Alessia H.V., 'La Perduta Carcosa', digital, 2015 http://alessiahv.deviantart.com/ |
Le righe riportate qui sopra risalivano a sette mesi prima. Alessandro si
era imbattuto quasi per caso in quel blog dimenticato, forse ormai
definitivamente chiuso. L’autore aveva scritto quell’ultimo post, dopodiché aveva
evidentemente abbandonato l’idea di aggiornarlo. Con un rapido movimento verso
il basso del mouse era scivolato in fondo al post nell’area dei commenti. Non c’era
nessun commento.
Si accese una sigaretta e riprese a leggere il post. Era
incredibile. Il misterioso autore era incappato in un sinistro libro dalla
copertina gialla che lo aveva fatto sbarellare. Alcuni passi del post erano
perfettamente comprensibili: egli raccontava di una ragazza che abitava con lui
e riportava pochi altri accenni alla sua vita privata, al suo lavoro, ai suoi
interessi. Gran parte del post però risultava molto vago. Vi erano vaghi
riferimenti a nomi misteriosi quali Yuggoth, Tsathoggua, Yog-Sothoth, R'lyeh, Hastur,
Yan, Bethmoora, il Segno Giallo, la Maschera Pallida, il lago di Hali e il
Magnum Innominandum. Erano nomi misteriosi che a lui, occasionale visitatore di
quel blog abbandonato, raccontavano invece qualcosa di ben preciso, qualcosa a
cui aveva assistito in un’epoca remota. Talmente remota che ormai gli era
venuto il dubbio di essersi solo immaginato o sognato quegli avvenimenti.
Non c’era alcuna immagine a corredo del post e la cosa non lo aveva stupito. Proseguì la lettura. Era un post molto lungo, uno di quelli probabilmente scritti di getto, senza fermarsi troppo a rileggere e, di conseguenza, pieno di refusi. Ma ciononostante si lasciava leggere. Anzi, il post attirava decisamente l’attenzione del lettore e non lasciava alcun altra possibilità se non quella di arrivare alla fine. Ad un lettore attento, quale lui era, non potevano non saltare agli occhi le evidenti differenze di stile dei vari paragrafi. Sembrava quasi che chi aveva scritto l’incipit non fosse lo stesso blogger che aveva terminato il post. A mano a mano che procedeva nella lettura Alessandro non poteva fare a meno di notare che qualcosa stava cambiando. Se fosse stato un manoscritto, rifletté, le differenze sarebbero forse risultate ancor più ovvie osservando la calligrafia. L’autore sembrava stesse scivolando in un qualche insondabile abisso della sua mente. Sembrava che l’irrealtà avesse ad un certo punto preso il posto della realtà e tutto ciò che il misterioso autore aveva scritto si stesse spostando, rigo dopo rigo, su un piano diverso.
L’ultima frase era la più significativa da questo punto di
vista: "Indossai la veste di seta
bianca con il ricamo del Segno Giallo e mi posi la corona sul capo. Alfine ero
Re, Re in Hastur a pieno diritto, Re perché conoscevo il mistero delle Iadi e
la mia mente aveva sondato le profondità
del lago di Hali. Ero Re!" (2)
Era forse uno scherzo o qualcosa era
davvero successo a quel misterioso blogger? Spense quel che restava del
mozzicone di sigaretta che ormai, senza che lui se ne accorgesse, gli stava
bruciando le dita. Chiuse lo sportello del laptop e si alzò dalla scrivania.
