martedì 30 settembre 2014

Impressioni di settembre

Ancora solo poche ore e anche questo mese di settembre raggiungerà la sua conclusione. L’estate quest’anno pare non essere ancora cominciata e già ci troviamo catapultati nell’autunno. Ormai anche qui le serate cominciano a farsi fredde e ciò rende meno piacevoli le mie uscite sul terrazzo per la sacrosanta sigaretta rituale del dopocena. Anche le gatte sembrano essersi accorte del freddo e stanno riducendo all’indispensabile le loro scorribande outdoor serali. Meglio così. Mi piace averle vicine sul divano la sera quando mi guardo un film e mi sorseggio nel mentre un qualcosa. Settembre se ne sta andando ed è il momento per un post un pochino più leggero, uno di quei post in cui mi metto a parlare a raffica di cose inessenziali ma che a volte fanno piacere. Il titolo del post, come avrete notato, non è esattamente originale ma mi piaceva l’idea di prenderlo in prestito dai suoi legittimi proprietari. Anzi, diciamo proprio che ho sempre sognato di realizzare qualcosa da poter intitolare “impressioni di settembre”, tre parole semplici nella loro sostanza ma che mi hanno sempre dato la sensazione di poter smussare gli spigoli più duri della stagione in arrivo. E di poterla guardare con meno timore.
Settembre è stato un mese singolare per il blog qui presente e per la blogosfera in generale. Su quest’ultima vorrei spendere giusto anch’io due rapide parole, anche se con esagerato ritardo rispetto a molti dei miei vicini di blog, sull’annosa questione degli spazi che chiudono i battenti.  La chiusura di un blog di spessore (Strategie evolutive, ndr) ha dato il via ad una discussione molto importante  sul significato del blogging in questa avanzata fase 2.0 del mondo digitale. Ci si è chiesti se e quanto vale la pena spendere il proprio tempo e le proprie energie per popolare di contenuti un angolo di web che pare ormai interessare a pochi irriducibili utenti e, devo ammettere, che diversi spunti molto interessanti sono sorti anche da parte di blogger insospettabili. Potevo quindi esimermi dall’aggiungere un mio piccolo pensiero?

Il blog è ancora, almeno per me, uno spazio importante e credo lo sarà ancora per molto. Ritengo che poter avere un proprio spazio con il quale comunicare il proprio pensiero oltre la fatidica soglia dei cinquecento caratteri sia non solo piacevole, ma sia addirittura un diritto e un dovere. Scrivere non sapendo se e chi ci verrà a leggere, in quanti ci verranno a leggere e, aggiungo, quando ci verranno a leggere (se oggi, domani, tra cinque o tra dieci anni) non è una limitazione. La vedo piuttosto come un’opportunità. Scrivo con la consapevolezza e il piacere di mettere a disposizione la mia casa, un posto dove chiunque un giorno, anche dopo che me ne sarò andato, potrà entrare e guardare liberamente in giro, aprendo i cassetti e frugando tra le cose che ho lasciato (almeno finché Google, il padrone di casa, non deciderà di spianare tutto per far posto a un centro commerciale). Le statistiche, vale a dire il numero di visitatori al giorno, piuttosto che il numero di followers, piuttosto che il numero di commenti sono solo una parte del meccanismo. All’inizio ci facevo ampiamente caso, ma ad un certo punto mi è scattata una molla e una vocina saggia mi ha suggerito di spostare il punto di vista su un piano differente. Visite e commenti, per carità, sono importanti, ma se dovessero smettere di arrivare credo che finirei per addebitarne la colpa solo a me stesso, vuoi per la penosità progressiva dei miei contenuti, vuoi per la cronica mancanza di interazione con i colleghi blogger che, è forse quasi superfluo ricordarlo, rappresentano la quintessenza stessa di Obsidian Mirror. Semmai un giorno dovesse succedere che The Obsidian Mirror finisca in soffitta sarà esclusivamente per cause di forza maggiore perché, mi pare ovvio, le nostre vite cambiano, noi cambiamo e quello che siamo oggi non saremo domani. Oggi la vita mi concede un po’ di tempo per dedicarmi a questa mia passione e, aguzzando la vista, non vedo grosse nuvole all’orizzonte che possano turbare la mia quiete. Oddio, qualche nuvoletta leggera sta già facendo un pochino d’ombra su Obsploitation,  il mio blog di scorta, ma questo è un altro discorso che preferisco rimandare al 2015.

