giovedì 29 gennaio 2015

Ore d'orrore: il lupo mannaro (Pt.3)

Sembra incredibile, ma due post non sono bastati al nostro Van Helsing piemontese per avere ragione dei canini affilati del lupo mannaro. Forse l'idea di augurargli "in bocca al lupo" la volta scorso lo ha lasciato un attimino interdetto? Non lo sapremo mai. Questa volta però, concorderete con me, bisogna necessariamente che la questione giunga al termine. Non importa chi sarà ad uscire trionfatore dallo scontro finale: l'importante è che ci sia una soluzione, altrimenti questo blog finirà per incagliarsi in questa serie di articoli e non andrà più avanti nel suo inesauribile programma.
Siete quindi pronti per i tempi supplementari? Se non lo siete mi dispiace per voi, perché il nostro impavido guerriero in camice bianco pare proprio esserlo e, stavolta, non sembra voler concedere altro spazio al suo nemico.
E allora avventuriamoci senza altro indugio nella sezione più scientifica della discussione, aspetto che, come ho notato altre volte, sembra essere quello di maggior richiamo per i lettori del blog. Concetti in un certo senso abbastanza complessi ma indubbiamente affascinanti. E complimenti a chi di voi troverà la forza di lasciare un commento: personalmente, quando Marco Lazzara parte in quarta a parlare di cose tecniche, io sono terrorizzato....

domenica 25 gennaio 2015

Ore d'orrore: il lupo mannaro (Pt.2)

Chi tra di voi segue questo blog da molto tempo avrà certamente sperimentato una vaga sensazione di deja-vu leggendo la prima parte di questo episodio di Ore d'orrore. Oggi, prima che proviate una seconda sensazione, in tutto e per tutto identica, ve ne spiego il motivo.
Esattamente due anni fa, nel gennaio 2013, su Obsidian Mirror usciva un articolo in due parti (qui e qui) intitolato "Uomini e lupi". Qualcuno ricorderà anche che in quel periodo acquistai ad una fiera libresca milanese un piccolo saggio dal titolo “I guerrieri-lupo nell’Europa arcaica” (di Christian Sighinolfi, Edizioni Il Cerchio) che ispirò in buona parte la realizzazione di quel vecchio articolo (quel qualcuno risponde al nome di Salomon Xeno, collega blogger che incontrai per la prima volta proprio in quell'occasione e dal quale, a proposito, avanzo ancora un caffè) ^__^.
Con questo non voglio dire che i post che stanno uscendo in questi giorni siano dei doppioni di quelli usciti allora. Al di là degli aspetti folcloristici del lupo mannaro, che sono quelli che sono e non potrebbero essere in alcun modo diversi (se non nella scelta delle parole da parte di chi li ha scritti), c'è un motivo fondamentale per non perdersi questa nuova versione: sto parlando ovviamente dell'aspetto medico e scientifico, visto che stavolta a parlarne è proprio un esperto della materia. Lettura che può essere perfettamente integrata con quella di quei miei vecchi post dove, tra le altre cose, si cerca anche di ricostruire l'origine del famoso detto "in bocca al lupo" (che è anche il nostro augurio odierno per il dottor Lazzara).

mercoledì 21 gennaio 2015

Ore d'orrore: il lupo mannaro (Pt.1)

Superata indenne la boa del nuovo anno, il piccolo chimico torinese torna ad essere protagonista sulle pagine di Obsidian Mirror con il terzo appuntamento con l'attesissima rubrica "Ore d'orrore" che, se non vi dice nulla, vi invito a recuperare cliccando sull'etichetta omonima.
Dove eravamo rimasti? Avevamo incrociato la spada prima con il conte Dracula, il principe dei vampiri, e in seconda battuta avevamo fatto i conti con il mostro di Frankenstein. Entrambi brillantemente sconfitti grazie alla magiche arti oratorie del nostro fiero alleato. Ma ora? Cosa ci aspetta questa volta? Forse un nuovo pericolo sta avvicinandosi a noi comuni mortali? Oggi è una notte di luna piena, lo avevate notato? E lo sentite anche voi questo pungente profumo di fiori d'aconito? Se due indizi fanno una prova allora i nostri dubbi non possono che lasciare spazio alle certezze: questa volta il nostro blogger senza blog dovrà combattere contro un temutissimo lupo mannaro, un avversario il cui morso non lascia scampo. Finora abbiamo scherzato, ma questa volta speriamo davvero che chi si è fatto carico della nostra difesa abbia davvero considerato la devastante ferocia del nostro avversario. I proiettili d'argento? Sono stati preparati? Tutto a posto? No, era solo per chiedere, non è che non ci fidiamo.....

