sabato 25 aprile 2020

Look Back In Anger (Pt.3)

Lucifer Rising (1972)
LA PRIMA PARTE SI TROVA QUI

Il suo lavoro più controverso e uno dei meno apprezzati resta però Lucifer Rising non tanto (o non solo) per il tema, che per Anger non era nuovo, quanto per il contributo di Bobby Beausoleil. La genesi del film fu molto lunga e vale la pena raccontarla, perché è molto interessante: Anger cominciò a lavorarci già attorno al 1966 e scelse il giovane e allora sconosciuto Beausoleil per interpretare Lucifero e per realizzare la colonna sonora, ma la collaborazione si interruppe quando Anger lo accusò di aver sottratto gran parte del materiale girato fino ad allora quando lo aveva mollato per unirsi a Charles Manson
Beausoleil ha sempre respinto l’addebito, affermando invece che Anger aveva finito i soldi prima di terminare il film e si era inventato questa scusa per non doverlo spiegare ai propri finanziatori. Parte del girato superstite venne poi utilizzato per montare il successivo film di Anger, "Invocation of my demon brother".
La lavorazione di Lucifer Rising riprese solo un paio d’anni più tardi. Stavolta Anger propose a Jimmy Page, che si era fatto amico e con cui condivideva l’interesse per Crowley, di comporre la colonna sonora, ma neanche questo sodalizio era destinato a durare: Anger non apprezzò il risultato finale e accusò a Page di essere troppo dipendente dalla droga per riuscire a realizzare qualcosa di decente. Accuse, queste, che ovviamente Page rispedì al mittente. Si dice che il vero motivo della rottura sia stata una lite scoppiata tra la moglie di Page e Kenneth Anger mentre quest’ultimo era ospite a casa del musicista, ma anche questa potrebbe essere solo un’altra leggenda metropolitana. 
Comunque, dopo questo litigio ampiamente pubblicizzato Anger si rivolse di nuovo a Beausoleil che (era il 1976) stava già scontando il suo ergastolo per gli omicidi di Bel Air. Il film definitivo montato con la colonna sonora di Beausoleil, tra una cosa e l’altra, non fu pronto che nel 1980 e devo dire che, nonostante quello che posso pensare di Beausoleil, le sue musiche ben si amalgamano con le immagini, ovvero sono abbastanza evocative da fare il loro sporco lavoro.
Non pensiate però che quanto detto in questo lungo prologo sia l’unica cosa degna di nota di questo film, sebbene la sua trama possa essere descritta in una riga: la coppia divina per eccellenza, Iside e Osiride, impegnata in una cerimonia di evocazione del figlio Horus
Si tratta di un ennesimo tributo a Crowley, la cui dottrina prendeva in gran parte spunto dall’antico Egitto e prediceva che proprio la figura di Horus sarebbe stata centrale nel destino dell’umanità, come la rivelazione del nuovo Eone gli aveva indicato.

Nel 1904 Crowley ricevette da un’entità disincarnata il famosissimo testo “The Book of the Law”, secondo il quale dopo l’era di Cristo sarebbe giunto un nuovo Equinozio degli Dèi (*), cioè una nuova era spirituale “di sofferenza e morte” (**), giacché Horus nella sua forma di Ra-Hoor-Khuit sarebbe ritornato per vendicare Iside, la Madre di tutte le cose, per l’uccisione del suo sposo e fratello Osiride. Questo periodo di indicibili sofferenze avrebbe purificato l’umanità e preparato la strada per l’evoluzione cosmica. 
Sia che lo giudichiate un profeta o un ciarlatano, non c’è dubbio che Crowley seppe ben interpretare il clima sociopolitico che avrebbe traghettato il mondo verso le due Guerre Mondiali. Ad ogni modo, Crowley non fu mai un adepto del Satanismo, che giudicava né più né meno che un prodotto del Cristianesimo, la religione che intendeva soppiantare, perciò il titolo del film non può che essere ironico, un riferimento allo spauracchio menzionato nella visione di Giovanni: la venuta di Lucifero, il “portatore di luce” e Anticristo
Anger affermò che anche se il film è interpretato da attori in costume, l’invocazione di Lucifero è reale: era vera la cerimonia, le formule, gli altari. Anche il sangue umano era vero, e il cerchio magico era stato consacrato con sangue e sperma. Personalmente, non ho dubitato di questa affermazione nemmeno per un secondo, ma andiamo oltre. 

