Sylvia C. stava ancora parlando, descriveva i luoghi dove viveva i suoi incubi, lo faceva dolcemente e ineluttabilmente. Barbara fece un respiro profondo e la interruppe.
“Va bene. Molto, molto, bene. Adesso, voglio che ti concentri su te stessa in quei luoghi. Chi sei? Hai un nome?" Sylvia esitò. “Cass… Cassilda.”
Qualcosa nelle profondità inesplorate della sua anima si era rigirata come un coltello nella carne. Cassilda. Una confusa rete di relazioni, di vaghe parentele, di intere dinastie, iniziarono a prendere forma dentro di lei. Avrebbe voluto ricacciare indietro quei pensieri ma le esigenze della sua professione prevedevamo il contrario.“Raccontami della tua famiglia, Cassilda. Dimmi di…” Barbara esitò, abbassando lo sguardo. “Dimmi degli Aldones. È un nome che conosci? È una famiglia?". L’espressione di Sylvia si indurì. “Sì”.“Qual è la sua relazione con te?".“Cugino e usurpatore. Traditore. Poiché era un uomo, aveva invocato per sé il diritto alla successione ma non è sopravvissuto abbastanza per profanare il trono di nostro padre.”. Un sorriso inquietante saettò attraverso il volto della ragazza. “Come premio per la sua ambizione, gli ho inviato il segno giallo”.
Già altre volte, in questa serie di articoli, ci siamo posti la questione di quale sia la reale natura del segno giallo. In un paio di post eravamo arrivati a distinguere due facce dell’elemento: da una parte esso si direbbe essere il simbolo che identifica la dinastia reale a cui la nostra mitologia fa riferimento, dall’altra sarebbe una porta in grado di mettere in comunicazione questo mondo con un mondo alternativo di terrore e di follia. C’è un terzo aspetto che però forse non abbiamo ancora approfondito: il segno giallo sembrerebbe anche essere un messaggero di morte.
Lo si è d'altra parte già intuito leggendo "Il riparatore di reputazioni": chiunque riceva il segno giallo è destinato a una morte precoce. Probabilmente ciò avviene in virtù di una sorta di controllo mentale che il mittente ottiene nei confronti del prescelto. Il brano riportato in apertura ne è solo un esempio. Una giovane donna, di cui conosciamo solo il nome e l’iniziale del cognome, è sottoposta a cure psichiatriche da parte di tale dottor Monte Spielman e della sua collega Barbara Post. La ragazza è soggetta a certi misteriosi incubi interpretati da Spielman come frutto di una violenta schizofrenia paranoide, caratterizzata da sdoppiamento della personalità e da un singolare fenomeno di agorafobia particolarmente accentuato nelle ore dopo il tramonto. Il racconto da cui è tratto il suddetto brano si intitola “Tattered Souls” (letteralmente “anime sbrindellate”, anche se in questa sede ho preferito utilizzare il termine "dilaniate"), scritto da Ann K. Schwader nel 2003 e incluso nell’opera “Strange Stars and Alien Shadows” edita dalla scomparsa Lindisfarne Press. Tenete a mente il nome di Ann K. Schwader, perché ci capiterà di parlarne nuovamente in futuro. Per il momento credo basti sapere che si tratta di una scrittrice e poetessa americana specializzata nel genere dark, horror, fantasy e sci-fi, finalista del Bram Stoker Award nel 2010 e presente in numerose raccolte Chaosium quali “The Nyarlathotep cycle” e “The Innsmouth cycle”, entrambe chiaramente di ispirazione lovecraftiana.
Cosa c'è di particolarmente interessante in questo racconto? Innanzitutto, come abbiamo detto, scopriamo un nuovo aspetto del Segno Giallo che non conoscevamo, in secondo luogo riusciamo a fare qualche ulteriore passo avanti tra i personaggi de "Il riparatore di Reputazioni" di Robert W. Chambers e il loro ruolo all'interno della cosiddetta "Dinastia Imperiale d'America", la quale, mi sento di azzardare, pare non essere altro che la materializzazione terrestre di un'altra ben più terribile dinastia, quella del fantomatico Re in Giallo.