domenica 18 gennaio 2015

Il futuro è terminato

Il futuro, che era tornato nell’ormai lontana primavera del 2012, se ne è andato solo pochi giorni fa. La notizia è passata quasi in sordina nel marasma di notizie terribili che hanno avuto luogo in questo inizio di gennaio ma, per  coloro che seguivano la blogzine “Il futuro è tornato” (e sono sicuro che molti tra i lettori di questo blog sono tra quelli), la chiusura di uno degli spazi sci-fi più vitali del web è stata la prima vera brutta notizia del 2015.
Questo breve post era necessario. In qualche angolo remoto dentro di me sentivo che non potevo lasciare andare la cosa senza una parola. Anche se sono passati ormai diversi giorni, sento che devo in qualche modo chiudere il cerchio, mettere anche qui la parola fine a questa avventura, una parola che era davvero l’ultima tra le parole che avrei voluto spendere per IFET. Non ci sono in verità grosse cose da dire. Bastano le parole spese da Angelo Benuzzi nel suo ultimo post, nel quale riferisce che IFET era “nata con degli scopi e questi scopi non sono stati raggiunti” e che “date le condizioni generali del settore di riferimento ci siamo detti che non era il caso di proseguire oltre”. Sono parole che lasciano un bel po’ di amaro in bocca, parole che dicono tutto senza dire niente.

giovedì 15 gennaio 2015

Les Paradis Perdus

Narra qual mai cagion gli antichi nostri / Padri, sì cari al cielo e in sì felice / Stato locati, a ribellarsi mosse / Da lui che gli creò. Mentre signori / Eran del mondo, un suo leggier divieto / Come romper fur osi? Al turpe eccesso / Chi sedusse gl’ingrati? Il Serpe reo / D’inferno fu. Mastro di frodi e punto / Da livore e vendetta egli l’antica / Nostra madre ingannò, quando l’insano / Orgoglio suo dal ciel cacciato l’ebbe / Con tutta l’oste de’ rubelli Spirti. / Su lor coll’armi loro alto a levarsi / Ambìa l’iniquo e d’agguagliarsi a Dio/  Pensò, se a Dio si fosse opposto. (John Milton, Paradise Lost, Book I, 1667)
Questo è un post che ho scritto e riscritto decine di volte in questo periodo di pausa blog. Ogni volta che mi pareva finito e adeguato per la pubblicazione succedeva qualcosa che mi faceva cambiare nuovamente idea, un particolare, una sensazione, un avvenimento più o meno importante. Questo post non sarà perfetto, non può esserlo oggi e non lo sarà mai ma, se lo state leggendo, significa che in qualche modo sono riuscito a quadrare il cerchio, o perlomeno a fare in modo, con un po' di fortuna, che sia almeno vagamente simile a ciò che avevo in mente all'inizio.
La domanda che ci poniamo oggi è "ha ancora senso oggi parlare di paradiso perduto?". La domanda è intesa in senso generale; non è limitata al significato biblico o a quello dell'opera miltoniana che ho citato in apertura. La domanda è intesa nel senso più ampio del termine, partendo dalla non trascurabile questione se il paradiso, nel senso che volete dargli, esiste oppure no.

sabato 10 gennaio 2015

Let Blog Commence (again)

Vi sono mancato? Siete sopravvissuti tutti a questi venti giorni (circa) di pausa blog? Spero che la risposta sia affermativa ad entrambe le domande, perché il 2015 ha in serbo per voi nuove entusiasmanti iniziative che...mmhh... ma meglio se andiamo con ordine.
Questi giorni di festa li ho passati come sempre bene, circondato dal calore della mia famiglia e da quello, ancora più scaldottoso, dei miei gatti. Sarebbe stato meglio se solo non ci fosse stata di mezzo quella dannata influenza che ha pensato bene di entrare in casa mia, tarpando le ali ad alcuni dei progetti su cui contavo, primo tra tutti quella gita nella vicina Genova dove, ancora solo per poco, è presente la mostra di Frida Kahlo. Mannaggia. Si dice che se qualcosa avviene a Capodanno, poi avviene anche tutto l'anno ma... cosa succede se ti becchi l'influenza il 2 gennaio? Si può considerare ancora come Capodanno? Non che stia bramando il mantenimento dell'influenza fino a dicembre, ma qualche giorno di riposo extra qua e là non ci starebbe poi così male. Invece la mia solita sfiga non fa che chiamare l'influenza nei giorni di ferie. Vi avevo già detto del ponte dell'Immacolata passato a letto? Ecco. Una sfiga via l'altra.
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