venerdì 5 ottobre 2018

Traditi dalla fretta #9

Non era previsto un nuovo appuntamento con Traditi dalla fretta così presto. Anche perché poi va a finire che parlare di periodicità di una rubrica che fa capolino sul blog a intervalli completamente casuali non avrebbe più senso. Mi accorgo invece che ci sono alcune cose che è il caso di segnalare prima che il tempo trascorra, le scavalchi e le renda obsolete.
Il mese di settembre è passato rapidamente, come se la sua pagina di calendario fosse stata strappata via da mani ignote mentre io mi trastullavo in questa coda estiva che sembrava non finire mai. Troppo bello per essere vero, mi dico adesso.
Lasciatoci alle spalle anche l'inestinguibile caso di Kenneka Jenkins, che ha praticamente monopolizzato il blog come solo pochi argomenti in passato hanno saputo fare, torniamo con i piedi per terra e proviamo a dare un'occhiata a tutte le cose che avevo lasciato in sospeso.
Sono tantissime le rubriche iniziate e mai portate avanti (o portate avanti a intervalli vergognosi).
Mi chiedo a volte se non sia il caso di alzare bandiera bianca e dichiarare alcuni progetti conclusi con un fallimento... ma poi mi dico che la voglia di ritornare su di essi potrebbe riproporsi senza preavviso in chi scrive, come è stato per Obsploitation, e allora lascio perdere e che vada come deve andare. In fondo c'è sempre tempo per mettere la parole fine alle cose, no?
Oggi, invece di parlare di progetti interrotti e abbandonati, sono qui per parlare di un particolare progetto che si sta risvegliando dal suo torpore per ritornare prepotentemente a galla. Il merito è tutto del collega blogger Ivano Landi che ha voluto rilanciare sul suo blog lo speciale che avevamo proposto qui nello scorso mese di maggio. Immagino ve lo ricordiate, no? Ebbene, a quattro mesi di distanza si torna a parlare di...

Quattro mesi dopo si torna a parlare di...

THE PLEASURE OF PAIN (PT.2)

Ed eccoci al via di questa seconda parte dello speciale The Pleasure of Pain, - scrive Ivano nel post introduttivo - che ambisce a proseguire il discorso sul rapporto tra piacere e dolore avviato a maggio sul blog The Obsidian Mirror ma da un punto di vista diverso, in un certo senso rovesciato, rispetto ad allora: se la prima parte dello speciale ruotava infatti attorno al tema del masochismo, qui l'accento cadrà invece sul sadismo. Ritengo perciò opportuno cominciare proprio dall'analisi delle differenza tra questi due diversi tipi di esperienza, che è qualcosa forse di non così immediato come può apparire a prima vista. Il sadico, per esempio, è spesso e volentieri, se non addirittura sempre, ben disposto ad accogliere su di sé una certa parte di dolore, più o meno elevata a seconda delle preferenze individuali. La differenza sostanziale con il masochista è che il sadico non è affatto disponibile a farsi sottomettere; è sempre lui a curare ogni dettaglio del quadro e il suo "padrone" non è altro in realtà che un burattino nelle sue mani. Oltre che, in molti casi, la sua futura vittima designata. Il sadico prova quindi in genere piacere nell'essere oggetto di violenza, ma solo nei modi e nei tempi da lui stabiliti. Guai se il suo momentaneo, e spesso non volenteroso carnefice, si azzardasse a decidere qualcosa di sua iniziativa: ne pagherebbe subito le conseguenze.
La seconda parte dello speciale The Pleasure of Pain, che avrà inizio il prossimo 12 ottobre e si protrarrà per quaranta giorni (ben oltre quindi il tradizionale mese degli speciali ossidianici), vedrà la partecipazione di alcuni tra gli ospiti che già presero parte alla parentesi di maggio... con alcune interessanti new entries.
Vi invito pertanto a precipitarvi sul blog di Ivano dove, guarda caso proprio oggi, se ne parla diffusamente.

