lunedì 15 luglio 2019

Seicento!

In occasione di certe ricorrenze, di solito mi lascio andare ai ricordi. Tra i tanti, quello a cui sono più legato e con il quale nel tempo più vi ho sfracellato i cog#ioni è quello di quel piovoso pomeriggio di aprile del 2011 quando, colto non so da quale demone, decisi di aprire The Obsidian Mirror... Mi chiedo come sarei io adesso se non lo avessi fatto, se non mi fossi lasciato cogliere dalla mania di grandezza, trasferendo quelli che erano i miei primi esperimenti su mySpace a questa piattaforma sulla quale ancora oggi scrivo, nel bene e nel male.
Oggi il blog festeggia il suo seicentesimo post e, come è ormai tradizione da queste parti, è una fantastica occasione per tirare le somme. A beneficio di chi mi segue da poco, inizio col dire che la pratica di festeggiare il post con il “doppio zero” è una scelta che ho sempre preferito a quella classica del “bloggheanno” (o “compleblog” che dir si voglia): celebrare un centenario per me significa mettere in archivio un risultato effettivamente raggiunto, quello della scrittura, risultato che prescinde dalla variabile tempo, visto che ai compleanni ci si arriva sempre e comunque, anche senza scrivere niente. Nella realtà quest'ultima centuria, che è partita nell'ottobre 2017, è stata più faticosa del solito: e non solo perché ci ho messo due mesi in più della mia solita media per raggiungerla, quanto per il fatto che sarei ancora qui a guardarla da lontano se non ci fossero stati tutti quei guest-post che, ve lo ricorderete, hanno quasi monopolizzato il blog nella primavera dello scorso anno. Ah! Quasi dimenticavo! Va bene festeggiare il blog, ma coincidenza vuole che oggi dovrei festeggiare anche me stesso, visto che il piccolo Obsidian è venuto al mondo proprio il 15 luglio di... tanti anni fa, quando ancora circolava la Fiat 600 prima serie.
A livello personale qualcosa è cambiato rispetto al giorno in cui ne scrissi nella mia cinquecentesima uscita: la casa in cui vivo (e questo è un altro argomento che sarete ormai stufi di ascoltare). Mi sono spostato di una quindicina di chilometri, avvicinandomi a Milano, e a causa di ciò la mia vita è nettamente migliorata. A meno di imprevisti, tanto per dirne unica, riesco a rientrare a casa, togliermi le scarpe e fiocinarmi sul divano alle sei del pomeriggio; cosa impossibile fino all'anno scorso e addirittura impensabile vent'anni fa, quando mi muovevo con i mezzi pubblici e, tra una roba e l'altra, prima delle otto di sera non mi vedeva nessuno. Certo, da pendolare leggevo molti più libri di quanto non faccia ora... ma vuoi mettere la comodità? Di contro potrei lamentarmi del fatto che sono un po' più vecchio e che inizio ad avere qualche acciacco, ma ho deciso che è troppo presto per preoccuparmene. Anche perché, se dovessi farlo, finirei per dovermi pentire di aver comprato una casa senza ascensore. Me ne preoccuperò tra vent'anni di quei trentadue gradini. Ma anche no, visto che adesso quasi tutti gli esercizi commerciali fanno il delivery e potrei serenamente chiudermi in casa come un eremita tibetano.

A proposito di fracassamento di cog#ioni, tradizione vuole che oggi sia il giorno in cui vi faccio succhiare qualche numero. Lo so che non è piacevole, ma d'altra parte che altro vi aspettavate?
Questo, come dicevo, è il seicentesimo post di Obsidian Mirror, piccolo angolo di web che vide la luce esattamente 3017 giorni fa: una semplice operazione aritmetica rivela che il blog ha mantenuto una media di pubblicazione di un articolo ogni 5,03 giorni, dato tristemente in crescita (del 4,5%) rispetto alla media di 4,80 registrata ai tempi del cinquecentesimo, ma sempre saldamente all'interno dei parametri vitali.
Recentemente due record sono stati abbattuti: quello della pigrizia, che spero di non dover mai più eguagliare, è ora nelle mani del mese di marzo 2018 (zero post), e il record di produttività, che è ora appannaggio del mese di maggio 2018 (17 post). Volendo essere onesti, visto che quel mese fu popolato per l'82,35% da vostri guest-post, dovrei continuare a considerare record i 15 post di aprile 2017, ma tant'è...  Le statistiche di blogger le lasciamo perdere perché, come noto, sono totalmente inaffidabili. La facciamo finita qui.