In questo “Tattered Souls” facciamo la conoscenza, come dicevamo, di una certa Sylvia C., la quale sembra da subito avere parecchio a che fare con le vicende di nostro interesse. Il medico che l'aveva in cura, Monte Spielman, aveva tentato di dare una spiegazione agli incubi ricorrenti della giovane attraverso un'indagine nel suo passato, alla ricerca di qualche trauma legato verosimilmente alla sua infanzia. Su una grande lavagna appesa alla parete il medico aveva iniziato a scrivere alcune parole e soppesare, al contempo, la reazione della paziente, una parola nuova ad ogni successiva seduta: ZIA, ZIO, MADRE, PADRE.... fu proprio il giorno in cui toccò alla parola PADRE che la ragazza ebbe una reazione inaspettata: prese il gesso giallo e, rapidamente, si mise a disegnare un simbolo, quasi uno scarabocchio, sulla lavagna. Un simbolo dal significato oscuro, ma che era in qualche modo collegato con l'ultima parola scritta sulla lavagna. Il dottor Spielman decise di proseguire il test in quella stessa direzione, prese il gessetto e scrisse CUGINO. Gli avvenimenti precipitarono: Sylvia afferrò uno straccio e tentò di cancellare freneticamente quest'ultima parola prima di venire bloccata e chiudere, per reazione, ogni nuovo tentativo di percorrere tale strada. Per caso il pensiero di qualcuno di voi è già corso ai cugini Louis e Hildred Castaigne citati ne "Il riparatore di reputazioni"? Se è così, allora siete già sulla buona strada.
Su richiesta di Spielman la dottoressa Barbara Post si inserisce, suo malgrado, nella vicenda per tentare una seduta di regressione ipnotica sulla giovane. Quest'ultima, ben disposta nei confronti della nuova arrivata, si presta favorevolmente all'esperimento, manifestando il proprio desiderio di superare i propri incubi notturni.
"Di quali incubi stiamo parlando?" chiese alla paziente. "Temi forse che i trattamenti psichiatrici possano indurti nuovi incubi?". "Qualsiasi cosa facciano, temo possano fermarli prima che ne comprenda il significato. Ultimamente ho iniziato a prendere nota, al mio risveglio, del contenuto dei miei incubi su di un piccolo quadernetto, ma temo che come idea non abbia funzionato un granché. Tutto ciò che mi rimaneva era una strana sensazione di terrore. La gente muore nei miei sogni, dottoressa Post, la gente muore e io non posso farci nulla... anzi, recito addirittura una parte decisiva nella scena delle loro morti.". "Quale parte? Puoi descrivermi esattamente il tuo ruolo?". Sylvia scosse la testa. "No, ed è per questo che intendo sottopormi a regressione ipnotica. Forse quegli eventi non sono successi solo nei miei sogni... li percepisco, come dire, in qualche modo familiari." Dopo un momento di esitazione Sylvia proseguì: "E anche lei, dottoressa, mi è in qualche modo familiare".
Ecco quindi che di nuovo viene a realizzarsi un binomio già visto. Qualcosa di sinistro, di imperscrutabile, di indistinto, ancora una volta funge da legame tra un medico psichiatra e un personaggio che sembra avere qualcosa a che fare con la mitologia in giallo.
Ma chi è infine Sylvia C.? Una schizofrenica paranoide oppure... Oppure c'è dell'altro? La sindrome da sdoppiamento di personalità diagnosticata da Monte Spielman era da ritenersi esatta oppure in quel lato nascosto della sua mente esistono interi mondi, forse mai calpestati da piedi umani? E che dire di quel segno giallo tracciato sulla lavagna? Si tratta forse di un messaggio proveniente dalla perduta città di Carcosa? E sarà quel segno a costringere una sera Monte Spielman ad infilarsi la federa di un cuscino sulla testa (The Pallid Mask?) prima di stringersi una corda attorno al collo e togliersi la vita?
