lunedì 15 giugno 2020

Nuove riflessioni sulla Dinastia

«Hai letto The King in Yellow?». «L’ho letto tutto ad alta voce alla signora, e più di una volta. È il suo preferito». «È immorale, ed è peggio che immorale impregnare una simile decadenza con un fascino così irresistibile. Non riesco a capire come si sia potuto permettere che fosse pubblicato. L’autore doveva essere pazzo per mettere per iscritto questi pensieri.» «Eppure tu l’hai letto». Cassilda le fece posto sull’orlo del letto. «Il suo fascino è una tentazione troppo grande per resistervi. Volevo leggere ancora un po’ dopo che la signora Castaigne mi ha dato la buona notte». «Era il libro di Constance». Camilla si appoggiò ai cuscini vicinissima a lei. «Forse è per questo che Madame lo ama tanto». […]«Non è strano?» osservò. «Qui in questo dramma decadente leggiamo di Cassilda e Camilla». «Mi chiedo quanto noi due somigliamo a loro», rise Camilla. (Karl Edward Wagner, The River of Night's Dreaming, 1981) 
Si aprono indiscutibilmente nuovi scenari, a seguito della lettura del breve estratto da "More Light" di James Blish riportato la volta scorsa. Un nuovo personaggio è entrato in scena (due, se contiamo la fugace apparizione di Camilla), e ciò ci permette di fare alcune nuove considerazioni su quella mia vecchia teoria secondo la quale esistono due livelli di esistenza nell'enigmatico universo del Re in Giallo.
Il primo livello è quello narrato da Robert W. Chambers, secondo il quale personaggi che possiamo definire "reali", seppur nella finzione letteraria, si muovono in una New York distopica, in un futuristico 1920 nel quale il suicidio non solo è ben visto, ma anche gestito dal Governo per mezzo di apposite installazioni, le cosiddette “Camere Letali”; il secondo livello è quello in cui risiede la Dinastia originale, quella a cui fanno riferimento decine (se non centinaia) di narratori, sito in un luogo presumibilmente extra dimensionale dove i confini, come ormai ben sapete, sono ben delimitati (due laghi, due città e poco altro).

In passato avevamo già trovato alcune corrispondenze tra le identità nelle due diverse dimensioni. Per rinfrescarvi la mente, vi invito alla lettura di un vecchio articolo in due parti (qui e qui), uscito sul blog nell'ottobre 2015, dal titolo "La dinastia di Carcosa". Così è stato per Louis Castaigne, definito da Chambers "cugino usurpatore" di un trono che sarebbe spettato di diritto a Hildred Castaigne (volendo, naturalmente, prender per buone le parole di un evidente malato psichiatrico); a Louis Castaigne corrisponderebbe un personaggio chiamato Aldones, che potrebbe essere un nome, ma anche un cognome e, di conseguenza, una famiglia, una dinastia, comunque diversa da quella sulla quale ci stiamo focalizzando. L'ipotesi che tale personaggio appartenga alla seconda città bagnata dalle acque del lago Hali, quella che stringerebbe Hastur d'assedio, inizia oggi a farsi largo, ma non vorrei correre troppo.

Sylvia Castaigne, personaggio che in un racconto di Ann K. Schwader si autodefinisce anch'essa cugina di Aldones (Louis Castaigne), potrebbe ragionevolmente essere imparentata con Hildred Castaigne in un rapporto fratello-sorella (non l'unica possibilità, ma la più probabile).
Sarebbe a questo punto facile provare a posizionare altri tasselli di questo complicatissimo puzzle, iniziando per esempio a sovrapporre la figura di Sylvia Castaigne con quella di Camilla e la figura di Hildred Castaigne con quella di Uoht che, come abbiamo visto qualche giorno fa, è il fratello maggiore di Thale (di conseguenza gli prevale nel diritto di successione). Ma le cose non sono affatto così semplici perché, sempre secondo Ann K. Schwader, Sylvia Castaigne corrisponderebbe a Cassilda, regina di Hastur e, come riferisce James Blish, madre di Camilla, Uoht e Thale. Vi siete persi? Perfettamente comprensibile, ma se vi ricordate (no, non pretendo tanto) ci eravamo già impantanati in questo pantano. A questo punto potrebbe forse venirci in aiuto un piccolo schema...

