venerdì 12 luglio 2013

Certi... concerti

Quella che vado a presentare oggi è una nuova rubrica fissa che ho deciso di inaugurare su questo blog a partire da questo 2013. È la prima volta che da queste parti appare qualcosa di vagamente simile ad un appuntamento fisso (se non contiamo “Luoghi incredibili” e le sezioni dedicate al cinema e alla letteratura), più che altro perché non mi piace prendere impegni che non sono certo di poter mantenere. Mi riservo pertanto di assegnare alla rubrica una periodicità variabile, in modo che possa permettermi di ignorarla allegramente, anche per mesi, nel caso mi dovessi rendere conto che l’entusiasmo iniziale dovesse scemare. Ho voluto intitolare questa rubrica “Certi Concerti”, il che già dice parecchio su ciò che ho in mente. Si parlerà sicuramente di musica dal vivo, quindi, ma non solo di questo. Ma prima di continuare è necessario raccontare un piccolo antefatto...

Qualche mese fa, nel corso di uno dei miei periodici pranzi del sabato a casa di mia madre, la mia attenzione fu distratta dall’imponente presenza di un ritratto del Papa (non il Papa di adesso né quello di prima: quello prima ancora) appeso alla parete per mezzo di una di quelle cornici di vetro economiche; quelle, per intenderci, con le clip lungo il perimetro. Infilzare fettuccine al ragù sotto lo sguardo fisso di un pontefice è una di quelle situazioni che mettono un po’ a disagio ma, sapete com’è, ormai sono andato ad abitare per conto mio da tanti anni e non ho più alcun diritto di opinione sul “cosa”, sul “come” e sul “dove” vengono sistemati gli oggetti in giro per quella che una volta chiamavo casa. Con il passare degli anni, d’altra parte, tutti i segni della mia presenza hanno ceduto lentamente e inesorabilmente il passo ad oggetti più consoni ad una signora un po’ avanti con gli anni. È un po’ come in una partita di Risiko: se ti distrai per qualche giro, in breve tempo i tuoi territori finiranno in mano alle armate di un altro colore. Ma torniamo al ritratto appeso alla parete: sulle prime non mi chiesi da che parte fosse saltata fuori quella cornice, visto che mia madre non è il tipo da spendere soldi per quelle cose. Fu solo dopo aver terminato il mio pasto che la domanda fatidica si fece largo nella mia mente: che cosa c’era in quella cornice prima che venisse riciclata in quella maniera? A domanda diretta mia madre rispose: “Ah, sì, c’erano dentro tutte quelle tue vecchie figurine, hai presente quelle robe colorate che non ti ricordavi neanche di avere e che facevano schifo?”. Cominciai a sudare freddo: quelle “figurine” altro non erano che i tagliandi di 25 anni di concerti che avevo conservato gelosamente sotto vetro. Decine e decine di piccoli souvenir dei miei tempi che furono. Credo che il mio volto abbia cambiato colore rapidamente, passando dal rosa pallido al rosso fino al blu. “I miei biglietti! Arrghh!!!” urlai. Già mi immaginavo i miei “piccoli bambini” gettati in un cassonetto della raccolta differenziata, assieme a vecchi quotidiani e a pubblicità condominiali.
Ma ecco che improvvisamente e inaspettatamente la grande rivelazione: “Non li ho buttati. Li ho messi di là in uno dei cassetti, dentro una busta”. Cuore di mamma! Come avevo potuto dubitare? Eccoli qui i miei gioielli, raccolti con cura dentro una busta da una mamma premurosa!

E fu così che, a pericolo scampato, sfogliando ad uno ad uno quei vecchi tagliandi, si fece largo in me l’idea di questa nuova rubrica. Sparsi sul tavolo, li guardo e sono tantissimi, ed ognuno di essi è l’istantanea di un momento della mia vita, bello o brutto che sia stato. Alcuni di quei concerti li avevo addirittura dimenticati, completamente rimossi. Di alcuni ho un ricordo ben preciso, di altri solo qualche vaga sensazione. Ad ogni modo credo che con un poco di sforzo potrei riuscire a recuperare tutti i fili che si sono lasciati andare, potrei riuscire a ricostruire quei momenti. Su questo blog già altre volte ho parlato di musica, diverse volte ho anche raccontato avvenimenti del mio passato; non dovrebbe essere difficile scrivere qualcosa a proposito della  musica del mio passato, no? Questa è in sostanza l’impostazione che ho in mente per questa serie di articoli che andrò a raccogliere sotto il comun denominatore “Certi Concerti”: ogni qual volta avrò voglia di aggiungere un nuovo capitolo a questa rubrica, non farò altro che pescare a caso un tagliando dal mucchio e proverò a mettere in fila i miei ricordi. No, tranquilli, non si tratterà delle solite “recensioni”. Non si tratterà nemmeno di insulsi post in cui si racconteranno un po’ di note biografiche sull’artista di turno o cose del genere (per quello c’è wikipedia). Saranno post un po’ più “personali”, ecco... diciamo che lo spunto iniziale (il tal concerto) sarà solo una scusa per fare quattro chiacchiere, raccontare un po’ di storie e vedere se magari qualcuno là fuori avrà voglia di commentare, contribuendo con qualche aneddoto personale alla riuscita di questo mio progettino.  Vediamo se funzionerà. Appuntamento quindi tra pochissimi giorni con il primo post della serie “Certi Concerti”.

6 commenti:

  1. Ottima idea! Mi piace quando racconti stralci della tua vita degli anni 80 perchè le ambientazioni, le emozioni, le situzioni, riportano inevitabilmente anche alla mia memoria quegli anni e ricordo con nostalgia tanti momenti belli o difficili ormai sbiaditi...
    Io non sono mai stato un tipo da concerti per diversi motivi, ma l'unica volta che ci andai, sarei dovuto andare al concerto degli AC/DC di Bolzano nel 96, ed invece finii a quello di Baglioni... ma è una storia troppo lunga! (prima o poi te la racconterò ;))

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    1. Sono sicuro che il concerto di Baglioni dopotutto non è stato un così brutto ripiego. Specialmente se, come immagino, ci sei andato in dolce compagnia.

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    2. Ero a Bolzano a naja e ci sono andato assieme ad un mio collega najone. E non dico altro. :D
      Si, comunque Baglioni mi ha stupito.

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    3. Ahahahah! E io che speravo in una storia romantica!

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  2. :D
    Comprendo il tuo spavento all'idea che qualcuno avesse buttato la tua collezione... Tutto è bene quel che finisce bene!

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    1. È stato un momento davvero difficile, te lo garantisco. ;)

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