giovedì 5 luglio 2018

L'uomo dello specchio (Pt.2)

Siamo di nuovo qui nel salotto di Obsidian Mirror (certo che, detto così, mi sento un po' Costanzo) con Luigi Parisi, lo straordinario regista de "L'onore e il rispetto" e di numerose altre fiction televisive, che si è rivelato essere grande appassionato di...  ciò che la volta scorsa abbiamo definito "lato oscuro".
Negli ultimi giorni ho trascorso un po' del mio tempo a gironzolare sul suo sito e, non contento, ho cercato in rete tracce di quei cortometraggi che, chissà perché, non ho trovato sul sito ufficiale. Ne ho trovati infine diversi, alcuni interessanti, altri meno. Molti di questi però non hanno mancato di stuzzicare la mia curiosità. Riprendiamo la nostra chiacchierata con Luigi proprio da quelli. Per chi si fosse perso la prima parte, la mia raccomandazione è di fare prima un capatina qui.

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T.O.M.: Ciao Luigi e bentornato! Mettiti pure comodo perché stavolta non te la caverai con due domandine. Come stavo dicendo pochi istanti fa, mi sono divertito a cliccare ovunque sul tuo sito e, tra i vari cortometraggi presenti nella tua invidiabile filmografia, ne ho notato uno che porta la firma di Nicola Lombardi, uno dei nomi più interessanti del panorama horror italiano. Vuoi parlarcene?

L.P.: Nicola Lombardi è uno straordinario autore italiano, dotato di grande talento e respiro internazionale. Lo conobbi quand’ero più giovane, lui lavorava presso Profondo Rosso, il negozio di Luigi Cozzi Dario Argento sito nel cuore di Roma. Persona colta, intelligente e di acuta ironia, passavamo ore a parlare e a ridere… Acquistai proprio nel negozio la sua prima antologia di racconti brevi “Ombre” rimanendone sconvolto. Lombardi mi segnò profondamente poiché aveva un tipo di scrittura cinematografica. Tu leggevi, scivolavi nel suo abisso e “vivevi” la storia. Divertimento allo stato puro. Questo genio del male pubblicò diversi libri con racconti horror. Ce ne fu in particolare che mi colpì per l’alto impatto folle ed orrorifico: “Il dono degli Dei”. Ma non sapevo come poter imbrattare l’intera stanza di sangue chimico senza furiose conseguenze di chi a quel tempo mi stava accanto. E quindi declinai con uno più semplice che titolai “La Busta Nera” col mio solito quasi abituale protagonista, mio fratello. Il corto è davvero amatoriale (in un arcaico 4:3 letterboxato) e si distingue anche per il tema musicale di Gabriele Saffioti e la voce solista di un’artista francese, Asphodel.

T.O.M.: Beh, Stanley Kubrik non si fece certo problemi a imbrattare di sangue l'Overlook Hotel  in quella famosa scena dell'ascensore... ma forse è solo perché alla fine non era lui a dover pulire. Ahahahah. Ok, ho detto la mia ca##ata. Non ho mai letto “Il dono degli Dei”, ma ho invece perso il sonno sulle pagine del romanzo "La cisterna" (tra l'altro recensito tempo fa proprio qui sul blog). Ancora adesso, se ci penso, mi sale l'angoscia. Davvero un grande! Ma torniamo a noi....
Impossibile non notare delle analogie tra “Lo Specchio Nero” (2014) e un tuo vecchissimo cortometraggio intitolato “La Cassa” (1998). Entrambi raccontano di oggetti che racchiudono un segreto ed entrambi terminano, grosso modo, nella stessa maniera. Possiamo forse considerare “La Cassa” come una prova generale? 

