giovedì 14 aprile 2022
The Night Cyclist
mercoledì 17 novembre 2021
Il segreto del ventriloquio
mercoledì 28 luglio 2021
Racconti macabri dei Mari del Nord
Giungo ancora una volta con imbarazzante ritardo nel presentare una pubblicazione forse tra la più interessanti dell'anno scorso. Ancora una volta è la Dagon Press di Pietro Guarriello la casa editrice a cui dobbiamo rivolgere il nostro sguardo e la nostra gratitudine per aver riesumato e portato in Italia un autore a lungo dimenticato. Dimenticato non è forse nemmeno il termine corretto, visto che sottintenderebbe una precedente conoscenza venuta poi a mancare nel corso della vita. Sconosciuto (o ignoto) forse è più esatto, almeno per me che, sebbene sia da sempre stato attratto dai vari aspetti legati alla cultura di certi paesi poco, come dire, inflazionati, sono cascato letteralmente dal pero quando l'ho sentito nominare per la prima volta l'estate scorsa (o giù di lì). Eppure pare che Jonas Lie sia abbastanza famoso, a giudicare dalle numerose recensioni che mi è capitato di leggere in rete nei mesi immediatamente successivi alla sua uscita italiana. Dal 1870, quando il suo nome venne alla luce con un suo primo romanzo, "Den Fremsynte", Jonas Lie si è affermato come uno dei nomi più noti e apprezzati dal pubblico norvegese (secondo solo a Knut Hamsun, direi, e a Ibsen) e negli ultimi anni i suoi romanzi, trascinati in parte anche dalla diffusione della letteratura norvegese di genere (penso a Jo Nesbø) hanno scalvato i confini nazionali per intraprendere un tour europeo senza precedenti.
sabato 30 gennaio 2021
Lampadedromie
venerdì 18 dicembre 2020
Come fu che Houdini scrisse un racconto per il Weird Tales (Pt.2)
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Harry Houdini (1874–1926) |
sabato 12 dicembre 2020
Come fu che Houdini scrisse un racconto per il Weird Tales (Pt.1)
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Weird Tales, maggio 1924 |
lunedì 7 settembre 2020
Il ragno del tempo
Settembre è il mese delle ripartenze. C'è chi torna a scuola, chi in ufficio, ma soprattutto settembre è il mese in cui ci si lascia alle spalle le distrazioni e si comincia a guardare tutto nelle prospettiva dei mesi a venire, spesso non troppo dissimili l'uno dall'altro, ma con in comune quella ripetitività che ci accompagnerà fino al giorno in cui si tireranno le somme di un altr'anno andato.
giovedì 12 marzo 2020
L'esatta percezione
domenica 19 gennaio 2020
Queho: l'uomo nero dell'ovest
Sembra illogica la questione, detta così, ma c'era un motivo ben preciso che rendeva gli scenari calpestati da Tex, Zagor e Kit Teller (il piccolo ranger, ndr) per me così affascinanti, ovvero le frequenti contaminazioni con l'horror.
Ecco perché mi ha incuriosito immediatamente questo progetto editoriale indipendente presentato pochi mesi fa da Christian Sartirana, che tra l'altro è una vecchia conoscenza di questo blog. L'altro elemento catalizzante è stato il personaggio stesso che presta il suo nome al titolo all'opera: Queho, un nativo americano che insanguinò il Navada nei primi anni del secolo scorso e che finì per guadagnarsi il titolo di primo serial killer mezzosangue della frontiera (se non il primo in assoluto, certamente il primo a creare attorno a sé un alone di leggenda).
domenica 12 febbraio 2017
Tempi terribili
Con queste parole lo scrittore salentino Sergio Duma presentò ai lettori di Obsidian Mirror, nel corso di un'intervista pubblicata proprio qui nel marzo dello scorso anno, la sua opera prima. In quell'occasione si parlava in verità di tutt'altro, nello specifico del suo lavoro a quei tempi più recente (I libri degli incubi, ndr), ma sapete meglio di me come vanno queste cose: spesso quando ci si trova nel salotto dello zio Obsy si comincia a parlare a ruota libera, uscendo e rientrando continuamente dal/nel seminato. E così accadde anche allora.
Ovviamente, per un breve attimo mi chiesi cosa diavolo fosse "un mix di thriller, noir, fantascienza e sperimentalismi Avant-Pop", ma lì per lì decisi di soprassedere, con il celato intento di rimuginarci sopra da solo, magari la sera prima di addormentarmi. Le mie riflessioni notturne sfociarono tuttavia in un nulla di fatto finché, come accade sovente, non iniziai a concentrarmi su nuovi stimoli. Tutto questo fino a pochi giorni fa perché, come avrete ormai già intuito, i tempi terribili sono arrivati.
lunedì 21 novembre 2016
La cerimonia
Era da un bel po' che tenevo d'occhio questo volume, uscito ormai, se la memoria non mi inganna, negli ultimi giorni del 2015. In tanti mesi credo di averlo messo e tolto dal carrello di quasi tutte le piattaforme di e-commerce almeno una ventina di volte. Non tanto perché ero indeciso se mi potesse interessare o meno (su quello non c'è mai stato alcun dubbio), quanto perché il mio dannato senso di colpa mi imponeva di dare un freno alla mia attività di accumulo libresco compulsivo che, negli ultimi anni, si è pure notevolmente aggravato. Alla fine il diavoletto che mi accompagna per librerie ha avuto la meglio e "La cerimonia" (The Croning, 2012) di Laird Barron è entrato a far parte della mia famiglia, in qualità di auto-regalo di compleanno, lo scorso luglio (assieme ad altre cosettine di cui magari parlerò più avanti). Ho però atteso il mese di settembre per poterlo leggere, sfruttando così al meglio un paio di trasferte di lavoro che mi hanno inchiodato su un treno per diverse ore. Vi state chiedendo se "La cerimonia" mi è servita ad alleviare la sindrome da trasferta? Eccome, se è servita!