LA PRIMA PARTE SI TROVA QUI
Nel suo libro del 1962 “Gli Spiritisti: storia di Florence Cook e William Crookes”, Trevor H. Hall si dice certo che la medium fosse in realtà un’imbrogliona. Secondo lui la Cook, travestita, avrebbe recitato personalmente la parte di Katie King, oppure si sarebbe fatta aiutare da un complice che, sgattaiolando nel Gabinetto o nella stanza delle sedute, avrebbe rappresentato il fantasma. Oltre ai tre episodi menzionati nelle ultime righe del post precedente, Hall portava anche altre circostanze a supporto della sua tesi.
Prima di tutto, la somiglianza sospetta di Katie King con la Cook. Ma questa da solo non basta come prova e non solo perché tale somiglianza non veniva riscontrata in tutte le occasioni, ma anche perché gli spiritisti convenivano che questo aspetto fosse tipico degli spiriti materializzati, e poiché in base alle testimonianze dei partecipanti la medium e lo spirito erano entrambi visibili nello stesso momento, ne consegue che non poteva essere Florence a impersonare Katie.
Si potrebbe naturalmente obiettare che la Cook avesse una complice, ma perché allora rischiare e scegliere qualcuno che le somigliava tanto? E il fatto che talora il fantasma “incarnato” non rassomigliasse alla medium significava forse che la (o il) complice era più d’una?