Chi era Spring Heeled Jack? Il misterioso fantasma dell’epoca vittoriana a cui proprio ieri ho dedicato qualche ora del mio tempo? Una delle ipotesi più fantasiose è legata ai misteriosi fatti avvenuti presso la caserma Aldershot. Detto tra noi, la vicenda che sto per raccontare non ha nulla a che fare con quella del “fantasma saltellante” (sebbene sia ambientata nella stessa zona e negli stessi anni delle ultime apparizioni di SHJ), ed è per questo che scrivo queste righe in un post dedicato.
Gli avvenimenti accaduti in quel lontano inverno di fine Ottocento ci vengono narrati dal Capitano Cecil Norton, che li consegnò ai posteri attraverso il libro “Phantasms of the Living Vol II” (1886) e il periodico “Journal of the Society for Psychical Research” (Maggio 1897).
“Era il periodo di Natale dell’anno 1875 o del 1876”, ricorda Cecil Norton, “e in qualità di ufficiale in servizio, mi ritrovai seduto alla mensa del Quinto Lancieri, presso la caserma “West Cavalry” ad Aldershot. Erano presenti circa 10 o 12 ufficiali, tra cui John Atkinson....
Saranno state circa le 8:45 di sera quando improvvisamente lo sguardo di Atkinson venne attirato dalla vetrata posta alla sua destra. La cosa venne notata da Russel che, seduto di fronte a lui, lo prese per un braccio e gli disse ‘Buon Dio! Che ti succede?’ Questo fece sì che io mi stesso mi voltai, prima verso di lui e quindi verso la finestra. E fu così che la vidi. Era una giovane donna, vestita da sposa. Sembrava camminare o scivolare oltre la finestra, da est a ovest. Nessuno avrebbe potuto essere là dove la era lei, visto che la finestra era a circa 9 metri di altezza dal suolo! E l’edificio più vicino era ad almeno 300 metri dal nostro!”
John Atkinson scrisse a proposito di quella sera: “L’apparizione di quella figura femminile, oltre la finestra della mensa, mi gelò il sangue. Eravamo al primo piano dell’edificio e perciò non avrebbe dovuto essere là, a meno che non stesse fluttuando a mezz’aria!” Il tenente Beaumont e il tenente colonnello Williams, anch’essi presenti quella sera, non poterono che che confermare i fatti. John Atkinson morì pochi anni dopo ma la sua vedova ricorda perfettamente i suoi racconti e poté confermare che si trattava del Natale del 1875, per via della presenza di un ufficiale che morì pochi giorni dopo, esattamente il 3 gennaio 1876. Qualcuno provò a speculare sul fatto che entrambe le morti fossero da attribuire ai fatti di quella sera ma non ci fu alcun seguito a questa teoria. John Atkinson ebbe inoltre la strana sensazione che il volto della giovane gli fosse in qualche modo familiare. Solo diverso tempo dopo disse di essere quasi certo di aver già visto quel volto su una fotografia: un ritratto posto sulla scrivania del medico della caserma, nel quale era rappresentata una donna abbigliata in abiti nuziali. Nessuno tuttavia era a conoscenza che il medico fosse sposato e, fatto singolare, non sarebbe stato più possibile chiederglielo visto che era morto proprio nei giorni antecedenti l’apparizione della strana figura dietro la finestra della mensa!
La concomitanza con le apparizioni di Spring Heeled Jack, il fatto che una figura femminile fosse in grado di apparire come sospesa in aria, il suo singolare abbigliamento, l’immaginazione della gente, le pubblicazioni dell’epoca che rappresentarono un fantasma trasparente aggirarsi tra terrorizzate sentinelle di guardia alla caserma, fecero in modo che fu attribuita alla misteriosa apparizione l’appellativo di Spring Heeled Jill…
Una differente versione dell’episodio (o forse la testimonianza di un ulteriore episodio) viene riportata da Wikipedia: nell’agosto del 1877 una sentinella di guarda alla caserma di Aldershot vide apparire dalle tenebre una figura che avanzava verso di lui. L’altolà del soldato fu ignorato e, quando la strana apparizione si portò a breve distanza, il militare fece fuoco. Nulla accadde. La strana figura sembrava immune ai proiettili. Tutt’a un tratto questa sparì. Il fenomeno si ripeté diverse volte, a quanto pare.