Lo si è d'altra parte già intuito leggendo "Il riparatore di reputazioni": chiunque riceva il segno giallo è destinato a una morte precoce. Probabilmente ciò avviene in virtù di una sorta di controllo mentale che il mittente ottiene nei confronti del prescelto. Il brano riportato in apertura ne è solo un esempio. Una giovane donna, di cui conosciamo solo il nome e l’iniziale del cognome, è sottoposta a cure psichiatriche da parte di tale dottor Monte Spielman e della sua collega Barbara Post. La ragazza è soggetta a certi misteriosi incubi interpretati da Spielman come frutto di una violenta schizofrenia paranoide, caratterizzata da sdoppiamento della personalità e da un singolare fenomeno di agorafobia particolarmente accentuato nelle ore dopo il tramonto. Il racconto da cui è tratto il suddetto brano si intitola “Tattered Souls” (letteralmente “anime sbrindellate”, anche se in questa sede ho preferito utilizzare il termine "dilaniate"), scritto da Ann K. Schwader nel 2003 e incluso nell’opera “Strange Stars and Alien Shadows” edita dalla scomparsa Lindisfarne Press. Tenete a mente il nome di Ann K. Schwader, perché ci capiterà di parlarne nuovamente in futuro. Per il momento credo basti sapere che si tratta di una scrittrice e poetessa americana specializzata nel genere dark, horror, fantasy e sci-fi, finalista del Bram Stoker Award nel 2010 e presente in numerose raccolte Chaosium quali “The Nyarlathotep cycle” e “The Innsmouth cycle”, entrambe chiaramente di ispirazione lovecraftiana.
In questo “Tattered Souls” facciamo la conoscenza, come dicevamo, di una certa Sylvia C., la quale sembra da subito avere parecchio a che fare con le vicende di nostro interesse. Il medico che l'aveva in cura, Monte Spielman, aveva tentato di dare una spiegazione agli incubi ricorrenti della giovane attraverso un'indagine nel suo passato, alla ricerca di qualche trauma legato verosimilmente alla sua infanzia. Su una grande lavagna appesa alla parete il medico aveva iniziato a scrivere alcune parole e soppesare, al contempo, la reazione della paziente, una parola nuova ad ogni successiva seduta: ZIA, ZIO, MADRE, PADRE.... fu proprio il giorno in cui toccò alla parola PADRE che la ragazza ebbe una reazione inaspettata: prese il gesso giallo e, rapidamente, si mise a disegnare un simbolo, quasi uno scarabocchio, sulla lavagna. Un simbolo dal significato oscuro, ma che era in qualche modo collegato con l'ultima parola scritta sulla lavagna. Il dottor Spielman decise di proseguire il test in quella stessa direzione, prese il gessetto e scrisse CUGINO. Gli avvenimenti precipitarono: Sylvia afferrò uno straccio e tentò di cancellare freneticamente quest'ultima parola prima di venire bloccata e chiudere, per reazione, ogni nuovo tentativo di percorrere tale strada. Per caso il pensiero di qualcuno di voi è già corso ai cugini Louis e Hildred Castaigne citati ne "Il riparatore di reputazioni"? Se è così, allora siete già sulla buona strada.
Su richiesta di Spielman la dottoressa Barbara Post si inserisce, suo malgrado, nella vicenda per tentare una seduta di regressione ipnotica sulla giovane. Quest'ultima, ben disposta nei confronti della nuova arrivata, si presta favorevolmente all'esperimento, manifestando il proprio desiderio di superare i propri incubi notturni.
