giovedì 9 maggio 2019

Orizzonti del reale (Pt.20)

LA PRIMA PARTE SI TROVA QUI

Lo scorso articolo si è chiuso con Leary e Alpert felicemente trapiantati nella tenuta di Millbrook, la Mecca della Psichedelia. Tutto questo era però destinato a finire entro il 1966. Molti dei “pellegrini” in visita a Millbrook erano disposti a pagare bene per il loro trip e facevano molta pubblicità all’attività del gruppo, esponendolo alle ritorsioni della Buoncostume. E difatti, l’FBI effettuava numerose incursioni e arresti, spesso con accuse pretestuose, finché tutta questa attenzione indesiderata non spinse i capifamiglia degli Hitchcock a sfrattare i loro famosi inquilini.
Leary ne fu in qualche modo sollevato, perché la vita a Millbrook non era tutta rose e fiori, caratterizzata com’era da liti e contrasti tra le varie fazioni che nel tempo si erano formate al suo interno. Persino lui e Alpert finirono per separarsi per via della loro visione contrastante della questione spirituale: se quest’ultimo asseriva che il cambiamento interiore cominciasse e finisse all’interno, Leary lo vedeva invece come il primo passo di un’evoluzione che doveva riguardare la società intera. Il significato del motto Accenditi. Sintonizzati. Lasciati andare [Distaccati] (“Turn on, Tune in, Drop out” [1]) e del concetto di Politica dell’Estasi (“Politics of Ecstasy”), che avrebbero dato il nome a due sue famose opere, sta proprio in questo. Leary si cimentò dapprima in un inconcludente dibattito sull’LSD promosso da una Commissione Parlamentare guidata dal senatore Ed Kennedy, per poi concludere, ispirato dal guru dei media Marshall McLuhan, che era forse meglio divulgare le basi del suo pensiero direttamente alle masse con quelli che oggi chiameremmo senza mezzi termini dei veri e propri slogan pubblicitari. Erano molto lontani i tempi in cui Leary avrebbe affidato le sue speranze ai computer e alla cybercultura, ma bisogna dire che oggi ciò che si ricorda maggiormente di lui, spesso senza averli compresi a pieno, sono proprio i suoi “mantra” e le sue frasi a effetto.

Se la vita è “the game”, il gioco, in quanto tale ha delle regole che non è possibile eludere, pena la fine di qualunque forma di società umana. Nessuno può vivere in un perenne stato di estasi, ma è possibile, questo sì, trattenere parte dell’energia e della saggezza scaturita dall’esperienza estatica per prendere le distanze dal materialismo dell’esistenza, creando una propria comunità nella quale vivere con le persone care, coloro che condividono i nostri stessi propositi e il nostro Sacramento (“Start your own religion!”). Il tutto convivendo pacificamente con gli altri all’interno della società organizzata, senza nessuna forma di ribellione, ma piuttosto una resistenza passiva verso tutto ciò che è falso, preconfezionato e precostituito. Diventare Viaggiatori (spiritual voyagers) significa abbandonare l’Ego, attingere a una memoria cellulare vecchia di milioni di anni e usarla per impiantare il seme del cambiamento nell’arte, la danza, la musica, che altri possano cogliere.

“Accendere” e “sintonizzare” non furono termini scelti a caso, ma perché sono familiari ai fruitori di apparecchiature elettroniche e in particolare della tv, primo e più importante veicolo di drammi e psicodrammi della vita moderna. In pratica, la società moderna viene paragonata a uno studio televisivo dove gli attori interpretano una parte, sono cioè programmati a compiere gesti falsi, artificiali, mentre l’Autorità che dirige il tutto è rappresentata dal regista. “The Politics of Ecstasy fu scritto per l’enorme nuova ondata di giovani, la prima generazione dell’era della televisione, abituati ad “accendere e spegnere” apparecchi elettronici. […] Utilizzai il termine “politica” per focalizzarmi sulle implicazioni socio-culturali dell’esperienza psichedelica.“ (nell’introduzione di “The Politics of Ecstasy”, la cui prima edizione risale al 1968, Timothy Leary ricorda così la genesi del libro). Il “rischio” insito nell’uso degli allucinogeni come l’LSD non era psicologico né fisico, ma sociale e politico.

Ma prima di proseguire oltre con questo argomento, occorre continuare a ripercorrere le vicende di Leary nel clima ostile e allo stesso tempo pieno di fermento della fine degli anni Sessanta.
Come ben sapete, la fine di Millbrook non fu affatto la fine del movimento psichedelico: possiamo dire anzi che il bello doveva ancora venire. Tuttavia, verso la fine del 1966 l’LSD fu dichiarato illegale dallo stato della California e per i suoi cultori le cose si fecero inevitabilmente più complicate; entro due anni, l’approvazione dello Staggers-Dodd Bill avrebbe reso illegali anche in tutti gli altri Stati questa e altre sostanze eterogenee (cocaina, eroina, mescalina, ecstasy ecc.).
A quel tempo, Leary, famiglia e alcuni amici si erano trasferiti dapprima a Laguna beach, a sud di Los Angeles, e poi in un ranch a Idylwild, non molto lontano da lì. Fu in questo periodo, nel 1967, che Leary sposò in terze nozze Rosemary Woodruff (esiste un video della cerimonia che mostra chiaramente tutti gli ospiti sotto acido).
La Confraternita, così erano conosciuti, includeva fra gli altri il rampollo degli Hitchcock, Bill; lo scrittore Ken Kesey, famoso autore di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”; e August Owsley Stanley III detto “Bear”, mecenate dei Grateful Dead e principale fornitore di LSD delle rock band del periodo. Per farla breve, il gruppo cominciò a contrabbandare hashish e marijuana sulla West Coast e avviò la produzione in proprio di LSD, che divenne noto come Orange Sunshine.
Leary cercò di non lasciarsi coinvolgere troppo dalla gestione materiale di queste attività, mantenendo formalmente solo il ruolo di guida spirituale del gruppo, ma è indubbio che fu una delle menti dietro l’organizzazione e che come gli altri trasse beneficio dai suoi proventi, che servirono tra l’altro anche a finanziare la sua campagna elettorale quando decise di candidarsi alla carica di Governatore della California contro Ronald Reagan. Permettetemi a questo punto una domanda, perché il What if è clamoroso: che piega avrebbe potuto prendere la storia americana se Leary avesse vinto quelle elezioni?

Timothy Leary e Rosemary Woodruff

6 commenti:

  1. Beh, considerato che Reagan ha ulteriormente rafforzato la legislazione anti-stupefacenti, la differenza sarebbe stata notevole. E forse anche letale per la futura chance di Ronald di candidarsi alla presidenza nazionale.
    Fatta questa premessa, credo che però un outsider come Leary non avrebbe avuto grandi possibilità di vincere.

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    1. Credo anch'io che non abbia mai avuto alcuna possibilità, specialmente in un paese bigotto come l'America....

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  2. Probabilmente l'effetto sarebbe stato paragonabile a quello ottenuto da Howard the Duck se avesse vinto le elezioni contro Jimmy Carter ;-D
    Scherzi a parte, continuo ad abbeverarmi con piacere alla tua biografia di Leary, di cui conosco solo il finale.

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    1. Sei capitato giusto in tempo, allora. Ma non andare troppo lontano che tra una settimana (più o meno) si continua....

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  3. Poco fa ti ho anche risposto da Nick...

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    1. Ricevo notifiche per ogni foglia che si muove, don't worry! :)

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