L.P.: Mah, in verità, gran parte dei miei corti hanno tutti il medesimo schema. Per esempio, quando recluto il protagonista so già che filmicamente farà una brutta fine! Di solito trova o scatena qualcosa che lo porterà inevitabilmente a sparire senza lasciar traccia. Cambia ovviamente la modalità con il quale questo avviene ma è una struttura che funziona sempre. Quindi “La Cassa” è stato soltanto uno dei tanti plot con una linea simile.
In genere questi lavori servono a tenermi “vivo” sul linguaggio, sulle tecniche e sul raggiungimento di un risultato stilistico. Insomma, diciamo che è un buon rimedio contro lo standard che normalmente ristagna nella professione di tutti i giorni. So che sembra pazzesco ma in realtà, quando lavori su un film per la tivù hai a disposizione diciannove giorni per girarlo. E diciannove giorni non sono nulla! Quello che ne consegue è che il prodotto finito è frutto di un grande miracolo e dell’intervento –oltre il mio- di molte altre persone. Certamente quindi, quando si giudica un prodotto in onda, il pubblico ne è all’oscuro e sicuramente, a volte i giudizi possono pesare.
A tal proposito, ricordo la recensione di un’importante testata giornalistica nazionale che mi rimproverava di aver girato la scena di un’esecuzione di una ghigliottina meno efficacemente di Luigi Magni nel film “Nell'anno del Signore” (con Manfredi, SordiCardinale, etc).
Certamente, se messo al confronto con mostri sacri non posso che chinare il capo (per essere ghigliottinato anch’io!). Ma certi paragoni sono di difficile sussistenza. Oltre alla grandezza di certe firme, Magni che era un regista specializzato in film storici e d’epoca ebbe attori di un calibro immenso ed una settimana di tempo soltanto per girare quella scena.
Io ne “Il Sangue e la Rosa” per la scena della ghigliottina ebbi tre ore e mezza, il primo giorno di set (e per fortuna avevo detto al mio organizzatore generale di mettermi delle scene facili i primi giorni di ripresa!). Comunque, viva Luigi Magni, veramente unico.
Ritornando al discorso cortometraggi amatoriali, credo che questi siano fondamentali per ritrovare un po’ di serenità e libertà stilistica cosa che per assurdo, non posso concedermi più di tanto sul broadcast (che invece mi ha comunque dato soddisfazioni in termini di successo, ascolti e distribuzioni internazionali). Su “La Cassa”, posso dire che è stata girata con l’amico David Bracci come protagonista. Per chi non ne fosse a conoscenza, Bracci è stato il braccio destro (scusate il divertito gioco di parole!!!) del grande Sergio Stivaletti, noto e pluripremiato maestro di effetti speciali (anch’egli amico e SPFX di un mio lavoro TV). Durata cinque minuti, una notte di riprese e via. L’ho rivisto recentemente, dimostra i segni del tempo, mentre resta ingegnosa la soluzione finale… 

T.O.M.: Ci sono stati recenti casi in cui un cortometraggio horror è diventato talmente virale da attirare l’attenzione di danarosi produttori. Mi riferisco in particolare a "Lights Out" di David F. Sandberg, che trasformatosi in un film vero e proprio film è sbarcato addirittura nelle nostre italiche sale.
Se ti proponessero di trasformare in un lungometraggio uno qualsiasi dei tuoi piccoli esperimenti, su quale punteresti? E non ponendo limiti a budget e fantasia, quali attori ti piacerebbe far salire a bordo?

L.P.: Conosco perfettamente sia il corto che il film. Sono inoltre un grande collezionista di blu-ray della Koch Media/Midnight Factory. Forse The Strange Case of Emily Grey e Tudiska potrebbero essere due spunti interessanti. Il primo, entriamo nel mondo dello spiritismo, un tema evergreen sicuramente in ambito internazionale. Tudiska sarebbe un thriller/horror attuale e anomalo in cui la vittima e il carnefice si scambiano i ruoli. Con un finale terrificante.
Per gli attori, c’è l’imbarazzo della scelta. Non saprei davvero dove cominciare. Sarebbe mitico avere ad esempio un Anthony Hopkins, un attore profondo, la cui espressività può nuocerti (in senso positivo!) soltanto fissandoti. E come potrei non essere felice ad avere invece sul set il talentuoso James Franco? E Jennifer (Phenomena) Connelly, Jessica Biel, Kate Beckinsale o l’ interessante Sandra Bullock..?
Un grande attore che ho amato molto, dalle qualità straordinarie e purtroppo scomparso da questa Terra, è Robin Williams. Ha saputo interpretare la comicità, la poesia, i turbamenti, la bellezza. Non posso non citare per me due masterpiece ai quali tengo molto: L’attimo Fuggente e One hour Photo