"Di quali incubi stiamo parlando?" chiese alla paziente. "Temi forse che i trattamenti psichiatrici possano indurti nuovi incubi?". "Qualsiasi cosa facciano, temo possano fermarli prima che ne comprenda il significato. Ultimamente ho iniziato a prendere nota, al mio risveglio, del contenuto dei miei incubi su di un piccolo quadernetto, ma temo che come idea non abbia funzionato un granché. Tutto ciò che mi rimaneva era una strana sensazione di terrore. La gente muore nei miei sogni, dottoressa Post, la gente muore e io non posso farci nulla... anzi, recito addirittura una parte decisiva nella scena delle loro morti.". "Quale parte? Puoi descrivermi esattamente il tuo ruolo?". Sylvia scosse la testa. "No, ed è per questo che intendo sottopormi a regressione ipnotica. Forse quegli eventi non sono successi solo nei miei sogni... li percepisco, come dire, in qualche modo familiari." Dopo un momento di esitazione Sylvia proseguì: "E anche lei, dottoressa, mi è in qualche modo familiare".
Ecco quindi che di nuovo viene a realizzarsi un binomio già visto. Qualcosa di sinistro, di imperscrutabile, di indistinto, ancora una volta funge da legame tra un medico psichiatra e un personaggio che sembra avere qualcosa a che fare con la mitologia in giallo.
Ma chi è infine Sylvia C.? Una schizofrenica paranoide oppure... Oppure c'è dell'altro? La sindrome da sdoppiamento di personalità diagnosticata da Monte Spielman era da ritenersi esatta oppure in quel lato nascosto della sua mente esistono interi mondi, forse mai calpestati da piedi umani? E che dire di quel segno giallo tracciato sulla lavagna? Si tratta forse di un messaggio proveniente dalla perduta città di Carcosa? E sarà quel segno a costringere una sera Monte Spielman ad infilarsi la federa di un cuscino sulla testa (The Pallid Mask?) prima di stringersi una corda attorno al collo e togliersi la vita?
Quando sento Carcosa mi si drizzano i peli sulle braccia, mi viene in mente la Santeria, mi immagino riti pagani con sacrifici, morte, è dall'ottocento che se ne parla sino all'utilizzo improprio nella serie di true detective.
RispondiEliminaSe non altro la serie True Detective ha permesso a molto di avvicinarsi per la prima volta alla mitologia "in giallo". Credo di dovere a quella serie un bel po' di visite da parte di gente che ha googlato "Carcosa"...
EliminaUn giorno mi piacerebbe vedere i tuoi articoli sul "Segno Giallo" -o sugli "Yellow Mythos" - raccolti in un unico saggio. La cosa bella è che vista la mole di argomenti e di collegamenti, da Lovecraft fino alla Lindisfarne Press sarebbe un saggio sempre in aggiornamento costante.
RispondiEliminaNon escludo che ciò accada un giorno. Dovrei però anche rimettere le mani su gran parte dei testi, visto che in origine sono stati scritti pensando al formato blog..
EliminaSarebbe bello uno studio sulla matrice culturale che ha favorito l'ispirazione di Chambers, ad esempio l'influenza materna, del nonno, il retaggio del puritanesimo ecc...
EliminaTi stai offrendo per un guest post? ^_^
EliminaNon credo di esserne all'altezza, pensavo a Providence e ai suoi misteri, al nonno di Chambers che la fondò, alle influenze delle frange protestanti integraliste, alla commistione di puritanesimo, vudu, animismo, della porzione sud orientale degli USA nelle zone paludose della Louisiana, Florida,Alabama, Mississippi, a quanto ci sia di europeo alla base di questi miti. Mi viene in mente la probabile origine francese del nome Carcosa, al "secrè" dell'alta savoia e dell'attuale Val d'Aosta portato nella terra dei Cajun da fuggitivi delle persecuzioni religiose del XVII° e XVIII° ecc ecc...
EliminaNon essere modesto: ne saresti benissimo all'altezza. Ad ogni modo qualcuno di questi spunti che mi hai offerto mi erano già balenati in mente (mi riferisco in particolare a Carcassonne). Il problema ora è come infilarcelo dentro.... in questo momento il nostro viaggio ci sta portando in una diversa direzione.
