L'argomento del post di oggi non è un film, bensì un gioco adrenalinico molto diffuso sul web, di cui sono quasi certo che in un modo o nell'altro avrete già avuto modo di sentir parlare. Ho letto da qualche parte una statistica secondo la quale su Google vengono fatte ogni mese oltre trentamila ricerche con le keyword "Elevator Game" o "Elevator to another world", il che presuppone che di gente con gusti un po' singolari al mondo ce ne sia parecchia. Vedremo tra poco di illustrare le regole del gioco, ma, volendo spiegarvelo in poche parole, si tratta di un metodo attraverso il quale, premendo una determinata sequenza di pulsanti sulla tastiera di un ascensore, si dovrebbe raggiungere una sorta di mondo infernale. Cosa c'entra Elisa Lam, citata in apertura, con tutto questo? Beh, tra le varie ipotesi circa la sua morte ce n'era una particolarmente assurda, talmente assurda che ai tempi avevo preferito non citarla: secondo alcuni la giovane ragazza canadese, in quel frangente, stava giocando all'elevator game. Ovviamente, si tratta di una teoria che si regge sul nulla cosmico: premere freneticamente dei tasti sul pannello di comando di un ascensore non è necessariamente la prova di un gioco finito male. Capisco tuttavia come la cortina di mistero che avvolge la sua vicenda abbia potuto dar spazio a congetture sempre più improbabili.
Tenete a mente che il gioco, secondo opinione comune, è stato ideato in Corea, dove la numerazione dei piani è diversa dalla nostra. In Corea il primo piano corrisponde al livello strada; da noi in Italia esiste il piano terra e di conseguenza il primo piano è quello immediatamente superiore. Non è chiaro a questo punto se la sequenza da seguire sia quella originale oppure se sia necessario slittare tutto di uno (ad esempio, se le istruzioni dicono di andare al quinto piano, noi dobbiamo intendere sesto piano). Il mio consiglio è provare in un modo e, se non funziona, ripetere nell'altro modo. Se non funziona ancora, beh, allora il motivo sarà un altro.
Non è nemmeno chiara la natura della vostra destinazione; secondo alcuni si tratta effettivamente dell'Aldilà, altri affermano sia una dimensione parallela alla nostra. Noi la chiameremo "l'altrove".
*** COME GIOCARE A "THE ELEVATOR GAME" ***
- Partecipanti: è previsto un solo giocatore principale.
- Requisiti: un edificio, con almeno dieci piani, e un ascensore. Queste tre condizioni sono fondamentali per far sì che sia possibile iniziare il gioco.
- E' importante assicurarsi prima di cominciare che nessuno salga sull'ascensore durante l'esecuzione del rituale, altrimenti sarà necessario ricominciare daccapo.
*** ACCEDERE ALL'ALTROVE ***
- Entra nell'edificio scelto ed entra da solo nell'ascensore al primo piano (decidi tu se considerare il piano terra come primo piano). Non continuare se qualcun altro sale con te.
- Premi il pulsante per il quarto piano.
- Quando l'ascensore raggiunge il quarto piano, non scendere. Resta invece nella cabina e premi il bottone per il secondo piano.
- Arrivato al secondo piano, resta nell'ascensore e schiaccia il pulsante per il sesto piano.
- Dal sesto piano, torna al secondo senza uscire.
- Tornato al secondo, sali fino al decimo senza uscire.
- Quando arrivi al decimo piano, premi il bottone per il quinto piano senza uscire.
- Al quinto piano, una giovane donna potrebbe entrare nell'ascensore. Non guardarla; non parlarle; lei non è ciò che sembra. Se infrangi una di queste due regole, potrebbe decidere di tenerti per sé. Nessuno è mai tornato per spiegare che succede se lo fai.
- Premi il pulsante per il primo piano. Se l'ascensore sale diretto al decimo piano invece di scendere al primo, puoi continuare. Se, al contrario, scende fino al primo, esci al più presto appena si aprono le porte. Non guardarti indietro. Non parlare.
- Se raggiungi il decimo piano, hai due opzioni: puoi scegliere se scendere dall'ascensore o restare dentro. Se decidi di scendere, e se la donna è entrata nell'ascensore al quinto piano, questa ti chiederà "Dove stai andando?". NON risponderle. NON guardarla.
- Avrai la certezza di essere arrivato con successo nell'Altrove da un solo ed unico fattore: sei l'unica persona presente.