Musica, mostre, spettacoli, eventi, concorsi
STRANIMONDI 2018

Sul filo di lana, anche quest'anno si torna a parlare di Stranimondi, l'ormai consueto appuntamento milanese con il fantastico. Quest'anno, oltre al tradizionale mercatino di libri dove solitamente lascio qualche litro del mio sangue, oltre ai consueti dibattiti e alle proverbiali presentazioni librarie, abbiamo l'abbinamento con ITALCON, il congresso italiano della fantascienza, fantasy e horror, e con esso la tanto attesa assegnazione dei Premi Italia.
Siamo ormai giunti alla quarta edizione (la terza per il sottoscritto) e ancora una volta sarà per me l'occasione per incontrare gli amici con i quali ho un rapporto remoto per gran parte dell'anno.
Oltre a questo saranno presenti straordinari ospiti nazionali e internazionali i cui nomi potete sbirciare nella locandina qui a lato.
Ancora una volta non so quanto tempo potrò dedicare alla manifestazione perché, come penso sia normale che sia, i miei weekend vengono in parte assorbiti da mille impegni ai quali non posso sottrarmi. Escludendo la giornata di sabato 6 ottobre (domani), in cui praticamente sono già a tappo, non mi resta che il giorno successivo. Inutile dire che se qualcuno là fuori ha in mente di passare da Milano, e vinto dalla monotonia della metropoli decidesse di fare un salto a conoscere il suo blogger prediletto, non ha che da contattarmi in privato. Ci vediamo quindi a Milano, presso la UESM di via Sant'Uguzzone, 8 (MM1 Villa S. Giovanni).

Dopo "Lost Tales Andromeda" e "Lost Tales Sword and Sorcery"
LOST TALES HORROR #1

Quasi senza preavviso, esce per i tipi di Lettere Elettriche il primo numero di una nuova variante del pulp magazine Lost Tales, questa volta tutta dedicata all'horror e, nel caso specifico, a una delle creature più iconiche del genere, vale a dire lo zombi (o morto vivente, o revenant o come altro preferite chiamarlo).
All'interno saggi di Marco Siena, Davide Mana e Lucia Patrizi sulla figura dello zombie nel Novecento, due racconti ripescati dai remotissimi anni Trenta (Il sale non è per gli schiavi!, di G.W. Hutter, e Finotte, la morta, dello scrittore irlandese Henry De Vere Stacpoole), un paio di inediti a firma Alessandro Girola e Dante Gavioli e una selezione di sei storie tratte dai "Racconti dello Studio Liao" di Pu Songling sul tema della non-morte (a cura di Pietro Campodonico).
Andrea Piparo è autore dell’incredibile cover "Red Nights", come sempre scaricabile in formato wallpaper con le versioni EPUB e PDF dal sito dell'editore e naturalmente su tutti i migliori store online.
Insomma, pare proprio che alcuni appassionati stiano cercando di fare ritornare in auge il pulp nel nostro paese. E quale migliore occasione per far sì che questa tendenza proceda nella giusta direzione? Vabbè, avete capito, dai.

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali
LE CRONACHE DEL SOLE MORTALE

Skyllias, eroe solare di Micene, visita il misterioso Impero Oscuro di Creta, temuto nell’intera area geografica del mare Egeo, e scopre che è dominato dalla stregoneria. Axis, scienziato e negromante, è il nuovo sovrano di Knossos, e tiene prigioniera la regina Hesta. Inizia in questo modo una sorprendente avventura, ambientata in un’età minoica di fantasia. E Skyllias, prima di poter fare ritorno a Micene, dovrà confrontarsi con il mistero del Minotauro e affrontare Kedmos, il Campione di Creta.
Dopo aver segnalato la volta scorsa l'uscita dell'antologia "Mediterranea", dieci racconti di sword and sorcery ambientati nei territori bagnati dal Mare Nostrum, ecco un ulteriore tassello che va ad aggiungersi e a completare il discorso nel punto esatto in cui si era interrotto.
L'idea di spostare virtualmente questo tipo narrativa dalle classiche ambientazioni nordiche a quelle a noi più familiari è certamente apprezzabile, così come apprezzabile è l'idea di affidare questo nuovo tentativo ad una delle penne più interessanti del panorama italiano. Alberto Henriet, classe 1962, ha al suo attivo una serie di racconti editi in riviste professionali (“L’Eternauta”, “Futuro Europa” e “Nova SF*”) e in antologie (Futuraosta, Nel nome di Conan, Sangue sintetico), è appassionato di fantasy, avanguardie artistiche del primo Novecento (dadaismo, futurismo e surrealismo) e cinema visionario (ama in particolare Peter Greenaway e Alejandro Jodorowsky). Ha pubblicato un romanzo fantasy, Storia di un cavaliere gotico (Midgard, Perugia 2007), incentrato sul personaggio di Kylmer e cura la serie antologica “I Figli di Beowulf - Il nuovo fantasy italiano” per la Midgard Editrice di Perugia. Impreziosito dai saggi di Francesco La Manno e Lorenzo Pennacchi. Illustrazione di copertina di Andrea Piparo. Questo il link.