Nonostante tutto The Obsidian Mirror è ancora un blog giovane, un blog che di strada ne deve fare parecchia e che deve acquisire un bel po’ di esperienza prima di poter anche solo cercare di comprendere le ragioni di chi, avendo iniziato molto tempo prima, ha deciso di cambiare rotta e cercare nuovi stimoli altrove. La prova è che su questo blog, tanto per dirne una, non sono ancora apparsi personaggi in vena di fare danni per il solo gusto di farlo (si chiamano troll, giusto?), quei personaggi che per ora si dilettano a scartavetrare la pazienza di blogger affermati lasciando (per ora) in pace noialtri e i nostri piccoli giardini. Chissà, forse un giorno arriverà qualcuno che riuscirà a farmi cambiare idea, ma per ora mi godo la pace di questo angolo di blogosfera che, non so a voi, ma a me piace un sacco.

Settembre è stato un mese singolare per il blog qui presente, dicevo all’inizio. Singolare perché è riuscito ad andare avanti da solo, come da programmazione, mentre il sottoscritto se ne stava tranquillamente in vacanza per i fatti suoi. Qualcuno se ne è accorto? No? Bene! Esperimento riuscito alla perfezione! Le ferie settembrine sono un evento che capita raramente dalle mie parti. Anzi, se ci penso bene credo non mi sia mai successo prima. Di solito spendo tutti i miei giorni all’inizio dell’estate, tra giugno e luglio, quando i raggi del sole mi consigliano di levarmi dalle palle e rendermi irreperibile. Quest’anno invece ho resistito impavidamente come non mai e all’inizio di settembre avevo ancora in saccoccia la terza magica settimana da giocarmi alla roulette. Un’occhiata alla carta geografica, un paio di considerazioni sullo stato di salute del portafoglio e via di Booking.com!

La destinazione di quest’anno è stata la Finlandia, terra di babbi natale e di renne (queste ultime tra l’altro sono molto buone in umido). Ricordate il mio itinerario scozzese dello scorso anno? La logica che ho seguito quest’anno è stata praticamente la stessa. Volo su Helsinki, macchina a noleggio, pernottamenti più o meno già individuati lungo il percorso prestabilito e nient’altro che io e la mia fidanzata, abituale compagna di avventure ai quattro angoli del mondo, a goderci quegli interminabili nastri d’asfalto attraverso le infinite foreste scandinave. Le immagini a corredo di questo post, ormai lo avrete capito, sono una piccola testimonianza dei nostri giorni finlandesi. Contro ogni più ovvia previsione la capitale è alla fine quella che ci è piaciuta di meno. Troppa gente, troppi turisti, troppa… normalità. Molto meglio perdersi nelle strade deserte della vecchia Rauma, un piccolo agglomerato di case di legno sulla costa occidentale dove abbiamo potuto passeggiare ascoltando al contempo l’eco dei nostri passi. Molto meglio alloggiare in quel vecchio cottage solitario nei pressi di Savonlinna, a una cinquantina di chilometri dal confine con la Russia, dove i nostri unici compagni erano gli scoiattoli e altri non meglio identificati mammiferi. Molto meglio anche cazzeggiare la sera tra bar e negozi di Tampere che, sebbene sia una grande città, pare essere molto più a misura d’uomo di qualsiasi altra città europea.

Potrei stare ore a raccontare avventure ed episodi, ma temo che alla fine potrei rischiare di diventare noioso. Ecco, una domanda ci è sorta spontanea mentre ci spostavamo di sito in sito: dove diavolo sono i finlandesi? Una terra meravigliosa, una stagione meravigliosa, ma di abitanti del luogo raramente se ne vede l’ombra. Tutti chiusi nelle proprie case, forse? In Italia anche nel più piccolo e sperduto paese dell’Appennino si possono trovare, se non altro, quattro vecchietti intenti a giocare a briscola nella piazza del paese. In Finlandia niente di tutto ciò. Anche a metà della mattina del sabato solo strade deserte. Alla lunga quasi viene l’angoscia, quasi viene da pensare che vi sia stata una Zombie Apocalypse a livello planetario e che noi, mannaggia, ce la siamo persa.

