lunedì 18 marzo 2024

Traditi dalla fretta #40

Siamo ormai quasi a Pasqua. I mesi volano che uno neanche se ne accorge. Sembra quasi incredibile che il blog stia proseguendo la sua corsa mentre da più parti arrivano segnali sempre più evidenti che questo modo di fare "social" sia ormai obsoleto, quasi un ricordo da chiudere in soffitta e buttar via la chiave. Il problema, se di problema si può parlare, è che non conosco altri modi per comunicare quello che mi piacerebbe comunicare, o perlomeno non ne conosco di altrettanto soddisfacenti. Qualche mese fa avevo aperto una pagina Instagram, che avrebbe dovuto supportare il blog o diventare a lungo termine la sua nuova casa, ma la verità è che non riesco a farmelo piacere. Non è una questione di piattaforma, questo lo so bene, quanto la conseguenza del mio appartenere a una generazione che del prendersela comoda ha fatto il suo marchio di fabbrica. 
Ecco perché il blog continua, e continuerà finché Google non chiuderà tutto o finché io non avrò più la forza, la mente, il fisico, la capacità di trovare il tempo e la voglia di scrivere. 
Siamo a due settimane dalla Pasqua, dicevo poc'anzi, e quest'anno la ricorrenza cristiana, seconda in ordine di importanza per chi la interpreta dal punto di vista consumistico, giunge in concomitanza con il primo giorno del mese di aprile, un mese che da queste parti è sempre stato ricco di iniziative, e non solo perché ad aprile cade il compleanno del blog (quest'anno spegniamo 13 candeline), ma anche per via di una vecchia tradizione che, ahimè, un pochino mi manca.
Ne parliamo meglio qui sotto, in questo piccolo contenitore bimestrale che ho chiamato "Traditi dalla fretta".

Sta per tornare, inaspettata, una vecchia tradizione di Obsidian Mirror 
LO SPECIALE DI APRILE

I miei lettori di lungo corso ricorderanno che lo speciale di aprile è stato per diversi anni un appuntamento fisso e irrinunciabile qui sul blog: nato per festeggiare il compleanno del blog, è proseguito fino a che la vita non mi ha travolto con le sue vicissitudini, impedendomi quella continuità nel progetto che mi sarebbe piaciuto mantenere. Si tratta, lo dico a beneficio dei lettori nuovi o occasionali, di una serie di articoli a tema che dovevano riunire due delle mie più grandi passioni, il cinema e l’horror. Nel 2014 il primo speciale, scritto quasi di getto, si è occupato della saga di Phantasm del regista Don Coscarelli; nel 2015 della saga horror coreana dei Whispering Corridors, caratterizzata dal filo conduttore del corridoio; nel 2016 fu la volta di "Ghost in the Well", sulla famosissima saga giapponese di Ring e la terrificante figura di Sadako, il fantasma dai capelli neri che esce dallo schermo del televisore; nel 2017 è stata la volta dello speciale tailandese, incentrato non su una specifica saga cinematografica, bensì sul folclore di un intero paese; il 2018 ha visto nascere lo speciale "Pleasure of Pain" che, partendo dalla saga di Hellraiser, si proponeva di parlare della ricerca della sofferenza e del piacere che ne deriva; nel 2022 mi sono finalmente occupato anche di Ju-On (The Grudge), l’altra grande saga dell’orrore nipponica riproposta anche in salsa americana. 
Già con Ring le cose non erano andate proprio lisce, perché, non essendo riuscito a pubblicare tutti gli articoli entro la fine del mese di aprile, dovetti blindare il blog anche in settembre con la seconda parte dello speciale. Nel 2018, con poco tempo a disposizione per scrivere e scarsa capacità di concentrazione, chiesi invece l’aiuto di alcuni amici blogger; di conseguenza, non solo lo speciale partì con un mese di ritardo, in maggio, ma fu anche il primo e l’unico non interamente scritto da me, anzi costituito principalmente dai generosi contributi degli altri blogger. 
Infine, il vuoto di quattro anni prima dello speciale del 2022, arrivato completamente fuori stagione (tra settembre e novembre), e anche l’ultimo da me proposto che, nelle mie intenzioni di allora, avrebbe dovuto mettere la parola fine al concetto stesso di "speciale". E invece...
E invece, eccoci ancora qua! Quest'anno oltre ogni pronostico si inizia ad aprile, che casualmente è anche il weekend di Pasqua, una festività che come poche altre ha a che fare con l'argomento dello speciale, un progetto ad ampio respiro che andrò a sviluppare nell'arco di... beh... no, dico solo che sicuramente non basterà un mese. La vastità dell’argomento prescelto non mi permette di fare previsioni e, nonostante molto sia già in bozza, non escludo che altro materiale possa aggiungersi in corsa. 
Sì, ma qual è l'argomento di questo nuovo speciale? Sadicamente, preferisco lasciarvi sulle spine ancora per un paio di settimane. Vi anticipo solo che lo speciale di quest’anno è il primo che esce dai classici miei schemi del cinema dell’orrore (in realtà non del tutto, ma in larga parte è così), ed è anche quello dove provo a inaugurare una nuova modalità di pubblicazione. Il sipario di alza a Pasquetta. Non mancate! Nell'attesa vi lascio con qualche interessante segnalazione libraria...