Lord Ernest Hamilton, nel suo libro di memorie “Forty Years On” (1922) citò il caso ma, forse erroneamente, lo collocò nell’inverno del 1879, dopo che il proprio reggimento, il 60mo fucilieri, si spostò ad Aldershot (ma aggiunse anche che un fatto praticamente identico era già accaduto l’anno precedente a Colchester). Lord Hamilton ricorda che il “fantasma” smise di mostrarsi solo quando fu dato l’ordine alle sentinelle di sparare a vista, il che lascia intendere che forse si trattava solo dell’opera di un commilitone spiritoso, che evidentemente aveva provveduto in anticipo a rimuovere i proiettili (o a sostituirli con cartucce a salve) dal fucile della malcapitata sentinella. La particolare atmosfera del luogo, le tenebre e la suggestione contribuirono a rendere lo scherzo credibile.
Ma le apparizioni documentate ad Aldershot non terminano qui: il fantasma della cosiddetta “Signora in grigio” apparve più volte al piano superiore dell’Ospedale Militare locale, tra le corsie 10 e 14. Diverse infermiere di turno la notte preferivano percorrere un lungo giro, attraverso le corsie 1 e 7, pur di evitare quei “corridoi maledetti”. I testimoni riferirono che la Signora in grigio era in grado di fluttuare nell’aria e che, improvvisamente, com’era apparsa, così spariva, lasciando dietro di sé un pungente odore di lavanda e un freddo gelido, nonostante il riscaldamento fosse spesso acceso al massimo. Tra le varie ipotesi, si fece largo l’idea che si trattasse del fantasma di un’infermiera della Queen Alexandra's Royal Army, che si uccise gettandosi dal ballatoio del primo piano a causa del rimorso provato dall’aver accidentalmente causato la morte di un militare per overdose. La signora in grigio fu vista diverse volte al capezzale di pazienti che inevitabilmente, dopo poche ore, cessavano di vivere.
Oggi l’Ospedale Militare di Aldershot è stato chiuso e l’edificio, disabitato da tempo, è ormai in rovina. Ciò non basta tuttavia a tenere lontani i curiosi, a caccia di emozioni forti e speranzosi di incontrare la Signora in grigio tra i corridoi pericolanti.
Sul sito qaranc.co.uk si possono leggere i resoconti di diversi testimoni: una giovane allieva infermiera racconta: “Ebbi una strana esperienza nella corsia 14 durante i miei primi anni di servizio presso quell’Ospedale. C’era un paziente, gravemente ferito, che richiedeva particolari attenzioni. Il mio compito era di controllarlo ogni ora. A mezzanotte era tutto tranquillo e normale. Quando ritornai nella stanza un’ora dopo mi stupì del fatto che la cartella clinica fosse scomparsa. La cercai inutilmente per le successive tre ore. Visto che ritenevo impossibile che fosse scomparsa, annotai le mie osservazioni su un pezzo di carta, ripromettendomi di copiare poi i dati sulla cartella clinica non appena questa fosse finalmente saltata fuori. Arrivarono le 4 del mattino. Da queste parti quell’ora è detta “l’ora dei fantasmi”. Quando entrai nella stanza vidi la cartella clinica: stava oscillando a mezz’aria ai piedi del letto, accompagnata da un forte odore di lavanda. Avevo il coraggio che può avere una ragazza di 20 anni e non volli mai più tornare in quella stanza. La cosa strana è che il paziente morì il giorno successivo di una malattia che non c’entrava nulla con il motivo del suo ricovero, e che non fu diagnosticata che successivamente alla sua morte. Mi fa uno strano effetto pensare ancora a quell’episodio dopo tanti anni. “