Lucifer Rising (1972)
Il nucleo di Invocation of my demon brother (1969) nasce, come detto, dal girato di "Lucifer Rising". Si tratta forse della vetta più oscura del cinema di Kenneth Anger; con il suo mood soprannaturale e psichedelico, accentuato dalla colonna sonora cacofonica improvvisata da Mick Jagger con un sintetizzatore Moog (nel film compaiono anche fotogrammi degli Stones in concerto) e da un montaggio originale che ancora una volta gioca con la sovrapposizione, ha portato alcuni ad amarlo alla follia e altri a odiarlo con altrettanta intensità. Anger lo definì il suo "film di guerra", perché qua e là compaiono scene di sbarco dei Marine, probabilmente in Vietnam, e altri filmati di repertorio. Tuttavia, il film (forse anche a causa della sua brevità) non riesce ad avere quel taglio documentaristico che il suo Autore avrebbe voluto dargli, perché quei brevi spezzoni sono soverchiati da fotogrammi di tutt’altro genere, ovvero dettagli di riti satanici e orge; qualcosa che, non ricordo dove, è stata definita un miscuglio piuttosto kitsch. In quei fotogrammi compare anche, nei panni di un prete demoniaco, Anton LaVey, fondatore della Chiesa di Satana e amico di lunga data di Kenneth Anger. 
Nonostante l’aura maledetta del film, il significato è abbastanza chiaro e anche, se mi permettete, condivisibile: si suggerisce non troppo velatamente che non servono cerimonie particolari per evocare il Male, perché questo ha spesso accompagnato le azioni umane in diversi momenti della storia, non solo americana (una variazione sul tema già espresso in Inauguration…, se vogliamo). Il risultato è alterno e a volte confuso, ma innegabilmente affascinante. La genesi di questo film è descritta nel romanzo “Sway: A Novel” che Zachary Lazar decise di dedicare alle vicende dei protagonisti della scena artistica californiana intrecciate con le pagine più turpi della cronaca nera di quegli anni: l’autore sguazza tra gossip, scandali e crimini mantenendo, secondo i suoi ammiratori, uno sguardo distaccato rispetto all’ambiente decadente e pieno di fermento che sta descrivendo. 
Non è però un libro esaustivo sugli anni ’60, quindi se non avete un particolare interesse nei Rolling Stones, in Charles Manson o in Kenneth Anger potete tranquillamente passare oltre. 

Invocation of my demon brother (1969)
Infine, vorrei menzionare almeno Les Chants de Maldoror (1951–1952) e L'Histoire d'O (1961), ispirati agli omonimi romanzi di Isidore Ducasse e di Pauline Réage. Il primo, a dire il vero, non è un vero e proprio film, perché ne furono realizzati solo alcuni scatti di prova con alcuni membri del balletto del Marchese de Cuevas. Non so cos’avrei dato per vedere Anger alle prese con questo testo, ma purtroppo il mio è destinato a rimanere soltanto un sogno. Il secondo, ad oggi, resta un oggetto misterioso che non sono ancora riuscito a visionare, ma già sulla fiducia sono certo che sia migliore della versione (per me ben poco interessante) di Just Jaeckin, il cui maggior pregio risiede nella prestazione di una Corinne Cléry al top della forma che interpreta un personaggio appena rassomigliante a quello cartaceo. 

Per concludere, vi offro un piccolo avvertimento. Ho già ampiamente detto che il personaggio che più di ogni altro influenzò l'espressione artistica di Anger fu l’occultista inglese Aleister Crowley, fondatore della religione di Thélema. Pare che, nel 1966, in certi suoi appunti per una presentazione di “The Magick Lantern Cycle” (una raccolta dei suoi lavori che verrà edita in DVD e Blu-ray solo molti anni dopo), Anger affermò che, facendo suo il concetto Crowleiano di "magia", egli con i suoi film non faceva altro che avvalersi di un’“arma magica" (la macchina da presa) con la quale componeva i suoi "incantesimi" cinematografici sul suo pubblico. Tenetelo presente, nel caso vi salisse la voglia di recuperare i suoi film.