*** TORNARE DALL'ALTROVE ***
- Schiaccia il pulsante per il primo piano. Se non funziona, continua a premerlo fin quando non lo farà.
- Quando l'ascensore raggiunge il primo piano, esci al più presto non appena si aprono le porte. Non guardarti indietro. Non parlare.
- Per tornare, devi utilizzare necessariamente il medesimo ascensore usato per accedere all'Altrove.
- Ripeti gli step indicati nel paragrafo "ACCEDERE ALL'ALTROVE" (promemoria sull'ordine dei piani da raggiungere: 4 - 2 - 6 - 2 - 10 - 5). Arriverai al quinto piano.
- Raggiunto questo piano, premi il pulsante per il primo piano; come in precedenza, l'ascensore comincerà a salire per il decimo piano. Premi qualsiasi bottone per bloccare l'ascesa. E' importante che tu prema un qualsiasi bottone PRIMA che l'ascensore raggiunga il decimo piano.
- Quando avrai raggiunto il primo piano, ispeziona l'ambiente molto attentamente. Se qualcosa sembra strano - anche il più piccolo dettaglio - NON USCIRE DALL'ASCENSORE. Se noti qualcosa di anomalo, ripeti gli step indicati nel paragrafo "ACCEDERE ALL'ALTROVE", come prima, fino a quando tutto ciò che ti circonda sembra normale. Potrai scendere in sicurezza dall'ascensore quando sarai sicuro di essere tornato nel tuo mondo.
*** NOTE SUPPLEMENTARI ***
- Se dovessi arrivare nell'Altrove, il piano a cui scenderai apparirà pressoché identico a quello del tuo vero mondo, ad eccezione di due cose: tutte le luci saranno spente, e l'unica cosa che sarai in grado di scorgere dalle finestre è una croce rossa in lontananza.
- Alcuni hanno segnalato malfunzionamenti con i dispositivi elettronici - cellulari, fotocamere, lettori MP3, etc. - nell'Altrove; altri affermano che essi funzionino correttamente.
- Tornare al tuo mondo di appartenenza potrebbe risultare più difficile di quello che sembra: potresti disorientarti e dimenticare con quale ascensore sei arrivato; potrebbe sembrarti che l'ascensore si allontani di più e di più da dove sei man mano che prosegui; e così via. Sii vigile e resta in guardia.
- Se in un qualche momento durante il rituale ti senti debole, svieni o perdi coscienza, ti risveglierai probabilmente a casa tua. In ogni caso, assicurati di controllare attentamente l'ambiente appena ti svegli - la "casa" in cui sei tornato potrebbe non essere la stessa che hai lasciato quando hai deciso di provare questo rituale.
Se c'è qualcuno tra di voi, cari lettori, appassionato di creepypasta, non avrà probabilmente trovato alcun valore aggiunto nell'articolo di oggi. Tutto ciò che ho scritto qui sopra (le istruzioni, le note supplementari) non sono altro che uno spudorato copia e incolla da uno dei centomila siti che, da oltre dieci anni, in tutte le lingue, ripropongono con minime variazioni lo stesso testo. Tra tutti i siti sparsi nel web ce n'è però uno in particolare che un piccolo passo oltre lo ha fatto: si tratta di "The Ghost in my Machine" (sottotitolato "Stories of the Strange and Unusual"). L'autrice del blog, tale Lucia Peters, scrittrice ed editrice di Washington DC, alla questione ha anche dedicato parte di un suo libro dal rassicurante titolo di "Dangerous Games to Play in the Dark", un manuale nero che raccoglie i giochi più agghiaccianti basati sulle leggende metropolitane di tutto il mondo, con istruzioni dettagliate, contesto storico e quant'altro. La Peters ha iniziato il suo lavoro di ricerca nel 2014, ha elaborato alcune varianti del gioco che tengono conto del disallineamento della numerazione dei piani nelle varie culture, ma soprattutto è andata alla ricerca delle sue origini, riuscendo a stabilire che l'ipotesi coreana non è affatto corretta. Pare infatti che dell'elevator game si parlasse già nel 2008 su un forum di discussione giapponese, sebbene in una forma leggermente diversa. Le istruzioni incluse in tale variante coprono solo quanto accade fino all'arrivo al decimo piano. Non c'è alcun dettaglio su quanto si possa vedere lassù né tantomeno come fare a ritornare indietro (1). Secondo l'Autrice del blog, tale meccanismo è tipico delle leggende metropolitane giapponesi, nelle quali sarebbe estremamente comune lasciare il lettore senza un epilogo o una risoluzione. Si tratterebbe di una scelta stilistica precisa che consentirebbe a chiunque di aggiungere dettagli e riempire gli spazi vuoti. E così a quanto pare è successo. Nel 2011 il gioco sarebbe apparso in coreano, e per la prima volta anche in inglese, con tutte le modalità per capire se il gioco funziona (la croce rossa in lontananza, i cellulari che non funzionano). Non ci resta che provare, quindi, oppure attendere qualche altro anno per capire se coraggiosi esploratori urbani saranno in grado di regalarci ulteriori consigli. Buon viaggio nell'Altrove!