“Il mio incontro con la Signora in grigio”, racconta un altro testimone, “avvenne nel periodo in cui fui assegnato alla corsia 2, mentre un mio amico lavorava al piano di sopra, alla corsia 10. C’era stato un incendio nella chiesa vicina così al parroco fu concesso di tenere messa al piano superiore dell’ospedale, tra le corsie 10 e 11, che erano abbastanza ampie da permettere di essere utilizzate allo scopo. Una notte, in un momento di pausa, decisi di far visita al mio amico. Salì le scale e, in prossimità della porta che dava sull’ambiente adibito a chiesa, vidi una figura femminile aggirarsi tra le panche. Indossava una specie di velo, simile a quello indossato dalle infermiere ma non esattamente identico. Stavo per chiederle chi fosse quando, giunta alla fine della fila di sedie, mi accorsi che non aveva i piedi! Il suo vestito finiva a metà polpaccio e non c’era niente sotto di esso. Quando accennai un passo verso di essa, la figura improvvisamente scomparve.
Una capo infermiera face notare che il pavimento originale di quella stanza era di circa 4-5 centimetri più basso e forse era proprio per quello che i piedi non potevano essere visti. Un altro episodio accadde in quello stesso periodo: un giovane soldato, durante la notte, chiese all’infermiera di turno se poteva avere un bicchiere d’acqua, L’infermiera rispose di sì, glielo avrebbe portato non appena avesse sbrigato una faccenda con un malato terminale ricoverato in una stanza poco lontano. Quando, poco tempo dopo, si presentò con l’acqua vide che il giovane stava già bevendo. Il giovane riferì che gli era stato portato dall’altra infermiera. Non c’era nessun altra infermiera di turno quella notte! Il malato terminale morì quella stessa notte…
E’ incredibile come tanti avvenimenti siano potuti accadere in una piccola città come Aldershot. C’è comunque da tenere presente che l’Inghilterra è la patria dei fantasmi, il paese dove si ha la più alta percentuale di spettri pro-capite. Quando nell’agosto del 2010 decidemmo, io e la mia ragazza, di trascorrere una settimana di ferie a caccia di fantasmi tra Inghilterra e Galles, dovemmo obbligatoriamente effettuare una cernita, tra l’enorme offerta di luoghi “ghost-inclusive pubblicizzati senza vergogna sul web: castelli, chiese, strade, foreste, alberghi, birrerie.. un fantasma per tutti i gusti e tutte le tasche. Naturalmente non incontrammo nessun trapassato ma chissà, forse siamo stati solo sfortunati. Un giorno credo proprio che ci riproveremo.
Ehm...rimando la lettura ad un altro giorno...stasera sono sola in casa e non mi sembra il caso (ho già paura così senza leggere nulla) Ma torno, promesso ;)
RispondiEliminaAccipicchia! Ho fatto bene a rimandare la lettura, quella sera sarei stata in agitazione :D
RispondiEliminaChe storie affascinanti.
Poi fantasmi di donne vestite da sposa, che fluttuano...da brrrrivido :D
Già.. ma nemmeno l'infermniera fantasma è da sottovalutare...
EliminaSecondo me tutti questi avvistamenti sono troppo circostanziati e puntuali per liquidarli come "allucinazioni collettive". Nessuno si diverte a vedere spose che fluttuano a nove metri da terra o incorporee infermiere in grigio. Prova ne è il terrore che i testimoni manifestano!
RispondiEliminaCredere o non credere ai fantasmi? Potremmo stare qui a parlarne per ore. Sicuramente sono troppi i fatti "inspiegabili" ben documentati che dovrebbero farci riflettere. Il problema forse è che non siamo in grado di vedere troppo più in là del nostro naso.
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