martedì 26 luglio 2016

Yuggoth! Rehearsals (Pt.3)

LA PRIMA PARTE SI TROVA QUI

Nella prima parte di questo articolo avevo accennato all’esistenza di alcuni punti in comune tra l’universo di Lovecraft e quello ideato da Ambrose Bierce e sviluppato in seguito da Robert W. Chambers. In realtà, a parte l’evidente rassomiglianza che i miti di Cthulhu hanno con le meno celebri leggende di Carcosa, nell’immensa produzione lovecraftiana esistono pochissimi riferimenti al lavoro dei suoi predecessori e, lo avrete già capito, tali riferimenti sono praticamente tutti inclusi in un singolo racconto, quel “The Whisperer in Darkness” con il quale vi sto tediando da ormai diverse settimane.
Nello specifico, sono due i passaggi che è necessario prendere in esame. Il primo, che ho ripreso praticamente tale e quale nel mio “Yuggoth!”, recita: “Lessi nomi e parole che avevo già sentito altrove e che sapevo riferirsi ai misteri più orridi: Yuggoth, il Grande Cthulhu, Tsathoggua, Yog-Sothoth, R'lyeh, Nyarlathotep, Azathoth, Hastur, Yan (Luogo), Leng (luogo), il lago di Hali, Bethmoora, il Segno Giallo, L'mur-Kathulos, Bran e il Magnum Innominandum; fui condotto in mondi estranei al nostro, di cui l'autore del Necronomicon aveva vagamente intuito l'esistenza; presi conoscenza degli abissi della vita originale, delle diverse correnti che ne derivano, e, finalmente, d'una mostruosa mescolanza che si era prodotta tra quelle correnti e un ulteriore abominio venuto dall'esterno”.
Credo sia superfluo dire che i punti che attirano immediatamente la nostra attenzione sono il Segno Giallo, il lago di Hali e il misterioso Hastur. Quest’ultimo punto ci riporta ad un’annosa questione che avevamo lasciato aperta: molto tempo fa ci eravamo chiesti se considerare “Hastur” un nome proprio di persona oppure un toponimo. Ero quasi tentato di riprendere oggi l’argomento ma ho realizzato che sarei finito fuori tema, per cui non mi resta che promettere di ritornarci su in seguito.
Il secondo passaggio invece recita: “Esiste una setta segreta di uomini malvagi (l'erudito che è in lei comprenderà facilmente che mi ricollego a Hastur e al Segno Giallo) il cui solo scopo è di catturarli e di ucciderli per conto di potenze mostruose appartenenti ad altre dimensioni. È solo contro questi aggressori che sono dirette le rigorose misure difensive di Quelli-di-Fuori.
Questo è un altro punto che ho voluto in qualche modo omaggiare nel mio “Yuggoth!”, sebbene il collegamento con Lovecraft sia piuttosto oscuro. Nel mio raccontino trovate infatti, nella parte finale, il seguente brano: “Lessi di una guerra che perdurava da milioni di anni, […] Demhe e Hastur, due immense nazioni che cercavano di annichilirsi a vicenda, […] i loro eserciti avevano più volte, nel corso della storia, spostato il loro campo di battaglia qui da noi, […] “Fraternitatis Sancti lúmine”, “Fraternitatis Crocus Signo”, dove diavolo avevo già sentito quei nomi?
Se il traduttore di Google non mi ha ingannato, “Fraternitatis Sancti lúmine” e “Fraternitatis Crocus Signo” dovrebbero essere la traduzione in latino, rispettivamente, de “La fratellanza della luce spirituale” e de “La confraternita del segno giallo”. Per inciso ho scelto il latino solo perché mi piaceva di più, senza una ragione contingente. Diciamo che, nella mia testa, il nome di una confraternita è più “appealing” se lo si legge in latino; il latino rende il tutto un po’ più, come dire, misterioso, massonico, alchemico…
In poche parole, ho cercato di dare un nome ai due eserciti contrapposti ai quali Lovecraft, nel brano precedente, ha soltanto vagamente accennato, e in un brano a cui magari in pochi hanno fatto veramente caso ma che, se questa sua interpretazione fosse confermata, aprirebbe le porte a uno scenario pazzesco: una sorta di Hastur Vs Cthulhu, roba da far impallidire i più imponenti crossover della Marvel o della DC Comics. Ora che ci penso, potrei quasi quasi arricchirmi se riuscissi a proporre un soggetto del genere a Hollywood…

