mercoledì 21 marzo 2012

Spring Heeled Jack

Prendo spunto per questo post da una singolare notizia apparsa recentemente sul Guardian: lo scorso 14 febbraio, attorno alle 22:30, Scott Martin stava rientrando a casa con la propria sua famiglia a bordo di un taxi quando, nei dintorni di Ewell (Surrey, UK), fu testimone di un avvenimento inaspettato che fece gelare il sangue nelle vene ai presenti: dal bordo della strada una figura, apparentemente umana, attraversò improvvisamente la strada con un singolo balzo di oltre 3 metri, atterrando sulla vicina massicciata. Tutti i presenti (la moglie di Scott, i loro quattro figli e il taxista) poterono confermare quella che avrebbe potuto essere banalmente archivata come un’allucinazione.
Quella notte nessun componente della famiglia Martin riuscì a dormire, tanto agghiacciante era stata l’esperienza appena vissuta. Lo stesso taxista dovette ammettere di non avere alcuna intenzione di ripercorrere a ritroso lo stesso tragitto da solo. Quella che inevitabilmente stava affollando i pensieri dei testimoni era la possibilità di essere incappati nella leggendaria figura di Spring Heeled Jack, una misteriosa creatura che affonda le sue radici addirittura nell’Inghilterra dell’epoca vittoriana.

Jack Bowman, direttore della “Wireless Theatre Company” che realizzò una approfondimento radiofonico sulla leggenda di Spring Heeled Jack, ha commentato: "La cosa eccitante è che Spring Heeled Jack non è stato più avvistato da queste parti sin dal 1986. Non dubito nemmeno per un secondo che la famiglia Martin possa essere stata terrorizzata a morte da ciò che hanno visto. Resta tuttavia la possibilità che si tratti di un fenomeno fisico perfettamente spiegabile anche se, c’è da ammettere, qualunque tentativo di trovare una conclusione razionale non ha finora sortito alcun successo. La teoria extraterrestre è quella che finora ha riscosso maggior consensi: un alieno proveniente da un mondo dove la forza di gravità è maggiore della nostra, potrebbe spiegare scientificamente gli incredibili balzi della creatura”.

Neil Arnold, un bizzarro individuo che si autodefinisce “cacciatore di mostri full-time” (una sorta di Dylan Dog che ha dedicato 20 anni della propria vita ad investigare su fenomeni inspiegabili) sostiene che “quello che è stato avvistato non ha nulla a che fare con Spring Heeled Jack, anche perché stiamo parlando di una figura vissuta nei dintorni di Londra oltre un secolo fa. Solo qualche anno fa un’automobilista, una donna, dichiarò che una figura vestita di scuro attraversò improvvisamente la strada di fronte a lei. Le ho parlato personalmente e posso confermare che la poveretta era realmente terrorizzata. In altre parole aveva realmente visto qualcosa. Il problema qui è nessuno nemmeno prova a cerare una spiegazione logica: tutti pensano immediatamente ad un fantasma, ad un alieno, ad una strada maledetta o a sciocchezze del genere, quando potrebbe benissimo trattarsi di un semplice burlone.

Spring Heeled Jack (letteralmente “Jack dai tacchi a molla”, a causa degli incredibili balzi che ne fanno il suo tratto caratteristico) fu, come dicevo, una creatura del folklore inglese del periodo vittoriano, che si raccontava vagare nelle notti londinesi dal settembre del 1837 sino agli inizi del Novecento. La versione italiana di Wikipedia lo cita come “Jack il Saltatore”, traduzione che, diciamoci la verità, fa più sorridere che altro. Riporto comunque qui di seguito la descrizione che ne fa Wikipedia, riservandomi i commenti per il finale.