Continuerò invece a scartavetrarvi i cog#ioni, come d'altra parte è mia abitudine fare a ogni ricorrenza con il "doppio zero", facendo un piccolo riassunto degli ultimi cento post. Cosa vale la pena salvare di questa centuria appena conclusa? Senza alcuna presunzione, proverò a stilare un piccolo elenco.
Un posto d’onore va senza dubbio allo speciale "maggiolino" Pleasure of Pain, opera scritta a più mani con il vostro preziosissimo ausilio, ma che ha richiesto un "dietro le quinte" meno leggero di quanto mi aspettassi (post 512 e seguenti). Uno speciale, per inciso, che ha continuato per la sua strada sul blog di Ivano Landi nell'ultimo trimestre dello scorso anno (da qui in avanti).
Sempre in tema di grandi progetti sono stati portati avanti, con ritmi alterni, argomenti storici come il dissacrante Orizzonti del reale, il classicissimo Yellow Mythos, il diabolico Da donna a strega, la rubrica Traditi dalla fretta e la trascurata serie Confessioni di una maschera. Meno fortuna ha avuto il sinistro Hyakumonogatari Kaidankai, il cui ultimo aggiornamento risale ormai alla centuria precedente (è bene farsi un nodo al fazzoletto, a questo punto).
Una nuova vita ha trovato il vecchio progetto Obsploitation, che una volta teneva banco in un blog a se stante e che la scorsa estate ha finalmente trovato la sua giusta dimensione all'interno di Obsidian Mirror (post 540 e seguenti). La novità Invisibili è invece cosa recente e credo non ci sia alcun bisogno di spenderci parole.
Ancora una volta ho latitato alla grande nella ricerca di grandi misteri del passato, limitando la mia produzione a quell'unica serie di post dedicati al caso di Kenneka Jenkins (post 548 e seguenti).
Per il resto, in quest'ultima centuria hanno tenuto ampiamente banco recensioni cinematografiche e letterarie: una tendenza che inevitabilmente ha sottratto spazio ad argomenti di tutt'altra natura. Vi viene in mente altro? A me no, e direi che in poche righe sono riuscito a riassumere venti mesi di lavoro. Senza tra l'altro nemmeno citare Midnight Mirror...
Non resta a questo punto che la cosa più ovvia da fare, quella che faccio di solito: ringraziare tutti voi, cari lettori, commentatori e visitatori, che con il vostro instancabile sostegno avete fatto in modo che questo seicentesimo appuntamento potesse diventare realtà. Con l'occasione ringrazio per l'ennesima volta Simona, che opera nell'ombra e che tanti di voi hanno già avuto modo di conoscere.
Cosa cambierà da qui al settecentesimo post? Ma, soprattutto, ci saremo ancora? Staremo a vedere.

31 commenti:

  1. Complimenti per il traguardo.
    Il bello di "tirare le somme" è che ti accorgi che, comunque, alla fine qualcosa di buono è stato fatto nel tempo. Anche se prima di tutto deve esserci il piacere di farlo, e direi che nel caso del blog non c'è neppure bisogno di chiederselo.

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    1. Il bello di queste ricorrenze è proprio il poter mettere qualcosa in archivio. Nel bene o nel male è l'ennesimo capitolo completato in un romanzo, a dispetto delle previsioni mai abbastanza ottimistiche...

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  2. Complimenti per l’ottimo traguardo e grazie per la bella panoramica, ed io che dal titolo pensavo che avessi “solo” cambiato macchina ;-) Scherzi a parte complimenti! Cheers

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    1. Cambiare macchina? Magari! ...o meglio.... finché quella che ho non tira le cuoia preferisco investire i miei soldi altrove...
      Meglio dedicarsi al blog che, quantomeno, è gratis.

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  3. Innanzitutto complimenti per questo traguardo.
    Ho apprezzato molto il tuo post e un po' ti invidio.
    Ti spiego. All'inizio di questa mia avventura da blogger, in qualche occasione, ho pubblicato post come questi, presa dalla gioia dei "successi" ottenuti. Ne è conseguita una rete di invidia che non potevo neppure immaginare.
    Tuttora me ne chiedo la motivazione.
    In ogni caso, ho scelto di continuare per la mia strada senza "autocelebrarmi" (non che tu lo stia facendo, anzi).
    Qualche giorno fa ho pubblicato il mio millesimo post, ma in silenzio. Perché ho sempre un po' d'ansia al pensiero che qualcuno possa sentirsi sminuito dal mio scrivere tanto, solo perché lo faccio da tutta la vita e impiego quindici minuti (in media) per redarre un articolo.
    Quindi, doppi complimenti a te e spero che non cada anche tu nella trappola dei confronti, né che rimanga vittima di inutile astio.
    Un abbraccio.