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali  
 MOONCHILD

Sbarca nel nostro paese, dopo decenni di oblio (ma dovrei in realtà dire di implacabile censura), il più celebre romanzo della "Grande Bestia" in persona, “l'uomo più malvagio del mondo”, ovvero Aleister Crowley.
Scritto nel 1917, ma pubblicato solo nel 1929, Moonchild è un'opera spiritosa e maliziosamente satirica, dove la maggior parte dei personaggi sono in realtà caricature (generalmente molto poco lusinghiere) di elementi di occultisti della prima metà del XX secolo, incluso il poeta W.B. Yeats
La presente edizione, che i tipi di Independent Legions hanno pubblicato lo scorso autunno (ma che inspiegabilmente mi era sfuggita), è caratterizzata da una nuova traduzione, decisamente più moderna rispetto a quella storica, datata 1983, curata da Gianfranco De Turris e Sebastiano Fusco.
Si tratta di un'edizione 'Collection 'Vintage' con tiratura limitata a 777 copie numerate, carta speciale avoriata 120 gr., 320 pagine, Collana Imaginarium, Prefazione di Carlo Dorofatti, Postfazione di Aldo Luigi Mancusi. Artwork di copertina, quarta e alette realizzate da Alessandro Amoruso e ispirate alla prima edizione dell'opera del 1929. 
Dalla Prefazione di Carlo Dorofatti: "Rocambolesco e surreale romanzo che, se da un lato narra le intriganti vicende di una “guerra magica” tra la Loggia Nera e la Loggia Bianca che si attorcigliano attorno alla specifica operazione alchemica volta all’evocazione di uno spirito elementale (l'homunculus) nel corpo di un nascituro, dall’altro costituisce l’efficace espediente che permette a Crowley di trasmettere diversi fondamentali insegnamenti filosofici, spirituali e magici." Lo trovate come al solito sul sito dell'editore.

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali  
  THE BLACK LORD

Vermont, Stati Uniti. Una famiglia distrutta. Un padre alcolizzato. Uno zio in prigione. Una madre che ha perso la speranza. E Danny… che non c’è più, scomparso dal nulla. È soltanto un bambino quando vede la sua vita andare in frantumi e crede che il suo fratellino sia stato risucchiato dalla foresta. Resta solo mentre gli adulti brancolano nel buio, e affronta un terrore tutto suo. Dal bosco un’impossibile creatura avanza sussurrandogli da dietro la finestra che il fratellino scomparso è nelle sue mani. E se vuole riaverlo… deve soltanto aprire quella dannata finestra. Mentre i minuti passano e le speranze per Danny si riducono sempre di più, il tessuto stesso del mondo si disgrega, accogliendo terrori ultraterreni di indicibile provenienza. Una lotta cosmica e metafisica, nella materia impalpabile della creazione e del disfacimento primordiale. Un omaggio ai classici che rivoluziona la dark fiction.
L’esordio folgorante di un autore dalla straordinaria voce, di luci e ombre, dove il folk horror si unisce ed evolve in un weird ancestrale e atavico che distorce i propri confini per puntare l’orrore cosmico. La novella include il racconto Mouth Filled with the Teeth of Trees.
Edizione Collection, collana Black Spring, illustrazione di copertina di Matt Blairstone, illustrazioni interne di Echo Echo, copie numerate, traduzione di Cristiano Saccoccia, circa 135 pagine. Lo trovate sul sito dell'editore.

