lunedì 30 novembre 2020

Confessioni di una maschera #7

Solo qualche settimana fa, scrivendo quel mio post dedicato al centesimo anniversario della nascita di Bukowski, mi lasciai andare al ricordo di quei tanti piccoli lavoretti malpagati che in un certo senso hanno rappresentato la mia iniziazione al "mondo dei grandi", al mondo di chi, come me (e non ero certo il solo), cercava oltre la porta di casa un modo per fare fronte alle proprie spese. Che poi non è che avessi così tante spese, a parte qualche disco, qualche libro, sporadicamente un ingresso al cinema o in discoteca, una birra se capitava e un poco di benzina ogni tanto. Detto così non sembra neanche poco, considerando che la paghetta settimanale era quella che era, ma con grande attenzione, eliminando il superfluo, riuscivo a sbarcare il lunario. Mi ero diplomato nell'estate del 1986, il militare ero riuscito a smarcarlo e ciò che si prospettava davanti a me era un periodo di noia totale nell'attesa del mitologico lavoro a tempo indeterminato. Quel periodo durò poco meno di due anni, ma a me sembrarono, e sembrano ancora quando ci penso, un'eternità. Eppure di cose incredibili ne ho fatte parecchie in quel lasso di tempo. E allora perché, mi dico, non provare a raccontarle nella rubrica “Confessioni di una Maschera”? E così eccomi qua.

Quando si è molto giovani si ha ancora l'illusione che il mondo del lavoro possa essere interessante. E' un'illusione che si viene a perdere abbastanza presto, praticamente da subito. Il sogno primordiale è che sia possibile fare soldi facendo le cose che si ama fare, quelle stesse cose che fino al giorno prima, stupidamente, si faceva gratis. Non sto dicendo che mi illudevo di essere pagato per andare al cinema, ma le seghe mentali che mi facevo non andavamo molto lontane da quell'irrealistica ipotesi. Si può spiegare così quell'incontrollabile entusiasmo che mi colse quando un amico mi riferì che cercavano gente per "andare a battere le mani", che, tradotto, significava partecipare da spettatore a sciocchi programmi televisivi preserali. Cosa poteva esserci di meglio? Non solo guardavi programmi che in ogni caso avresti guardato, seppur distrattamente, all'ora di cena, ma ti pagavano pure. L'unico essenziale requisito sarebbe stato iscriversi all'ufficio di collocamento preposto (cosa che feci immediatamente), dopodiché "avrebbero chiamato loro".

Della serie "non si butta mai niente": la reliquia ritrovata che ha ispirato questo post
Inutile dire che non mi chiamò mai nessuno, così come non chiamarono nessuno di quei quattro amici che fecero lo stesso. Sono rimasto sempre, e lo sono tutt'ora, con l'amletico dubbio se tutto ciò fosse una boiata micidiale fin dall'inizio oppure se, mentre io aspettavo una mai sopraggiunta chiamata, certi meccanismi stavano cambiando. Voglio dire: possibile che ci sia stata un'epoca in cui le reti locali erano disposte a scucire dei soldi solo per mostrare gente fintamente interessata, seduta in una platea? La risposta probabilmente già l'avevo, visto che solo un paio d'anni prima ero andato, per conto mio, a "battere le mani" e tutto ciò che ottenni fu l'ingresso gratuito nel locale che ospitava la serata (ovviamente, mi viene da dire). Per la cronaca il programma in questione si chiamava "Video Match". Si registrava in un discoclub di via Padova che non esiste più da venti o trent'anni (il "Central Park", uno dei classici ritrovi dei paninari della Milano anni Ottanta, ndr) e la conduzione era affidata a uno sbarbatissimo Gerry Scotti a inizio carriera. Dubito che qualcuno ancora se lo ricordi ma, in buona sostanza, si trattava della versione estiva di "Dee Jay Television", nel corso della quale venivamo mostrati semplicemente videoclip di canzoni e quelli che più venivano applauditi passavano il turno fino alla finale. Tutto avveniva nel corso della stessa serata, per cui ti dovevi ascoltare le stesse quattro canzoni un numero infinito di volte (tra l'altro quasi tutti cavalli della scuderia di Cecchetto: Sandy Marton, Taffy, Tracy Spencer, Kay Rush), una tortura micidiale per assistere alla quale, riflettendoci, uno dovrebbe davvero venir pagato. Non pagavano ovviamente nessuno... anche perché eravamo un pubblico di giovanissimi con le pezze al culo e per noi era già tanto poter andare da qualche parte la sera a costo zero (costo zero o quasi, visto che in via Padova ci dovevi pure arrivare). Ho anche un ricordo, ma potrebbe essere un falso ricordo, di aver assistito all'epoca a una puntata de "Il gioco dei 9", altro programma per decerebrati di fine anni Ottanta nel quale una variegata fauna di vip televisivi a fine carriera leggeva delle frasi per poi chiedere a un concorrente se era vera o falsa. Non ricordo nemmeno perché ci andai e chi mi accompagnò negli studi di Cologno (cherchez la femme, si dice in questi casi), ma già la leggenda che pagassero era tramontata da tempo. Anche perché mi pare di ricordare, sempre che non sia un falso ricordo, che l'occasione era la disponibilità inaspettata di un paio di inviti gratuiti, messaggio che ormai sottintendeva la frase "cara grazia che non ti facciamo pagare l'ingresso". Mi piacerebbe a questo punto raccogliere qualche testimonianza dai lettori di questi post che hanno attraversato da adolescenti i miei stessi anni: qualcuno di voi è mai riuscito (o ha mai sentito di qualcuno che sia riuscito) a farsi pagare per "battere le mani"? Sento forte la necessità di capire.