T.O.M.: Jennifer Connelly è fantastica, anche se in Phenomena era un po' troppo giovane per i miei gusti. ^_^. Comunque sì, Jennifer anche da ragazzina era in grado di bucare lo schermo, nonostante in quell'occasione dovesse dividerlo con un tizio di nome Donald Pleasence. Mica pizza e fichi!
Abbiamo finora parlato dei cortometraggi horror che ti diverti a realizzare nel tempo libero ma, correggimi se sbaglio, non sono quelli a mettere il pane in tavola a te e alla tua famiglia. Vuoi parlarci della tua attività primaria e di come riesci a far coesistere la tua anima dark con quella… mainstream?

L.P.: Alla base c’è sempre una passione. Penso che se riesci a far coincidere lavoro e passione puoi ritenerti davvero fortunato. Far coesistere i lavori targati “DarkSide Entertainment” (questa la mia casa di produzione amatoriale) con quelli “Mediaset” è facile poiché sono due cose distinte e simili allo stesso tempo. Sulla prima generalmente non sono aiutato da nessuno, tempi e creatività autogestiti in base al budget che per motivi di scelta sono sempre stati prossimi allo zero.
Ti basti pensare che il lavoro più costoso e che è finito anche in America è stato “The Strange Case of Emily Grey” costato 450 euro in totale. Una cifra sicuramente ben differente da quelle usate in ambito professionale. E comunque io sono uno che crede che maggiore budget non corrisponda sempre a maggiore qualità artistica. Sicuramente se giro con un cellulare avrò un risultato diverso che se giro con Arri Alexa, prime lens in anamorfico alla massima risoluzione. Ma dipende sempre dal tipo di storia che si vuole raccontare. Preferisco prima dare maggior risalto alle emozioni. A volte parto da una suggestione e decido di mettere in piedi una storia. Oppure come se fosse una scintilla, la storia mi appare in testa in un sol colpo dall’inizio alla fine. Poi devo ovviamente lavorarla e strutturarla ma ripeto, i tempi e i costi sono assolutamente autogestiti. In una parola unica (anzi due): libertà assoluta.
Come ho specificato, faccio questi corti per una sorta di valvola di sfogo e per allenare una cifra stilistica che altrimenti si appiattirebbe. L’horror è un territorio perfetto per questo. Poiché fantasia e immaginazione sono libere di volare ed uscire da qualunque schema, da una realtà che ben conosciamo e che quotidianamente ci hanno abituati a subire.
Pensate che la realtà sia meno violenta di un film horror? Ci vuole più coraggio a vivere su questo pianeta o a vedere un film del terrore? L’unica certezza è che dopo due ore il film finisce mentre quella che percepiamo come vita reale continua… Accendo raramente la tv e se posso evito come la peste i telegiornali perché uccidono il buon senso e l’armonia. Dov’è l’umanità? (umanità: parola quest’ultima che ha quasi perduto il suo valore). Quindi viva le streghe che volano sulla scopa, viva Freddy Krueger che si diverte a rincorrere le sue vittime, viva Dracula e l’Uomo Lupo, il Mostro di Frankeinstein, Leatherface e la sua motosega, viva gli zombies, i fantasmi, le fate e gli alieni.