EliminaCaspita, Massimiliano, che cultura! Ha inizio la petizione per il guest post ;)
EliminaPensavo alla stessa cosa cui ha pensato Nick. Pubblicare, raccogliere tutte queste osservazioni in una raccolta. Pensaci molto seriamente su.
EliminaLo faro. Magari un po' più in là. Prima di tutto devo arrivare ad un "dunque", uno qualsiasi.
EliminaSì, in effetti sono fuorviante. Non credo di essere capace anche se tu, generosamente, sostieni il contrario. Ma più che altro, molto umilmente, mi godo la tua prosa e lo stile narrativo. Bello, divertente, accattivante, colto.
RispondiEliminaNon è un discorso fuorviante il tuo. Tutt'altro. Grazie, piuttosto, per il contributo.
EliminaMalgrado io abbia scritto un racconto irriverente e cinico sul Re in Giallo, non posso negare il grande fascino che l'argomento esercita su di me. Anche perché, come spiega il mio Marlowe, ha infiammato la fantasia di tanti autori che hanno creato altri ghiotti pseudobiblia, e per un appassionato dei "libri falsi" è un tesoro inestimabile ;-)
RispondiEliminaConosco bene "True Marlowe"... Potevo forse non correre subito a leggerlo quando l'ho visto? E leggendolo appare evidentissimo quanto anche tu sia affascinato all'argomento. Magari uno di questi giorni ne parliamo qui sul blog del tuo libro, che ne dici?
EliminaAh, non vale: già sapevi allora tutto quello che ho scritto negli altri post :-D
EliminaSono felicissimo che tu sia un lettore del True Marlowe: anche quando sfogo tramite lui tutto il mio cinismo becero, è ovvio che rimane una profonda fascinazione di base. Quando leggo di antiche biblioteche misteriose, di libri maledetti e scrittori fantasma... è pura libridine! Ma la provo anche quando compio le mie ricerche su truffe librarie e "storie da non credere": i libri raccolgono tutte le più incredibili energie creative umane... nel bene e nel male!
Sapevo già di Oscar Wilde, visto che il riferimento al Dorian Gray è abbastanza evidente. Ne avevo parlato anche in questo vecchio post, anche lui ovviamente catalogato sotto l'etichetta Yellow Mythos.
EliminaPer merito tuo ho invece scoperto l'esistenza di un bel romanzo hardboiled di Raymond Chandler intitolata "The King in Yellow" (che immagino sia introvabile). Bel colpo, Marlowe!
Purtroppo l'edizione che cito nel racconto non l'ho mai trovata (per questo si scrive, no? Per far avverare i propri sogni bibliofili ^_^) ma il racconto ce l'ho nella più nota antologia "l'istinto della caccia" (oddio, cito a memoria quindi è da prendere con ke molle: di sicuro è la mitica collana "gialla" Garzanti)
EliminaPensa che il collegamento con Wilde mi è venuto in mente leggendo un'introduzione al Dorian Gray del 1920 (raccolta nell'edizione SuperBur se non erro) è affascinante che l'autore di quella introduzione parlasse di "libri maledetti" almeno dieci anni prima che Lovecraft e collegh dessero vuta al "gran gioco dei libri falsi" ;-)
Da povero ignorante estimatore di Lovecraft, Howard e Smith (e in parte di Machen) ho sempre sentito parlare di Chambers senza mai approfondire molto... e ora è tardi perché sono arrivato a un punto in cui quel che ho letto mi basta e non mi va di dedicarmi a cose nuove, perché so che non avrei l'entusiasmo necessario a leggerle come si deve... questa triste realtà è simboleggiata dall'abbassamento della vista... forse è una forma di depressione.
RispondiEliminaInteressante comunque il fatto che si siano creati dei "miti" anche sul Re in Giallo.
Il personaggio di Spielman, non so perchè, mi ha fatto pensare a Monte Hellman.