P.S.: Ho iniziato a scrivere questo post con l'intenzione di descrivere qualcuno dei miei primi lavoretti malpagati e sono finito per raccontare un mio tentativo di non-lavoro non-pagato. Forse la prossima volta riuscirò a centrare meglio il bersaglio. Stay tuned!

Una rara foto d'epoca del "Central Park", classico ritrovo paninaro della Milano anni '80


28 commenti:

  1. Oddio, nell'86 avevo 5 anni e la TV probabilmente nemmeno la guardavo se non per i cartoni animati. Ma abitando nel buco del c**o di Savona dubito che, avessi avuto anche l'età giusta, avrei visto Milano e gli studi televisivi come una "realtà". Comunque, leggendo il tuo post, si sente già fortissima la mentalità banfona e berlusconiana dei mitici anni '80 italiani XD

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    1. Era un'epoca stana e, a conti fatti, anche piuttosto cafona. Cecchetto faceva il bello e il cattivo tempo e tutti noi ci ritrovavamo ad ascoltare esattamente ciò che lui voleva ascoltassimo. Vengono i brividi nel ripensare ai nomi di certi "artisti" (il virgolettato è d'obbligo) e considera che il Jovanotti di "uno, due, tre, casino" era ancora di là da venire.

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  2. Sono sorpreso: ai tempi delle superiori c'era un amico che ogni tanto faceva parte del pubblico televisivo, ma lo faceva per passione, per stare a contatto con il mondo televisivo (lui era un animatore simpatico e faceva belle imitazioni, ma ovviamente questo non era sufficiente per fare carriera in tv..).
    Ovviamente non è mai stato pagato.
    Però parliamo di fine anni '90 inizio 2000 quindi molto dopo le tue esperienze..

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    1. Il mio sospetto è che ci fosse stato un periodo, probabilmente molto breve, in cui anche le comparsate tra il pubblico venivano retribuite, altrimenti non si spiegherebbe quel mio agire dell'epoca. La fine dei Novanta era già una fase successiva: credo ci si debba concentrare sugli anni delle primi reti private, tipo Telemilano 58 (poi divenuta Canale 5) o la vecchia Antenna Tre Lombardia, quelle di trasmissioni cult, e anche piuttosto pecorecce, come "La bustarella"... Ah che ricordi!!!!

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  3. L'epoca è quella, me la ricordo (come ricordo i programmi citati) però per collocazione geografica io posso parlare più di Roma e Cinecittà. E ti dico che ci sono programmi girati a Cinecittà da mediaset dove forse (parlo in tono dubitativo perché qualcuno mi ha detto ma non ho mai verificato di persona) ti davano un gettone di presenza. Oggi la gente fa la fila per andarci gratis da spettatore, ma considerato i programmi ai quali si può aspirare sono quelli di Maria De Filippi, beh, direi che si sfiora il masochismo.
    Ricordo due miei concittadini che da studenti universitari erano comparse in un video musicale di Pino Daniele, però non gli ho mai chiesti se sono stati pagati o lo hanno fatto per la gloria. In generale, qualche occasione come "comparsa" in film e fiction a Roma si rimedia, ma devi conoscere le persone giuste e comunque non è che siano grosse cifre.

