martedì 12 maggio 2020

Joseph S. Pulver, Sr. (1955-2020)

image (c) Yves Tourigny
Succede che apri gli occhi una mattina, butti l'occhio al tuo smartphone e ti accorgi che è arrivata la solita newsletter di Lovecraft eZine. Apri il messaggio mentre ti sei già infilato le ciabatte e stai affrontando il solito corridoio che ti conduce nella zona giorno e...
Lo scorso 25 aprile la giornata è iniziata con una notizia di quelle che non ti lasciano indifferenti: Joe Pulver se n'era andato. Era successo nel primo pomeriggio del giorno precedente, nella città di Berlino che lo aveva adottato una decina di anni fa. 
Avevo in mente di riprendere in maniera diversa la serie di articoli dedicati alla mitologia del Re in Giallo, ma il destino ha insistito perché mettessi da parte il materiale già programmato per far posto a questo breve e laconico post.
Temo che a molti di voi il nome di questo simpatico  personaggio dirà poco, ma è abbastanza normale che sia così se non siete "incagliati" come me nel suo lavoro. Per dirla in breve, Joe Pulver è stato, fino a poche settimane fa, il maggior esperto vivente del "Re in Giallo" e dintorni, avendo dedicato gran parte della sua carriera  di narratore e curatore ai "Mythos".

Certo è strano scrivere queste righe, con il trasporto che meritano, per salutare una persona che non ho mai effettivamente conosciuto di persona. Lo seguivo da anni sui suoi profili social e mi mantenevo aggiornato sulle sue attività, ma l'ho sempre fatto nei panni di un ammiratore invisibile, che acquistava compulsivamente i suoi libri superando, laddove possibile, i limiti imposti dalla lingua e dal budget. Non nascondo che è stato grazie a Pulver e all'antologia "A Season in Carcosa" (2012) che mi sono lasciato travolgere, molti anni fa, dalla mitologia chambersiana. Conoscevo fugacemente il tema per averne già letto altrove, in precedenza, ma solo con quella curiosità che termina nel momento in cui qualcosa di più curioso prende il sopravvento. L'antologia citata fu invece un colpo di fulmine e mentirei se dicessi che la serie di articoli sui Mythos che sto pubblicando qui non abbia avuto origine da lì.
Mi sarebbe anche piaciuto un giorno intervistarlo per il blog, porgli un milione di domande, ma mi sono sempre trattenuto per rispetto di un uomo che aveva già il suo bel daffare nel combattere la malattia che lo aveva colpito e che lo perseguitava ormai da tre anni. Le cose sono andate diversamente: pazienza, il blog non è poi così importante. Ciò che invece era (ed è) importante è l'uomo e l'eredità che egli ha lasciato a tutti gli appassionati del genere: una vera montagna di carta sulla quale (e nella quale) ci si può davvero perdere, tanto vasta era la sua conoscenza e tanto ampia è stata la sua produzione letteraria. So long, Joe Pulver!

LtoR: "The King in Yellow Tales Vol.1" (Lovecraft eZine); "A Season in Carcosa"  (Miskatonic River Press); "Cassilda's Song: Tales Inspired by Robert W. Chambers' King in Yellow" (Chaosium Inc.)
Sulla sua bacheca troneggia uno Shirley Jackson Award ottenuto con l'antologia "The Grimscribe's Puppets" (2013), opera con cui raggiunse nello stesso anno la finale del Bram Stoker Award. Più recente è il titolo di finalista al World Fantasy Award con l'antologia tutta al femminile "Cassilda's Song: Tales Inspired by Robert W. Chambers' King in Yellow" (2015).
Oltre a numerose apparizioni in magazine americani di short fiction fantastica (Hippocampus Press, Lovecraft eZine, Nemonymous, etc.), racconti di Pulver sono apparsi, sin dagli anni Novanta, all'interno di numerose antologie in USA, UK, Francia e Giappone. Tra queste: "Black Wings: New Tales of Lovecraftian Horror", "The Tindalos Mythos", "Spawn of the Green Abyss", "The Book of Eibon", "Rehearsals For Oblivion", "Autumn Cthulhu" e, non ultima, l'antologia dedicata al detective dell'occulto ideato da Lin Carter, "Anton Zarnak: Supernatural Sleuth". Nel 2014 è uscita la sua antologia personale "The King in Yellow Tales, Vol. 1", dedicata all'universo di Carcosa e dintorni. Tra i suoi romanzi vale la pena citare "Nightmare's Disciple" (1999) e "The Orphan Palace" (2011).
Joe Pulver ha anche curato numerose  antologie, tra cui "Aklonomicon" (2012, con Ivan McCann), "A Season in Carcosa" (2012), "The Doom That Came to Providence" (2015), "The Madness of Dr. Caligari" (2016, finalista allo Shirley Jackson Award), "Walk on the Weird Side" (2017), "Darker Companions" (2017, con  Scott David Aniolowski) e "The Leaves of a Necronomicon" (2020) che uscirà, ormai postumo, verso la fine dell'anno.
Ha curato varie pubblicazioni dedicate ai culti lovecraftiani, tra cui la fanzine  "Midnight Shambler"  e la serie "Tales of Lovecraftian Horror", ha co-editato con Robert M. Price la fanzine "Crypt of Cthulhu" (Necronomicon Press).

Photo by Katrin Pulver

6 commenti:

  1. Si è trattato di una figura importante per la tua formazione culturale, uno scrittore e curatore che ti ha dato tanto, comprendo il tuo stato d'animo. Il post che hai scritto per lui vale più di tanti premi.

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    1. "Joe has traveled past the Lake of Hali and on to Carcosa, where he sits on the throne of the King in Yellow."
      Mi sarebbe piaciuto vedere pubblicati in giro decine di post come questo, ma evidentemente il Re in Giallo non ha lo stesso appeal del Necronomicon.

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  2. Mi associo a Nick, forse qui in Italia non sarà un autore famoso come altri, ma se per te come lettore ha avuto un ruolo importante è giusto che tu lo omaggi come ti senti di fare.

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    1. Non famoso come tutti gli autori non tradotti, purtroppo. Se penso che là fuori ci sono migliaia di cose che varrebbe la pena leggere... se solo le conoscessimo.

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  3. Che dire? Allora è merito suo se ci siamo tutti condensati qui (me compresa), per saperne di più sul Re in Giallo! Ha fatto la sua parte nelle nostre vite - in modo più o meno diretto - e nelle vite di molti altri e ne onorerai sempre la memoria approfondendo ed investigando con la tua solita passione gli Yellow Mythos!

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    1. Bisogna infatti che mi dia una mossa a riprendere il filo del discorso interrotto da così tanto tempo. Joe Pulver ha lasciato una grande eredità e ho molto di suo ancora da leggere.

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