Descritto dalle vittime degli attacchi come umanoide con un volto orrendo, si ipotizza che potesse trattarsi di una persona deforme con capacità fuori dalla norma o, molto più probabilmente, di un abile acrobata.
La prima presunta vittima di questo mostro lo avrebbe descritto alle autorità come una creatura metà uomo e metà diavolo, con la faccia orrendamente sfigurata.
La corporatura sarebbe stata abbastanza robusta, l'altezza nella norma, la muscolatura molto sviluppata nelle gambe (poiché ci vorrebbe uno sforzo e un'energia sovrumana per eseguire dei salti superiori ai trenta metri, come descritti dalle sue vittime). Vestiva con un mantello nero e un elmetto, aveva artigli metallici molto affilati con cui sfigurava le vittime e la leggenda gli attribuiva occhi fiammeggianti. Queste ricostruzioni sembrerebbero collegarsi ad un'altra leggenda, molto più recente, americana: quella del Mothman, anch'esso dotato di grandi ali, nero e con occhi fiammeggianti.
Nel settembre del 1837 una donna di nome Polly Adams stava passeggiando in un parco londinese, in una notte buia e fredda. Vide una strana ombra muoversi nel buio, dopo alcuni istanti, il mostro saltò fuori da un cespuglio e la sfigurò con i suoi lunghi artigli. La ragazza disse poi alla polizia di essere stata attaccata da un uomo-diavolo. La cosa non apparve credibile e il caso viene archiviato come attacco immaginario e autolesionismo.
Dopo alcune settimane dal primo attacco, innumerevoli persone (per lo più benestanti) sostennero di essere state attaccate da una bestia la cui apparenza sembrò la medesima di quella che avrebbe attaccato Polly Adams.
Gli attacchi non avvenivano seguendo un'apparente logica o una linea temporale: il guardiano nell'avamposto di una caserma raccontò di avere udito una notte dei rumori e dei fruscii provenienti dal bosco circostante la caserma e di essersi risvegliato la mattina seguente seminudo nel bosco; in stato confusionale, attribuì la responsabilità di tutto alla stessa creatura.
Una donna che sarebbe stata vittima del mostro, disse che la creatura l'avrebbe baciata sulla bocca, compiendo poi un salto di trenta metri che lo catapultò sopra un palazzo.
La storia sembrò giunta a termine quando un marchese della Londra vittoriana venne accusato di essere il misterioso demone, poiché alcuni testimoni dissero di avere visto una W dorata all'interno del mantello che indossava la creatura nei suoi attacchi e la W era parte dello stemma della casata del marchese incolpato. Il marchese morì nel 1859 per una caduta da cavallo, ma la bestia continuò ad aggredire i passanti di Londra, iniziando secondo alcuni anche ad uccidere. Terrorizzò prima Londra e poi il resto dell' Inghilterra per ben 66 anni.

Questa è la storia di Spring Heeled Jack. Una storia affascinante come sono d’altra parte affascinanti tutte le leggende metropolitane. E’ interessante la location, la campagna inglese, che non avrebbe potuto meglio sottolineare l’aspetto terrificante della leggenda. Quale altro posto nel mondo avrebbe potuto, meglio dei grigi e nebbiosi paesaggi inglesi, alimentare la leggenda? Sono naturalmente convinto che dietro la leggenda di Spring Heeled Jack non ci sia nulla. Forse soltanto il desiderio, consapevole o meno, di poter far parte di qualcosa di fantastico, qualcosa di incredibile da poter raccontare con orgoglio ad amici e parenti. Una figura scura (e pertanto difficilmente identificabile) che attraversa la strada con un solo balzo potrebbe benissimo essere un animale, probabilmente un capriolo. Il problema è al giorno d’oggi non ci aspettiamo di incontrare un animale selvatico lungo le strade che percorriamo tutti i giorni. Siamo arrivati al punto che ci appare più probabile l’apparizione di un fantasma. Sui fatti del secolo scorso invece il discorso è diverso. Era un'altra epoca. Gli avvenimenti nono venivano documentati come lo sono oggi. Le strade erano piene di ladri, assassini e stupratori che, il più delle volte, restavano impuntiti. Erano gli stessi anni di Jack lo Squartatore che, guarda caso, colpiva proprio da quelle parti e che, guarda caso, aveva lo stesso nome e al quale, ancora guarda caso, furono attribuite le medesime capacità paranormali. L’immaginazione delle persone quindi non è cambiata nei secoli. Siamo ancora affascinati da ciò che non comprendiamo e, fatto singolare, non intendiamo concedere spazio a chi vuole riportarci sui binari della ragione. Ma ci piace che sia così. Altrimenti che gusto ci sarebbe a stare qui la sera a picchiettare su una tastiera? Tra un po’ spegnerò la luce me ne andrò a letto. E se prima, per un attimo, mi affacciassi alla finestra? Chissà, forse potrei scorgere un movimento nell’ombra oltre il giardino. Forse potrei anch’io contribuire alla leggenda di Spring Heeled Jack….

6 commenti:

  1. A Natale salva un post!
    Anche a me questo racconto ha fatto subito venire in mente il Mothman.

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    1. ... e non so quale dei due sia il più bizzarro. Grazie anche a te per il salvataggio postifero!

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    2. Di niente: a Natale si è tutti più buoni.! Infatti ti ho già mandato il regalo via mail. Non scartarlo prima, eh! :)

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    3. Ho visto. Grazie. Sarà difficile non ficcarci il naso, però...

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  2. Mi sono venute in mente un paio di cose: il Mothman è lo stesso del film con Kevin Costner sull'uomo falena?

    Poi è curioso l'uso del nome Jack per tutti questi strani personaggi, ma potrebbe trattarsi più banalmente di qualcosa per indicare "Tizio". Un tizio un po' particolare, beninteso. ;-)

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    1. Non mi ricordo affatto di Kevin Costner però, lo confermo, si tratta proprio dell'uomo falena.
      Sull'utilizzo del nome Jack credo anch'io vi sia un discorso di questo genere. Sarebbe una ben strana coincidenza se così non fosse.

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