I nostri giorni finlandesi, ahimè, sono volati via in un istante. È rimasto solo un po’ di amaro in bocca per ciò che non siamo riusciti a vedere e fare, ma la panza, almeno quella, ce la siamo portata a casa bella piena, grazie all’assidua frequentazione dei “ravintola” locali. Ci siamo portati a casa qualcosa come un paio di migliaia di fotografie, tra cui quelle che vedete qui e alcune altre che sono andate a rimpinguare la sezione chiese, castelli e cimiteri del blog (sezioni a cui non contribuisco spesso ma che, almeno una volta all’anno, riesco a ritoccare).
Questo è tutto per oggi. Vi lascio con quella che per noi è stata la colonna sonora di questa settimana di vacanza settembrina. Una colonna sonora “Made in Finland” , naturalmente...

32 commenti:

  1. Che figata vacanza in Finlandia. Per i suoi abitanti non saprei che dirti... forse vanno in mezzo ai boschi a mangiare vivident, chi lo sa!
    Comunque sia posso fare il mega antipatico? Lo faccio sempre quando leggo blog come il tuo... cioè... un po' odio dirlo... però... scritta chiara e sfondo scuro... io ti giuro che sto commentando senza più l'uso della vista xD Ho dovuto selezionare il testo per leggerlo. Perdonami... lo dico perché si parlava di pubblico, e al momento sono un tuo pezzo di pubblico :D
    Detta la mia cazzata comunque, ormai è quasi ottobre... che palle!

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    1. Non hai assolutamente detto una boiata. So benissimo che il tasto bianco su sfondo nero non è ottimale. Lessi a suo tempo su qualche sito di consigli per bloggers, tra l'altro, che bianco su nero è una soluzione che tende ad allontanare visitatori e lettori. Una teoria che posso anche condividere, anche se non comprendo le basi su cui poggia. Il mio secondo blog (Obsploitation) è esattamente l'opposto come grafica ma personalmente l'effetto che ne ricevo è eccessivamente abbagliante. Forse dovrei trovare una via di mezzo...

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    2. Beh io non parlo di teoria :) Parlo dei miei occhi xD

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  2. In effetti il blog va vissuto come se fosse una cosa personale. Quando scrivi un diario non ti preoccupi se qualcuno lo legge o lo commenta, lo scrivi e basta.
    P.S.: mi autorizzi a provare invidia suprema nei tuoi confronti per la trasferta finlandese?

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    1. Il fatto di non vedere commenti tra l'altro non significa che quello che si scrive non venga letto e considerato. La maggioranza, è noto, è silenziosa. Tra l'altro proprio in questi giorni ho trovato per caso qualcuno che accennava ad un mio vecchio post (questo) su un forum di discussione (questo) che io nemmeno conoscevo. E io non ne sapevo nulla...

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  3. A saperlo che andavi in Finlandia, ti avrei chiesto qualche fumetto finlandese...ammesso che esistano. ;)

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    1. Esistono i Mumin, che sono il corrispondente finlandese e svedese dei Puffi, con la differenza che sono ancora più popolari. Li trovi dappertutto, sui portachiavi, sulla carta da regalo, ci sono anche le caramelle a forma di Mumin ;)

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    2. Ha ragione Dramaqueen: i Mumin sono popolarissimi. Li trovi davvero dappertutto. Come ti giri c'è una loro immagine o qualche bell'esempio di merchandising a loro ispirato. Ho fatto davvero una fatica enorme a non portarmi a casa qualcosa...