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali 
AIKAWA HIGH SCHOOL

La scuola superiore triennale Aikawa è frequentata da centinaia di studenti, ognuno con una storia da raccontare. Ma noi ascolteremo solo quelle più interessanti. Per esempio quella di Murase Takeshi, che ebbe in dono l'onnipotenza...
Chi avrebbe mai immaginato di avere un mangaka nel mio blogroll? Ebbene c'è e il suo nome è Inagheshi, alter ego di Ariano Geta, a sua volta alter ego di... e qui mi fermo.
Sorprendentemente uscito con un piccolo gioiello che ben poco ha da invidiare per l'accuratezza delle tavole e dei testi a quelle di un professionista affermato, il blogger in questione ci propone la lettura di Aikawa High School, primo numero (autoconclusivo) di una serie che ci aspettiamo esca con una frequenza superiore a quella di certi suoi colleghi del Sol Levante (mi viene in mente il caso di Suzue Miuchi, la cui opera più celebre è iniziata nel 1976 ed è ancora in fase di pubblicazione).
La vicenda ruota attorno al personaggio di Murase Takeshi, un adolescente dalle invidiabili doti intellettive ma dalle discutibili capacità di integrazione sociale. Cosa potrà succedere il giorno in cui un demone dovesse decidere di offrire a Murase uno dei più incredibili poteri di questa terra?
Inevitabilmente in debito col Death Note di Tsugumi ŌbaAikawa High School, finisce però per discostarsene nel sorprendente finale, che ovviamente non starò qui a rivelare. Un paio di euro spesi bene per una lettura da portare a termine tutta d'un fiato. Su Amazon si trova qui. Sul blog dell'autore se ne parla qui.

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali 
CHIAMATEMI MARLOWE

...ma Ariano "Inagheshi" Geta non è l'unico "blogroller" che negli ultimi giorni si è prodigato ad uscire con qualcosa di figo. Il vecchio Lucius Etruscus è finalmente riuscito a rendere al suo personaggio più rappresentativo l'onore della carta con una collezione assolutamente imperdibile.
Sto parlando di Marlowe (no, non "quel" Marlowe), l'investigatore bibliofilo che sorge sulle ceneri dell'omonimo personaggio di chandleriana memoria, superandolo a destra sulla strada della suspense (si scrive così?), del mistero e dell'ironia.
A parte gli scherzi, ebbi modo già qualche anno fa di leggermi tutti o quasi i racconti di Marlowe e mai come in quell'occasione (Chandler a parte) ebbi difficoltà a legger due righe di seguito senza dovermi fermare per spanciarmi dalle risate. Sì, lo so che forse è esagerato, ma quel Marlowe (sì, proprio "quel" Marlowe) era riuscito a toccare delle corde che nemmeno sapevo di avere.
Trovo quindi grandioso che un'antologia di racconti di tale spessore sia riuscita a finire su carta e a raggiungere, almeno si spera, una platea ben più numerosa di quella composta da visitatori occasionali.
Qualche coordinata? Qui trovate il libro, qui trovate il booktrailer e infine qui trovate il magazine dedicato all'onnipresente Etrusco. E se ancora non vi basta, la prossima segnalazione proviene ancora dall'Etruria...

