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lunedì 16 ottobre 2023

The Memoirs of Dr. Carcosa Laveau

Sono più o meno dieci anni che parlo di Yellow Mythos su questo blog e mai avrei creduto di trovare qualcosa di così bizzarro. Sono stato a lungo anche piuttosto combattuto circa l’opportunità di scrivere quest’articolo, ma visto che in passato ho scritto robe anche più inutili, mi sono detto “perché no?”, e così ho fatto. Prima di entrare nel cuore della questione, è forse però opportuno un piccolo riassunto. Dopo tante parole spese sull’argomento, sappiamo tutti ormai abbastanza bene, anche se ci piace far finta che sia il contrario, che il mitologico “The King in Yellow” non è altro che un’espediente trovato da Robert W. Chambers per rendere più efficace la sua omonima antologia di racconti. Nulla di male, visto che molti altri Autori avrebbero seguito il suo esempio in un periodo successivo, millantando l’esistenza dei più svariati pseudobiblium (*). Addirittura, la pratica divenne talmente diffusa che a un certo punto uno di essi si rese conto di come fosse necessario un pubblico chiarimento (**). Noi ci divertiamo lo stesso a indagare sul “Re in giallo”, nella vana (o forse sarebbe meglio dire “incosciente”) speranza che esso sia qualcosa di più di una completa invenzione. I presupposti ci sono, o meglio, li abbiamo intravisti, così come intravediamo i sempre più deboli raggi di sole in queste prime giornate autunnali. 

giovedì 3 ottobre 2013

La damigella d'Ys

Una civetta sul ramo di un albero secco emise il suo lugubre verso, ed un’altra le rispose lontano. Alzando gli occhi vidi, attraverso un improvviso squarcio tra le nuvole, Aldebaran e le Iadi! 
Continua oggi il nostro viaggio negli Yellow Mythos, alla ricerca di risposte alle nostre molteplici domande. La volta scorsa avevamo rivolto la nostra attenzione ad un breve racconto di Ambrose Bierce e ci eravamo lasciati tra le rovine dell’antica città di Carcosa, riflettendo sulla sorte del protagonista e su quella della città stessa. Ricordate l’enigmatica descrizione di Carcosa con cui ci lasciammo? Soli gemelli, stelle nere e strane lune ci fecero supporre che fosse la descrizione di un paesaggio extraterrestre e che, di conseguenza, Carcosa fosse da ricercarsi ben più lontano di quanto immaginato.

mercoledì 18 settembre 2013

Un cittadino di Carcosa

Esistono diversi tipi di morte: in alcuni il corpo rimane, in altri svanisce insieme allo spirito. Questo di solito succede in solitudine (tale è il volere di Dio) e, non vedendo la fine, diciamo che l’uomo si è perso, o è partito per un lungo viaggio, come infatti avvenne; ma qualche volta può accadere in vista di molti, come mostra un’ampia testimonianza al riguardo. In un tipo di morte, anche lo spirito muore, e questo può accadere mentre il corpo rimane vigoroso per molti anni. Talora, come è veridicamente attestato, lo spirito muore insieme al corpo, ma dopo un certo tempo risorge nuovamente in quel luogo  in cui il corpo si è putrefatto. (The Secret Book of Hali)
Con queste parole si apre il sipario su “Un cittadino di Carcosa”, il racconto forse più caratteristico della vasta produzione di Ambrose Bierce, giornalista e scrittore statunitense, con il quale inizieremo un lungo percorso che ci porterà (come anticipato qui qualche giorno fa) a scoprire una mitologia ormai quasi dimenticata. Una mitologia che ha anticipato di un paio di decenni (e palesemente ispirato) quella, ben più nota, partorita dalla penna di Howard Phillips Lovecraft.

giovedì 29 agosto 2013

La perduta Carcosa

Lungo la spiaggia onde di nubi si frangono, i Soli gemelli s’affondano nel lago, le ombre si allungano in Carcosa. Strana è la notte in cui sorgono stelle nere e strane lune ruotano nei cieli. Ma ancora più strana è la perduta Carcosa. Canzoni che le iadi canteranno, là dove s’agitano i cenci del Re, muoiono inascoltate nell’oscura Carcosa. Canto dell’anima mia, la mia voce è spenta. Anche tu muori, mai nato, come una lacrima mai pianta s’asciuga e muore nella perduta Carcosa.
Sono trascorsi ormai oltre cent’anni dal giorno in cui il nome di Carcosa è riemerso dall’oblio. Carcosa, la città dimenticata, la città sulle rive dal lago Hali, il lago dove si riflettono i Soli gemelli, dove la notte è rischiarata da strane lune e il cielo è punteggiato da stelle nere. Mari d’inchiostro sono stati versati, fino ad oggi inutilmente, per svelarne i misteri. Giorni e notti sono trascorsi nella vana ricerca della perduta Carcosa. Notti e giorni sono stati spesi nel vano tentativo di incrociare una parola, una frase rivelatrice, di scovare la pagina che si nasconde nella vasta letteratura che è giunta fino a noi.
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