Siamo già a marzo ed è tempo di una nuova puntata di "Traditi dalla fretta" , appuntamento bimestrale con le ultime novità letterarie (non solo letterarie, nell'idea che mi ero fatto all'inizio, ma nella pratica siamo finiti per parlare solo di quelle).
Il blog, come avete notato, continua per la sua strada e la soluzione di pubblicare un solo post alla settimana, il lunedì mattina, mi consente di respirare un po' di più. Tornare a frequenze più alte, come d'altra parte accadeva in un passato non troppo remoto, oggi mi sembra un'ipotesi delirante e non penso di cambiare idea, almeno fino al giorno in cui andrò in pensione, evento che, salute permettendo, mi permetterebbe di tornare a pigiare con forza sull'acceleratore. Purtroppo (o per fortuna) la pensione è ancora piuttosto lontana e, inter nos, non è nemmeno così certa, perlomeno dal punto di vista economico. Ci stavo pensando proprio nei giorni scorsi, quando ho realizzato che tra poco, esattamente a metà aprile, avrò completato il mio trentacinquesimo anno di lavoro dipendente "a libri". Un traguardo che, quando iniziai, mi sembrava irraggiungibile e che, anzi, immaginavo rappresentare la conclusione definitiva delle mie fatiche. Ovviamente le cose sono andate diversamente e i vari governi che si sono succeduti in questi 35 anni, un poco alla volta, hanno spostato il traguardo sempre più in là. Oggi la simulazione che, malauguratamente, ho fatto sul sito dell'INPS mi avverte che devo "impazzire" per altri tredici anni (qualcosa in meno se, come è probabile, deciderò di farmi andar bene l'anticipata) e ciò non mi rende affatto allegro, anche perché da qui al 2036 può succedere ancora di tutto. Meglio non pensarci, o forse è addirittura meglio fare finta che non esista un traguardo da raggiungere. Ancora meglio evitare di illudersi che una vita di contributi possano un giorno generare qualcosa di vagamente simile a un assegno mensile, perché quella è proprio fantascienza pura.
Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali
LA GIOSTRA DEL MALEFICIO
Credo che Jean Ray, una vera istituzione della narrativa fantastica e horror, non abbia bisogno di presentazioni. In parte, quella particolare aura mitologica che lo circonda è dovuta, almeno nel nostro paese, alla limitata attenzione che le case editrici hanno dedicato al “Poe belga": oltre al capolavoro assoluto Malpertuis, ricordiamo un paio di antologie pubblicate da Hypnos, esaurite però quasi immediatamente e ormai abbondantemente fuori catalogo.
Anche una recente edizione dello stesso di Malpertuis, uscita nella collana Urania Mondadori pochi anni fa, ha avuto la stessa sorte e ora già raggiunge cifre sconsiderate sul mercato dell'usato, quasi al pari delle edizioni vintage anni Sessanta e Novanta.
Ecco perché ha un enorme valore la proposta che Agenzia Alcatraz sta portando avanti nel contesto della collana Bizarre di Agenzia Alcatraz: oggi, dopo una nuova edizione dell'immortale "Malpertuis" e dopo "La paura della città indicibile", arriva nelle nostre librerie anche "La giostra del maleficio".
Il diavolo, ormai ritiratosi dagli affari, torna nei panni di un operaio del gas; un uomo uccide la propria compagna perché la sua ombra assomiglia a un ragno; una donna inglese colleziona riproduzioni in cera di personaggi famosi; una mosca e un ragno si accordano per divorare un uomo... sono solo alcune delle storie che compongono l’immaginaria cavalleria de La giostra del maleficio, una raccolta di racconti originariamente pubblicata pochi mesi prima della morte dell’autore, nel 1964, e che ne mostra tutta la maturità.
Il fantastico, la suspense, il bizzarro, le atrocità, l’umorismo nero, le storie inquietanti e crudeli al limite della follia: il maestro belga del bizzarro ci fa salire sul suo carosello dell’insolito e mette in scena una nutrita sarabanda di mistero e di orrore, un susseguirsi di ritmi frenetici, di tumulti e di furore come un giro su una giostra che tintinna e sferraglia vorticosa nell’atmosfera tetra e ventosa delle Fiandre. E quando è Jean Ray a condurre le danze, il giro di giostra sa trasformarsi rapidamente in un incubo.
