lunedì 20 marzo 2023

Nella corte del drago (Pt.1)

Stendi le tenebre e viene la notte: in essa si aggirano tutte le bestie della foresta; ruggiscono i giovani leoni in cerca di preda e chiedono a Dio il loro cibo. Sorge il sole: si ritirano e si accovacciano nelle loro tane. (Salmo 104: 20-22)

Infatti, se pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati, ma soltanto una terribile attesa del giudizio e la vampa di un fuoco che dovrà divorare i ribelli. Quando qualcuno ha violato la legge di Mosè, viene messo a morte senza pietà sulla parola di due o tre testimoni. Di quanto peggiore castigo pensate che sarà giudicato meritevole chi avrà calpestato il Figlio di Dio e ritenuto profano quel sangue dell'alleanza, dal quale è stato santificato, e avrà disprezzato lo Spirito della grazia? Conosciamo infatti colui che ha detto: A me la vendetta! Io darò la retribuzione! E ancora: Il Signore giudicherà il suo popolo. È terribile cadere nelle mani del Dio vivente! (Ebrei 10: 26-31) 

lunedì 13 marzo 2023

L'isola dei morti e la filosofia mistica della conoscenza. Intervista con Fabrizio Valenza

Solo qualche settimana fa avevamo pubblicato qui sul blog una recensione al romanzo "L'isola dei morti" di Fabrizio Valenza, titolo che, come avevamo sottolineato, rimanda al poema sinfonico che Sergej Rachmaninov compose fra il 1907 e il 1908, e  a sua volta ispirato alla serie di dipinti che Arnold Böcklin, realizzò tra il 1880 e il 1886. 
In tale occasione non esitai a definire il romanzo come "il compimento di un viaggio iniziatico" di 
personaggi sospesi fra il piano naturale e quello soprannaturale, ovvero fra il regno dei vivi e quello dei morti. L'aspetto forse più curioso della questione è che, cosa per me piuttosto atipica, il mio interesse per quel romanzo non è andato scemando dopo la pubblicazione dell'articolo. Anzi, nonostante molti passaggi fossero piuttosto chiari, e nonostante fossi riuscito casualmente a cogliere alcuni elementi, volutamente celati dall'Autore nel testo, che ne tradiscono la genesi, molte sono rimaste le questioni aperte, le domande alle quali non ho saputo rispondere o, molto più banalmente, le curiosità che non ho soddisfatto.
La soluzione che ho trovato a questo piccolo grande problema è la più semplice: andare direttamente alla fonte. Ho scritto quindi a Fabrizio Valenza, il quale si è dimostrato ben disposto a svelare tutte le sue carte. Quello che segue è il testo integrale della mia intervista a Fabrizio che, come vedrete, non è assolutamente priva di sorprese. Buona lettura!

lunedì 6 marzo 2023

Traditi dalla fretta #34

Siamo già a marzo ed è tempo di una nuova puntata di "Traditi dalla fretta" , appuntamento bimestrale con le ultime novità letterarie (non solo letterarie, nell'idea che mi ero fatto all'inizio, ma nella pratica siamo finiti per parlare solo di quelle).
Il blog, come avete notato, continua per la sua strada e la soluzione di pubblicare un solo post alla settimana, il lunedì mattina, mi consente di respirare un po' di più. Tornare a frequenze più alte, come d'altra parte accadeva in un passato non troppo remoto, oggi mi sembra un'ipotesi delirante e non penso di cambiare idea, almeno fino al giorno in cui andrò in pensione, evento che, salute permettendo, mi permetterebbe di tornare a pigiare con forza sull'acceleratore. Purtroppo (o per fortuna) la pensione è ancora piuttosto lontana e, inter nos, non è nemmeno così certa, perlomeno dal punto di vista economico. Ci stavo pensando proprio nei giorni scorsi, quando ho realizzato che tra poco, esattamente a metà aprile, avrò completato il mio trentacinquesimo anno di lavoro dipendente "a libri". Un traguardo che, quando iniziai, mi sembrava irraggiungibile e che, anzi, immaginavo rappresentare la conclusione definitiva delle mie fatiche. Ovviamente le cose sono andate diversamente e i vari governi che si sono succeduti in questi 35 anni, un poco alla volta, hanno spostato il traguardo sempre più in là. Oggi la simulazione che, malauguratamente, ho fatto sul sito dell'INPS mi avverte che devo "impazzire" per altri tredici anni (qualcosa in meno se, come è probabile, deciderò di farmi andar bene l'anticipata) e ciò non mi rende affatto allegro, anche perché da qui al 2036 può succedere ancora di tutto. Meglio non pensarci, o forse è addirittura meglio fare finta che non esista un traguardo da raggiungere. Ancora meglio evitare di illudersi che una vita di contributi possano un giorno generare qualcosa di vagamente simile a un assegno mensile, perché quella è proprio fantascienza pura. 