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    3. @ Dramaqueen e Obsidian
      Conosco i Mumin ed apprezzo molto il lavoro di Tove Janson non l' ho nominata proprio per la sua natura di appartenente alla minoranza finlandese però con passaporto svedese. Sarei curioso di sapere se c' é qualcosa d' altro.
      Grazie comunque per qualsiasi informazione vorrete darmi.

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    4. Purtroppo non ne so molto di più. A causa dell'ostacolo della lingua mi sono dovuto tenere alla larga da librerie e fumetterie. Ho preferito in quest'occasione frequentare negozi di dischi, laddove possibile. Perché dove se non laggiù si può trovare del sano metal scandinavo?

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  4. Appena ho letto "Finlandia" mi sono illuminata! Ci sono stata anch'io, ad aprile, anche se il mio itinerario era molto più scontato (Helsinki, Hauho, Hämeenlinna, Lahti, Tampere, insomma tutte città del sud).
    Per quanto riguarda i finlandesi, sono molto riservati. Anzi, riservati è un eufemismo. Hanno bisogno di moooolto tempo per dare confidenza agli estranei e non mi sorprende che passino la maggior parte del loro tempo isolati, evitando i turisti.
    Figurati che la mia amica finlandese, che è venuta a trovarmi ad agosto, è rimasta sconvolta dalla nostra usanda di salutarci con i tre bacetti sulle guance. Per loro è già tanto stringersi la mano!

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    1. Davvero? Ci sei stata anche tu? Che bello! Itinerario tutt'altro che scontato. Diciamo che non è molto dissimile dal nostro che è stato, per farla breve: Helsinki, Lahti, Turku, Rauma, Tampere, Jyaskila, Savonlinna, Helsinki. Purtroppo in una sola settimana era davvero impossibile fare di più.
      L'idea iniziale sarebbe stata raggiungere Rovaniemi ma alla fine il chilometraggio sarebbe stato eccessivo... per non parlare del fatto che settembre non è il mese ideale per salire così a nord (troppo tardi per il sole di mezzanotte; troppo presto per l'aurora boreale)...

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  5. Sul blogging, lo sai, la vedo come te.
    Se si chiude, è solo per diretta volontà e "colpa" del blogger. I lettori, i loro tanti o pochi commenti, le loro tante o poche interazioni... non c'entrano niente.
    La Finlandia: appena ho due minuti mi guardo le foto gotiche!
    Beh, bentornato TOM! :D

    Moz-

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    1. Hai fatto bene a mettere "colpa" tra virgolette. Più che altro si parla di volontà. Siamo esattamente sulla stessa lunghezza d'onda. Ottimo.

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  6. Mi ricollego al commento di cervello bacato per dire che quando io, alla fondazione del blog, mi sono messo alla ricerca dei colori di lettura più riposanti per la vista alla fine, dopo varie prove, ho scelto di usare caratteri grigio chiaro su sfondo grigio scuro. I forti contrasti, è indifferente che sia nero su bianco o bianco su nero, rendono la lettura stancante (in my humble opinion).

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    1. MI sa che mi toccherà farci un pensierino, allora. Magari a Natale mi regalo un bel restyling (il problema è che molte volte la scelta delle immagini è stata fatta in funzione dello sfondo.... dovrò pensarci bene)

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  7. Che meraviglia! In Finlandia non sono mai stata U___U

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    1. ...però in Scozia c'eri andata due volte, se non mi ricordo male. ^_^

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  8. Se non si potesse programmare l'uscita dei post, io sparirei spesso, quindi hai fatto un ottimo esperimento! Ahah!

    Lieta di sapere che hai passato delle buone vacanze e che hai ancora tanta voglia di bloggare.

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    1. Eh lo so che tu sei una maestra della programmazione. Invidio tantissimo quella tua capacità di mettere in cantiere propositi impossibili e realizzarli immancabilmente.

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  9. Mi piace pensare di essere tra i blogger insospettabili (se non è così, non mi cade il mondo ahahah)... Comunque, bel post! Mi piace l'idea di un blog come casa dove poter sbirciare qua e là. Il bello di far parte di una comunità di è interagire e scambiarsi le idee. E magari collaborare ancora! Più stimolante di così! Poi un giorno ci fermeremo, ma la nostra casa sarà ancora lì, a disposizione dei curiosi! ;-)

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    1. Mi piace pensare che ti piaccia pensare di essere tra i blogger insospettabili.
      Hai scritto un paio di ottimi post e mi piace l'idea di poter interagire e collaborare con te e con blog come il tuo.. Magari anche più di quanto si faccia ora.