Tutti gli autori che citi sono stati "contaminati" dal gene di Chambers, che sua volta probabilmente si è lasciato contagiare da Wilde (semplificando, Dorian Gray diventa "cattivo" leggendo un misterioso Libro Giallo). Il mito del "libro misteriosl che fa impazzire chi lo legga" entra prepotente nella narrativa ed apre la strada alle grandi riviste pulp anni Trenta che lo propagano (appunto Lovecraft, Howard, Smith e i loro amici)
EliminaPer farti capire lo spirito divertito di quell'epoca, Lovecraft creò il suo Necronomicon sulla base del Re in Giallo, ma poi inventando la sua storia passata... scrisse che era il Re ad essere nato sul Necronomicon :-P
Grazie della precisazione. Forse Chambers lo recupererò...
EliminaChe oggetto meraviglioso è il libro. Non solo mi dà da vivere, ma alimenta la fantasia degli scrittori, da Lovecraft a Borges... il libro è l'artefatto umano per eccellenza. Chissà se sarebbe altrettanto efficace un "Blog maledetto"... che fa impazzire chi lo visita. :-)
Ah, che bella idea! Ci verrebbe fuori un gran bel racconto metanarrativo ^_^
Elimina...e in tutto questo non dimentichiamoci di Ambrose Bierce! Ma che bella discussione che ne è venuta fuori. Grazie!
EliminaDavvero stimolante l'ipotesi di un blog maledetto... Lucius, si direbbe servito lo spunto per una nuova avventura di Marlowe!
Il grande Ambrose è stato saccheggiato da chiunque, ma - tanto per citare True Marlowe - si ruba sempre dai migliori ^_^
EliminaHo anche aperto il filone "Mistero Marlowe" proprio per aumentare la dose di mistero e fare un Marlowe "alla Scooby Doo", quindi sono sempre in cerca di nuove ispirazioni. Se fossi un bravo scrittore già stanotte ruberei l'idea del blog maledetto :-D
Non sottovalutarti! Quello che scrivi è davvero ottimo!
EliminaTi ringrazio, sei troppo buono, così mi fai arrossire, anzi... ingiallire! :-D
EliminaQuindi, se ho interpretato bene i commenti, questo del Re in giallo è un universo in espansione...
RispondiEliminaP.S. Sai, TOM, che mi sono accorto solo oggi di un tuo commento del 5 dicembre a un mio post su Miller? E solo perché oggi ha commentato il post Patricia! Chiedo venia :(
Ci stiamo ancora espandendo, infatti. In questo post e in quelli successivi cercheremo però di fare un po' il punto della situazione. Non vorrei che tutta la faccenda iniziasse a sfuggirmi di mano.
EliminaP.S. Non ti preoccupare. Nemmeno io sono sicuro di essermi accorto di tutti i commenti lasciati qui. A volte le notifiche via mail stranamente non funzionano...
"chiunque riceva il segno giallo è destinato a una morte precoce."
RispondiEliminaMi ricorda che alcune società segrete avvertivano le loro vittime del fatto che stavano per ucciderle usando un segno, come dei semi d'arancio inviati per posta...
Così hai finalmente ripreso il grande progetto, di respiro più ampio anche di Ore d'Orrore, bravo! Ma quello sulla droga e gli allucinogeni?
L'altro progettino, "Orizzonti del reale", andrà avanti più o meno come questo sugli "Yellow Mythos": un po' alla volta, senza fretta.
EliminaAffascinante! Universi in espansione, ma anche nella mente mi pare! :O
RispondiEliminaAnnoto l'autrice ^^ E attendo il seguito: quanto mi piace questa "serie" :3
Il seguito è già arrivato. Non ti ho fatto attendere molto, no? ^_^
EliminaUltimamente sono sempre in ritardo sui post :P ma in questo caso, meglio per me! :D
EliminaNiente di male. Io sono in ritardo da sempre....
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