venerdì 23 agosto 2024

Cronache della macelleria

"Chi ha detto che la carne è triste? La carne non è triste, è sinistra. Sta alla sinistra della nostra anima, ci cattura quando meno ce lo aspettiamo, ci trasporta su mari densi, ci affonda e ci salva; la carne è la nostra guida, la nostra luce nera e spessa, il pozzo d'attrazione in cui la nostra vita scivola a spirale, risucchiata fino alla vertigine...
E il macellaio che mi parlava di sesso per tutto il giorno era fatto della stessa carne, ma calda, e di volta in volta molle e dura; il macellaio aveva i suoi pezzi di prima e di seconda scelta, esigenti, avidi di bruciare la loro vita, di trasformarsi in polpa.
E lo stesso era delle mie carni, di me che sentivo il fuoco tra le gambe alle parole del macellaio".

Vagavo, poco prima di ferragosto, in uno di quei luoghi dove si vendono un tanto al chilo libri usati. Senza ombra di dubbio la mia attività estiva preferita, specie se costretto a trascorrere in città giornate in cui le persone normali si crogiolano spaparanzate sotto il sole. Il caldo ovviamente era soffocante, ma procedevo impavido nella mia ricerca di piccoli tesori, sollevando e spostando una montagna di libracci senza valore e impolverati dal tempo dalla bancarella sulla quale avevo posato gli occhi. Mia moglie a pochi passi di distanza stava facendo la stessa cosa, ma mentre io continuavo la mia ricerca in tutta comodità, i libri già nelle sue mani le rendevano difficoltosa la ricerca.

martedì 13 agosto 2024

Il ristorante all'angolo

Mai e poi mai, e questo devo tenermelo bene a mente, annunciare la recensione di un film per la rassegna Notte Horror prima ancora di averlo guardato. Questo perché ora che finalmente (termine ironico) l’ho visto, mi trovo davanti a un foglio bianco che non so davvero come riempire. 
O meglio, un modo ci sarebbe: quello di mettere in sequenza un migliaio di insulti fino a raggiungere una lunghezza decente per un articolo di blog. Potrebbe però essere l’occasione per mettere in pratica un esperimento sociale, che è una cosa che da un po’ mi frulla in testa, per capire quanta gente atterra sul blog, guarda le immagini, legge giusto il titolo e passa alla sezione commenti senza davvero leggere il contenuto. 
Il problema è che i colleghi blogger che partecipano alla Notte Horror i post li leggono davvero e non posso permettermi di tradire la loro fiducia. Ecco quindi che due parole sensate, per questo “Ristorante all’angolo” (Blood Diner, 1987), mi tocca proprio metterle in fila. 
Ho detto poco fa di non aver mai visto questo film prima d’ora, ma riflettendoci non ne sono poi così sicuro. La locandina, questo è un fatto, è un déjà-vu piuttosto solido, e ciò potrebbe significare che in tempi remoti potrei aver avuto a che fare con la VHS in quella vecchia videoteca che frequentavo da ragazzo. 
Ciò non garantisce che io l’abbia noleggiata, ma visto quant’era scarna la sezione horror in quel posto, le probabilità sono tutt’altro che irrisorie. Anche perché, bisogna ammetterlo, quella locandina, con l’insegna al neon e il coltellaccio, è ancora oggi una potente calamita. Comunque sia andata non ricordavo nulla di quel film, anche perché, se l’avessi fatto, non mi sarei certamente avventurato in una nuova visione che chiamare superflua è sin troppo generoso. 

domenica 4 agosto 2024

The Eight Immortals Murders

Huang Zhiheng
Torniamo a occuparci di True Crime dopo diversi mesi e per farlo approfittiamo di questa piccola “pausa” estiva dove il blog, anziché fermarsi del tutto come in passato, procede imperterrito ma a velocità ridotta. Era inoltre mia intenzione rimanere legato anche in questo breve periodo, per quanto possibile, all’argomento monopolizzante di questo 2024 (le abbuffate), e quale miglior momento, se non questo, è più adatto a narrare le vicende che sto per narrare? Vorrei potervi dire che il caso in questione è da considerarsi definitivamente risolto, ma, per motivi che vedremo più avanti, in esso si nascondono ancora numerosi misteri. 
Di fatto, quindi, quello noto come “The Eight Immortals Murders” è tuttora un caso aperto, benché il responsabile sia stato inequivocabilmente (e abbastanza facilmente) identificato; un caso che si potrà archiviare ma sicuramente non chiudere, a causa della scomparsa di tutti gli attori coinvolti. Ma veniamo subito al sodo. Da dove iniziare? 
Il tempo è l’agosto del 1985, il luogo è Macao, una località che la maggior parte di noi, lasciatemelo almeno credere, nemmeno sa dove si trovi. Fino a non molto tempo fa io stesso non ero nemmeno certo in quale dei cinque continenti posizionarlo. Un nome così vagamente spagnoleggiante non poteva, pensavo, che trovarsi da qualche parte in Sudamerica, o se non altro nell’arcipelago caraibico. E invece no! La minuscola provincia di Macao si trova là dove proprio uno non se lo aspetta: a uno sputo da Hong Kong, dalla quale solo il delta di un fiume la divide. 
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...