1. Per prima cosa, prendi l'ascensore. Assolutamente da solo.
2. Procedi in sequenza: vai al 4° piano, 2° piano, 6° piano, 2° piano e 10° piano (se qualcuno in questa fase sale in ascensore il gioco è da considerarsi fallito).
3. Quando raggiungi il 10° piano, premi il 5° piano senza scendere.
4. Quando raggiungi il 5° piano, una giovane donna salirà a bordo. Non parlarle.
5. Premi il primo piano. L'ascensore non scenderà al 1° piano, ma salirà al 10°. Se l'ascensore salirà a un piano diverso, il gioco è da considerarsi fallito e questa è stata la tua ultima possibilità.
6. Giunto al 10° piano c'è un solo modo per capire se ha funzionato: sarai completamente solo. Non si sa cosa succederà da qui in avanti, ma una cosa certa è che la persona salita al 5° piano non è una persona...
Da ragazzino avevo una certa paura degli ascensori, in particolare quelli vecchi, con la struttura metallica a rete che li ingloba a vista, la cabina che si alza e si abbassa lasciando vedere a occhio nudo il cavo d'acciaio al quale è appesa...
RispondiEliminaNo, non parteciperò a questo gioco malgrado mi atteggi a uomo razionale ;-)
(p.s.: se ti interessa c'è un anime intitolato "Death Parade" in cui a ogni episodio due ignare persone ormai morte, ma non se ne rendono ancora conto, arrivano in un bar dove dovranno affrontare delle prove per decidere il proprio destino. Alla fine montano in ascensore e si capisce se "salgono" verso il paradiso o una rinascita, o se "scendono" all'inferno).
I vecchi ascensori, quelli con la struttura metallica e il "fuori" in bella vista, sono tra i più terrificanti. Ma anche quelli con le porte interne da chiudere non dispensano serenità, se devo essere franco.
EliminaNon conoscevo Death Parade ma da quello che racconti si direbbe una visione da recuperare assolutamente. Grazie per la dritta.
Un gioco abbastanza assurdo, che non potrei tra l'altro neanche fare, anche perché nel mio paesino al massimo si arriva al quarto piano. Comunque effettivamente è uno spazio abbastanza inquietante, ogni volta con la paura di rimanere bloccati dentro. Eppure da piccolo mi è capitato di "giocarci", ma niente di tutto ciò.
RispondiEliminaSe fossi stato a conoscenza di questo giochino quando ero ragazzino sicuramente ci avrei provato. Accanto a dove abitavo io c'era un palazzo di undici piani, sul cui ascensore noi pischelli trascorrevamo gran parte del nostro tempo, per la gioia dei condomini. Lo sbarco dell'ascensore era su un pianerottolo che si affacciava verso l'esterno, per cui andavamo in cima per ammirare il panorama, per osservare da vicino il dirigibile Good-Year quando passava e anche per fare cose estremamente stupide, come accendere i petardi e lanciarli di sotto...
EliminaLo avrei potuto fare quando abitavo a Napoli, lì i palazzi di almeno dieci piani abbondano, però sinceramente credo che avrei evitato. Sarà un creepypasta ma nel dubbio preferisco lasciar perdere. ;)
RispondiEliminaOggi eviterei più che altro perché mi pare una sciocchezza, ma da ragazzino mi ci sarei gettato a fionda in un'esperienza dl genere.
EliminaArgomento interessante almeno per un film horror, probabilmente (se funziona, ma nessuno tornerà a raccontarlo) il maleficio dipenderebbe anche dal luogo in cui l'edificio è stato costruito.;)
RispondiEliminaL'ascensore al cinema non è stato sfruttato abbastanza e questo potrebbe essere di sicuro un ottimo spunto. L'importante è che alla fine non si scopra un vecchio cimitero indiano nella fondamenta, perché altrimenti andrebbe tutto in mona...
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