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali  
 CHARLOTTE SOMETIMES

Quando sei la nuova alunna in una nuova scuola, lontana dalla famiglia e dagli amici, è normale sentirsi un po’ fuori posto. Ma quando Charlotte Makepeace si sveglia nel suo letto dopo la prima notte passata in collegio, è letteralmente frastornata: le persone che ha intorno non sono più le stesse, e tutte pensano che lei sia una ragazza di nome Clare Moby. Ma non è la cosa più incredibile, perché pare proprio che Charlotte abbia fatto un balzo indietro nel tempo di ben quarant’anni, finendo sempre nel medesimo collegio, ma nel 1918!
Nelle settimane successive, Charlotte si sveglia a giorni alterni nella propria epoca e in quella di Clare. E oltre a doversi adattare alla sua nuova realtà nel presente, si trova ben presto a dover gestire pure l’assurda e straniante situazione dell’essere una persona che non è lei in un’epoca che non è la sua e di cui non sa assolutamente nulla. Le insegnanti pensano che sia lenta di comprendonio, le sue compagne che sia una tipa bizzarra, e man mano che Charlotte si ritrova a passare sempre più tempo nel 1918, inizia ad avere dubbi su chi sia la vera se stessa.
E non è il suo unico problema: se non riuscirà a trovare un modo di ritornare nel proprio mondo prima che l’anno scolastico finisca, potrebbe non avere più una seconda possibilità… 
Finalmente in traduzione italiana il classico della letteratura fantastica che ha fatto innamorare generazioni di lettori e ispirato l’omonima canzone della band inglese The Cure. L'opera sarà presentata in anteprima a Marginalia, il festival dell’editoria horror, weird e perturbante che si terrà a Milano nel fine settimana del 23 e 24 marzo. Nelle librerie atterrerà il prossimo 6 aprile ma già da oggi è preordinabile sul sito dell'editore.

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali  
 SPETTRI FAMILIARI

Fin dal principio gli spettri hanno abitato il canone della modernità letteraria italiana; né la loro presenza è mai stata limitata ai confini del "fantastico" - genere o modo che sia - o tanto meno alla filiera della letteratura popolare e di consumo. Tra scritti medianici e tavolette ouija, Poltergeist e fenomeni di "retrocognizione", cimiteri infestati e anime del Purgatorio, Fabio Camilletti ricostruisce qui un ideale filone spettrale della letteratura del secondo Novecento italiano che adopera le suggestioni della metapsichica per interrogare le ombre della storia, le ambiguità della lingua, i vicoli ciechi della memoria, le possibilità del reincanto. Analizzando testi di Pitigrilli, Giorgio Vigolo, Eduardo De Filippo, Dino Buzzati, Mario Soldati e Giorgio Bassani, questo libro tratteggia così l'immagine di una spettralità tutta italiana, nata dal dissolversi degli spazi e dei riti della grande tradizione borghese: una spettralità intimamente crepuscolare, fatta di "canzonette" e di mitologie del "primo amore", di educazioni cattoliche e tentazioni del proibito, di partite di tennis lunghe estati intere e di alberghi di montagna dove si sperimenta con l'ignoto.
Fabio Camilletti è professore ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’università di Warwick. Ha lavorato a lungo su Leopardi, Manzoni e il romanticismo italiano, sulle riscritture di Dante nell’Ottocento europeo e sulla presenza di temi relativi all’“occulto” nel canone letterario italiano. In tutte le librerie fisiche e digitali e sul sito dell'editore.

4 commenti:

  1. Ciao. I link degli ultimi due libri credo siano sbagliati.

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  2. Mi hai fatto scoprire che il brano dei Cure è stato ispirato da un libro, ero convinto che il titolo della canzone fosse una fantasia di Robert Smith.

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    1. Mi pare di aver capito che a questo punto la tua curiosità si è scatenata, giusto? Da parte mia, che ultimamente compro solo lo stretto librario necessario, quel titolo è un acquisto inevitabile.

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