Il film inizia con un gruppo di feroci deviati a spasso per la città con addosso magliette recanti la scritta "Black Vomit" (che è, tra parentesi, il nome della casa di produzione). In sottofondo una musica metal violentissima. Lungo la strada faranno alcuni simpatici incontri. Una giovane madre viene picchiata a morte in presenza del suo bambino. Quest'ultimo, poco più di un neonato, viene quindi sollevato dal passeggino e scaraventato a terra, dove termina la sua breve esistenza in convulsi spasmi mortali. Un giovane dall'altra parte della strada osserva la scena e dice qualcosa: la banda gli si rivolge contro, lo afferra e gli apre il sacco scrotale, quindi gli caccia in gola i suoi testicoli recisi e infine lo picchia a morte. Un senzatetto seduto lì a pensare ai fatti suoi è il prossimo obiettivo: lo prendono a calci, gli pisciano addosso, lo gettano in un fosso e gli danno fuoco. Un geek viene aggredito in un parco giochi per bambini e dato per morto. Questa più o meno è la sequenza di apertura che, al di là di quello che ne possiate pensare, è recitata in modo dilettantesco ma grintoso. Gli effetti speciali, va precisato, sono da prima elementare, ma voglio credere che la cosa sia anche un po' voluta.
mercoledì 26 gennaio 2022
Feto morto
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Quale miglior modo di iniziare questo 2022 se non con un nuovo appuntamento con la famigerata rubrica Obsploitation Vomit, un trucido spazio dedicato a recensioni di "opere" cinematografiche alle quali qualunque altro tipo etichetta sarebbe inapplicabile? Da queste parti siamo ben oltre l'aggettivo "estremo", usato in passato per cosettine leggere come "A serbian film": per meritarsi l'inserimento in questa speciale categoria un film non solo deve essere eccessivo nei suoi contenuti di sesso, sangue e violenza, ma deve essere anche fatto male; in altre parole, il film in questione deve far vomitare a trecentosessanta gradi. In passato abbiamo proposto alcune chicche come "Mondo Weirdo", ma credo (temo) che oggi quei vertici espressivi verranno nettamente superati.
Il geek creduto morto nella sequenza iniziale scopriamo essere il vero protagonista del film: un ragazzo deforme, caratterizzato da una testa di neonato (in realtà una bambola giocattolo) che gli spunta da un lato del cranio, evidentemente ciò che rimane di un gemello abortito nel corso della gestazione (da cui il "feto morto" del titolo). Assistiamo subito a quanto di più intimo ci sia nella sua triste esistenza, una doccia, una defecazione e una masturbazione con tanto di shot facciale autoindotto.
La vicenda a questo punto si fa piuttosto confusa: il ragazzo si reca nell'appartamento di una puttana, le offre in dono una rosa e una mela, ma è così nervoso che vomita sulla mela. Ciò non impedisce alla donna di dargli un morso. Si spogliano e se la spassano sul divano, ma la visione della donna che si trastulla oralmente con un assorbente fradicio di mestruo ha di nuovo la meglio su di lui e le vomita addosso. È l'apoteosi dello schifo, ma messo in scena talmente male dall'essere quasi divertente. Sapiente stacco di regia e ritroviamo il geek che, nella notte, sogna di essere pugnalato a morte da una donna nuda che poi si strofina il sangue sul corpo. Non racconterò altro della trama perché reputo possa bastare.
Ciò che accade, come dicevo poco fa, è del tutto incomprensibile, ma sappiate che ho recuperato questo film in una versione qualitativamente atroce, in lingua portoghese originale senza sottotitoli, ergo esiste una remota possibilità che il problema di comprensione sia esclusivamente mio. Ho detto "remota", perché ai più parrà ormai evidente che il problema di "Feto Morto" (Dead Fetus) non sono certo i dialoghi: "Feto Morto" è soprattutto cinema dell'oltraggio e dell'abiezione, un'accozzaglia politicamente scorretta di violenza e nudità gratuite realizzata, tra una birra e l'altra, da un gruppo di amici dall'umorismo nero e tagliente.
Prodotto e diretto da Fernando Rick nel 2003, un anno dopo "Rubão o Canibal", primo film dell'etichetta Black Vomit Filmes, "Feto Morto" è stato proiettato a lungo in bar e in feste private prima di trovare una sua dimensione nel formato VHS e, successivamente, anche in DVD. Dopo "Feto Morto", Fernando Rick ha proseguito la sua carriera con una proposta decisamente meno trash, molto più vicina a un horror tradizionale, serio e realistico (e non escludo di riuscire a recuperare qualcos'altro di suo e a presentarvelo sul blog, un giorno).
Ma c'è qualcosa che si riesce a salvare dallo scempio descritto finora? Volendo prenderla molto alla lontana, per linee molto generali, c'è da considerare che il cinema indipendente (marginale, underground, d'avanguardia o come preferite chiamarlo) ha sempre fatto da apripista a trasformazioni significative. Ne abbiamo parlato, credo, anche nel piccolo speciale dedicato a Kenneth Anger, solo per citare uno che con la sua filmografia ha sovvertito e pervertito un cinema troppo ben educato, sottomesso e letargico. L'avanguardia di Fernando Rick da questo punto di vista non fa eccezione, specialmente se calata in un contesto, quello del cinema brasiliano, che solo pochi anni prima era praticamente inesistente a causa della politica ostruzionista del presidente Fernando Collor de Mello.
Ecco quindi che, per i suoi contenuti e per l'anarchia narrativa che lo contraddistingue, "Feto morto" si può leggere come un attacco ai valori tradizionali, tema ossessivo di una generazione alla disperata ricerca del nuovo.
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... un altro fil la cui visione da parte mia è rimandata a data da destinarsi ;-)
RispondiElimina"film"
EliminaNon so perché ma avevo questo presentimento...
Elimina...
RispondiElimina....
.......
No, sto cercando qualcosa di intelligente e sensato da scrivere ma non riesco. Sono ancora perplessa e sconcertata dall'idea che esista una roba simile.
Sono certo di riuscire a trovare anche di peggio, scavando bene il fondo del barile. Ma questo tu già lo sai, no?
EliminaMetà di me è disgustato e l'altra vuole assolutamente vederlo... 😅
RispondiEliminaIl dramma è che potrebbe finire per prevalere la seconda metà di te! ^_^
EliminaSe alla lunga non diventa noioso, ben venga il marciume! ^_^
RispondiEliminaQuando i film sono fatti per sfidare lo spettatore: guarda quanto riesco a fare schifo! Be', diventa un po' difficile guardarli... per quanto io mi sia auto-propinato della roba impressionante, talvolta. Ma qui siamo oltre.
RispondiEliminaSi, siamo molto oltre. Manca soltanto del sesso veramente esplicito e questo film sarebbe finito in circuiti diversi nei quali si sarebbe mimetizzato e perso. Viceversa è rimasto in un limbo tra cultura alternativa e perversione, nel quale in un modo o nell'altro è sopravvissuto.
EliminaTi ringrazio per condividere questa perla sul blog, ma credo che mi accontenterò di averne letto, invece di vederlo...
RispondiEliminaHai già fatto molto, credimi.
EliminaBlack vomit significa già molto. Io non avrei mai il coraggio di vederlo.
RispondiEliminaNormale non aver il coraggio di vederlo. Tra tutti sono io quello sbagliato. ^_^
EliminaCome tanti di quelli che mi hanno preceduto non so se sono più preso dal ribrezzo o dal desiderio di vederlo. ^_^
RispondiEliminaComprendo...
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