Insomma, verrebbe quasi da chiedere come mai ho questa passione così estrema e così scura… Beh, a dire il vero, non lo so e non mi frega assolutamente nulla di saperlo! Ho una piccola confessione da fare però… In effetti non sono uno stinco di santo e di tanto in tanto mi trasformo in un killer e quando arriva l’opportunità giusta, vado ad ammazzare un po’ di gente. Già, non ve lo aspettavate a questo punto dell’intervista vero? Ma no, cosa avete capito? Intendo dire per fiction! Lo faccio sui set, per finta ovviously!!!!! La mia carriera professionale strano a dirsi è cominciata proprio con regie di seconde unità, gran parte delle quali erano concentrate su omicidi, inseguimenti, incidenti, salti da finestre e rupi, combattimenti. Di morti sulla coscienza nella finzione delle serie tv ne ho tanti e spiccano i nomi di Stefania Sandrelli, Giancarlo Giannini, Virna Lisi, Paul Sorvino, Ben Gazzara, Florinda Bolkan, Franco Nero, Alessandra Martines, Serena Autieri, Asia Argento, Beppe Fiorello, Ricky Memphis e tantissimi altri… Insomma, un divertimento megagalattico, capirete bene…

Luigi Parisi con Serena Autieri sul set de "L'Onore e il Rispetto"
La mia prima scena in assoluto è stata filmata in 35mm: una setta satanica, formata da uomini armati da lunghi coltelli, incappucciati e con mantelli neri, inseguiva una giovin donzella nel bosco con l’intento di ucciderla durante la notte del carnevale d’agosto. Il film era Black Angel (Angelo Nero) girato nel 1997 completamente in inglese con parte del cast internazionale. Il fatto di aver lavorato e conosciuto persone che mai avrei minimamente immaginato di potergli stare neanche accanto, mi ha portato comunque un notevole arricchimento.
Posso dire di aver felicemente lavorato con la protagonista di Barry Lyndon di Stanley Kubrick (Marisa Berenson, ah dimenticavo: ho fatto fuori anche lei!), Angela Molina (l’attrice di tante pellicole di Almodovar), Carol Alt (la bellissima fotomodella e attrice statunitense), Eric Roberts il fratello della più nota Julia, Anita Ekberg (la Dolce Vita di Fellini), Michelle Mercier (I tre Volti della Paura di Mario Bava), il compianto Ray LovelockTony Musante (L’uccello dalle piume di Cristallo di Dario Argento), Burt Young (Rocky), Hanna Shygulla (la musa di Fassbinder), Patricia Millardet (La Piovra), Ornella Muti, Massimo Ranieri e tanti altri… E prima di lavorare nelle fiction mi son fatto le ossa come regista di riprese video di eventi di qualsiasi tipo, generalmente musica, moda, danza, sport e teatro… Quindi Pausini, Nek, Stadio, Giorgia, Antonacci, Zero, la danza di Raffaele Paganini, Ben Johnson per lo sport ed un’ intervista esclusiva a Travis Walton per il Centro Ufologico Nazionale (gli ufo, altra mia grande passione!). Ma di questo parleremo un’altra volta… 

Luigi Parisi con (in senso orario) Tony Musante, Ornella Muti, Giancarlo Giannini e Franco Nero
T.O.M.: Ora che la mia curiosità è stata ampiamente soddisfatta non mi resta che ringraziarti per aver accettato di farmi visita sul blog. Come faccio abitualmente in queste occasioni, lascio a te un po’ di spazio dove puoi parlare a ruota libera di tutto quello che vuoi, dei tuoi progetti presenti e futuri, o di qualsiasi altra cosa. Un angolino dove puoi farti un po’ di pubblicità, anche in maniera spudorata. 