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    1. Un gettone di presenza! Ecco, allora ci siamo quasi. Qualcosa quindi davano davvero ad alcuni (evidentemente selezionatissimi) fortunati. Non passò poi molto da che la gente iniziò a far la fila per andarci gratis, cosa tra l'altro via via sempre più difficile.
      I programmi di oggi sono masochismo puro, hai ragione, ma lo erano anche quelli anni Ottanta, con la differenza che invece della De Filippi e della D'urso c'erano Andrea Giordana e Marco Predolin... (sai che culo)!

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  4. Io ti posso raccontare le esperienze di alcuni miei familiari, tralasciando l'esperienza di mio fratello Gianluigi che andò come concorrente a "Chi ha incastrato Carmen Sandiego nel 1991 e quindi ocosa totalmente diversa, ci fu un'altre mia sorella che nel 95/96 venne chiamata come pubblico per un programma giornalistico di una piccola rete televisiva napoletana, non fu ovviamente pagata, ma lo fece per fare un favore ad una conscente. Ancora la prendiamo in giro in famiglia perchè quel programma che andava in diretta sforò di parecchio in orario praticamente notturno e di conseguenza ogni volta che in quadravano il pubblico si vedeva lei addormentata sulla sedia.
    da quel giorno mia sorella lasciò detto a tutti a casa che avremmo dovuto dire che non era in casa se avesse richiamato quell'emittente per chiederle di ripartecipare.
    Ora che però ci penso, ci fu un altro mio parente che venne pagato, ma fu ancora una cosa diversa, un mio cugino con ambizioni attoriali venne chiamato dalla Fininvest per partecipare ad uno dei primi programmi di Alberto Castagna (Castagna aveva appena lasciato la Rai ma non conduceva ancora "Stranamore"). Trattandosi di un progrmma a premi, fingevano di scegliere tra il pubblico dei partecipanti, solo che quelli che sceglievano erano sempre figuranti o attori che recitavano un copione prefissato. A lui lo fecero cantare e ballare. Non ricordo che anno era però trattandosi di una prestazione lavorativa fu effettivamente pagato in lire.
    Potrei andare avanti ancora con una mia conoscente abrizzese che recitò come una delle parti in conflitto in una delle finte cause di Forum, ma mi fermo quì. ;)

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    1. Ahaha! Mi sto immaginando come ti sarai ammazzato dal ridere guardando la sorella dormiente in diretta sul piccolo schermo! Sono momenti che non si dimenticano!
      Figuranti e attori ci sta che vengano pagati, visto che un minimo di sbattimento lo devono fare. Limitarsi a star seduti a sbadigliare (se non a dormire) e battere le mani ogni tanto non mi sembra un'attività che richieda talento, per cui non riesco proprio a capacitarmi come potesse essere possibile che pagassero. Me lo spiego, come dicevo, prima, solo perché era forse un periodo in cui occorreva lanciare quel nuovo modo di far televisione che fino a poco tempo prima non esisteva. Appena poi la macchine si mise in moto.. ciao bei soldini!
      Ps: non ho alcun ricordo di "Carmen Sandiego"! Ma che roba era?

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    2. Era un gioco a premi condotto da Mauro Serio, ecco un link esplicativo, più o meno di quel periodo:
      http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/12/11/Spettacolo/RAIDUE-CHE-FINE-HA-FATTO-CARMEN-SANDIEGO_131600.php

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    3. Ah, ecco perché non ne avevo mai sentito parlare: lo trasmettevano di mattina! Mai accesa la tivù di mattina!
      Da come viene descritto su quella pagina che mi hai linkato mi pare fosse anche interessante...

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  5. Belli questi ricordi!

    Io ho un conoscente che partecipò a una stupida trasmissione di quelle coi giudici, Maria de Filippi e la gente che litiga. Fu pagato. Poi amici di famiglia fermavano il padre dicendogli "Non avevo idea che tuo figlio avesse quei problemi lì!", non capendo che quelle trasmissioni sono false come delle banconote da tre euro...

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    1. Beh, e ci mancherebbe che non lo avessero pagato. Nemmeno per diecimila euro mi metterei a rappresentare uno dei tanti casi umani che si vedono a Forum o dalla De Filippi, 'che poi la gente mi riconosce per strada e mi sputa. Anche perché poi sono tante le persone che ancora credono che quelle trasmissioni siano vere e di solito quelle persone sono sempre, guarda un po', vicini di casa e parenti...

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  6. Anch'io ho una specie di reliquia del tipo di quella che hai scansionato, perché fino all'anno 2000 ho fatto la comparsa in diversi film. Una volta anche la controfigura di un tipo che però era più basso di me per cui le maniche dell'impermeabile mi arrivavano quasi ad altezza gomito. Non so però dirti se effettivamente figuro nei film o se sono stato tagliato perché per scelta non sono mai andato a rivedermi. L'unico lato positivo di tutta la faccenda è che ogni tanto mi affibbiavano una fidanzata carina, la cui vicinanza mi godevo per una o due giornate di lavoro. Tenendo conto che all'epoca facevo pure coppia fissa con una ragazza, erano un po' delle innocenti evasioni adulterine.