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    1. Sinceramente non avevo mai pensato che questo tipo di post potesse essere visto come un tentativo di incensarmi. Un tentativo abbastanza patetico, peraltro, visto che i miei numeri sono quelli che sono…
      Non ho mai nemmeno pensato che si potessero creare reti di invidie o sentimenti di astio… Cavolo, è solo un blog! Mica un campo di battaglia! Reputo tra l’altro difficile mettere a confronto i numeri di un blog con quelli di un altro, prima di tutto per una questione di contenuti e del target di riferimento: il/la blogger che scrive di attualità o di uscite cinematografiche (per fare un esempio a caso), ha bisogno di essere sempre sul pezzo perché è quello che i followers si aspettano da lui/lei. Ne consegue che quel/la blogger deve postare ogni santo giorno; post magari brevi, ma che trasferiscano esattamente le informazioni che servono. Un/Una blogger che elargisce consigli genitoriali (altro esempio a caso) può prendersela più comoda, scrivere anche solo un paio di post al mese sui quali può però dedicarci più tempo, dilungandosi in rimandi e approfondimenti. Blog simili con target identici, volendo proseguire l’analisi, possono ottenere risultati diametralmente diversi anche solo perché si ha un diverso “approccio social” oppure perché non ci si cura dell’aspetto grafico, o per un milione di mille altri motivi tra cui, non ultimo, si applicano o meno quelle misteriose regole che permettono ad un blog di salire in cima ai risultati di una ricerca di Google.
      Le variabili, per farla breve, sono molteplici e mi pare assurdo invidiare un/una blogger (o di essere invidiato) per dei numeri che rivelano poco o nulla di quel che c’è dietro. Ciò che c’è dietro lo si può iniziare a immaginare, se non addirittura a comprendere, dopo una lunga e reciproca frequentazione (cosa che ovviamente non lascia spazio ai sentimenti di cui sopra).
      Grazie per il prezioso commento e ricambio l’abbraccio.

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    2. Hai fatto un'analisi impeccabile che solo una persona di spessore come te poteva stilare.
      E niente.
      L'invidia è di per sé aberrante e non ha ragione di esistere a fronte di tutti i motivi da te citati, ed anche della semplice umanità. Ma cosa sia quest'ultima molti non lo sanno più.. Dentro e fuori dalla blogosfera.. 😗

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    3. Beh, grazie. Ho solo espresso concetti che mi parevano abbastanza ovvi. E' anche vero poi che se uno è sfortunato certe situazioni nella blogosfera gli capitano, ma non è neanche necessario un post "celebrativo" per attirarla, la sfiga.

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    4. Hai ragione.
      Io ho un certo talento per questo genere di cose.. 😉

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  4. Ma sì che ci saremo ancora, no?
    Sei uno dei migliori blogger di sempre, dopotutto.
    Allora, auguri di buon compleanno e complimenti per seicento post mai banali, anzi.

    Moz-

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    1. Naah! Sono solo un blogger che scribacchia ciò che gli va di scribacchiare, nel modo in cui sono in grado di farlo e coi tempi che mi sono concessi. Tanto di cappello piuttosto ad un blogger che conosco e che è indubbiamente il più grande di tutti io tempi: un certo Moz (lo conosci?) . ^_^

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  5. Auguri anche da Trixie! Presto ripetiamo la nostra "mangiata" Mirese.
    Un abbraccio a Simona!

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    1. Ringraziamenti e abbracci anche da parte mia. Anche Simona ricambia l'affetto, estendendolo a Venusia e a Trixie.
      La nostra giornata mirese si ripeterà, stai tranquillo... ^_^

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  6. Tanti auguri per il 600° post e per il compleanno! E grazie per il linkaggio!
    Bello anche il tuffo nel passato con la vecchia 600, la mia prima auto di famiglia. Peccato che per il prossimo dovremo attendere il post n. 850...

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    1. ...e dopo il post n.850 ci sarà da attendere il n.1100, mi pare? Ti ricordi qualcosa in mezzo? Grazie per gli auguri!

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    2. Sarebbe un modo senza dubbio innovativo di celebrare gli anniversari del blog ^__^

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    3. Si, ma a quel punto dovrei siglare con FIAT un contratto di sponsorizzazione....