L.P.: Come posso sottrarmi a tale gentile invito? Dunque vediamo… La mia attività principale è quella di regista, story-board artist e screenwriter. Insegno Tecnica e Grammatica della Regia in varie scuole e ho collaborato alla stesura di due libri “Cinemalab – la fabbrica dei sogni” in collaborazione con Cecilia C. Maesano Monorchio e Luigi Boccia e “La Rivoluzione nel Cinema Digitale” di Manuel Onorati, editi rispettivamente da Universitalia ed EUS Edizioni.
Mi dedico allo studio delle nuove tecnologie e degli effetti speciali e nel tempo libero, mi documento su due temi a me cari: ufologia e paranormale. Ho avuto vari avvistamenti nella mia vita (tutti di primo tipo, secondo la classificazione Hynek). Mentre sul settore del paranormale, non ho mai affrontato una seduta spiritica né mai penserò di farla. Ho vissuto però per molti anni accanto ad una “remote viewer”, una persona capace di viaggiare a distanza semplicemente vedendo con la mente.
Ho potuto fare attraverso di lei incontri interessanti, persino con esseri molto distanti da noi. So che per chi non crede può essere ridicolo tutto ciò ma in realtà, queste pratiche hanno radici antichissime.
Ma ritorniamo sulla Terra. In questo momento diciamo che mi sto occupando prevalentemente di short-film. Cortometraggi. Posso dire di essere al lavoro su un corto di fantascienza o meglio, fantapolitica. Questo è un progetto finanziato e quindi, ho più agilità sulla gestione complessiva, soprattutto posso anticipare che gran parte del budget sarà destinato agli effetti speciali. Niente “DarkSide Entertainment” quindi poiché entrerà in ballo una vera produzione cinematografica. Al momento non so quando inizierò a girare perché la stesura definitiva della sceneggiatura è attualmente in revisione…
Luigi Parisi con Marisa Berenson
Sai che rischio di non ricordarmi i titoli di tutti i cortometraggi che ho realizzato? Sono davvero tantissimi e al 95% tutti horror! Quelli più brevi li ho realizzati l’altr’anno (due minuti): “No more thane One” e “Beyond the Door”. Il cortometraggio più lungo (quasi medio-metraggio) invece dura trenta minuti: “Tudiska”. Quest’ultimo vanta la presenza come attore di Michele Gammino, grande doppiatore di quasi tutte le pellicole di Harrison Ford! Figurati che un giorno mentre stavo guardando Indiana Jones, mi chiama al telefono: un’esperienza davvero unica, altro che dolby surround!!!!
Dicevo di aver girato molti shorts prima e durante la mia attività televisiva. Cerco di fare una lista dei corti che ricordo (alcuni sono andati persino perduti!): L’antro dell’Orco; Mister X; L’ultima notte di Jack lo sventratore; Quel giardino dietro il Motel; La Tana del Lupo; Il Mostro; Ridursi ad un’Ombra; Un quarto a Mezzanotte (montaggio); Sick ‘O Patics (montaggio); I Vampiri non esistono (montaggio); Una Partita da Paura; Nocturna; Prima Colazione; Globs2; Il Fantasma della Colla a Caldo; Fobic; La Consegna; Try (montaggio); L’Ospite; Il Giardino delle Orchidee; La Cassa; Il Cerchio di Lahmas; Lo Specchio Nero; Tudiska; La Villa; The Strange Case of Emily Grey; Lo Scrigno di Kharnak; Mezzanotte, l’ora dei Fantasmi; Beyond the Door; No more than One … Lascio i punti di sospensione poiché sicuramente ne ho dimenticato qualcuno.

T.O.M.: Hai dimenticato Refrigerator e Refrigerator 2...

