giovedì 9 giugno 2011

Monache senza volto

In provincia di Varese, in località Torba, si trova un complesso monastico immerso nel verde, molto interessante e che vale la pena visitare se si passa da quelle parti e si hanno un paio d’ore libere. La cosa interessante è la presenza di un affresco inquietante. Il soggetto rappresenta otto monache, l’una a fianco all’altra. Nulla di strano, visto che siamo in un monastero, ma la curiosità è che alcune di queste sono prive di volto ! Tra l’altro i volti sono di un ovale perfetto, privo di qualsiasi traccia, come se nulla vi fosse mai stato disegnato sopra, come se effettivamente fossero sempre state senza viso. Quindi viene a cadere l’ipotesi che la scomparsa dei tratti somatici sia dovuta alla forte umidità del luogo, che avrebbe dovuto incidere sui volti di tutte le otto figure.
Chi sono le monache senza volto ? Perché qualcuno ha voluto rappresentarle così in un luogo sacro? Sono andato sul posto approfittando del ponte del 2 giugno....
Volevo vedere con i miei occhi se quanto avevo letto circa questo argomento fosse vero e degno di approfondimenti. Il complesso di Torba è attualmente gestito dal FAI (Fondo Ambiente Italiano). L’ingresso costa €4.5 e comprende l’assistenza di un tizio che, se volete, vi farà da guida all’interno del complesso, spiegandovi nel dettaglio vita morte e miracoli del monastero di Torba. La guida non è ovviamente obbligatoria. Io consiglio comunque di approfittarne e poi, al limite, ci si può avventurare da soli in un secondo momento per scattare fotografie agli interni (sebbene un cartello lo vieti espressamente).

Il monastero è costituito da diverse strutture architettoniche: una cascina monastero, una torre, una cinta muraria difensiva e la chiesa di S. Maria di Torba. La struttura originale è di origine romana (III secolo d.C.) e fu eretta come difesa dalle invasioni dei barbari che provenivano dalle Alpi. Dopo un periodo di abbandono, l’edificio fu abitato dalle monache benedettine che ne fecero un monastero e fecero costruire la chiesa per fornire un luogo di preghiera ai tanti pellegrini che transitava da quelle parti e fecero affrescare le pareti della torre con immagini religiose. Abbandonato dalle monache nel 1453, fu successivamente adibito a cascina rurale fino quasi ai giorni nostri. I contadini pensarono bene di dare una bella mano di bianco agli affreschi, e di adibire la chiesa a fienile, aprendo un ampio accesso, oggi murato ma ancora visibile, per il transito dei carri. Gli ultimi proprietari lasciarono il complesso attorno al 1970, in condizioni pietose, venne acquisito dal FAI e da questi ristrutturato e aperto al pubblico.

L’affresco “incriminato” si trova al secondo piano della torre, sulla parete ovest. La guida del FAI ha varie teorie. La prima possibile causa ovviamente è l’umidità che avrebbe cancellato alcuni visi. Ma è evidente che ciò non è possibile. Un’altra causa potrebbe essere la diversa tecnica utilizzata per la pittura. Anche in questo caso, ne converrete, l’ipotesi non regge: non si capisce perché alcuni volti avrebbero resistito ai secoli. Forse si tratta di diversi artisti che in epoche successive hanno aggiunto alcune figure a quelle esistenti. Questa ipotesi la scarterei proprio per il numero delle monache rappresentate nell’affresco: otto è un numero fortemente simbolico è non può essere lì per caso. Nella simbologia cristiana l'ottavo giorno rappresenta la trasfigurazione e il Nuovo Testamento. Dopo i sei giorni della creazione e dopo il settimo, il sabato, l'ottavo annuncia l'eternità, la resurrezione di Cristo e quella dell'uomo. Anche nelle antiche religioni pagane, tra l’altro, l'otto è il simbolo dell'Infinito. Quindi darei per scontato che le monache originariamente rappresentate fossero proprio otto e che, per qualche motivo misterioso, alcune di queste sono state rappresentate senza volto, come il “Mujina”, spirito della tradizione giapponese, che ho ampiamente descritto in un altro mio post (anche se l’accostamento delle due cose è forse una una forzatura).
Esiste una leggenda legata a questa stranezza. Pare che mentre veniva realizzato l'affresco, tre monache si allontanarono dal monastero per fatti ignoti, lasciando così incompleti i ritratti, vuoti, nell'attesa di essere completati con l'eventuale arrivo di nuove monache, cosa però che mai accadde, perché per l'appunto il luogo fu abbandonato. Le tre monache "senza identità" morirono nel corso degli anni e dato che non era stato completato l'affresco con le loro corrispettive immagini, si dice che i loro spiriti stiano ancora oggi vagando per i campi di Torba nel tentativo di rientrare nel dipinto. Il giorno in cui ci riusciranno, avranno un'identità e potranno finalmente accedere al Paradiso. Quando ciò accadrà... noi lo sapremo perché lo vedremo con i nostri occhi!
In realtà non siamo nemmeno certi che le monache senza volto siano davvero tre. Potrebbero essere state addirittura sei. A causa del pessimo stato di conservazione dell’affresco, infatti, ampie parti dell’intonaco sono state perse per sempre. Le uniche monache di cui ci sono giunti i lineamenti del viso sono le ultime due a destra. Le tre rimanenti monache rimarranno per sempre un mistero.

