Come già detto la volta scorsa, U.D.W.F.G. è un bizzarro contenitore che, come si può facilmente intuire, intende raccogliere e proporre tutto ciò che appartiene al lato underground del Dark, del Weird e del Fantasy. Qualcuno potrebbe considerarlo un fumetto, qualcun altro una graphic novel, qualcun altro ancora potrebbe arrivare ad innalzarlo allo stato di arte. A prescindere da come possa venire catalogato (alla fine, in fondo, tutto quello che diciamo è opinabile), dietro U.D.W.F.G. c’è un progetto vastissimo (e, di questi tempi, coraggiosissimo) la cui materializzazione è un’autoproduzione a tiratura semestrale contenente le opere di cinque nomi di rilievo nell’arte grafica: l’americano Mat Brinkman, già appartenente alla prima guardia del fumetto indipendente americano e cofondatore della scuola/collettivo Fort Thunder; Miguel Angel Martin, spagnolo, pluripremiato fumettista con alle spalle anche alcune esperienze di scrittura per il cinema; il giapponese Tetsunori Tawaraya, musicista e disegnatore, apparso su numerose fanzine in tutti gli angoli del mondo; gli italiani Ratigher, apprezzatissimo autore di Trama (definito uno dei migliori fumetti italiani del 2011) e in odor di Dylan Dog, e Paolo Massagli, autore di O.Z. (sua personalissima versione dell’omonimo racconto di Frank Baum) e disegnatore di Neromantico (graphic novel a tinte horror sull’immortale rapporto tra Eros e Thanatos).
Cretin: keep on creepin' creek (Mat Brinkman) |
È nuovamente Mat Brinkman ad aprire il volume con il suo “Cretin: keep on creep’n creek”. Avevamo lasciato il nostro mostruoso braccio senziente, a metà strada tra il butterato e lo squamato, alle prese con una moltitudine di creature altrettanto mostruose. Un buco nero spalancato sull’abisso pareva essere per lui una via di fuga dall’orrore, ma sarà invece la strada per una nuova dimensione dello stesso orrore. Galleggiando sulle putride acque scure di una fognatura, l’incolpevole (?) braccio si ritroverà in balia di nuove creature che lo porteranno suo malgrado a fare la conoscenza di una famiglia alquanto singolare. Un altro minuscolo tassello, ancora una volta quasi totalmente privo di dialoghi, di quella che pare essere una nuova mitologia dalle vaghe reminescenze lovecraftiane.
Torna anche “The Emanation Machine” di Miguel Angel Martin, ancora una volta con un disegno molto più che essenziale e, in questo caso, decisamente più crudo. Se già nel primo episodio avevamo davanti agli occhi immagini sessualmente esplicite (una su tutte un perfetto gloryhole consumato in un bar), anche in questo seguito troviamo, tra le altre cose, pistole che sparano ciò che sembra essere liquido seminale e, forse ancora più disturbanti, orifizi prolassati che depositano uova bitorzolute. La verità sulla misteriosa Emanation Machine è ancora molto lontana dall’essere svelata. Forse la risposta è in quell’edificio altissimo, la cui cima sembra perdersi oltre le nuvole.
Hell (Paolo Massagli) |
In “Five Mantles” di Ratigher, ritroviamo i nostri personaggi i cui nomi hanno delle vaghe reminiscenze “automobilistiche”: Dunlop, Tyrrell e Lotus. Dopo il primo episodio, nel quale avevamo lasciato Arnoux nella trappola di una stregonesca e deforme creatura, siamo ancora all’affannosa ricerca di una via d’uscita da quello che sembra essere un labirinto impossibile. La ricerca di una via d’uscita, ma anche la ricerca dei tre mantelli ancora mancanti all’appello. Chi è infine lo strano essere con due teste che si propone come guida verso colui che si definisce “il padre”? Una sola cosa è certa: una delle teste dice sempre la verità, l’altra riferisce sempre la menzogna. C’è quindi da fidarsi? C’è modo di capire a quale delle due teste parlanti affidare la propria sorte? La risposta, siamo pronti a scommetterci qualunque cosa, è no in entrambi in casi.
