Il Natale sta arrivando e i grandi media nazionali avvertono "Non invitate i No-Vax alla cena di Natale!".
Tranquilli, non c'è bisogno di fare proclami, non avremmo mai passato un Natale con gente che prende sul serio i vostri appelli all'odio. Esistono davvero persone che chiedono tamponi tra parenti o discriminano a tavola sulla base dell'assunzione di farmaci? Natale è calore, è armonia, è pace, non un momento di divisione.
Le misure ridicole, fallimentari, grottesche, autoritarie e non risolutive non fanno altro che spronarci a delle festività migliori, autentiche, agli antipodi con quelle psicotiche da voi proposte. State pure tra di voi se volete, cari giornalisti che godete nell'alimentare il clima separatista, non c'è alcun problema. Sapremo sostituirvi con valide e degne alternative.
E mentre festeggiate tra di voi, chiedetevi se quelli che definite sbrigativamente e anche con disprezzo No-Vax sono solo un pugno di farneticanti complottisti, o se invece sono quelle stesse persone che sino a due anni fa frequentavate senza timore e magari anche stimavate.
In questo momento, molto difficile psicologicamente per tutti, l’augurio che io faccio a tutti noi è che si riesca a porre un freno alle divisioni, a ritornare a trovare negli altri i punti di unione, a cercare di capire le ragioni di chi ci sta vicino, e non a cercare a tutti i costi un nemico in chi non lo è.