lunedì 27 febbraio 2023

The Goat Man: la storia di un film perduto o forse mai esistito

Questo che oggi sto scrivendo è un post strano. Strano, ma non nel senso di anomalo, visto che altre volte mi sono trovato a indagare su faccende strane e misteriose; questo post è strano nel senso che tutto ciò che vi ruota attorno è strano, a partire dalla sua genesi. Oggi parliamo di un film, o per meglio dire di un film che dovrebbe essere tale ma che forse nemmeno lo è. Confusi? Anch'io, ed è per questo che ho bisogno di scriverne: magari riesco anch'io a chiarirmi le idee.

lunedì 20 febbraio 2023

Aroused

Capita alle volte di scovare quasi per caso piccoli film. Si tratta di film a cui a un’occhiata superficiale daresti poco e niente, ma per qualche strano motivo decidi offrire loro una chance, magari per via della locandina accattivante, dell’attore protagonista o magari, molto più semplicemente, per via del minutaggio ridotto, che richiede un impegno limitato e che ti consente quindi di sbatterti a letto a un’ora decente in vista della levataccia del giorno successivo. 
In mezzo a tutti questi esperimenti di visione capita talvolta, ahimè piuttosto raramente, che salti fuori qualcosa in grado di smentirti e che ti faccia venire addirittura voglia di scriverci un articolo per il blog. 
È il caso di “Aroused”, film del 1966 scritto e diretto da Anton Holden, un tizio che dietro la macchina da presa ha trascorso in realtà pochissimo tempo, da giovane, preferendo poi dedicarsi alla scrittura con risultati non sempre fortunati (come racconta sul suo sito, il suo primo libro, "Prince Valium", un saggio audace sulla dipendenza dalla droga e sulla guerra dei sessi, si tirò subito addosso l’odio feroce delle femministe americane). 

lunedì 13 febbraio 2023

Astonishing Fantasy Tales #1
(con un'intervista a Fabio Larcher)

E fu così che una sera di inizio febbraio mi ritrovai a vagare svogliatamente nel social network più noto di tutti i tempi, croce e delizia di qualche miliardo di utenti sulla faccia della terra. Sono perfettamente conscio che quella malefica piattaforma altro non è che un crogiolo di tutte le peggiori meschinità umane, ma ciò non trova riscontro (o perlomeno raramente lo trova) nei pochi gruppi di letteratura "strana" a cui sono iscritto, gruppi in un solitamente trovo spunti di lettura, curiosità che mi permettono in un secondo momento di popolare la rubrica "Traditi dalla fretta" o, non di rado,  nomi o realtà di vario genere che ritengo possa valere la pena seguire. Uno di questi nomi è Fabio Larcher.
Non esattamente uno sconosciuto, visto che frequentare con assiduità un numero ristretto di gruppi consente di guadagnare una reciproca familiarità con buona parte degli iscritti, ma Fabio non era nemmeno uno con cui mi si sono mai intrattenuto più di tanto. Almeno fino a poco tempo fa.
La molla che mi ha spinto a inviargli un messaggio privato è stata la presentazione del primo numero di "Astonishing Fantasy Tales", una nuova rivista la cui copertina potete ammirare qui accanto. Da vecchio amante di letteratura fantastica, quella che per intenderci ha avuto origine un secolo fa in quei vecchi periodici da edicola, non potevo che spalancare gli occhi come in un'estasi mistica e cercare il più in fretta possibile di saperne di più. Indizi ce n'erano pochi, visto che fino a qualche giorno fa questo nuovo progetto era ancora in attesa del varo (oggi invece è disponibile, e lo trovate su Amazon), così mi sono permesso di andare direttamente alla fonte. Ciò che ne è venuto fuori è stato un gustoso scambio di messaggi in chat, dai quali è scaturita l'intervista che vi offro qui di seguito. Buona lettura!

lunedì 6 febbraio 2023

L’isola dei morti

All’ombra de’ cipressi, e dentro l’urne confortate di pianto, è forse il sonno della morte men duro? (Ugo Foscolo, Dei Sepolcri, 1807) 

L’isola dei morti. Quattro parole che già così sono abbastanza evocative. Ma più che le parole, è evocativa l’immagine che prende forma nella nostra mente ascoltandole. È l’immagine di un dipinto sul quale di certo la stragrande maggioranza di chi ci inciampa è costretta a soffermarsi per molto più di un semplice istante. 
Un’immagine che, d’altra parte, forse per via della ricchezza di particolari, forse per via dell’impenetrabilità del soggetto, richiede un’attenzione particolare, e non certo un’occhiata distratta come quella che si concede a capolavori anche più celebri. L’arte in fondo è anche (e soprattutto) questo: non vi è, se non per ragioni commerciali, una vera necessità di assegnare un titolo a un’opera. E ciò è valido tanto per le arti figurative quanto per quelle uditive. Quante volte abbiamo riconosciuto immediatamente una melodia senza rammentare altrettanto immediatamente il titolo e il suo autore? Quante volte riconosciamo un’immagine senza associarla a null’altro che a se stessa? 
"L’isola dei morti" (Die Toteninsel) non fa eccezione: è straordinariamente facile riconoscerla e di lei anche i sassi sanno che 1) ne esistono diverse versioni e che 2) nel 1933 stregò il Führer al punto dal portarlo ad acquisirne una per lo studio della cancelleria del Reich. Il nome del suo autore è invece tutt’altro che facile ricordarlo e, prima che ricorriate a wikipedia, ve lo rivelerò io: si tratta di Arnold Böcklin, uno dei principali esponenti del simbolismo tedesco, corrente guarda caso caratterizzata da contenuti sempre molto complessi da decifrare. 