Lo schema qui sopra tiene in primo luogo conto del lavoro di Chambers, che ne "Il riparatore di reputazioni" scrisse una prima ma fondamentale parte dell'albero genealogico Hasturiano: “Esaminai una a una le pagine lise, consumate solo dalle mie mani e, pur sapendo tutto a memoria, dall’inizio, «Quando da Carcosa, dalle Iadi, da Hastur, da Aldebaran», fino a «Castaigne, Louis de Calvados, nato il 19 dicembre 1877», lo presi a leggere rapito, con un’attenzione avida, fermandomi per ripetere ad alta voce certi passi, e attardandomi specialmente su «Hildred de Calvados, figlio unico di Hildred Castaigne e Edythe Landes Castaigne, primo nella successione….»”.
Le altre fonti utilizzate sono quelle dei più volte citati Karl Edward Wagner (The River of Night's Dreaming, 1981) e Ann K. Schwader (Tattered Souls, 2003) che, a mio parere, sono non solo tra i contributi più interessanti, ma anche quelli maggiormente aderenti ai canoni del King in Yellow che abbiamo affrontato finora. Ci sono, questo è vero, alcune piccole contraddizioni nella loro opera (nella Schwader, per esempio, Camilla e Cassilda sembrerebbero essere sorelle), ma a un certo punto occorre cercare di eliminare, se proprio non si riesce a posizionarle, tutte le tessere del puzzle inutilizzabili. A meno, ovviamente, che più di un autore non ci riconduca agli stessi concetti, costringendoci a seguire nuovi schemi e nuove teorie.

Ci sono ancora, come avete certo notato, numerosi punti di domanda all'interno dello schema: il primo, più importante, è naturalmente il nome del patriarca, ovvero la base dell'albero genealogico. Sarebbe perfettamente naturale identificare tale misteriosa figura con il famigerato Re in Giallo, ma dove posizionarlo esattamente? Seduto al fianco della Regina Cassilda, in qualità di suo legittimo sposo? Oppure dovremmo farlo scivolare indietro di una generazione? Mi piacerebbe preferire la seconda ipotesi, anche perché così si giustificherebbe il legame di parentela tra Louis e Hildred Castaigne, ma sappiamo bene che anche i cugini di secondo e di terzo grado sono definiti semplicemente "cugini" e questo particolare ci lascia, ahimè, ampi margini di dubbio. Il secondo punto di domanda riguarda il ramo della famiglia di Louis Castaigne, alias Aldones, termine quest'ultimo che, come detto, non è ancora chiaro se sia da attribuire ad uno specifico personaggio o all'intera sua famiglia.
Torneremo comunque presto sull'argomento, perché per ora mi sono già dilungato abbastanza, e, soprattutto, perché avevamo un appuntamento con Lin Carter che nel frattempo è saltato.
CONTINUA

10 commenti:

  1. EVVIVA! Devo ancora leggere tutte cose riguardo al Re in Giallo, perché ho anche abbastanza intenzione di rappresentarlo, ma per il momento approfondisco Lovecraft ed il suo Cthulhu e mi godo le tue dissertazioni 🧡
    Ciao Obs!

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    1. Ciao Alessia! Stai preparando qualcosa sul Re in Giallo! Bene! Ricordati di condividere!
      Lovecraft ha di sicuro la precedenza, anche perché tra un paio di mesi cade il 130' anniversario della sua scomparsa

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  2. C'è veramente da perdersi in tutta questa genealogia...per fortuna ci sei tu che tenti di chiarire quanti più punti possibili.

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    1. Non credere che per me sia facile. Ogni volta che scrivo un nuovo post devo andare a rileggermi tutti quello che ho scritto prima...

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  3. La mia domanda è: meritano queste opere?
    Io oltre Bierce e Chambers per ora non sono andato.

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    1. Karl Edward Wagner merita al 100%. La Schwader anche. Come in tutte le cose abbiamo poi alti e bassi. In generale molto del materiale esistente è possibile goderselo sono conoscendo la materia, pena il non capirci nulla e ciò può essere un punto a sfavore.
      Il problema è che a parte Bierce e Chambers non esiste nulla in italiano, se non qualcosa di August Derleth rintracciabile in vecchie antologie fuori catalogo.

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    2. Ho un libro di Derleth con le storie "ispirate" da H.P.Lovecraft, ma non ricordo si parlasse di Carcosa, dovrei dargli una rispolverata.

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    3. Mi riferivo al racconto "Il ritorno di Hastur", pubblicato in Italia una sola volta nell'antologia "Il Segno di Cthulhu" (1986), settimo volume della collana "I Miti di Cthulhu", Fanucci Editore

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  4. L'idea delle "camere letali" suona sinistramente profetica, considerato il fenomeno recente dei "pellegrinaggi" di gente malata verso paesi dove l'eutanasia è legale come la Svizzera.

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