Senza divagare troppo, torniamo però al punto in cui ci eravamo lasciati qualche giorno fa: nella parte dei miei appunti sulla genesi di “Yuggoth!” avevo promesso di spiegare quali erano stati i meccanismi che mi avevano portato alla scelta del nome Ezra Noyes per uno dei miei personaggi. Un tizio di nome Noyes, come già avevo riferito, era presente nel racconto originale di Lovecraft, ma il nome di battesimo, omesso da Lovecraft, lo dovetti recuperare da tutt’altra parte. Precisamente, “Ezra” proviene da una curiosa novelette intitolata “Documents in the Case of Elizabeth Akeley” che, con più di trent’anni di anticipo rispetto al sottoscritto (era il 1982), ha immaginato un sequel per “The Whisperer in Darkness”.
L’autore del racconto in questione si chiama Richard Allen Lupoff, esponente americano di letteratura fantascientifica (ma noto più che altro per il suo impegno come editore di fanzine, una delle quali gli valse l’Hugo Award nel 1963). In “Documents”, Lupoff immagina che George Goodenough Akeley, per anni leader di una specie di congregazione esoterica non meglio identificata, abbia avuto una figlia, Elizabeth, che alla morte del genitore avrebbe preso in gestione la Chiesa stessa. Una chiesa che, per la cronaca, si autodefinirebbe “Spiritual Light Brotherhood”, particolare che ci ricollega a quanto detto nella lunga premessa a questo articolo. Nulla è stato lasciato al caso, come vedete.
Richard Lupoff decise di ambientare le vicende di “Documents” nel 1979, vale a dire in un contesto di trentasei anni antecedente al mio. Tecnicamente la cosa è perfettamente possibile se consideriamo che la nipote di Akeley, Elizabeth, è descritta come giovanissima, mentre il nipote di Wilmarth da me immaginato è parecchio avanti negli anni. Questa discrepanza temporale mi ha però costretto ad effettuare delle scelte precise per “Yuggoth!” allo scopo di non interferire, per quanto possibile, con quanto concepito da questo mio secondo, illustre predecessore.
Dopo varie riflessioni, devo però ammettere che questo gap temporale mi ha portato più benefici che altro: per la mia “fan-novel” avrei infatti potuto approvvigionarmi anche da “Documents”, creando quindi un’opera che rappresentasse un doppio omaggio (o una doppia scopiazzatura, se preferite giudicare cinicamente il mio operato).
Ecco quindi che arriviamo a Ezra Noyes, un personaggio dai contorni piuttosto oscuri che nel 1979, giovanissimo, aveva incrociato la strada di Elizabeth Akeley e che, trentasei anni più tardi, avrebbe interagito con Andrew Wilmarth. I particolari che ho illustrato in “Yuggoth!” a proposito di Ezra Noyes, vale a dire la rivista Intelligencer e il gruppo denominato Vermont UFO Intelligence Bureau, sono anch’essi farina del sacco di Richard Lupoff.
Vorrei raccontarvi molto di più di “Documents in the Case of Elizabeth Akeley”, ma il tempo e lo spazio sono tiranni e, nota a margine, non è questo lo scopo di questo articolo. Se tuttavia avete modo di recuperare il racconto (credo mai tradotto in italiano), e se siete affamati di curiosità sull’opera di Lovecraft, scoprirete grazie a “Dick” Lupoff un’incredibile quantità di dettagli sulla dinastia Akeley.
Ramsey Campbell, per inciso, ha definito il racconto di Lupoff ”uno dei migliori racconti lovecraftiani che abbia mai letto". E non c’è bisogno che vi ricordi chi è Ramsey Campbell, no?