In uscita ad aprile in anteprima nel contesto della seconda edizione della kermesse "Libri da Yuggoth", prevista il 26 marzo presso la Casa dei Giochi di Milano. In pre-ordine su Amazon.
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UNA GEOGRAFIA DELLE TENEBRE
Ci sono parole che formano rigagnoli aridi, petrosi e incolti: sentieri malfermi e poco battuti, disegnati su carte sgualcite. Altre che si inoltrano in boschi oscuri e rovine metropolitane. Parole che corteggiano coste infrante e abissi. Storie tracciate sotto muti cieli capovolti, orfani di qualunque respiro sacro. Una sorta di segreta geografia delle tenebre. Una mappa oscura per lo spirito, il cui scopo non è trovarsi, ma perdersi.
Undici racconti partoriti nell’oscurità. Storie che si inabissano tra le profondità del nero, lì dove si nascondono le più sinistre visioni. Fiabe del crepuscolo che invece di ammansire i sogni della notte, li deformano in incubi.
Dopo essere stata pubblicata qualche anno fa da Dunwich Edizioni, casa editrice specializzata nella narrativa fantastica e horror (e che ha purtroppo cessato la propria attività), Weird Book ripropone l'antologia Una geografia delle tenebre di Davide Camparsi, una delle firme più interessanti del panorama horror italiano. La splendida immagine di copertina è di Alessandro Amoruso. Lo trovate su Amazon e sul sito dell'editore. Qui di seguito un brevissimo estratto: "«La questione è semplice», aveva detto la voce dentro il buco nel muro. «Morirai. Hai cominciato a morire dal giorno in cui sei nato. Il resto sono solo storie che ti raccontano, illusioni cui decidi di credere. Bugie. Fedi. Chiamale come vuoi. Di te non resterà nulla. Non c’era nulla prima che nascessi, non c’è nulla dopo. Nada.». Da dentro il buco, un rumore di ghiaia che grattava contro se stessa. Come se qualcuno si schiarisse la gola. O stesse ridendo. «Comprendi l’orrore?». Una pausa fredda, tanto quanto il nido di buio dentro al buco. «Niente importa.»". (da "Il buco nel muro")
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ZOTHIQUE #13
Questo numero monografico di Zothique, realizzato dai soliti tipi della Dagon Press, è dedicato al Cantore delle Ombre, Thomas Ligotti, forse lo scrittore più rappresentativo dell’orrore contemporaneo. A cura di Massimiliano Ruzzante, e con il contributo dello stesso autore che ha avallato questa pubblicazione, sono presentati otto saggi e articoli scritti dai migliori specialisti che indagano in tutte le sue sfaccettature l’opera di Ligotti. Viene inoltre presentata un’intervista esclusiva a Jon Padgett, creatore del sito ‘Thomas Ligotti on-line’ e della rivista ‘Vastarien’ dedicata allo scrittore, a sua volta autore di una straordinaria raccolta di racconti tradotta recentemente anche in Italia.
Pezzo forte del numero sono però alcuni inediti ligottiani che lo scrittore ci ha concesso di pubblicare in anteprima italiana: il lungo saggio “Il Conforto dell’Orrore”, dove ci parla della letteratura e del cinema alla base della sua filosofia, e per la narrativa sono presenti “Storie di Fantasmi per i Morti” e “La Città Impura”, quest’ultimo scritto per sceneggiare un concept musicale dei “Current 93” di David Tibet.
Si chiude in bellezza con quello che può essere considerato il manifesto principale della sua poetica del nichilismo: i “Death Poems”, una serie di pensieri in forma di poesia di forte impatto emotivo, cupi, pessimistici, disperati, assolutamente macabri, che Ligotti scrisse al culmine della sua inquietudine interiore. Lo trovate su Amazon.
