sabato 25 aprile 2020

Look Back In Anger (Pt.3)

Lucifer Rising (1972)
LA PRIMA PARTE SI TROVA QUI

Il suo lavoro più controverso e uno dei meno apprezzati resta però Lucifer Rising non tanto (o non solo) per il tema, che per Anger non era nuovo, quanto per il contributo di Bobby Beausoleil. La genesi del film fu molto lunga e vale la pena raccontarla, perché è molto interessante: Anger cominciò a lavorarci già attorno al 1966 e scelse il giovane e allora sconosciuto Beausoleil per interpretare Lucifero e per realizzare la colonna sonora, ma la collaborazione si interruppe quando Anger lo accusò di aver sottratto gran parte del materiale girato fino ad allora quando lo aveva mollato per unirsi a Charles Manson
Beausoleil ha sempre respinto l’addebito, affermando invece che Anger aveva finito i soldi prima di terminare il film e si era inventato questa scusa per non doverlo spiegare ai propri finanziatori. Parte del girato superstite venne poi utilizzato per montare il successivo film di Anger, "Invocation of my demon brother".

lunedì 20 aprile 2020

Look Back In Anger (Pt.2)

LA PRIMA PARTE SI TROVA QUI

Fireworks (1949) venne girato nell’arco di un solo fine settimana e fu il primo dei suoi film a godere di una vera distribuzione: Anger interpreta un ragazzo che, una notte, viene aggredito da un gruppo di marinai in licenza incontrati in un bar (nella realtà amici di Anger dei tempi in cui era arruolato in Marina) in quella che comincia come una brutale e degradante iniziazione al sesso e degenera in un efferato omicidio. 
La scena inizia in modo abbastanza rassicurante proprio all’interno del bar, dove è il protagonista ad abbordare un marinaio, ma una volta fuori di lì gli aggressori spuntano fuori dal buio. Il mattino dopo, il giovane si ritrova nel letto proprio il marinaio che aveva sognato, e resta quindi il dubbio di cosa sia successo in realtà.

mercoledì 15 aprile 2020

Look Back In Anger (Pt.1)

Kenneth Anger, al secolo Kenneth Wilbur Anglemyer, è stato (*) uno dei pionieri del cinema underground e della Controcultura, ma sono abbastanza certo che il suo nome dica poco o nulla perfino ai cinefili più incalliti e ciò nonostante il fatto che la sua tecnica di montaggio e l’uso del suono, che spazia dalla musica classica a quella pop, siano stati di ispirazione a numerosi registi ben più famosi.
Anger però mi interessa non solo nella veste di regista, ma anche in quella di esoterista e membro dell’Ordo Templi Orientis (OTO), l'organizzazione religiosa iniziatica fondata da Aleister Crowley attorno al 1895. La figura e le idee di Crowley hanno influenzato così profondamente l’uomo e l’artista che, nel 1955, Anger si recò perfino a Cefalù, in Sicilia, presso l’Abbazia di Thélema, dove restaurò i dipinti e le scenografie utilizzate da Crowley durante i riti che vi si svolgevano prima che le autorità italiane non decidessero di “sfrattare” il loro illustre inquilino. Il materiale fotografico gli servì per realizzare un documentario su Thélema per la televisione britannica che purtroppo in seguito andò perduto.

sabato 11 aprile 2020

C'era una volta lo "Speciale"...

C'era una volta lo "Speciale di aprile", appuntamento per lunghi anni ritenuto irrinunciabile che, nelle mie intenzioni, tentava di riunire due di quelle che erano (e sono) le mie più grandi passioni, il cinema e l’horror. Lo spunto iniziale era sempre stato quello di festeggiare in maniera, diciamo così, alternativa il compleanno del blog, occupandone gli spazi con un unico argomento, frutto di un lavoro mostruoso, dal primo all’ultimo giorno del mese.
Siamo ancora una volta giunti ad aprile e del "sospirato speciale" non v'è alcuna traccia. Segno dei tempi e della pandemia, si potrebbe pensare. La realtà, molto più semplice, è che ancora una volta quando avrei dovuto farlo non ho avuto tempo di mettere in pratica quel paio di idee che si trascinano nella mia testa ormai da diversi mesi. Nel frattempo "The Obsidian Mirror" è arrivato comunque lo stesso a spegnere la sua nona candelina e, in un modo o nell'altro, la ricorrenza va festeggiata. In qualche modo.
La realtà è che non ci resta molto altro da festeggiare, viste le circostanze. Domani è Pasqua, a quanto pare, vero? Me lo confermate? No, perché magari mi sbaglio. I giorni ormai sono così dannatamente tutti uguali. E no, non voglio scivolare nel solito discorso, non voglio mettermi anch'io a parlare di un agente patogeno il cui nome, solo fino a pochi mesi fa, richiamava alla mente solo una bevanda leggermente alcolica il cui sapore veniva esaltato da una scorza di limone incastrata nel collo della bottiglia. E soprattutto, non ho voglia di esprimere in questa sede opinioni sul "se sia giusto o meno" ciò che stiamo facendo. Tanto lo stiamo già facendo.

domenica 5 aprile 2020

Spettri di frontiera

Alcuni di voi - solo pochi, lo confesso - credono nell'immortalità dell'anima e in apparizioni che non avete l'onestà di chiamare fantasmi. Non mi spingerò oltre alla convinzione secondo la quale i vivi, a volte, vengono visti dove non si trovano, ma si sono trovati; dove hanno vissuto così a lungo, forse così intensamente, da aver lasciato la propria impronta su tutto ciò che avevano attorno. So, infatti, che il proprio ambiente può essere così influenzato dalla propria personalità da trasmettere, molto tempo dopo, un'immagine di sé all'altrui sguardo. ("A diagnosis of death", Ambrose Bierce).
Dal punto di vista scientifico i fantasmi sono considerati possibili manifestazioni di energie elettromagnetiche generate dalla mente umana. Tutto dentro di noi, in poche parole. Altro che anime dei morti. 
Il termine che in genere la scienza utilizza per definire tali fenomeni è, molto banalmente, "allucinazione", ma, se ci riflettere un istante, anche ad un profano esso appare eccessivamente semplicistico, finendo per relegare qualsiasi fenomeno al campo della psichiatria (che non è altro che un confortevole tappeto sotto il quale nascondiamo la polvere). La macchina umana è infatti talmente complessa che qualsiasi diverso tentativo di catalogare ciò che non è verificabile sperimentalmente finisce per cozzare con l'evidenza dei nostri limiti.
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