Ci sono ancora un paio di particolari sconcertanti. Il primo, facilmente osservabile, è la strana gestualità delle mani delle otto monache. E’ possibile che sia un atteggiamento normale da parte di monache intente a recitare un rosario. Ma è anche possibile che vi sia un messaggio segreto dietro a quei gesti, messaggio che oggi non siamo più in grado di decifrare. Forse è la spiegazione di tutto.
Il secondo particolare richiede un’osservazione più attenta: esattamente al di sopra del volto della seconda monaca (la seconda da sinistra) appare una figura semi-trasparente. Ne si scorge solamente la metà superiore del volto, come se si nascondesse dietro le spalle della monaca. Chi è? Cosa significa? Perché quegli occhi mefistofelici? Il mistero resiste.

Altre immagini del Monastero e delle misteriose "faceless" sono pubblicate in quest'altra sezione del blog.

12 commenti:

  1. Grande post!
    Mi hai dato un idea, anzi mi sa che presto parlerò anche io dello stesso argomento.

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    1. Parlerai di quest'argomento in generale o delle monache di Torba in particolare? Sono curioso di leggerlo....

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  2. Bellissimo questo mistero!
    L'intuito mi dice che sia un messaggio segreto per qualcuno, e il demone dietro la suora può essere parte del codice (a me sembra un teschio, più che un demone...)

    Moz-

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    1. A me invece sembra proprio un demone. Se vai sulla mia pagina di Flickr troverai un ingrandimento del particolare citato...

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    2. Viste le foto... sì, un demone calvo... che sai cosa ricorda? Un disegno della tradizione nipponica... Ci avrai visto giusto'? :)

      Moz-

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    3. Il mio parallelismo col Mujina è forse un po' troppo forzato.... ma la similitudine non potevo ignorarla, no?

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  3. Io vengo a mistificare pensando che magari i contadini che hanno riutilizzato il monastero magari hanno imbiancato i volti perché forse troppo inquietanti o magari perché 'non volevano essere visti nella propria vita privata di ogni giorno! Non sarebbe un'ipotesi poi così lontana dalla realtà, se pensi a quanto le persone siano suscettibili alle immagini specie in un'epoca in cui erano veicolo di messaggi molto chiari e perentori e se pensi che un luogo sacro veniva abusivamente adibito ad abitazione profana! :D
    Io avrei gli incubi ad essere 'guardata' tutto il giorno da una figura sacra, di fatti non sopporto i santini! :P

    Ciao Obs e scusa se ho dato un'interpretazione troppo terrena, ma è stata quella più vicina al mi modo di vedere le cose!