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INDAGINI OLTRE IL REALE
Può un ex-frate diventare un ricercato investigatore dell’occulto e del demoniaco? Anselmo Masi dimostra che è possibile, ma al prezzo di non potersi formare una famiglia e di non mettere radici in alcun posto. Lo si vedrà, infatti, impegnato in varie parti della penisola (ed oltre), chiamato dalle alte sfere ecclesiastiche a risolvere casi che di normale hanno ben poco. A volte, però, basta la sua ipersensibilità per il mondo sovrannaturale ad interessarlo a qualche vicenda inspiegabile per la scienza conosciuta. Costante è, infine, la presenza in ogni storia dell’elemento femminile, spesso dolorosamente avvenente per l’ex-frate che nel suo intimo non è indifferente all’altra metà del cielo, ma che riesce quasi sempre a mantenere la propria lucidità operativa. Elemento femminile che il più delle volte è incolpevole della vicenda innaturale in cui è coinvolto e che funge da particolarissima condanna da sopportare da parte dell’investigatore proprio a causa di un suo peccato originale.
Tullio Bologna è nato nel 1946 a Vigevano, dove vive e dove insegnava materie scientifiche in una scuola media.
Ha esordito come narratore fantastico nell’antologia Le Ali della Fantasia (Solfanelli, Chieti 1981), che riuniva le storie finaliste al Premio Tolkien 1980. Ha pubblicato una trentina di racconti – alcuni dei quali collegati in due “serie”, una horror e l’altra fantasy – e due romanzi: La Dea del Lago (con Michele Martino, La Regione, Pescara 1983) e Il volo dell’aquila (Il Cerchio, Rimini 1999), nel quale si tenta la fusione tra ucronia e fantasia eroica. Ha vinto il Premio Italia 1988 e il Premio Tolkien 1990, è giunto finalista ai Premi Silmaril, Urania (con Alex Voglino) e Mastronardi. La passione per esoterismo e storia, ufologia e paranormale si riflette sovente nella sua narrativa. Il personaggio di Anselmo Masi, un ex-frate che diventa “investigatore del sovrannaturale”, è il perno della serie horror ambientata in Italia ai giorni nostri. La raccolta "Indagini oltre il reale" è acquistabile su Amazon o sul sito dell'editore.
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WITCHES, DRUIDS, AND SIN EATERS
Jon G. Hughes e Sophie Gallagher descrivono con minuziosi dettagli i rituali arcani, le antiche credenze e i riti segreti delle Marche gallesi, le terre di confine tra il Galles celtico e l'Inghilterra anglosassone, uno dei luoghi più antichi e significativi per la prima stregoneria e depositario dell'antica tradizione druidica. Gli autori esplorano i rituali e le pratiche dei mangiapeccati, coloro che prendono su di sé i peccati di una persona recentemente deceduta; masticatori di occhi, potenti streghe in grado di lanciare maledizioni malevoli semplicemente guardando le loro vittime; e cacciatori di spiriti, streghe che ottengono il controllo dello spirito della loro vittima.
Attingendo agli archivi del National Museum of Wales, nonché ai musei locali siti nelle Marche gallesi, gli autori condividono estratti di testi antichi, insieme a fotografie originali di manufatti correlati, come amuleti e incantesimi usati per scongiurare il male ed effigi di cera realizzate dalle streghe per infliggere dolore e morte a un soggetto preso di mira. Nella seconda metà del libro, gli autori presentano il "Grimorio delle Marche gallesi", un'ampia raccolta di incantesimi e meccanismi magici con istruzioni pratiche sul loro utilizzo.
Offrendo uno sguardo completo alle credenze e alle pratiche basate sulla stregoneria primordiale della tradizione druidica, gli autori mostrano non solo come le tradizioni delle Marche gallesi abbiano avuto una profonda influenza sulla storia culturale e spirituale delle isole britanniche, ma anche come la loro influenza sia stato esportato in tutti gli angoli del mondo. Lo trovate su Amazon o sul sito dell'editore.
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THE DISMEMBERED
Nella primavera del 1912, lo scrittore americano Arthur Pearce si sta leccando le ferite inflitte da un matrimonio disastroso. Ma i suoi piani per viaggiare all'estero, scrivere un nuovo romanzo e dimenticare la sua ex moglie vengono interrotti da un'adorabile giovane donna che incontra su un treno diretto a Londra. Il suo nome è Sarah Coyle e la storia che gli racconta gli fa gelare il sangue.
