Sì, avete letto bene. Lo so. Lo so che è il 2013. Volevo proprio scrivere “Giugno ‘73”. Il fatto è che da qualche giorno, così casualmente, suona ininterrottamente nella mia testa (e nel mio lettore CD) quella vecchia canzone di Fabrizio De André. Ho improvvisamente realizzato che sono passati esattamente 40 anni da quel lontano mese di giugno cantato da Faber, e allora mi sono sentito salire dentro l’idea di questo post, di questo ultimo post di giugno (me ne andrò infatti qualche giorno in vacanza sperando di ritrovarvi tutti a luglio)
Fabrizio De André scrisse questa canzone qualche anno dopo, esattamente nel 1975, e la inserì nel suo album “Volume VIII”. Io a quei tempi ero piccolino: ci avrei messo molti anni ancora per innamorarmi delle canzoni del Grande Genovese e questa “Giugno ‘73”, in particolare, è una di quelle che ho sempre preferito. Il fatto è che è impossibile non lasciarsi trasportare da quella voce così malinconica, da quelle note di una semplicità quasi imbarazzante e da quelle parole così intense e ricche di significato. Ecco, appunto, l’interpretazione di “Giugno ‘73” è praticamente lo scopo del post di oggi. Non sarà per nulla facile: molte parole sembrano buttate lì a caso, senza uno scopo apparente. Ci sono solo alcuni passaggi abbastanza chiari che lasciano poco spazio al dubbio, ma la maggior parte del testo è davvero criptica. Ho letto in rete diverse opinioni circa il significato di questo testo, che riporterò laddove necessario, ma qui cercherò di fare qualche passo in più. Perlomeno questo è il mio proposito: non è nemmeno detto che ci riesca.
Fabrizio De André scrisse questa canzone qualche anno dopo, esattamente nel 1975, e la inserì nel suo album “Volume VIII”. Io a quei tempi ero piccolino: ci avrei messo molti anni ancora per innamorarmi delle canzoni del Grande Genovese e questa “Giugno ‘73”, in particolare, è una di quelle che ho sempre preferito. Il fatto è che è impossibile non lasciarsi trasportare da quella voce così malinconica, da quelle note di una semplicità quasi imbarazzante e da quelle parole così intense e ricche di significato. Ecco, appunto, l’interpretazione di “Giugno ‘73” è praticamente lo scopo del post di oggi. Non sarà per nulla facile: molte parole sembrano buttate lì a caso, senza uno scopo apparente. Ci sono solo alcuni passaggi abbastanza chiari che lasciano poco spazio al dubbio, ma la maggior parte del testo è davvero criptica. Ho letto in rete diverse opinioni circa il significato di questo testo, che riporterò laddove necessario, ma qui cercherò di fare qualche passo in più. Perlomeno questo è il mio proposito: non è nemmeno detto che ci riesca.