro.
RispondiElimina"Non ci resta che piangere" è grazioso, però rivederlo ora mi infastidisce per la recitazione troppo "manierata" dei protagonisti. Diciamo che, in generale, tutta una serie di film comici italiani pure accettabili se confrontati ai cinepanettoni odierni (ma per fare meglio di quelli basta davvero poco) ormai non riesco più a vederli per l'eccessiva teatralità dei comici protagonisti.
A me pare che "Non ci resta che piangere" sia ancora godibilissimo, ma capisco anche che la comicità sia uno dei generi più complessi. Gente come Benigni, Troisi, Sordi, Verdone, Tognazzi... o si odiano o si amano.
EliminaLa sintesi non è una tua virtù...hai ragione! XD
RispondiEliminaSi infatti tutto partì da sofia poi girò per un po...io l'ho riproposto dopo mesi e mesi ed ora sta ri-facendo il giro per chi non l'aveva ancora visto o fatto.
Comunque tante interessanti risposte, bella la copertina di quel vecchio Godzilla che in quella versione c'è nell'ultimo visto settimana scorsa in tv di cui ho fatto la recensione ;)
Sarà sicuramente una grande soddisfazione, per la sua ideatrice, vedere questa iniziativa che si sparge in giro così a lungo e così distante....
EliminaPaganini di Klaus Kinsky! Come ho fatto a non pensarci quando mi sono trovato a dover citare i film peggiori che ho visto!
RispondiEliminaPerfetta sintonia anche con il tuo giudizio su Shining. King dica pure quel che gli pare... Ma lo stesso vale per La zona morta. Un grande Cronenberg che, insieme a un immenso Christopher Walken, trasforma in oro un romanzo senza infamia e senza lode.
"Paganini" è davvero il peggio del peggio... in quel film "recitava" anche la Rettore, ricordi? Pazzesco!
EliminaMi viene in mente proprio ora anche un vecchio "Paganini Horror", una porcheria di "serie z" che ti raccomando... Sarà forse la maledizione del grande compoisitore?
Sei tu, ti riconosco. Grande Tom. Azzarola non ho citato Apocalypse Now che è tra quelli che conosco a memoria. Oltretutto mi ha fatto riscoprire Conrad. Hola per te.
RispondiEliminaAvrei dovuto citarlo anche per la colonna sonora, ma poi mi sembrava esagerato...
EliminaPersonalmente mi sono addormentato al cinema guardando «Morte di un maestro del Tè» ed è stato l'unica volta. Ma non era colpa del film. Molto interessanti, comunque, le domande. E anche le risposta.
RispondiEliminaSe è per quello io mi sono addormentato al concerto di Luca Carboni... ma non è stata colpa sua.
EliminaGuarda, lo avrei preso anche io quel cofanetto: forse solo Django è un capolavoro in senso stretto, ma gli altri sono storia del nostro cinema bis ;)
RispondiEliminaMoz-
Sono da avere perché è giusto averli, ma è proprio tutto lì.
EliminaConoscendoti mi aspettavo Apocalypse Now, Totç; Non ci Resta che Piangere e l'odio per il Paganini di Klaus Kinski, uno dei film più inutilmente pretenziosi di tutta la storia del Cinema. Mi aspettavo anche Antarctica, ogni volta che rivedo le scene dei cani abbandonati, in particolare quella in cui non tutti riescono a liberarsi dalle catene dove li avevano lasciati i loro padroni "umani" viene da piangere. Un po meno mi aspettavo il tuo odio per i Goonies, che però- parzialmente - condivido.
RispondiEliminaAnche tu hai sofferto per Antarctica, socio? Pensa che ai piedi della Tokyo Tower hanno eretto un monumento a quei poveri animali...
EliminaCondivido totalmente l'odio per "Paganini" e l'amore per Totò e il primo Verdone :)
RispondiElimina...sul resto non mi esprimo perché mi sa che siamo distanti secoli-luce :D
Mi piace sempre moltissimo, gusti in comune o meno, leggere le risposte a questi "meme" perché, oltre a divertirmici, imparo cose e imparo a conoscere un po' di più i blogmaster dei blog che seguo e che amo ;)
un carissimo saluto!
Il bello di queste iniziative è proprio il poter confrontarsi a carte scoperte... e se si è lontani secoli-luce va bene lo stesso ^o^
EliminaDavvero "Haxan" è solo del 1922? Mi sa allora che devo riscrivere la mia risposta nel meme. Al solito ero andato a memoria, ed ero straconvinto fosse del primo decennio del '900.
RispondiEliminaNon ero certo di quale fosse il più vecchio di quei cinque che ho citato, per cui sono andato a controllare tutte le date. Anch'io ritenevo che Haxan fosse antecedente a tutti gli altri...
