mercoledì 29 giugno 2011

A World Without Heroes

Era il 1981. Mese di novembre. Avevo 14 anni e a fatica riuscivo a mettere insieme qualche soldino per acquistare i dischi dei miei gruppi preferiti di allora. Ero molto giovane e, tenendo conto del periodo storico, non vi erano molte opportunità di ascoltare qualcosa di diverso da quello che ti propinavano i media. Come molti miei coetanei si ricorderanno, quello era il periodo in cui una band più di altre era riuscita ad esaltare il nostro immaginario. Sto parlando dei KISS, naturalmente. Solo pochi anni prima tutto il mondo venne a conoscenza della loro esistenza, grazie all’album “Dynasty” (1978) con il quale la band statunitense travolse tutto e tutti. Dalle nostre parti tutto era “KISS”, a partire dagli adesivi transriflettenti (si dice così?) applicati sui motorini (adesivi citati anni dopo da J-Ax in un suo famoso pezzo), fino al trucco pesante applicato sui nostri stessi volti nei giorni di carnevale. Era tutto molto thrash ma mi piaceva. Tra l’altro era anche il periodo in cui uscì al cinema quella grossa ciofeca di Kiss Meets the Phantom of the Park (giunto in Italia come “Kiss Phantom”) e di cui io posso oggi vantami di essere stato uno dei pochi sventurati spettatori presenti nel cinema del mio paese (in poche parole, i segnali c’erano, bastava solo interpretarli).

Nel 1981, come dicevo, reduci dall’inevitabile flop commerciale di “Unmasked” (1980) e dall'abbandono da parte del batterista fondatore della band Peter Criss (poi sostituito da Eric Carr), i KISS si presentarono nuovamente al pubblico con “Music from the Elder”, ed è proprio lì che spesi i miei soldini. Chi sa di cosa sto parlando starà già sorridendo. L'album fu registrato nel 1981 tra marzo e settembre, e fu pubblicato il 10 novembre. Nelle previsioni l'album sarebbe dovuto essere la colonna sonora di un film che però non fu mai girato. Già al momento della pubblicazione l'album si rivelò un flop commerciale per il fatto che risultò, stilisticamente parlando, molto lontano dal genere musicale classico dei Simmons e soci. Questo insuccesso peggiorò la situazione commerciale già precaria del gruppo, che prese per la prima volta nella sua storia la decisione di non organizzare nessun tour preferendo l'apparizione in filmati promozionali. Tra l’altro “The Elder” è l'unico album del gruppo a non aver ancora vinto il disco d'oro, a vent'anni abbondanti dalla sua uscita.

Fu un album molto particolare: il primo concept-album mai fatto dalla band (e il periodo, è bene ricordare, non era molto ricco di concept decenti). Music from the Elder, dallo stile molto medievaleggiante, narra dell'assunzione e dell'addestramento di un giovane eroe da parte del Consiglio degli Anziani che fanno parte dell'Ordine della Rosa, un gruppo impegnato nella lotta contro i demoni. Il protagonista è guidato da una persona chiamata Morpheus. L'album descrive le sensazioni che il giovane eroe prova durante lo svolgimento della vicenda. L'unica sequenza parlata dell'album è alla fine dell'ultima traccia, in cui Morpheus proclama al Consiglio degli Anziani che l'eroe ha ultimato l'addestramento. L’idea era molto ambiziosa: fu chiamato alla produzione nientemeno che da un certo Bob Ezrin, lo stesso di “The Wall” dei Pink Floyd, e fu coinvolta nelle registrazioni l’ American Symphony Orchestra. Purtroppo il risultato fu deludente da tutti i punti di vista. Oggi possiamo dire che forse fu un po’ sottovalutato, per non dire completamente sbobbato. Gene Simmons disse a proposito di The Elder:"...se quest'album fosse stato composto da band tipo i Genesis, allora avrebbero tutti parlato di capolavoro e sarebbe rimasto nella memoria di tutti...". Aveva ragione. Musicalmente il disco è degno di nota. Qualche brutto passaggio nell'album c'è, ma ci sono anche degli esperimenti assolutamente apprezzabili dal punto di vista stilistico. Un classico forse proprio per questo, non per l'importanza musicale avuta, ma perché lasciò completamente interdetti i fan.

In particolare “The Elder” include un masterpiece che ancora oggi, dopo 30 anni, non mi fa rimpiangere quei soldini spesi. Sto parlando di un brano assolutamente geniale il cui titolo, come si sarà intuito dal titolo di questo questo post, è “A world without heroes”.

A world without heroes / Is like a world without sun / You can't look up to anyone / Without heroes / And a world without heroes / Is like a never ending race / Is like a time without a place / A pointless thing devoid of grace / Where you don't know what you're after / Or if something's after you / And you don't know why you don't know / In a world without heroes / In a world without dreams / Things are no more than they seem / And a world without heroes / Is like a bird without wings / Or a bell that never rings / Just a sad and useless thing / Where you don't know what you're after / Or if something's after you / And you don't know why you don't know / In a world without heroes / There's nothing to be / It's no place for me

Il brano (il cui nome inizialmente doveva essere Every Little Bit of Your Heart, modificato in seguito per renderlo attinente all'album) è una power ballad cantata da Gene Simmons, composta da lui stesso assieme a Paul Stanley, al già citato Bob Ezrin ed a Lou Reed, che stava attraversando uno dei suoi periodi di massima creatività. A World Without Heroes è l'unico brano dell'album ad essere stato pubblicato come singolo, assieme a Dark Light, brano composto da Ace Frehley presente come B-side.
Per promuovere il singolo (che raggiungerà la cinquantaseiesima posizione negli Stati Uniti e la cinquantacinquesima nel Regno Unito) è stato realizzato un video (il primo dei Kiss ad essere trasmesso su MTV) in cui si vede il gruppo esibirsi in uno spazio nero in cui i membri del gruppo sono illuminati da un occhio di bue. Di questo brano esiste anche una versione acustica, presente nell'album Kiss Unplugged del 1996. Nel 1991 la cantante americana Cher ne ha rifatto una versione che ha poi incluso nel suo album Love Hurts.


1 commento:

  1. E' bello avere tali ricordi, ancora così vividi nonostante il passare degli anni.
    Sono ossessionata dal passato, riesco ad apprezzare il presente solo quando diventa passato :P
    Dal 1997 ogni giorno scrivo sulla mia agenda (dal 2004 uso la Moleskine) tutto quello che ho fatto, così ho tutta la mia vita schedata, non mi sfugge niente :D

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