L.P.: Ah sì, ecco, vedi? Comunque... pensavate fossero anche di più? Vi accontento subito: DarkSide non sta con le mani in mano e sta sfornando un nuovo quickly-smart-horror di tre minuti che ricalca la linea di “On Halloween look in the Glass”. Soltanto che ci sarà un quadro maledetto, non sarà Halloween ma sarà presente -udite, udite- uno specchio! LYSA COME è il titolo di questa piccola uscita estiva che avrà come protagonista… me stesso!!! Ahaha! Più fatto in casa di così!!!
Altra carne al fuoco: essendo ex-socio del Centro Ufologico Nazionale (fondato dal celeberrimo Roberto Pinotti), sto sviluppando un programma televisivo che parli di ufologia seria. Il progetto sarà affiancato da una tecnica di realtà aumentata in studio, appositamente realizzata per l’occasione da un esperto d’eccezione.
La prossima settimana a Roma, inizierò uno stage di regia finalizzata alla recitazione cine-televisiva presso il Conservatorio Teatrale del maestro Giovan Battista Diotaiuti a e a settembre sarò per il secondo anno direttore artistico del Festival i400corti, dedicato al cinema, agli incontri con addetti ai lavori e soprattutto alla sezione di cortometraggi in concorso.
L’anno scorso il Festival è stato ospitato nelle prestigiose sale affrescate di Palazzo Rospigliosi vicino Roma, vedendo premiato come miglior corto “Senza occhi mani e bocca” di Paolo Budassi, un riconoscimento alla carriera del grande direttore della fotografia Nino Celeste e alla madrina, l’attrice Daniela Poggi, gli incontri con il globo d’oro Marco Werba (che ha suonato in diretta su pianoforte una sequenza del film “Giallo” di Dario Argento, in sincrono con la proiezione), l’intervista con lo scrittore-regista Federico Moccia e la presentazione in anteprima assoluta del film Sconnessi di Christian Marazziti. Il tutto condotto dalla presentatrice Rai Metis di Meo (Easy Driver e UnoMattina). Al momento, ho anche diversi progetti per il grande schermo e l’home video. E infine, un piccolo sogno nel cassetto. Ma di questo non dirò nulla!

T.O.M.: Caro Luigi, mi sa che i sogni nel cassetto che tu hai già realizzato sono molti più di quanti io possa lontanamente immaginare. Ad ogni modo fai bene a puntare sempre in alto. Non mi resta, a questo punto, che rinnovare la mia gratitudine per la disponibilità e la simpatia e... darti appuntamento a fine estate per la presentazione di LYSA COME...

L.P.: Ancora grazie per avermi invitato su questo prestigioso sito (rinnovo i complimenti!) e un saluto grandissimo ai numerosi followers di THE OBSIDIAN MIRROR!!!!! Ciao! 
Luigi Parisi


Luigi Parisi con Obsidian M.

9 commenti:

  1. Complimenti a Luigi Parisi, si vede proprio l'entusiasmo ancora da "esordiente" che mette nel suo lavoro anche se sono ormai parecchi anni che lo pratica a livello professionale.

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    1. L'entusiasmo è evidente. Luigi cita personaggi proprio come potrei fare io se avessi avuto la fortuna di averli incontrati. E quella foto con la Muti? Invidia totale!

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  2. Davvero una gran intervista, bellissima complimenti! ;-) Cheers

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    1. Ha fatto quasi tutto lui, come vedi. Domande brevi e risposte fiume... la situazione ideale per un blogger pigro come me ^_^

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  3. Comincio col dire che il corto "Lo specchio nero" mi è piaciuto e mi ha divertita molto (anche se io il Necronomicon me lo figuravo, come dire, un po' più corposo. ;-)). Poi, io che ho avuto modo di leggere l'intervista in anteprima, ci tengo a dire qui pubblicamente quanto l'abbia apprezzata. Si tende sempre a pensare che le persone che fanno parte di un certo ambiente, come quello dello spettacolo, debbano essere un po' fuori dal mondo, e invece ho scoperto un personaggio di una simpatia e un'umanità rare. Complimenti a Luigi che, pur non avendone assolutamente bisogno, ha deciso di mettersi a nudo per noi su questo blog. :-)

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    1. ...senza contare che si è anche lasciato precettare per quell'altro progettino che sai.

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  4. Sono io che ringrazio te, T.O.M., e anche il signor Parisi per questo post davvero interessante.
    Non sapevo di questo lato oscuro e horror di Parisi, è stato un viaggio interessantissimo che fra l'altro mi ha spalancato alcune porte del cinema horror che finora non avevo mai aperto.
    Grazie mille!

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    1. A me si sono invece spalancate le porte delle fiction televisive, terreno fino a ieri mai battuto. A questo punto credo che un'occhiata curiosa da quelle parti andrò a darla... ^_^

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  5. Mi gira la testa per la quantità di nomi profusi, alcuni dei quali sono cari anche a me. In conclusione, una bella inattesa intervista, a una persona simpatica, interessante da conoscere, e anche, caso raro, dalla mente aperta.

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