EliminaI miei due cen... il mio fiorino.
RispondiEliminaI Goonies? Ma davvero?! Accidenti mi cade una certezza, credevo se ne potesse parlare solo bene...
Quei piccoli mostriciattoli non hanno fatto altro che gridare per un'ora e mezza. Credo sia nata da lì la mia idea di non volere mai avere figli....
EliminaForse c'è un equivoco, sono sorpreso che qualcuno finalmente (era ora) ne parli male...
EliminaAhhh! Finalmente! Qua la mano, fratello! Morte ai Goonies!!!!
EliminaNaaaaa! Altro che Rossella, Clark pure io XD
RispondiEliminaE straquoto gli "orribili": hai elencato una sequenza terrificante ahahahah!
Per i Goonies, invece, scende una lacrimuccia, sob :P
Bello questo post, è assai articolato e pieno di curiosità su di te *_*
Sapevo che la mia condanna ai Goonies poteva lasciare perplessi, ma non pensavo che avrei potuto sconvolgere così tanta gente. Pensavo piuttosto che fosse più incisivo il mia anatema contro anelli e maghetti...
EliminaAi maghetti fai pure quel che credi :D (anche se non disdegno eh), ma ai Goonies... (◣_◢)
EliminaBuona serata :D
Penso sempre di andare a colpo sicuro citando come migliore la colonna sonora di Arancia meccanica, poi dimentico il lavoro meravigliosamente malsano composto da Hermann Kopp per Der Todesking.
RispondiEliminaDi Carpenter non ho sicuramente visto i capolavori (Christine, la macchina infernale e un pezzo di Essi vivono), dopo il tuo post rimedierò!
Da giovedì scorso il film più vecchio mai visto è Maciste alpino (Giovanni Pastrone, 1916), proiezione speciale per l'imminente adunata degli alpini nella mia città.
Grazie per avermi fatto conoscere Il carretto fantasma, già in download, ti saprò dire.
Qua la zampa, si spendono le più calde lacrime con gli animali protagonisti... non so se avrò coraggio a vedere Hachiko monogatari del 1987. Basta dirti che vidi il remake al cinema...
Chiedo venia ma a post lungo almeno per me serviva commento lungo, tornerò spesso per di qui perchè è parecchio interessante. Certamente da riproporre.
Molto bella la colonna sonora di Arancia Meccanica! Anche quella di 2001 Odissea nello spazio è molto bella, giusto per restare in tema. Quella di Der Todesking non la ricordo ma me la vado a sentire subito su YouTube.
EliminaQuella che ho indicato io non è agli stessi livelli (non oserei mai paragonare John Carpenter a un Beethoven o a un Rossini) ma il suo pregio p che è perfettamente cucita su misura per Il signore del male e riesce a rendere le atmosfere inquietanti al punto giusto, senza sgarrare mai. Assolutamente da recuperare.
La storia di Hachiko ha fatto grondare fiumi di lacrime anche a me... quando anni fa andai a Tokyo, uno dei primi posti in cui mi precipitai fu proprio il piazzale davanti alla stazione di Shibuya, dove ancora oggi si può ammirare la sua statua.
Wow, io non credo riuscirei a rispondere in maniera così articolata a tante domande XD Però dai, il cinema da soli ha un suo perché. Io mi sono ritrovata da sola in sala, (ma proprio sola, senza neanche un altro spettatore finito lì per caso) a vedere The Visit.Ed è riuscito a tediarmi anche in quella sala così immensa, e così vuota XD
RispondiElimina...un horror guardato in un cinema completamente deserto dovrebbe inquietare come non mai. Peccato solo che ti sia toccato l'horror sbagliato... magari se fosse stato il primo Demoni di Lamberto bava... chissà.
EliminaMai avrei detto che tu fossi un fan di Guerre Stellari.
RispondiEliminaSembra strano pure a me, adesso che mi ci fai pensare ^_^
EliminaIl film contemplativo balcano con i sottotitoli in friulano mi mancava, in compenso ti posso (s)consigliare "Endhiran robot", film in indiano che ho visto senza sottotitoli per metà della durata di 177 minuti (sembrano pochi ma sembrano il quadruplo). Non credo esistano livelli di demenza comparabili.
RispondiEliminaP.s.: ode a Kubrick! :D
Ho avuto la malaugurata occasione di vedermi uno (o forse due) film indiani... ricordo questo horror che si intitolava 1920 e che sembrava promettente...
EliminaTi dirò...anch'io ho avuto la sensazione che il tempo di dilatasse a dismisura. Deve essere proprio una caratteristica che i film di quel paese hanno in comune...