(*) “The Equinox of the Gods” è il titolo di un’altra opera di Crowley.
(**) Il primo periodo è semplice, tranquillo, facile e piacevole, il mondo materiale ignora quello spirituale. Il secondo è di sofferenza e morte, il mondo spirituale lotta per ignorare quello materiale. Il Cristianesimo e tutte le religioni analoghe venerano la morte, glorificano la sofferenza, adorano i cadaveri. Il nuovo Eone è il culto del mondo spirituale che diventa un tutt’uno con quello materiale, il culto di Horus, del Figlio, del Futuro. (“The Book of the Law” nella traduzione autorizzata di Alberto Moscato)

Lucifer Rising (1972)

10 commenti:

  1. Un po' sorpreso dal vedere citati Page e soprattutto Mick Jagger.
    Leggendo mi sento di apprezzare più Invocation of my demon brother, se non altro per il messaggio di critica alla società americana e alla guerra..Ma decisamente no, non è il mio genere :D

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    1. Siamo nel 2020, ed è normale che questo tipo di cinema faccia ormai fatica a farsi strada. Non ti preoccupare, quindi, se non lo reputi il tuo genere: è un cosa che succede a molti.

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  2. Ho visto sul tubo alcuni dei suoi cortometraggi, complice la giornata festiva anche quello oggetto di questo post. Devo riconoscere che, seppur chiaramente girati con pochi mezzi, denotano delle idee sceniche e fotografiche notevoli, senza contare il cromatismo davvero psichedelico (vabbé, erano gli anni '70...)
    Notevole!

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    1. Erano gli stessi anni di "Zabriskie Point" di Antonioni e de "La Montagna Sacra" di Jodorowsky. La psichedelia non c'entra nulla: è solo una questione di budget.

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  3. Ho avuto modo di visionare il film quando nel 2011 avevo realizzato i miei post su Zucco, condivido quello che scrivi, probabilmente è l'apice "nera" della cinematografia di Anger.

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  4. La cosa “affascinante” ma pure in senso negativo perché il risultato non mi piace son le musiche di Beausoleil .
    Pensare che sto tizio condannato all’ergastolo per gli omicidi di Bel air abbia potuto dalla prigione contribuire alla stesura finale del film attraverso la colonna sonora è a dir poco inquietante.
    Satanismo , occultismo ti portano per forza a pensare alla chiesa di Manson anche attraverso opere come questa .
    Probabilmente come scrivi te Anger usa la macchina da presa come strumento per fare incantesimi, la magia del cinema.
    Però con Anger userei il termine magia nera 😀 .
    Ma la descrizione che fai del romanzo di Lazar ...quando scrivi che sguazza tra gossip e fatti di cronaca dietro la scena californiana assomiglia molto alla trama di Hollywood Babylon o almeno pure in questo Anger parla dei retroscena della macchina Hollywoodiana inserendo gossip e fatti di cronaca ( in rete c’e una foto dell’omicidio della Dalia Nera presente in quel libro ad esempio).
    Va be...preferisco i video presenti nell’articolo precedente rispetto a questi due .
    Comunque il nostro resta un artista molto interessante...il rischio che corre secondo me è quello di essere preso come un ciarlatano a chi gli si avvicina solo oggi , al di là del suo merito artistico..e l’importanza per quel tipo di cinema underground.
    Bella retrospettiva su un artista che non conoscevo.
    Ciao.

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    1. Neanche a me piace granché la colonna sonora di Beausoleil, ma trovo che si amalgami bene con le immagini. Quando Anger lo conobbe, Beausoleil non era ancora invischiato con Charles Manson, ma non sono sicuro che si sarebbe rivolto di nuovo a lui se le cose fossero andate diversamente. Non credo che Anger sarebbe il primo né l’ultimo a ricercare collaborazioni controverse per mantenere la sua reputazione di “artista maledetto”… ma, naturalmente, potrei sbagliare. Per il resto, per quanto mi riguarda credo che reputi anche troppo onore a Manson. Non credo ci fosse granché di “occultistico” nella sua setta, solo odio, invidia e tanto, tanto disagio. Per me è e rimane più che altro un grande manipolatore.

      Sono onesto, il libro di Lazar non l’ho letto, ma ne ho sentito parlare. Credo però che sia un’operazione un po’diversa da quella fatta da Anger. Forse non l’ho spiegato bene, ma quello di Lazar è un romanzo vero e proprio i cui protagonisti portano il nome di personaggi famosi (gli Stones, Anger…), ma le cui vicende sono inventate, benché in qualche modo “plausibili”. Una specie di grosso what if, insomma. Non è una cosa che a me possa interessare, ma magari c’è qualcuno che ne potrebbe essere incuriosito…

      Grazie per l’apprezzamento. ^_^

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  5. Veramente ottimo questo excursus su Anger, "argomento" che mi interessa sempre moltissimo. Complimenti sinceri.
    Buon Primo Maggio!

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    1. Grazie anche a te per l’apprezzamento e buon primo maggio. ^_^

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