venerdì 17 maggio 2024

Fuori speciale: fino a che punto ti spingeresti per sembrare giovane?

“Fuori speciale” è una serie di articoli che vengono scritti di getto nel periodo di pubblicazione dello speciale “La grande abbuffata”. Pur non essendone parte integrante, ciò che viene qui trattato ruota intorno all’argomento principale senza spezzarne il filo logico. Si tratta, in estrema sintesi, di piccoli approfondimenti che non hanno trovato posto nella struttura principale. “Fuori speciale”, in uscita tutti i venerdì, non è una lettura necessaria alla comprensione degli articoli de “La grande abbuffata” (che usciranno invece il lunedì), è viceversa una lettura che può essere ignorata o rimandata, a vostro piacimento. 

***

Nel corso dello speciale che viaggia parallelo a questi brevi intermezzi, abbiamo avuto e avremo modo di entrare nel fenomeno che vede il corpo come oggetto di un’ossessione. Secondo la definizione comune, per ossessione si intende quel fenomeno patologico che si manifesta con la presenza, persistente o periodica, di una rappresentazione mentale, un impulso, un affetto, che la volontà non riesce a eliminare, e che risulta accompagnata da un sentimento sgradevole di ansia paragonabile a quello di una minaccia incombente. In pratica è un fenomeno psicologico del tutto incoerente con la ragione o la logica.

lunedì 13 maggio 2024

La Grande Abbuffata: sugli aspetti psicologici e relazionali (Pt.2)

Come “301, 302”, anche “La vegetariana” (Lim Woo-Seong, 2009), tratto dall'omonimo libro di Han Kang, narra di una donna che rifiuta il cibo e (sarà un caso) anche questo film arriva dalla Corea. Ne avevo già parlato in passato, anticipando per forza di cose anche gran parte della trama, ma soltanto la lettura del romanzo avvenuta a posteriori mi ha permesso una visuale completa della storia così come la sua autrice l’aveva concepita in origine. 
La vita di Yeong-Hye, stravolta da un sogno, è l’odissea di una persona il cui rifiuto del cibo simboleggia quello delle costrizioni sociali, della famiglia e infine di se stessa in quanto essere umano, fatto di carne e sangue, così lontana dalla purezza placida e indifferente del mondo vegetale: Yeong-Hye finirà per essere rifiutata a sua volta, riuscendo a mantenere un flebile legame umano solo col cognato, un legame che però è al limite dell’abuso. Anche in questo caso non può esserci un lieto fine, non come noi ce l’immaginiamo (“e vissero felici e contenti...”). 

venerdì 10 maggio 2024

Fuori speciale: cronache del pianerottolo

“Fuori speciale” è una serie di articoli che vengono scritti di getto nel periodo di pubblicazione dello speciale “La grande abbuffata”. Pur non essendone parte integrante, ciò che viene qui trattato ruota intorno all’argomento principale senza spezzarne il filo logico. Si tratta, in estrema sintesi, di piccoli approfondimenti che non hanno trovato posto nella struttura principale. “Fuori speciale”, in uscita tutti i venerdì, non è una lettura necessaria alla comprensione degli articoli de “La grande abbuffata” (che usciranno invece il lunedì), è viceversa una lettura che può essere ignorata o rimandata, a vostro piacimento. 

***

Tra le perle che la cinematografia sul vicinato ci ha regalato (“neighborhood cinema”, come direbbero gli anglofoni) c’è un misconosciuto film coreano del 1995 intitolato “301, 302” di Cheol-su Park, che narra l’impossibile amicizia tra una donna che ama cucinare e un'altra che odia mangiare (301 e 302 sono i numeri dei loro rispettivi appartamenti al terzo piano di uno stabile di Seul). Spoilerarne ampiamente il finale è il prezzo da pagare per spiegare come mai mi è stato impossibile incasellare questo film in una parte precisa dello Speciale: se da un lato parla in lungo e in largo del rapporto disfunzionale con il cibo, dall’altra è innegabile che si tratti di base di un film cannibalico, e neppure di uno di quelli dove la rivelazione arriva come un colpo di scena inaspettato.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...