Questo è più o meno tutto quello che c’era da dire su “Yuggoth!” e sulla sua genesi. Ci sarebbe in realtà da aggiungere almeno un accenno alle piccole citazioni pseudo-bibliche, ma mi pare di aver già abusato troppo della vostra attenzione. E poi, credeteci o no, comincio a essere stanchino. The Obsidian Mirror pertanto si concede una pausa tonificante, appende alla porta di casa il consueto cartello “Chiuso per ferie” e si rende irrintracciabile per qualche settimana. Questo spazio riaprirà verso la fine di agosto o giù di lì. Dite che basta per ricaricare le pile? Sì? No? Boh? Beh, vedremo. Il sottoscritto vi saluta caldamente, vi abbraccia vigorosamente e spera di ritrovarvi tutti quanti all’appuntamento con una nuova imperdibile stagione ossidianica. STAY GOTHIC! \m/

15 commenti:

  1. Quindi sganci questa bomba e poi chiudi per ferie? Ma si fa così? :-P
    Sai che ora voglio le note pseudobibliche, e mica mi farai aspettare un mese, eh? Sei un ObSadic Mirror :-D
    Magari, stuzzicato dal tuo sottilmente crudele contagio memetico, potrei approfittare dell'estate per ripescare la ricercona sugli pseudobiblia di H.P. & Friends che feci anni fa: vedi che mi fai? Non faccio in tempo a fare progetto per l'estate che arrivi tu e mi scombini tutto ^_^

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  2. Mi riposerò alla grande! Spero di riuscire anche a dedicare un po' di tempo a tutto ciò che mi sono lasciato indietro...

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  3. Bravo, bisogna staccare ogni tanto, io l'ho fatto per più di un mese (solo dal web eh). Buone ferie, io ne approfitto per leggermi con calmai tuoi post che ho trascurato.

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    1. Spero tu non abbia trascurato solo questo blog... ehehe....
      Ma ce la farai a recuperare tutto in un mese?

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    2. Ho trascurato sopratutto il mio, visto che l'ultimo post, a parte quello di venerdì scorso, è datato 1 giugno. Capita.

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    3. Diciamo che sei giustificato...

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  4. Dopo Alien Vs Predator, Hastur Vs Chtulhu. Perché no? Approfitta della pausa per iniziare la sceneggiatura.
    Fate buone vacanze!

    P.S. Fine settimana smonto anch'io e dovrei pubblicare altri tre post prima di chiudere. Mi sa che un ce la fo!

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    1. Quindi alla fine chiudi anche tu bottega? Bene, bene.. così magari riesco a tornare in pari...

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    2. L'ultimo post, prima del mese di pausa, sarà il "Summer cocktail" ;)

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    3. Ah, bene! Ecco una buona notizia!

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  5. E allora buone vacanze e... scommetto che non mancherai l'occasione per visitare in trasferta qualche luogo particolarmente gotico ;-)

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    1. Spero di riuscire a rimpinguare la pagina statica CCC
      , che è un po' che non aggiorno.
      Buone vacanze a te.... che quest'anno te le stai facendo decisamente lunghe... >.<

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    2. In realtà non sono proprio vacanze ma effettiva sospensione delle attività blogghistiche... Davvero, mi sento ancora demotivato. Sono più di due mesi che non solo non aggiorno il blog, ma non ho più scritto nulla, non sto praticamente neanche leggendo nulla... É come se tutte le attività che ho portato avanti con passione e soddisfazione negli ultimi sette anni improvvisamente mi siano diventate un fastidio... probabilmente come conseguenza di altre situazioni che mi hanno portato a considerare fallimentare tutto quel che ho fatto nel quasi mezzo secolo di vita che ho trascorso in questo mondo... Insomma, sono confuso. Molto confuso.

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    3. Fallimentare mezzo secolo di vita? Sei davvero sicuro? Sono parole grosse...

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