domenica 27 marzo 2022

Traditi dalla fretta #29

La cosa orribi­le dei Due Minuti d'Odio era che nessuno veniva obbligato a recitare. Evitare di farsi coinvolgere era infatti impossibile. Un'estasi orrenda, indotta da un misto di paura e di sordo rancore, un desiderio di uccidere, di torturare, di spaccare facce a martellate, sembrava attraversare come una corrente elettrica tutte le persone lì raccolte, trasformando il singolo individuo, anche contro la sua volontà, in un folle urlante, il volto alterato da smorfie. E tuttavia, la rabbia che ognuno provava costituiva un'emozione astratta, indiretta, che era possibile spostare da un oggetto all'altro come una fiamma ossidrica. – George Orwell
Altre volte in passato, iniziando a scrivere queste poche righe che fungono da preambolo a una nuova puntata di "Traditi dalla fretta", mi sono lasciato andare a commenti sulle vicende del mondo. Non sarà questo il caso, e non perché non ci siano cose da dire. Semplicemente perché lo trovo inutile e quanto mai dannoso. Parlerò invece del blog in generale e di come, nonostante le recenti e ripetute intenzioni di chiusura, continua ad andare avanti per la sua strada, quasi ignaro delle pulsioni autodistruttive del suo blogger. Dopo tanto tempo, sono finito addirittura per farmi coinvolgere in iniziative come quella recente dedicata a Nosferatu, giusto per dirne una, e continuo a farmi venire in mente cose che, con il giusto senso critico, probabilmente non si realizzeranno. Ma il lavoro del blogger è anche questo, vivere alla giornata e procedere un post dopo l'altro finché è consentito.

lunedì 21 marzo 2022

Orizzonti del reale (Pt.33)

LA PRIMA PARTE SI TROVA QUI

Ora, seguendo l’esatta sequenza di argomenti di “Invisible landscape…”, è tempo di accennare anche al modello olografico, così in auge negli anni ’80 e ’90 (risale ad allora anche la maggior parte delle mie letture sull’argomento); d’altra parte, era allora un concetto ancora relativamente nuovo per il grande pubblico, che l’aveva scoperto presumibilmente con la visione di “Guerre Stellari”. Ricordate tutti, penso, come comincia il coinvolgimento di Luke Skywalker nella resistenza: dalla visione di un ologramma con l’immagine tridimensionale della principessa Leila che implora l’aiuto di Obi-Wan Kenobi. Come si ottiene un ologramma non è forse altrettanto noto. Lo scienziato ungherese Dennis Gabor scoprì come realizzarlo per caso, nel 1947, mentre cercava di migliorare il microscopio elettronico, usando la luce verde dello spettro di una lampada a vapori di mercurio, ma fu solo con la diffusione della luce laser negli anni ’60 (e di apposite lastre o pellicole olografiche) che la tecnica si poté perfezionare. 

martedì 15 marzo 2022

Nosferatu, una sinfonia dell'orrore

"Di notte, alla luce della Luna c'è lui, il Grande Amante, che guarda attraverso una spaventosa piazza o canale nella finestra dell'eroina e nei suoi occhi. Lei lo aspetta, Vuole salvare l'eroe e ha letto nel Libro dei Vampiri che se una vittima resta con il vampiro fino al canto del gallo egli sarà distrutto. Egli va da lei rapido, con quella camminata spaventosamente affrettata, le unghie artiglianti. L'ombra della mano striscia come inchiostro sulle lenzuola bianche come neve. L'ultima sequenza lo mostra chino accanto al letto di lei mentre la bacia sul collo in una scena d'amore orribilmente perversa e senza eguali nella sua rivelazione immediata e patetica di un vampiro sostanzialmente indifeso. Si leva il sole, vedete i raggi illuminare la cima del casamento, il gallo canta, il vampiro non può andarsene. Svanisce in uno sbuffo di fumo come l'Agonia dell'Occidente. Proprio mentre sopraggiunge l'eroe ansimante, troppo tardi per salvare il suo amore." (Jack Kerouak, Nosferatu, in "New Yorker Film Society Notes, 9 gennaio 1960).

mercoledì 9 marzo 2022

Orizzonti del reale (Pt.32)

LA PRIMA PARTE SI TROVA QUI

Leggere McKenna è totalmente diverso da leggere Leary. Tanto quest’ultimo è discorsivo, vago ed evocativo quanto McKenna è avvezzo a snocciolare grafici, numeri e dati, per quanto non sempre accurati e tutt’altro che inoppugnabili. Va però detto, come è giusto che sia, che “Invisible landscape: mind hallucinogens and the I CHING” (1975) non è solo l’opera di Terence McKenna, ma anche del fratello Dennis, come lui etnobotanico e anche farmacologo. 
Quando appresero dell'uso sciamanico di una pianta contenente triptamina nella monografia antropologica dedicata a una tribù amazzonica, gli Jívaro, i McKenna erano già interessati alla dimetiltriptamina, o DMT, sia perché questa sembrava stimolare i centri linguistici del cervello, sia perché scatenava delle allucinazioni in cui era possibile incontrare forme molecolari danzanti (definite a volte delle “intelligenze insettoidi”) che sembravano forme di linguaggio visibile. Gli sciamani di quella tribù affermavano che la pianta inducesse uno stato di coscienza in cui veniva generata una sostanza viola fluorescente e che fosse proprio questa sostanza a consentire loro di operare la loro magia. 

mercoledì 2 marzo 2022

La via d'uscita e il bar subito dopo

Anche quest'anno, puntuale come un orologio svizzero, mi sono fatto prendere dalla lettura dei racconti del Trofeo RiLL, giunto ormai alla sua ventisettesima edizione. La formula come sappiamo è sempre la stessa dal 1994, anno in cui venne bandito per la prima volta il concorso letterario omonimo per il miglior racconto fantastico, i cui primi cinque classificati vanno successivamente a popolare
l'annuale antologia "Mondi incantati" curata dall’associazione RiLL Riflessi di Luce Lunare e edita da Acheron Books.
Numeri da record anche per l'edizione 2021, che ha visto all'opera oltre 400 autori e autrici per un totale di 522 racconti dati in pasto ai selezionatori. Ciò che ne è uscito è oggi più che mai un prodotto di elevatissima qualità, nel quale a fatica riesco a individuare veri punti deboli.
L'antologia in questione prende il titolo dal racconto vincitore "Il bar subito dopo" di Nicola Catellani, autore modenese e grande appassionato di fantascienza che in questo concorso fa suo anche il secondo gradino del podio con un racconto, a mio parere, piuttosto simile. Partirei quindi da questi per la mia carrellata esplorativa. 
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