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali 
LE INDAGINI DI ED E LORRAINE WARREN

L’arrivo nelle sale italiane di “The Nun” (2018) corona cinque anni di successo inarrestabile di un fenomeno su cui la casa cinematografica Warren Bros ha puntato moltissimo: quello che i fan chiamano Conju-verse o la rivista “Rue Morgue” Warrenology, cioè quell’universo narrativo (ora anche multimediale) nato dal successo del film “The Conjuring” (2013). Da allora i coniugi demonologi Ed e Lorraine Warren hanno conquistato un pubblico vastissimo, con i loro casi paranormali a tinte forti portati su schermo.
In realtà i due demonologi sono noti alle cronache dal 1972 e molto famosi dal 1976, quando parteciparono a quell’evento mediatico esplosivo chiamato Amityville. Negli anni Ottanta hanno scritto diversi libri sulle loro indagini e alcuni film televisivi già li hanno mostrati in azione ben prima che arrivassero su grande schermo: questo saggio è un piccolo manuale per conoscere meglio l’operato dei Warren, con traduzioni esclusive di brani dei loro libri (inediti in Italia) così da confrontarli con le versioni filmiche che ne sono state tratte.
Da “Amityville Horror” a “The Conjuring”, da “Ostaggio per il demonio” ad “Annabelle”, da “The Hunting in Connecticut” a “The Nun”: avrete il coraggio di affrontare le spaventose indagini di Ed e Lorraine Warren? Se la risposta è affermativa, questo è il link.

21 commenti:

  1. Grazie di cuore per questo lancio, addirittura doppio! Onorato e con la mia faccia sotto i tuoi piedi. E puoi anche muoverti :-D
    Specifico che non ho tradito il digitale, con quel Marlowe cartaceo: l'editrice ci ha creduto e vediamo se ha avuto ragione lei ;-)
    Grazie ancora e ci vediamo dallo speciale "sadico" di Ivano ^_^

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    1. Non c'è di che... e se vuoi lascio anche libero Vitellozzo. Senza nulla a pretendere. ^_^

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  2. Tradito dalla fretta? Tutt'altro! Mi sembra che con questo post dimostri di stare sul pezzo come nessuno. Ovviamente un grande grazie per la pubblicità alla mia iniziativa sadiana, che poi in realtà non sarebbe mai esistita senta lo Speciale obsidianico di maggio (quindi, casomai, ti passo metà dei reclami :P).
    E come non godere a vedere il nome di Lucius Etruscus proiettato nell'olimpo del cartaceo? E quello di Ariano Geta, che, ormai con più pseudonimi di Pessoa, si dà al manga da preteso dilettante ma a livelli professionali? Chi semina bene ben raccoglie e sono sicuro che otterranno entrambi il riconoscimento che meritano.

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    1. ...e quando diventeranno ricchi e famosi speriamo si ricordino di noialtri poveri scribacchini, assicurando anche a noi la pensione che ci meritiamo.

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  3. Ma grazie! Sono veramente onorato della menzione e, soprattutto, del fatto che ti sia piaciuto! Che dire, io sognavo di creare manga sin da quando avevo 15 anni, quindi ci ho scaricato tutta la "voglia" cumulata in trent'anni e oltre di attesa.
    Il paragone con "Death note" ci sta tutto nel senso che ho preso ispirazione dal noto manga, ma più come una proposta alternativa. Io ho provato a vedere l'anime (che presumo non si discosti molto dal manga) nelle prime puntate mi ha preso tantissimo, poi però pian piano ha cominciato un po' a lasciarmi perplesso man mano che la storia si evolveva in un infinito confronto di astuzie fra L e Yagami lasciando in secondo piano l'aspetto etico e filosofico del potere di "dare la morte", che secondo me meritava maggiore spazio.
    Non per sembrare incontentabile ma, potresti riportare questa tua recensione anche su amazon? Può sembrare una cosa stupida, ma a volte una recensione incoraggia altri potenziali lettori a prendere in considerazione il libro/fumetto proposto.
    P.S.: non ti aspettare exploit come quello della Miuchi ;-) Al momento attuale ho in corso di lavorazione il volume 2 (sempre autoconclusivo, spero di farlo uscire entro fine novembre) e ho in testa un po' di idee per due potenziali volumi 3 e 4 (più un paio di progetti non connessi alla Aikawa High School) ma senza scadenze prefissate.