L’ultima storia, “Hell” di Paolo Massagli, si era rivelata già la volta scorsa sbalorditiva dal punto di vista estetico. Come suggerisce il titolo, siamo all’inferno. Un inferno tutto al femminile nel quale vita e morte e rinascita si alternano senza soluzione di continuità. Femminea è l’innocenza, femminea è la malvagità, femminea è la mostruosità. Tutto odora di femmina. Avarizia, accidia, gola, invidia, ira, lussuria e superbia sono la regola, non l’eccezione. E l’amore? Non ve n’è traccia. Qui i cuori vengono fatti a pezzi, smembrati, divorati e serviti come guarnizione di hamburger di una nota catena di ristoranti fast food. Ebbene sì, sono arrivati anche qui. Impensabili, impossibili, inevitabili, inamovibili, indistruttibili. Unici superstiti dell’olocausto nucleare.
Prepare to lose your soul è l’avvertimento che ci giunge dalle pagine di U.D.W.F.G. Un avvertimento che ancora una volta terremo in considerazione per l’arrivo del terzo volume, previsto per la primavera 2015.
LtoR: Five Mantles (Ratigher); The High Bridge (Tetsunori Tawaraya); The Emanation Machine (Miguel Angel Martin) |
Bello! Sembra di esser tornati ai tempi d'oro dell'underground. Sarebbe interessante sapere qual è stato il riscontro di pubblico del primo volume...
RispondiEliminaSono risposte che temo non avremo mai. Posso solo dirti che si tratta di un'opera a edizione numerata (700 copie). Nel caso fosse andato sold-out (e sottolineo "se") non conosceremo mai le sue reali potenzialità...
EliminaE' vero, condivido il pensiero di Ivano! Sembrano i tempi di Mad, di Robert Crumb, di Heavy Metal!! E ci sono dei nomi niente male... peccato che siano volumi antologici da libreria, cose così servono IN EDICOLA, a prezzi popolari!
RispondiEliminaMoz-
Non sono sicuro che il prezzo popolare sia una soluzione. A volte una politica di accessibilità livella certe opere verso il basso e, in questo caso (ma è una mia opinione), si verrebbe a perdere quell'aspetto collezionistico che forse è il vero obiettivo di chi ha disegnato le tavole. Capisco che possa sembrare un ragionamento poco democratico ma credo che una valutazione in questo senso sia stata fatta.
EliminaQuasi quasi ci faccio un pensierino per l'acquisto.
RispondiEliminaAddirittura? Sono stato così persuasivo? ^_^
EliminaAlcuni di questi disegni sono un pochino disturbanti... °-*
RispondiEliminaDisturbanti? Non mi sembra proprio.... tu dici?
EliminaBoh, in effetti bisognerebbe vedere l'opera nella sua completezza, però ci vedo in alcuni un che di lovecraftiano.
EliminaOra mi ricordo che cosa mi stuzzicava la memoria! Hell mi ricorda le illustrazioni di alcuni librigame che leggevo da ragazzino!
EliminaNiente male le tue letture di ragazzino....
EliminaPerò *__*
RispondiEliminaA me piacciono molto le tavole che hai scelto per il post, su tutte svetta Hell, ma trovo parecchio interessante anche The High Bridge!
Difficile scegliere tra i cinque disegnatori. Le tavole di Paolo Massagli sono stupende ma anche quelle di Mat Brinkman... così lovecraftiane....
EliminaInteressantissimo a livello grafico, poi dovrei confrontarmi con le storie una per una per comprenderle meglio! :D
RispondiEliminaL'underground è sempre molto particolare e ricco quando riesce ad esprimersi in tutta la sua intensità! :D
Ciao Obs!!
In certi ambiti (l'underground è uno di questi) a volte "comprendere" non è il termine giusto. Spesso si può solo "interpretare".... il che non significa necessariamente che sia un aspetto negativo...
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