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  7. È la prima volta ( penso) che parto dai commenti per leggere un post.
    Dai primi che ho letto ho capito che stavi parlando del tuo blog e non della seicento😀
    Complimenti per i 600 post.
    Se provo solo ad immaginare quanto lavoro ci sta dietro mi viene il mal di pancia.
    Però le soddisfazioni devono essere state tante ed apprezzo la tua sincerità quando scrivi quello che oggettivamente credo sia un dato di fatto che vale per te ma anche per tutti quelli che hanno un blog.
    Solo tu sai se il tuo è un blog che funziona che ti da soddisfazione che ti ha ripagato del tempo e della passione che ci hai dedicato ( te e la dolce metà) senza sterili auto celebrazioni è ridicola supponenza.
    Ah...na cosa , adesso so come siete fatti te e l’altra tua metà del cielo .
    Pensavo fossi simile a un giapponese ( visto l’avatar e la tua passione per il sol levante) e invece sei , siete biondi !!!
    Ho trovato una foto in rete di voi coniugi Obsidian con Nick Parisi e Ariano Geta ( l’unico mascherato come un nemico dell’uomo tigre) e un altro blogger che non conosco a un Comics rave 🤣da qualche parte , un po’ di anni fa’!
    Tanti saluti , buona estate a te e Simona.
    Ciao

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    1. Gestire un blog regala indubbiamente tante soddisfazioni ma, di contro, richiede il sacrificio di lunghe ore nelle quali avresti magari voluto fare altro. Non ho mai controllato da che parte pende la bilancia ma, visto che siamo ancora qua, se ne può facilmente dedurre la riposta...
      P.S.: Spiace doverti deludere: non siamo biondi e finora non ho abbiamo mai avuto il piacere di incontrare Ariano Geta. Ergo: c'è qualcuno in giro che millanta ossidianità... ^_^
      Voglio però regalarti la pista giusta da seguire...

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  8. Si son le stesse foto che ho visto in rete!
    Ariano mascherato l’ho visto da qualche altra parte.. boh?
    Effettivamente siete castano chiaro quasi tendente al biondo 😀 ...sicuramente no mori!
    Ho cercato foto quando ho saputo il tuo cognome dal corto cinematografico...chi si nasconde dietro l’avatar di Bruce Lee ahaha..😂 mi son chiesto.
    Il tuo nome lo sapevo da Ivano Landi che parlava di te nel resoconto /riepilogo dello speciale di POP
    2 di un anno fa’ che inviava per mail ai partecipanti.
    Però la prossima volta che passate per Mira , fatemi un fischio che passo a salutarvi personalmente.
    Son di quelle parti.
    Ciao

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    1. Hai ragione, la prossima volta sarai invitato anche tu ed anche quelli come F.Perale che vivono nella zona, è che abbiamo organizzato tutto all'ultimo momento e non ci abbiamo pensato.
      Perdono.

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    2. Sei di Venezia? Nooooo! Non lo sapevooo! Siamo stati due settimane in vacanza a Jesolo: mi sarebbe piaciuto conoscerti di persona!!! Prossima volta! Giuro!
      PS.: il mio vero nome è sempre stato a un solo click da questa stessa pagina, ma mi piace sapere che non è così immediato...
      PS2.: Ariano mascherato lo hai visto di sicuro sul suo blog, in uno dei resoconti fotografici del Lucca Comics che lui pubblica ogni anno...

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  9. Tranquilli ...non ci son problemi.
    Mi sarebbe piaciuto conoscervi ma ci saranno altre occasioni.
    Prima o dopo.
    Jesolo!
    Se penso al mare per me è Jesolo!
    Poi si gira l’Italia e di mari se ne trovano di più belli , ma io non lo cambierei con nessun altro.
    Poi non parliamo del lungomare...va ben son di parte.
    Ciao

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  10. @Nick
    Come stai?
    Spero bene.
    Non preoccuparti...ci saranno altre occasioni.
    Che sappia io c’è pure Marco Contin del blog La Stanza di Geordie che abita zona Padova.
    A presto ...magari sul tuo blog.

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  11. Tu sei stato uno dei primi blogger che ho scoperto navigando qua e là dopo aver aperto il mio blog, quattro anni e mezzo fa. Mi ricordo che commentai un post su un film horror giapponese. Del tuo bloggare mi piace il "progetto", a leggere anche questo bilancio è evidente che non navighi a vista come me, ma segui una linea editoriale, che col tempo ha premiato molto.
    Continua così, mi raccomando! :)

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    1. In realtà questo blog è più che altro fatto da progetti che raramente ho portato a termine... ma pazienza!
      Quattro anni è mezzo? Davvero? Pare ieri.

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