giovedì 29 agosto 2013

La perduta Carcosa

Lungo la spiaggia onde di nubi si frangono, i Soli gemelli s’affondano nel lago, le ombre si allungano in Carcosa. Strana è la notte in cui sorgono stelle nere e strane lune ruotano nei cieli. Ma ancora più strana è la perduta Carcosa. Canzoni che le iadi canteranno, là dove s’agitano i cenci del Re, muoiono inascoltate nell’oscura Carcosa. Canto dell’anima mia, la mia voce è spenta. Anche tu muori, mai nato, come una lacrima mai pianta s’asciuga e muore nella perduta Carcosa.
Sono trascorsi ormai oltre cent’anni dal giorno in cui il nome di Carcosa è riemerso dall’oblio. Carcosa, la città dimenticata, la città sulle rive dal lago Hali, il lago dove si riflettono i Soli gemelli, dove la notte è rischiarata da strane lune e il cielo è punteggiato da stelle nere. Mari d’inchiostro sono stati versati, fino ad oggi inutilmente, per svelarne i misteri. Giorni e notti sono trascorsi nella vana ricerca della perduta Carcosa. Notti e giorni sono stati spesi nel vano tentativo di incrociare una parola, una frase rivelatrice, di scovare la pagina che si nasconde nella vasta letteratura che è giunta fino a noi.

sabato 24 agosto 2013

Saint Conan's Kirk (Pt.2)

Dal chiostro si accede direttamente, di fronte, alla cappella di St. Conval, il cui nome rimanda nuovamente a Inchinnan: San Conval (detto “il Confessore”) nacque in Irlanda e sbarcò in Scozia proprio in quella città, ufficialmente a bordo di una nave ma, in base alla leggenda, trasportato su una grossa pietra piatta che miracolosamente fluttuava sulle acque! Questa cappella conserva le spoglie mortali di Walter e Helen Campbell e sulla pietra tombale è raffigurato proprio Walter Campbell, mentre l'epigrafe recita “And the Lord spake saying, let them make me a sanctuary that I may live among them”, ovvero “E mi facciano un santuario perch'io abiti in mezzo a loro” (Esodo, 25, 8), frase senza dubbio molto calzante.

Sul soffitto vicino all'abside è stata ricavata una piccola finestra a forma di stella dalla quale, si dice, la luce del sole che sorge penetra e va a centrare l'effige di Campbell. Allo stesso modo, in occasione del tramonto, dalla stessa apertura è visibile il pianeta Venere (the evening star). Noi non abbiamo potuto verificare la veridicità di questa affermazione, ma non era certo l'ora adatta...

martedì 20 agosto 2013

Saint Conan's Kirk (Pt.1)

Credo che mai come questa volta uno dei miei post sia stato più prevedibile. La Scozia! Come non parlare della Scozia? Almeno fintantoché i miei ricordi sono ancora così vividi, lasciatemelo fare. Ma almeno per oggi non vi tedierò narrandovi delle solite location turistiche, dei magnificenti castelli e degli scenari mozzafiato, né vi ammorberò con i soliti luoghi comuni su Nessie e sul Sacro Graal, perché alla fine non saranno probabilmente queste le cose che ricorderò più a lungo. Quello che più mi ha colpito dell'antica Scozia in realtà è una costruzione che nella sua forma attuale ha meno di cent'anni.
Se la Saint Conan's Kirk negli ultimi anni ha acquisito una certa fama, almeno localmente, questo è dovuto di certo anche alla sua meravigliosa posizione proprio a ridosso del Loch Awe, nella regione dell'Argyll. Io però ne ignoravo del tutto l'esistenza: è stato solo per caso se qualche giorno fa, guidando in direzione di Oban, attraversando il villaggio di Lochawe ho notato una costruzione a lato strada e, resomi conto che si trattava di una chiesa, ho deciso d'impulso di fermarmi ed entrare a dare un'occhiata. Oltre le sue mura mi attendeva una piacevole sorpresa.

domenica 18 agosto 2013

Back to the Blog!

Laddove c’è un inizio, per forza di cose deve esserci anche una fine. Se quello che c’è in mezzo è poi particolarmente bello e piacevole, allora ecco che per uno strano fenomeno i due estremi si avvicinano. E così è stato per le mie vacanze, volate in un attimo e ormai irrimediabilmente scomparse alle mie spalle. Ho girato la Scozia in lungo e in largo, macinando migliaia di chilometri e scattando migliaia di fotografie. Ho conosciuto un sacco di persone interessanti e ho visto un sacco di posti incantevoli. Ho anche fatto il pieno di “junk food”, senza nemmeno sentirmi troppo in colpa visto che spesso non c’era altro che quello. Sono stato alla ricerca del Graal nella piccola cappella di Rosslyn e ho trascorso ore scrutando la superficie del Loch Ness. Sarò riuscito nel mio intento? Lo saprete presto (non so se lo saprete oggi, ma sarà comunque presto).
Da domani sarà ancora lavoro, ma non voglio pensarci adesso: voglio godermi le mie ultime “ore d’aria” dedicandomi a una delle cose che mi sono mancate di più nelle ultime due settimane, vale a dire il blog. E non sto parlando solo di questo blog, trascurato come mai prima era stato trascurato, ma anche di tutti i blog che seguo normalmente e che, nonostante alcuni sporadici tentativi di connessione, ho dovuto lasciar andare per la loro strada. La connessione infatti non è mai stata il massimo da quelle parti. Sarà un po’ per colpa di questo maledetto smartphone, ma solo negli ultimi due giorni ad Edimburgo sono riuscito ad agganciarmi ad un wifi abbastanza decente: il resto è stato silenzio-radio. 
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