Gironzolò qualche minuto per la stanza rimuginando su quello che aveva appena
letto. C’era qualcosa che lo aveva sconvolto. Qualcosa di indefinibile ma che,
sentiva, con un minimo sforzo poteva riuscire forse a mettere a fuoco. Alessandro afferrò
il cellulare e si diresse in bagno, più per abitudine che per necessità. Si
sedette sul water e, senza troppa convinzione, si mise a consultare la casella
inbox della sua posta elettronica. C’era solo qualche messaggio senza
importanza, più che altro promozioni e notifiche provenienti dai social a cui
era iscritto. Si alzò di scatto, come colpito da un’illuminazione improvvisa, e
ritornò al computer. L’ignoto blogger doveva per forza avere un profilo consultabile
che potesse aiutare i suoi lettori ad identificarlo. Si accese un’altra
sigaretta e cliccò sul link “Visualizza il mio profilo completo”. Nel suo
profilo era indicato solo un nome, Tom (palesemente uno pseudonimo), e l'indicazione di una
città in provincia di Milano. Sempre che quell’informazione fosse vera, quel blogger abitava a non più di
mezz’ora di strada da lui. C’era anche un indirizzo di posta elettronica. Bene,
era quello che sperava di trovare. Gli avrebbe scritto. Era ormai convinto. Ma
cosa avrebbe potuto scrivergli? Lasciò cadere la sigaretta nel portacenere, si alzò e,
riflettendo, si avvicinò alla finestra. A cosa scrivere avrebbe forse fatto
meglio a pensarci il giorno dopo. Era ormai molto tardi e cominciava ad essere
stanco, troppo stanco per poter scrivere qualcosa di sensato. Mosse due passi nuovamente
verso il computer e lasciò che il suo sguardo si posasse su un brano che quel "Tom" aveva citato, un frammento di quel libro dalla copertina gialla:
CAMILLA: Signore,
dovete togliervi la maschera.
SCONOSCIUTO: Davvero?
CASSILDA: Certo, è
l’ora. Tutti hanno il volto scoperto, eccetto voi.
SCONOSCIUTO: Io non ho
nessuna maschera.
CAMILLA (terrorizzata,
rivolgendosi a Cassilda): Non ha maschera? Non ha maschera! (3)
Alessandro spense accuratamente la sigaretta, che nel frattempo si stava consumando, solitaria, nel portacenere, afferrò il mouse e cliccò su “Inserisci commento”. Ci
rifletté un attimo e, dopo una breve pausa, scrisse:
SCONOSCIUTO: Io stesso
sono la maschera, la maschera pallida. Io sono il fantasma della verità.
Provengo da Alar. La mia stella è Aldebaran. Le verità è una nostra invenzione,
la nostra arma in battaglia. E il segno giallo…
NOATALBA: Guardate!
Guardate! Carcosa è in fiamme!
Lo sconosciuto,
ridendo, afferrò Camilla per i polsi.
CAMILLA (disperata):
Le sue mani! Le sue mani!
La musica svanì e una
voce tremenda, quasi inumana, si alzò dal lago di Hali e in un attimo raggiunse
Carcosa.
IL RE IN GIALLO:
Yhtill! Yhtill! Yhtill!
Lo sconosciuto lasciò
Camilla la quale, senza emettere alcun suono, urlò. E cadde svenuta. (4)
(3) Robert W. Chambers, The Mask, 1895
(4) James Blish, More Light, 1970
Oh! Gli Yellow Mythos.... che bello rientrare in quel mondo, sia pur a puntate. ;)
RispondiEliminaPrima i poi (e in qualche modo) dovevo pur ricominciare... ^_^
EliminaAh, ma allora ci attendono altri post in giallo!
RispondiElimina...e molto presto, anche!
EliminaBello! Anche perché lasci intendere moltissime cose, tra le quali alcuni riferimenti curiosamente autobiografici (e tu dirai che no, è un racconto! E meno male! ^^)
RispondiEliminaLascio intendere moltissime cose? Davvero?
EliminaQui citerei una delle massime di un famoso cuoco mediatico, che parafrasata significa "mi prendi in giro"? Ovvero... certo che sì! O no??? o.O Tu mi confondi :P
EliminaMah!?!?
Elimina[...Sembrava che l’irrealtà avesse ad un certo punto preso il posto della realtà e tutto ciò che il misterioso autore aveva scritto si stesse spostando, rigo dopo rigo, su un piano diverso.]
RispondiEliminaBellissimo
E se fosse tutto vero? ^__^
EliminaYeah!!!
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