E fu così che una sera di inizio febbraio mi ritrovai a vagare svogliatamente nel social network più noto di tutti i tempi, croce e delizia di qualche miliardo di utenti sulla faccia della terra. Sono perfettamente conscio che quella malefica piattaforma altro non è che un crogiolo di tutte le peggiori meschinità umane, ma ciò non trova riscontro (o perlomeno raramente lo trova) nei pochi gruppi di letteratura "strana" a cui sono iscritto, gruppi in un solitamente trovo spunti di lettura, curiosità che mi permettono in un secondo momento di popolare la rubrica "Traditi dalla fretta" o, non di rado, nomi o realtà di vario genere che ritengo possa valere la pena seguire. Uno di questi nomi è Fabio Larcher.
Non esattamente uno sconosciuto, visto che frequentare con assiduità un numero ristretto di gruppi consente di guadagnare una reciproca familiarità con buona parte degli iscritti, ma Fabio non era nemmeno uno con cui mi si sono mai intrattenuto più di tanto. Almeno fino a poco tempo fa.
La molla che mi ha spinto a inviargli un messaggio privato è stata la presentazione del primo numero di "Astonishing Fantasy Tales", una nuova rivista la cui copertina potete ammirare qui accanto. Da vecchio amante di letteratura fantastica, quella che per intenderci ha avuto origine un secolo fa in quei vecchi periodici da edicola, non potevo che spalancare gli occhi come in un'estasi mistica e cercare il più in fretta possibile di saperne di più. Indizi ce n'erano pochi, visto che fino a qualche giorno fa questo nuovo progetto era ancora in attesa del varo (oggi invece è disponibile, e lo trovate su Amazon), così mi sono permesso di andare direttamente alla fonte. Ciò che ne è venuto fuori è stato un gustoso scambio di messaggi in chat, dai quali è scaturita l'intervista che vi offro qui di seguito. Buona lettura!