La sorella minore di Sarah ha ceduto alle avances del conte Richard Dunning, che si dice si diletti in bizzarri riti religiosi e in una certa medicina sperimentale. Arthur accetta di dare una mano, ma non ha idea di cosa lo attende ad Altarbook, la dimora ancestrale di Sarah, o nella remota campagna inglese, dove il conte Dunning ei suoi seguaci stanno per scatenare un'empia potenza soprannaturale.
Jonathan Janz è l'autore di più di una dozzina di romanzi e numerosi racconti. Il suo lavoro è stato sostenuto da autori come Josh Malerman, Caroline Kepnes, Stephen Graham Jones, Joe R. Lansdale e Brian Keene. La sua storia di fantasmi "The Siren and the spectre" è stata candidata a Goodreads Choice per il miglior horror. Inoltre, i suoi romanzi Children of the Dark e The Dark Game sono stati scelti da Booklist e Library Journal per il Top Ten Horror Books of the Year. Insegna anche letteratura cinematografica, scrittura creativa e inglese nelle scuole superiori. Gli interessi principali di Jonathan sono la sua meravigliosa moglie e i suoi tre fantastici figli. Puoi vistare il suo sito, iscriverti alla sua newsletter e cercare "The Dismembered" e gli altri suoi libri su Amazon.
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MOUNTAINS OF MADNESS REVELEAD
Nel suo celebre romanzo At the Mountains of Madness, Howard Phillips Lovecraft ci narrò della scoperta di una vasta città aliena sepolta sotto il ghiaccio antartico: vecchia di milioni di anni, piena di scioccanti segreti sulla storia della vita sulla Terra, e non del tutto disabitata.
Dopo che la spedizione della Miskatonic University del 1930 finì disastrosamente, ulteriori esplorazioni furono scoraggiate o soppresse. La città delle Cose Antiche tornava ancora una volta a dormire, e il mondo sembrava ormai al sicuro da ciò che le Montagne della Follia ancora nascondevano.
Decenni dopo, il riscaldamento globale scioglie le calotte polari e i ghiacciai si ritirano. Ciò che una volta era nascosto non è più nascosto. Cosa accadrà quando quella città piena di antichi orrori sarà in bella vista e la sua esistenza impossibile da negare? In che modo l'umanità affronterà la consapevolezza di essere padrona del proprio pianeta solo per puro caso? Qualcosa si sta muovendo, e la storia della nostra civiltà potrebbe volgere al termine.
Cosa succederà in seguito? Rifiuto? Sfruttamento? L'ascesa di strani culti? Forse anche uno sconsiderato tentativo di turismo? Oppure le forze cosmiche ora risvegliate inghiottiranno l'intero pianeta?
la risposta è nei racconti di Adrian Cole, Gordon Linzner, James Chambers, Melinda LaFevers, John R. Fultz, Harry Turtledove, James Van Pelt, Robert M. Price, Don Webb, John Shirley, Paul Di Filippo, Frederic S. Durbin, John Linwood Grant, Geoffrey Hart, Amdi Silvestri, Géza AG Reilly e Darrell Schweitzer, che compare anche nelle vesti di curatore. A completare l'opera i versi di Ann K. Schwader e Adam Bolivar.
A quattro anni di distanza dalla sua prima edizione, l'antologia "Mountain of Madness Revealed" ritorna in una nuova veste grafica grazie ai tipi di PS Publishing. Link al sito dell'editore.
"Witches, druids and sin eaters" potrebbe interessarmi.
RispondiEliminaCurioso notare che fra questi titoli di opere con contenuti oscuri, nessuna mi sembra più oscura del tuo preambolo iniziale (sarà che pure io, salvo ulteriori e non improbabili aumenti dell'età minima pensionabile, ho davanti la prospettiva di altri quindici anni di lavoro... e se ci arrivo non mi porrò il problema di quanto ammonterà il calcolo Inps, accetterò in ogni caso poiché non mi ci vedo a settant'anni ancora a registrare movimenti contabili).
Non c'è nulla di oscuro. Ormai mi aspetto anche che a un certo punto, quando sarà il momento di iniziare a riscuotere, qualcuno mi dica "ok, abbiamo scherzato"!
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