lunedì 30 gennaio 2023

Il ritorno di Hastur

Torniamo da oggi a parlare di Yellow Mythos, con un articolo che cerca di essere il naturale prolungamento di quello, vecchio ormai più di un anno, che avevamo dedicato al racconto “Haïta the Shepherd” di Ambrose Bierce
"Haïta il pastore", lo ricorderete, narrava le vicende di un ingenuo pastorello devoto al culto di Hastur, dio dei pastori. Quando l'ira di quest'ultimo, offeso dall'umanità, promise di affogare le città con grandi tempeste, egli lo minacciò di abbandonare la fede. Identificare Hastur con un essere (umano o divino che sia) non era affatto una novità: ce ne eravamo già accorti il giorno in cui affrontammo il racconto "The Demoiselle d'Ys", facente parte del canone chambersiano. Ci eravamo anche posti la questione di far convivere l'idea che Hastur potesse essere allo stesso tempo un individuo (nella fattispecie, una divinità) e un luogo (nel racconto “Il riparatore di reputazioni”). L'impresa si era rivelata subito complicata. Nell’articolo già menzionato, che dava preferenza alla soluzione divina, ci eravamo inoltre chiesti se Hastur, colui che non deve essere nominato, fosse un epiteto realistico o se al contrario si trattasse di un escamotage equiparabile a quello di Yahweh (o Yehovah a seconda delle culture) per far riferimento al famoso tetragramma con cui il Dio degli israeliti si rivelò a Mosè.

lunedì 23 gennaio 2023

Quel signore in salotto e altri spiriti dal XXVIII Trofeo RiLL

Ogni anno, di questi tempi, si rinnova l'appuntamento con i racconti del Trofeo RiLL, giunto ormai alla sua ventottesima edizione. La formula, come già altre volte ho riferito, è sempre la stessa dal 1994, anno in cui venne bandito per la prima volta il concorso letterario omonimo per il miglior racconto fantastico, i cui primi cinque classificati vanno successivamente a popolare l'annuale antologia "Mondi incantati" curata dall’associazione RiLL Riflessi di Luce Lunare e edita da Acheron Books.
Numeri importanti (ma non da record, visto che nel periodo del lockdown l'adesione fu clamorosa) anche per l'edizione 2022, che ha visto all'opera oltre 300 autori e autrici per un totale di 371 racconti dati in pasto ai selezionatori. Ciò che ne è uscito è ancora una volta un prodotto di elevatissima qualità, nel quale non mancano purtroppo alcuni punti deboli.
L'antologia in questione prende il titolo dal racconto vincitore "Quel signore in salotto" di Nicola Catellani, autore modenese e grande appassionato di fantascienza che bissa il successo ottenuto nell'edizione precedente. Nella carrellata odierna partirei quindi da questo. 

lunedì 16 gennaio 2023

Traditi dalla fretta #33

Ed eccoci di nuovo qua. Nonostante tutto, nonostante un anno che dire che è stato di merda è dire poco, The Obsidian Mirror riprende un po' zoppicante la sua attività. Sono andato velocemente a riguardarmi i post d'esordio degli ultimi cinque anni e, non senza sorpresa, mi sono reso conto che ogni volta ho lasciato scritto che l'anno appena trascorso era stato peggio del precedente. Ci rifletto e mi dico che, no, non sono io che sto sprofondando nel baratro della negatività, caratteristica forse tipica dell'età che avanza inesorabile, ma è proprio la realtà che è andata peggiorando. Negatività da parte mia ce n'è stata giusto quanto bastava. Anzi, forse è stata la positività a prevalere, altrimenti sarebbe difficile spiegare la sopravvivenza di questo blog. 
Il numero di articoli pubblicati si è andato di anno in anno riducendo, questo è vero, ma non di tantissimo. E comunque questo non  è mai stato il classico "blog da un post al giorno", per cui in pochi, a parte i più assidui visitatori, si saranno  accorti delle difficoltà. 
Se lo scorso autunno ho vissuto più o meno di rendita, grazie soprattutto allo Speciale Rancore, scritto con largo anticipo, questo inizio di inverno mi sorprende un pelino più impreparato. Pazienza, vorrà dire che il nuovo anno inizierà con il freno tirato: un post oggi, un altro post tra una settimana o forse tra due. Rimango sempre dell'opinione che, quando si è in difficoltà, è meglio ritardare le uscite piuttosto che mettere online dei riempitivi senz'anima. Magari mi affiderò a uno dei vecchi classici, come il Re in Giallo, che è proprio quel tipo di post che mi sgorga fuori in maniera più naturale, o forse mi inventerò qualcosa di nuovo (che sarebbe anche ora). Per il momento c'è un nuovo episodio di "Traditi dalla fretta", rubrica bimestrale che va a scartabellare le più interessanti uscite del periodo. A presto!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...