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    1. L'anime del Death Note mi manca ma ho visto i primi tre film giapponesi, risalenti ormai a una decina di anni fa... molto belli e con i personaggi che erano praticamente identici a quelli del manga. Comunque si, hai ragione, il plot principale è l'infinito confronto tra protagonista e antagonista (scegli tu chi dei due è l'uno o l'altro). Ah, so io cosa ci farei con quel quaderno!!!

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  4. I tre pards: Lucius; Ivano e Ariano meritano tutta la pubblicità possibile.
    Ora che ci penso:sembra il titolo di un film di Sergio Leone:" Il Lucio; l'Ariano e l'Ivano"....e via con la musica!
    Scion-scion! :P

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    1. Non dimenticarti del sequel: "Il Lucio, l'Ariano e l'Ivano conto il buono, il brutto e il cattivo".

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    2. Mi sembra di sentite Morricone in lontananza. A voi no?

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  5. Ahahahh questo sì che sarebbe un filmone! :-D

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  6. Già mi sono seduta comoda spettatrice del percorso sul blog di Ivano.
    Mi intriga la scrittura di Lucius Etruscus, ne ho letto un estratto e mi piace questo approccio comico con il personaggio. Ha una scrittura molto "teatrale".

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    1. Onorato dell'apprezzamento e arrossisco ^_^

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    2. Per il suo Marlowe ci vedrei bene un adattamento cinematografico con Humphrey Bogart e Lauren Bacall... ah no, lo hanno già fatto per l'altro Marlowe.

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    3. Guardate, credetemi se vi dico che si presterebbe benissimo per il palcoscenico. Lucius, pensaci.

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    4. Marlowe è un vanesio che stempera il suo ego con il sarcasmo, quindi ogni occasione di stare "sul palcoscenico" è per lui un sogno. Ne "La variante di Marlowe" si ritrova circondato da persone che lo considerano (a torto) un maestro di scacchi e non lui non batte ciglio, malgrado non sappia nulla dell'argomento: gli basta stare al centro dell'attenzione e il resto non conta. Ecco che perché ogni sua frase è "teatrale", tranne quando finisce su una pista, quando nota che nella trama c'è una falla e capisce dove il colpevole ha commesso un errore. Allora lì smette di pensare a sé e pensa alla vittima principale di ogni storia: la letteratura.
      Oltre a ringraziarti del pensiero, Luz, sappi che sono entrato nel mondo dell'editoria digitale proprio con un testo teatrale, Platone, lo schiavo filosofo, un lavoro breve e divertito che ho scritto appositamente per usare un genere narrativo dimenticato dal cartaceo, l'opera teatrale "scritta". Sin da ragazzo ho provato molto più piacere nel leggere teatro che nel vederlo, perché se l'attore non convince si rovina anche il testo, invece scritto sei solo tu e l'autore. Però giusto Einaudi e pochi altri hanno avuto l'ardore di pubblicare queste cose, a prezzi assolutamente non economici: volevo divertirmi a rispolverare quello stile :-P

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    5. Mettiamola così: se Luz riesce a mettere in scena un testo dell'Etrusco, vengo a vedere lo spettacolo anche se lo fate su Marte.

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    6. Dillo a me: potrei addirittura vincere il mio immobilismo fisico alla Nero Wolfe per venire a vedere la pièce :-P

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    7. OK, allora non ci resta che fare un po' di pressione su Luz.... ehehe

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  7. Ciao che carino questo spazio sono diventata una tua nuova follower, se ti va di conoscermi io sono Il salotto del gatto libraio

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    1. Grazie, ma guarda che questo spazio non è affatto carino. Hai guardato bene?

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