Tempo fa mi è capitato fra le mani un libriccino dal titolo “Racconti nel buio” di Roberto Turolla. Sono dieci racconti sul tema del buio, i cui protagonisti (come riporta la seconda di copertina) si trovano in condizioni di momentanea cecità, che hanno la particolarità di essere stati scritti da un autore realmente non vedente. Non è di questo testo però (apprezzabile, peraltro) che voglio parlare oggi. Ecco, tenendo questo libro fra le mani ho pensato con un pizzico di angoscia a quegli autori che hanno avuto la sventura di ritrovarsi ciechi, come Borges o Milton, ma anche a quanto deve essere ben più difficile scrivere quando, anziché perdere la vista da adulti, non si è mai vista la luce del sole. Ho allora rispolverato la bozza di un articolo mai pubblicato, scritto anni fa, sul tema della cecità nella letteratura fantastica. Ripreso in mano oggi, il progetto ha assunto la forma che potete leggere di seguito, quella di un ibrido che parte da libri di ogni genere e provenienza per approdare al cinema e ad altri lidi. Se questo fosse un saggio, sarebbe pessimo, ma è solo un articolo su un piccolo blog di provincia, fatto alla mia solita maniera, e so che voi non mi giudicherete.