Il tema della melodia maledetta non è affatto una novità, e mi viene quasi da dire che è vecchio quanto la musica stessa. Nonostante ciò il lato oscuro della musica è sempre affascinante e non sorprende che, a cadenze regolari, ritorni a entusiasmare tutti gli appassionati del bizzarro e dell’inspiegabile.
Proviamo a fare un po’ di storia: capostipite di una lunga serie di melodie maledette è stata indiscutibilmente la celebre ballata "Gloomy Sunday" (Szomoru Vasarnap) che il compositore ungherese Rezso Seress scrisse in un momento di grande depressione. Il suo lavoro era in gran parte ignorato dall'industria musicale, la sua carriera era destinata al fallimento e la donna che amava lo aveva abbandonato. E così, seduto al pianoforte, perso nella disperazione, iniziò a pigiare oziosamente sui tasti e inciampò nella melodia che sarebbe diventata il suo capolavoro. Ma poi iniziarono i suicidi. A centinaia. I corpi di molti di essi furono trovati che ancora stringevano lo spartito della canzone, altri furono trovati con la melodia che saltava all'infinito su un giradischi. Tutti, in poche parole, si tolsero la vita lamentando di non riuscire a togliersi la canzone dalla testa. Leggenda metropolitana? Forse.