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    1. Ah beh, pure la fidanzata carina? Porca miseria, Ivano, sei sempre stato troppo avanti!

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  7. Ah, dimenticavo. Mi hanno sempre regolarmente pagato.

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  8. Conosco un tizio che ha fatto l'attore per Forum, quando l'ho visto mi è preso un colpo, non ricordo se era quello chiamato in giudizio o viceversa.
    E' comunque uno del mestiere visto che qui in città si arrabbatta facendo il Dj, presentatore e comico.
    La sua presenza in quella puntata fu pagata, a quanto ne so.

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    1. Ci sta che ti paghino per fare certe figure di m3rd4 a Forum! Quando ti va bene ti fanno fare la parte di un trafficone che picchia moglie e figli, scopa in giro e ruba elemosine in chiesa.

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  9. Da ospite in studio è difficile, mai saputo che pagassero... semplicemente ti guardi il programma in studio e stai lì coi vip :D
    Chissà, forse già col cinema cambia...

    Moz-

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    1. Non so dirti se col cinema cambia (magari ce lo può dire Ivano ^_^) ma ho paura che oggi le comparse non le paghino neppure lì...

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  10. Una cugina di mia moglie che abita a Roma ha fatto l’attrice a Forum.
    Se uno ha visto quella puntata l’avrà scambiata per Ilona Staller visto che le assomiglia moltissimo 😂!
    Faceva la parte di una cornuta.
    Comunque l’hanno pagata.
    Io andrei a gratis a fare il pubblico da Maria De Filippi e Barbara D’Urso a vedere il trash dal vivo.
    Ho partecipato solo a una tappa del karaoke di Fiorello ma erano già i 90 mi pare e comunque non c’era da pagare per vederlo.
    Ciao


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    1. No, io non ci andrei nemmeno se mi trascinassero legato e imbavagliato! Mi viene da sboccare anche quando passano le pubblicità dei loro programmi, prima e dopo il telegiornale.
      Il karaoke di Fiorelle invece aveva il suo perché: quello me lo sarei visto volentieri (ma dalle retrovie).

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  11. Non ricordo il programma, all'epoca avevo un anno, comunque non credevo che pagassero pure a battere le mani, tu dici che non si fa più? Io non penso..

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    1. Non saprei e scoprire la verità è anche lo scopo di questo post. Stiamo parlando comunque di epoche remote, gli anni in cui le televisioni locali cercavano di farsi largo nel monopolio delle tre reti nazionali. Oggi l'idea che qualcuno pagasse la gente del pubblico fa ridere, ma non è detto che sia sempre stato così. Il giorno che io andai ad iscrivermi a quell'ufficio di collocamento ero per esempio convintissimo...

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  12. "Quando si è molto giovani si ha ancora l'illusione che il mondo del lavoro possa essere interessante."
    Siamo sicuri che sia ancora così? A me sembra che i neodiplomati e gli studenti universitari di oggi non debbano preoccuparsi di perdere queste illusioni perché le hanno mai avute.

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    1. Bisogna distinguere tra "illudersi di trovare lavoro" e "illudersi che esistano lavori interessanti". Nei miei primi anni alla ricerca del lavoro in realtà non mi illudevo di trovarlo. Feci un milione di colloqui con gente che non voleva in realtà offrire un lavoro, bensì "un'opportunità di lavoro" che, tradotto, significava che mi sarei dovuto iscrivere a un corso di qualche cosa per poter in seguito vendermi meglio altrove. In pratica era una fregatura: l'intento era quello di far firmare cambiali ad adolescenti ingenui.

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  13. Anche io pensavo che il pubblico prendesse un gettone di presenza, ma potrebbe essere che lo prenda solo qualcuno, magari quelli che vanno fissi. Eoni fa, ho visto qualche puntata di uomini e donne, ma non c'erano tronisti all'epoca e nel pubblico c'erano sempre le stesse facce, forse quelli erano pagati.

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    1. Quelli che vanno fissi qualcosa prendono di sicuro. Se penso a quei quattro o cinque tizi del pubblico di Forum che ogni giorno esprimono pareri sulle varie cause che vengono presentate, non posso dubitare che ci sia per loro un gettone di presenza, anche perché a loro è richiesto qualcosa di più del semplice battere le mani.

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