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    1. ... ma guardando meglio sembra effettivamente che il volto proprio non ci sia, mentre quello che si vede sulla testa di una delle monache sembra un volto disegnato prima e poi coperto da una successiva stesura, non penso si tratti di un demone, quanto più di un volto 'cancellato' appunto, bisognerebbe vedere se chi ha curato i restauri attraverso i raggi x abbia appurato la presenza di un affresco sottostante o di un disegno preparatorio successivamente abbandonato per dare spazio alla nuova impostazione grafica diciamo, ma rimane comunque l'idea che gli stessi contadini o abitatori successivi abbiano cancellato le facce. I dipinti di quell'epoca potevano risultare molto inquietanti soprattutto perché mi sembra uno stile tardoantico/medievale che in certe espressioni era statico e magari era insopportabile il continuo monito dello sguardo. Oppure possono esserci state delle vicissitudini riguardanti il cantiere che doveva portare avanti gli affreschi che non ha potuto completare i volti. Riguardo la gestualità delle mani forse aveva un significato simbolico che riprendeva la raffigurazione, come ho detto nel commento precedente le immagini servivano all'epoca ad educare e infondere messaggi religiosi e morali, insomma anche ad una seconda e più attenta visione non ci vedrei necessariamente qualcosa di ultraterreno o troppo mistico, anche solo perché il misticismo era parte integrante di quel tipo di arte quindi sarebbe forse troppo attribuirgliene di più del dovuto! ^^

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    2. La prima cosa a cui io ho pensato è la "Damnatio memoriae", cioè quell'operazione (tipica dell'epoca) volta a cancellare la memoria di una persona distrugendone qualsiasi traccia potesse tramandarla ai posteri.
      Più probabilmente si tratta di una differente tecnica pittorica utilizzata per l'affresco generale e per i particolati del volto. Questi ultimi evidentemente furono realizzati in seguito utilizzando colori meno resistenti al tempo, all'umidità e alla temperatura.

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    3. Possibilissimo, che poi ho visto meglio le foto che hai messo a disposizione su flickr ed effettivamente i volti sembrano non disegnati, quindi probabilmente può esserci stato qualche incidente di percorso con il cantiere addetto ai lavori!
      Poi per la gestualità io credo sia da imputare ad una forma didattica comune delle immagini dell'epoca (è arte tardo antico/medievale quindi è prassi che le immagini debbano comunicare messaggi e moniti morali), quindi magari sono gesti da riferirsi a qualche passo biblico o ad un codice di tipo morale che i fedeli potevano leggere facilmente, e il demone-teschio, secondo me, appartiene ad un affresco precedente che è stato successivamente coperto dal nuovo, hai parlato tu stesso delle vicissitudini del monastero, quindi è probabile che vi sia stata una sovrapposizione di questo tipo! Quindi è semplicemente un volto cui è stato sovrapposto un altro affresco! ^^

      Ecco, adesso sento di aver dato un parere un po' più completo e attento riguardo la questione!
      Ciao Obs!

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  4. Ho visto questo complesso alcuni anni fa e confermo che si tratta di un luogo molto suggestivo e ben curato dal FAI. C'è anche una chiesina a poca distanza con affreschi che parrebbero eseguiti da un artista orientale. Per quanto riguarda le monache, anch'io ho udito la spiegazione della guida a proposito dei volti cancellati dal tempo e dall'umidità. La mia ipotesi è che fossero stati lasciati vuoti e poi applicati dopo, come in una specie di ridipintura. In questo modo potevano cancellare il viso a seconda di chi arrivava al monastero. Ipotesi molto ipotesi, e sicuramente campata per aria.

    La figura dipinta sopra la testa della monaca sembrerebbe essere un teschio, come un "Memento mori".

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    1. La guida che ci ha accompagnato non aveva dato troppo peso a quei ritratto. Ho dovuto infatti interrogarlo a proposito alla fine della vista. Ricordo che mi aveva accennato, come ho detto in un commento qui sopra, al diverso tipo di tecnica che veniva utilizzata per rappresentate i tratti somatici. Quasi come se i volti fossero solo delineati utilizzando una matita, in quanto certi dettagli con i pennelli non venivano bene. La verità è che questa spiegazione non mi ha mai convinto molto.

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