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    2. Grazie per l'apprezzamento! Quando vuoi interagire e collaborare, passa a casa Director's quando vuoi! ;-)

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  10. Posso permettermi un'opinione controcorrente? Credo che si sia parlato anche troppo di quel blog che ha chiuso, a volte a sproposito. La tesi "chiudo perchè non ho lettori perchè nella blogosfera c'è solo superficialità" mi sembra, appunto, superficiale. Facile puntare il dito verso gli altri, meno facile riconoscere che magari non si è poi il grande divulgatore di conoscenza che ci si riteneva. Ma sia chiaro: il discorso è valido anche per me, per quei miei post che ritenevo di grande spessore e che sono stati invece snobbati.

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    1. Non sei affatto controcorrente. Diversi post che ho visto comparire nei giorni scorsi hanno portato avanti la tesi del "mea culpa". Parlare di mancati commenti da parte dei visitatori non significa automaticamente superficialità. Io stesso sono uno che a volte non commenta ma che invece legge e apprezza tantissimo quello che altri blogger producono. Perché non sempre commento? Semplicemente per una questione di possibilità. La maggior parte delle volte mi trovo a leggere alla mattina presto, sullo smartphone, mentre sono in coda in tangenziale. In tale situazione leggere è abbastanza facile ma commentare inizia ad essere un tantino pericoloso. Magari mi riprometto di tornare la sera su quei blog per lasciare due righe ma poi, sai com'è, le cose sfuggono....

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  11. La birra dei Nightwish almeno l'hai provata?
    Belle foto, e immagino sia bellissima anche la Finlandia! Beato te che sei sempre in ferie... :P

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    1. Ma come sempre in ferie? Non vado in ferie MAAAIIII !!! Sigh, sigh, sob :(
      La birra dei Nightwish me la sono persa.... accidenti

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  12. A me piace questo spazio della blogosfera, e un sacco :) Mi fa piacere, quindi, leggere che hai intenzione di rimanere in circolazione!

    E invidia-invidiosissima per il tuo viaggio finlandese: non vedo l'ora di leggere i post a riguardo.
    Com'è la renna, come sapore? Ricorda il cervo? Perché la carne di cervo io l'adoro, e vorrei capire se quella di renna potrebbe piacermi :D

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    1. Mi piace che ti piaccia un sacco! La cosa, lo sai, è reciproca.... :D
      La renna? Sorprendentemente ha un sapore molto meno selvatico di quello del cervo. Ma forse sarà stato il modo in cui me l'hanno cucinata... boh!?!

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  13. Caro il mio bloggher! ;-)
    Sono contento che ti sia riuscito a ritagliare una settimana di vacanze settembrine lontano dalla gabbia di matti :-D Le tue vacanze sono sempre interessanti e fichissime, contrariamente alle mie che il più delle volte sono banalmente una mera ricerca di relax e svago famigliare indipendentemente dal luogo...
    Anche io, dalle mie piccole esperienze personali, posso dire che scrivere o comunque creare dei conenuti da condividere online con altre persone, deve essere innanzitutto un esigenza, una irresistibile passione dell'autore. Se c'è amore e appagamento nel creare qualcosa, poi tutto il resto vien da se, e se non viene poco importa!
    Il giorno in cui ti svegli al mattino e pensi: " Oh che palle, devo ancora finire quella cosa da pubblicare..." vuol dire che è giunto il momento di chiudere baracca e burattini e dedicarsi ad altro.
    Ciao Boss! Ci si sente neh! ;-)

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    1. Ciao Mauro. Bentornato! Hai ragione circa la passione del creare e del condividere. Ricordo bene la figaggine del tuo mynuvi, quando si era ancora tutti pionieri.
      PS: Rimane sempre in sospeso quella famosa birretta...

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